ATTEMPERANZA s.f.

0.1 attemperanza, attenperanza.

0.2 Da attemperare.

0.3 Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.); Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Dominio razionale sugli impulsi, sugli eccessi e in partic. sui desideri materiali in quanto giusto mezzo, lo stesso temperanza. 1.1 [Relig.] Una delle quattro virtù cardinali.

0.8 Pär Larson 02.07.1999.

1 Dominio razionale sugli impulsi, sugli eccessi e in partic. sui desideri materiali in quanto giusto mezzo, lo stesso temperanza.

[1] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 31, pag. 76.7: Castitade è una virtude, che caccia via tutta lussuria per attemperanza di ragione.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 14, par. 7, pag. 79.31: dicie Aristotole nel IIIJ dell'Eticha nel trattato di giustizia, che «epiechies è lla direzzione e addirizza la leggie, ov'ella difalla per la partita». La quale, come io credo, i giuristi volglono dire «equità». Però ch'ella è una beningnia interpretazione della leggie o moderazione e attenperanza inn- alqun chaso... || Cfr. Defensor pacis, I, 14, 7: «Est enim hec benigna legis quedam interpretacio vel moderacio in aliquo casu».

1.1 [Relig.] Una delle quattro virtù cardinali.

[1] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 4, pag. 25.10: Onestade è dipartita in quattro cose, in Contezza, in Dirittura, in Fortezza, in Attemperanza. Dirittura è una virtude che dona a tutte genti loro diritto al prode de l'uno e de l'altro. Fortezza è una vigorosa sofferenza, ch'è de li mali e de li travagli che avvengnano. Attemperanza è una virtude, che raffrena gli orgogli che si mettono nelle genti per l'abondanza de le ricchezze.

[2] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 27, pag. 70.7: Attemperanza è come una signoria di ragione contro a la lussuria et contra l'altre male voluntade.

[u.r. 17.03.2023]