0.1 atenebrata, attenebra, attenebraro, attenebrati.
0.2 Da tenebra.
0.3 Simintendi, a. 1333 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Simintendi, a. 1333 (tosc.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Oscurare (anche fig.).
0.8 Pär Larson 23.10.1999.
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 123.4: l'alta arsione di Menon discese giù con alto fuoco, e' volgimenti del nero fumo attenebraro lo die: sì come quando e fiumi mandano fuori le nebbie... || Cfr. Ov., Met. XIII, 602: «nigrique volumina fumi / infecere diem».
[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 97, pag. 192.8: Nella vita attiva Orazio pone summa felicitade. Ma Iunone, cioè la vita attiva, interpone tra sé e questo cotale la nebbia, cioè la scuritade della ragione, che la troppo sollicitudine delli beni temporali offusca ed attenebra lo intelletto.
[u.r. 26.02.2008]