ATTENTARE v.

0.1 actentata, actentò, atant, atanta, atantadha, atantai, atantando, atantao, atantass, atantasse, atantassi, atanti, atanto, atemptasseno, atent, atenta, atentano, atentante, atentarà , atentarave, atentare, atentasseno, atentassero, atentava, atentavano, atente, atenteni, atenterà , atenteronno, atento, attemptada, attemptade, attemptare, attemptasse, attemptata, attemptate, attemptati, attemptato, attempte, attempti, attemptine, attenta, attentando, attentandosi, attentano, attentante, attentarà , attentare, attentari, attentaro, attentarono, attentasse, attentassero, attentassi, attentata, attentate, attentati, attentato, attentau, attentava, attentavano, attente, attenteno, attenterà , attenterai, attenti, attentiamo, attentino, attento, attentò.

0.2 Da tentare, spesso sul modello del lat. adtemptare.

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 3.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., c. 1303; Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.); Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Cfr. GAVI 18/12 s.v. attentare: «del tutto isolata la testimonianza di Bonvesin: (a) il tema è costantemente atant‑ (nasalizzazione?, contaminazione con tanto?); (b) la diatesi è costantemente transitiva».

0.7 1 Trans. Tentare, insidiare. 2 Intr. Provare, cercare di fare. 3 Pron. Azzardarsi, osare.

0.8 Pär Larson 22.10.1999.

1 Trans. Tentare, insidiare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 387, pag. 225: Sovenz fiva atantadha dal Satanax traitor, / Tut le batai venceva per gratia del Segnor.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 14, pag. 302.23: E ancora essendo venuto a Roma, tutti per pecunia ovvero corrotti, ovvero attentati, discordie e turbamenti vi seminò... || Cfr. Orosio, Hist. V, 15, 5: «omnibus pecunia aut corruptis aut adtemptatis seditiones dissensionesque permiscuit».

2 Intr. Provare, cercare di fare.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 18, pag. 56.15: E a coloro che dubitavano, alzandosi, e il corpo mostrando loro, addomandavano se nel ventre delle loro madri, o mogli, attentavano di fuggire. || Cfr. Orosio, Hist. I, 19, 9: «num in uteros matrum vel uxorum vellent refugere».

[2] Stat. sen., c. 1303, cap. 35, pag. 94.19: Et chi attentasse, o vero dicesse, o vero arengasse che la detta Compagnia sì rompesse o vero si viziasse, sia condennato in C libre di denari senesi...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 466 rubr., vol. 1, pag. 302.29: De la pena di chi attentasse menovare la giurisdictione del comune di Siena.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 3, vol. 2, pag. 27.28: consideru eciandeu la tua ruina et aricorduminde beni, la qual fu cussì grandi que non si divi attentari a scrivirila per mia manu... || Cfr. Val. Max. V, 3, 5: «ut manu mea adtemptari debeat».

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 42.14: l'impio Diomede e Ulisse trovatore di malvagìe, attentaro di rapire il fatale palladio del sacro tempio...

[6] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 2, pag. 367.10: Bene era il meglio, ch'ella fosse entrata in matrimonio, e fosse ita per la via piana, che attentare di salire in sul monte, e poi lasciarsi inabissare in profondo.

[7] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 97, par. 2, vol. 2, pag. 149.23: E se alcuno contra le predicte cose overo alcuna de le predicte cose venire presumerà overo atenterà , se essa torrà sença licentia del patre, overo sença licentia de la matre legetema e naturale, se patre non averà, sia punito en cinquecento libre de denare.

[8] Lett. volt., 1348-53, pag. 190.29: aviamo inteso, seco(n)do che c'è stato raportato, che certe novità indebitame(n)te vi sono state volute fare p(er) alcuno malivolo [[...]] le quali novità verso di voi atte(n)tate a noi à(n)no assai di malo(n)conia e d'afflictione nel'animo p(er) molte cagioni.

[9] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 3, pag. 201.4: Il settimo grado si è presunzione, per la quale la persona riputandosi più valente o più savia che gli altri, prosume di fare o di dire oltre al dovere, o fare imprese che non fanno o che non attentano di fare gli altri.

[10] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 43, pag. 671.26: E chi contra le predicte cose o alcuna de quelle farà o alcuna cosa attemptare presumerà, sença le pene stipulate alla Romana Ghiesia e promesse, come traditore de Sancta Romana Glesia, rebelle e nemico della maiestà de quella, da tutti li provinciali e persone debia fire iudicato...

[11] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 26, par. 10, pag. 430.20: E ancora fa a cierchare, perché in nome delli altri re le sofficienze di persone a ssuo giudichamento detto e dell'aprovazione la potenza sugietto essere? per li quali io prometto, altressì ellino intendere, quanto che cciò ancora no· ll'osa punto attentare, ma di ciò tenpo convenevole ellino aspettano.

[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 52, pag. 483.12: come creatura perfetta e beata, non poteva fare senza sdegnare ciò che i demòni contro alla volontà di Dio attentavano.

- Assol. Tentare di recare danno o offesa.

[13] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 5, terz. 66, vol. 1, pag. 58: Negli anni poi mille dugentotrenta / il Fiorentino andò sopra 'l Sanese, / col carroccio, e con gente d'arme attenta; / ed Otto di Mandella Melanese / Podestà di Firenze, e per ragione, / era in quel tempo, com'è quì palese.

3 Pron. Azzardarsi, osare.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 140, pag. 566: L'umel hom e 'l cortese no s'atent a vençar, / anz lo serva ad un altro qe l'avrà vendegar...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1573, pag. 59: Li çudei videno un hom / Ke Simon aveva nom; / Sí ge fan la croxe portare / E gramamente lo vol fare; / No se l'atenta a contradire / Ke gran pagura ha del morire.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 127, pag. 33: Tu fuss a lu contrario e dexobedïente. / Per ti tu te atantassi in quel peccao dolente, / Perzò da ce in habisso caziss il fog ardente.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 25.11, vol. 2, pag. 426: E quale il cicognin che leva l'ala / per voglia di volare, e non s'attenta / d'abbandonar lo nido...

[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 4, 1-12, pag. 86, col. 1.21: se uno agnello fosse tra dui luvi, che per la equale paura ch'avrave sí dell'uno come dell'altro no se atentarave de fugire dall'uno perché quella fuga serave acedere all'altro...

[6] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 6, pag. 34.17: veçando li romani che san Petronio andava cusì remesedando li corpi sancti de Roma, igli comçòno forte a mormorare, ma puro soferiano e stavano quidi e no s'atentavano de dire altro, perch'egli vedeano bene che colui che le tolea era cognado de l'imperadore...

[7] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 3.7, pag. 635: ed or, po' che davante a voi m'atento / mostrarlo 'n vista vera, / ben è ragion ch'i' pèra / solo per questo mio folle ardimento...

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 23.57, pag. 249: Solin mi tenta, / dicendomi pian pian: «Con lui ragiona, / ché vedi che n'ha voglia e non si attenta».

[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V. 7, pag. 373.9: E in questo dimorarono assai, non attentandosi di dire l'uno all'altro alcuna cosa, quantunque molto ciascuno il disiderasse.

[10] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), ii. st. 36.5, pag. 161: Ançe digo de quelle che hano li gran peccà, / che fano li gran falli e li gran mancamenti / e parene contrite e vano desperade, / tanto hano vergogna de soa falança / ch'ele no s'atentano de confessare li so peccati, / e se morene sença veraxa penitentia...

[11] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 2, pag. 219.19: E questo sì se intende cusì materialmente no ancidere nessuno; spiritualmente eciandeo se pò intendere, çoè no avere voluntae d'ancidere: che l'è molti che à ben voluntae, ma i no se atenta e sì serave ben alegri ch'altrù lo fesse.

[12] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 9, pag. 34.20: Maximino [[...]] entrà in l'oratorio en l'ora del maitino, e vegnudo el trovà la Magdalena stare in l'aera en meço d'i ançoli, alta da terra cerca du cubiti, cum le mane levate a celo. E temandose Maximino, no s'atentava visinare da ella.

[u.r. 19.04.2010]