0.1 atrii, atrio.
0.2 Lat. atrium (LEI s.v. atrium).
0.3 Boccaccio, Ameto, 1341-42: 1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Ameto, 1341-42; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).
In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).
0.7 1 Entrata o cortile interno di un palazzo.
0.8 Pär Larson 03.05.1999.
1 Entrata o cortile interno di un palazzo.
[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, par. 11, pag. 745.21: La quale per tutto si puote non altrimenti veder coperta delle fila e delli stami delle figliuole del re Mineo, legate e stese con mani maestre sopra le incrocicchiate piante di Siringa, che sieno i lunghi atrii de' gran palagi con tonda testuggine di pietra coperti...
[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 4, vol. 2, pag. 168.14: Fu dunque Cristo sommamente potente, e forte; onde egli disse, che era quel più forte, che sconfisse, e vinse lo forte inimico, che guardava l'atrio suo, e tolsegli l'arme.
[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 7, pag. 22.1: Filea Tarentino lungamente sotto spezie d'ambascieria dimorato a Roma, [[...]] trovò modo d'avere l'entrata agli stadichi tarentini, li quali erano guardati nell'atrio della Libertà con non troppa sollecitudine...
[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 12, pag. 127.25: E poy che foro appligati a lo palazo riale desmontaro da li lloro cavalli e saglyvano per le gradi di quillo palazo, e commo pervennero ad uno atrio spaciuso di quillo palazo maraviglyavanosse multo de la sollempne e magnifica opera cossì forte che vedeano...
[u.r. 29.03.2018]