0.1 actenti, actento, actentu, adtentu, atendo, atent, atenta, atente, atenti, atento, attenta, attente, attenti, attentissima, attentissimo, attento, attentu, tenti, tento.
0.2 Lat. attentus (LEI s.v. attentus).
0.3 Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1305; Poes. an. pis., XIV in. (?) (2); Lett. pist., 1320-22; Stat. cort., a. 1345; Stat. volt., 1348; Stat. pis., 1322-51; Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).
In testi sett.: Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Lett. mant. 1282-83 (?); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).
In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Stat. tod., 1305 (?); Ranaldo da M. Albano, c. 1350 (perug.); Lett.napol., 1356; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.7 1 Che tiene la mente o i sensi rivolti a qsa, che pone attenzione a qsa. 1.1 Locuz. verb. Stare attento: fare, prestare attenzione. 1.2 Locuz. verb. Fare attento qno: attirare la sua attenzione; avvertirlo, avvisarlo. 1.3 Locuz. verb. Rendere attento qno: attirare la sua attenzione; avvertirlo, avvisarlo. 2 Dedito a qsa, occupato a fare qsa. 2.1 Essere attento all'opera. 3 Sollecito, intento. 4 Vigile, preparato, pronto. 5 Signif. incerto: munito?
0.8 Pär Larson 21.10.1999.
1 Che tiene la mente o i sensi rivolti a qsa, che pone attenzione a qsa.
[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr., cap. 5, pag. 234.25: dé rendere clara raxon de quel ch'el dixe; dé parlare puntato e ponderoso de veraxe sententie quelo ch'el parla e dixe; dé essere atento et intendente a quelo che altri dice...
[2] Conv. papa Clemente, 1308 (?) (fior.), pag. 13.2: fu udito un cantare di cherici, ma no veduti; di boci d'ogni maniera, grosse, men grosse, mezzane, piciole e puerili, con una dolciezza soavissima che renderono cheta tuta la sala, perchè gli atenti orechi tuti feciono taciere le parlanti lingue, per la soavità de la dolce melodia.
[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 1.2, vol. 3, pag. 46: Primo è suo documento / ch'ognun dimori actento / veder quel ch'à mal facto, / s'à di menda alchun tracto.
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.98, vol. 3, pag. 553: Così la mente mia, tutta sospesa, / mirava fissa, immobile e attenta, / e sempre di mirar faceasi accesa.
[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 88-102, pag. 552, col. 1.16: Sanza udire e dir. Çoè, tutto atento a soa vista.
[6] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 1, pag. 81.1: Allor colei: «Io lo senti', disse, quando le parole nostre tacito e attento pigliavi, e quando l'abito della tua mente aspettai, o vero - che è più vero - io medesima in perfezione ridussi.
[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 35.1: Tacettero tutti, e tenevano li visi attenti. E poi el padre Enea cominciò a parlare così dall'alta sedia...
[8] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 3, ott. 15.1, pag. 332: Mentre costoro, sospesi e attenti, / gli occhi e gli orecchi pur verso colei / tenendo fissi facevan contenti...
[9] Ricciardo d. Albizzi (ed. Carducci), XIV m. (fior.), Guardò la giovin bella.15, pag. 141: io, che riguardava attento e fiso, / fu' dal pensier sospinto / a conoscer d'amor le sue fiammelle, / che in duo parti belle / nel chiaro viso ardevan di disio.
[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 3.80, pag. 11: Misimi allor per la mostrata via, / avendo sempre attento l'occhio e 'l viso, / se cosa alcuna innanzi m'apparia.
[11] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 127.13, pag. 170: Dico che, perch'io miri / mille cose diverse attentoet fiso, / sol una donna veggio, e 'l suo bel viso.
[12] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 33, pag. 716.6: E giugniendo il chavaliere sopra chostui e domandandolo più e più volte chi e' fosse e quello ch'egli faciea, il filosafo niente gli rispondea, tanto era fisso e atento alla sua arte della geometria; il di che il chavaliere, chomosso a ira, misse mano alla spada e sopra il suo cierchio sì llo uccise.
[13] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 241.24: Assai avevano quelli consiglieri le recchie attente ad odire per la doicezza delle paravole che se lassavano ascoitare.
[14] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 388, pag. 259.7: E però dee l'anima nostra temere il ninferno e le sue pene; e, com'è detto, sempre l'uno occhio avere attento a quelle, e non peccherà mai se serà in timore di quelle; e l'altro occhio dee avere e tenere attento a Dio...
- [Con valore avv.].
[15] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 588, pag. 23: Le pen de questa vita ne dan amaistramento / Ke l'om tema l'inferno e k'el se guard attento.
[16] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, docum. 22.128, vol. 1, pag. 275: Né dir, chi chiama: «Io torno», / poi ti nascondi e di' che l'ài beffato; / ché tu ài peggiorato / non lui, ma te, se ben attento pensi.
[17] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 19.31, vol. 3, pag. 312: Sapete come attento io m'apparecchio / ad ascoltar; sapete qual è quello / dubbio che m'è digiun cotanto vecchio».
[18] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1 2.24, pag. 19: Ed era usato di cercar le vere / Cagioni perchè il sonante vento / Turba del mar le salse acque mere; / E spirto qual rivolga il firmamento, / O ver perchè la stella di levante / Surga per ricader, cercava attento...
[19] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 127.8, pag. 144: E cominciò Criseida: - Dolce amico, / ascolta bene attento quel ch'io dico.
1.1 Locuz. verb. Stare attento: fare, prestare attenzione.
[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), [1].49, pag. 591: An' me noia [[...]] / om qe per poc me sta a parlament; / anc qi al meu dir no sta atent; / dona q'en avar à 'ntendement.
[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 42, pag. 43.1: per le dette cose corrono molte genti a vedere, e aspettan di vedere un bellissimo giuoco; e, stando ogni uomo queto e attento, incomincerà questi a cantare con una voce fioca e con un turpissimo modo...
[3] Giunte a Restoro, XIV in. (it.sett./fior./eugub.), [10], pag. 258.19: stando uomo atento a udire non vede, e se l'uomo mira ben fisso, come 'l dipintore, suona la campana e non l'ode, e non si ne addae.
[4] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 350, pag. 84: Onde per Adrëonico sentito / fu questo facto, che stava attento, / come quel sancto busto era partito / e· lla testa rimasa a l'arie e al vento, / portò co seco presïoso unguento...
[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 137.13, pag. 555: se da De' fosse dao / ch'e' fosse zovem, fresco e san, / e no avese lo cor van, / ma, con seno de natura, / fosse pin d'ogni scritura, / per dritamenti raxonar / e mi e aotri consejar, [[...]] / e cascaun staese atento, / mi fazando parlamento...
[6] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 25.44, vol. 1, pag. 422: ei seguette, / come suol seguitar per alcun caso, / che l'un nomar un altro convenette, / dicendo: «Cianfa dove fia rimaso?»; / per ch'io, acciò che 'l duca stesse attento, / mi puosi 'l dito su dal mento al naso.
[7] Lett. pist., 1320-22, 13, pag. 56.14: In però ch'elli stanno molto actenti, s'ellino potessono avere nostre lectere; sì che quando tu scrivi guarda per chui tue ci mandi lectere, che noi noe ne avessimo beffa.
[8] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 1-12, pag. 530, col. 1.13: quigli che [sono] ascheradi fano sonare le lor trombe azò che stiano atenti e non trasuniati...
[9] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 7.39, pag. 76: Deh! sta' un poco a quel ch'io dico attento: / Una seconda morte sostenete.
[10] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 53.29, pag. 155: Donqua stiamo attenti / Di non esser dolenti / Per inverno; / Però che 'l fuoco eterno, / Che iace nell'inferno, / Non è sì fatto come 'l paradiso.
[11] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 64.8: In tal modu Eneas sulu, tucti li autri standu actenti ad ascutari, ricuntava li facti divini et li soy fortuni; et cussì fachendu fini si tachiu.
[12] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 5, pag. 638.9: recato dinanzi a la tavola a lui triumviro la testa di Cassezio Rufo, uomo senatore, contradicendo tutti li altri, comandoe ch'elli la portasse più presso, e molto la guatoe per grande ora diligentemente. Poi, stando tutti attenti, disse: «Io non conobbi costui».
[13] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 86, pag. 7: io pur me meterò chon gran sospire / a rezitarla, ma io non poria mai / pur de le mille parte l'una dire; / però ch'io fu tanto plena de guai, / che la mia pena iera infinita e chruda: / sta doncha atento ch'io chomenzerai.
[14] Ranaldo da M.Albano, c. 1350 (perug.), pag. 142.7: Ma Gaino, che stava biene atento, tantosto gionse a Carlo e disse: - Anche non se vuole remanere Ranaldo che esso mena molta gente armata; non basta che glie feceste perdonare .
[15] Stat. fior., 1354, cap. 26, pag. 24.13: Lo 'nfermiere [[...]] sempre stea attento che se lo 'nfermo passasse di questa vita, che subito lo faccia assapere a' capitani.
[16] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 269, pag. 116: A quel ch'io dico sta ben atento: / Çoè tuoi terra quanto polvere / E tutta inseme fa rivolgere, / E poi la dà alla provana / E non l'avere per cosa vana.
[17] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342] son. 5.1, pag. 125: Plu stamo attenti che alli riti l'innici, / Adomannamo tuctojorno se venissero / Persone che novelle ci dicissero / Della amasciata delli nostri sinnici.
[18] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 8, pag. 620.38: si levò in piè e distese il braccio per pigliar con la mano il barattiere; ma il barattiere, come colui che attentostava, fu presto e fuggì via...
[19] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 70, pag. 249.3: E avevavi uno uomo ch'aveva secca la mano diritta. E gli scribi e i farisei stavano attenti s'egli il curasse in sabato... || Cfr. Lc 6, 7: «observabant autem scribae et Pharisaei si in sabbato curaret».
[20] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [PaoFir] madr. 8.5, pag. 271: Guardando pel sentier la gentil caccia, / cacciator vidi stare attenti al varco, / seguendola con lor saette ed arco.
1.2 Locuz. verb. Fare attento qno: attirare la sua attenzione; avvertirlo, avvisarlo.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 192.5: E certo quando tu il vuoli fare docile conviene che tu insieme lo facci attento, in però che quelli è di grande guisa docile il quale è intentissimamente apparecchiato d'udire. || Cfr. Cic., De invent., I, 23: «cum docilem velis facere, simul attentum facias oportet».
[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 9.157, vol. 3, pag. 135: Omai ti faccio attento / di che dei gir intento / e che remedi tòrre / quando periglio occorre.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 26.3, vol. 3, pag. 425: de la fulgida fiamma che lo spense / uscì un spiro che mi fece attento, / dicendo: «Intanto che tu ti risense / de la vista che haï in me consunta, / ben è che ragionando la compense.
[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 40, pag. 85.26: Ben'è vero, che com'io non voglio, che versi le parole, così non voglio, ch'egli le stilli. Elle non debbono gli orecchi troppo caricare, nè troppo alleggiare, perocchè la scarsezza del parlare, fa meno attento colui, ch'ascolta, per la noja del tardare.
[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 23, 88-102, pag. 521, col. 1.3: Tutto me, çoè lo fe' attento a guardarlo, imperçò ch'era [tra] quelli altri la maore lumera...
[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 22.24: l'Autore dice, che il moto delli Cieli, li quali Dio sempiterna, [[...]], per la sua chiarezza e per l'armonia che genera quello moto, secondo Macrobio de Somnio Scipionis (la quale armonia e temperata e veduta da Dio, il fece a sè atento, e rimosselo da guardare Beatrice), li parve una parte del Cielo acesa dal Sole...
[7] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 1.85, pag. 339: Ma vedi il Cancro, ch'ancor si glorifica / ch'a Pallas diede ingegno e argomento, / onde la sua tintura più fortifica, / e perché fece Ercules attento / a farsi innanzi, quando l'idra vide / uscir de l'acqua, onde prese spavento.
1.3 Locuz. verb. Rendere attento qno: attirare la sua attenzione; avvertirlo, avvisarlo.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 6, pag. 95.5: lo dicitore massimamente dee intendere alla persuasione, cioè all'abellire dell'audienza, sì come a quella ch'è principio di tutte l'altre persuasioni, come li rettorici sanno, e potentissima persuasione sia, a rendere l'uditore attento, promettere di dire nuove e grandissime cose...
[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 33, 16-30, pag. 718, col. 1.2: Cossí sen giva: segue 'l Poema, come Beatrice lo rendea sollicito et attento alle so parole.
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 18, pag. 417.15: Quivi apparve sopra l'oste una colomba, che da uno sparviere fu fedita e cadde in terra, e furonle trovate sotto l'ale lettere, nelle quali significavano al re d'Accairono di Cesarea la venuta de' Cristiani, e rendeallo attento, e che rendesse gli altri atenti a buona guardia.
[4] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 450, pag. 783.26: Qui rende attente le donne, mostrando la grande utilitade che della sua dottrina si seguita.
[5] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 19.26: se amore rimanesse tra tali, non può prendere amore li diletti usati, imperciò che la ricevuta sospeccione del romore alla giovinetta fa porre maggior guardia: ogni acconciezza di parlare le va via, e li parenti di quella rende solleciti e attenti, e di questo nasce capitale nimistà.
[6] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 18, pag. 44.16: Ma una zuffa incautamente e senza consiglio fatta rendeva più attenti i consoli a guardarsi.
2 Dedito a qsa, occupato a fare qsa.
[1] Lett. mant., 1282-83 (?), 4, pag. 17.21: Se vu sentì né veì che abia a far altro, mandemelo a dir. Tuta fiatha e' sì sonto atento de far lo meio de la compagnia a mia posa.
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 54.140, pag. 324: Questa fé a li omi delicai, / preciosi, van, desordenai, / luxuriosi e semper tenti / en curosi afaitamenti. || Cfr. Nicolas, Anon. gen., p. 190: «semper 'tenti ».
[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 48, pag. 67.19: De çò sì parla Theofrastho, el qual fo dissipolo de Aristotele e tene la soa cadegla da dredo da lu, e dise ka primeramente la mujer embriga studio de sapientia, e no è algun ke possa esser [ben attento] a sapientia et a la mujer.
[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 345.13: cantavano questo Salmo: Adhaesit pavimento; lo quale dimostra, com'elli furono atenti alle cose terrene...
[5] Poes. an. perug., c. 1350, 447, pag. 27: Popolo anticho, pregote, pon mente, / mira costor ch'el tuo podere usurpa / sì chome a lo mal far mostranse atente.
[6] Legg. S.Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 10, pag. 25.6: Lo suo marito, etiandio essendo attento a molte altre cose che al suo reggimento e signoria s'appartenea, tuttavia era devoto a Dio...
[7] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 79.13: Dico che, mentre che egli era più attento al glorioso lavoro, e già della prima parte di quello, la quale intitola Inferno, aveva composti sette canti...
[8] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 20, pag. 92.14: Et lu Conti, quantu pluy li vidia attenti a loru difensioni, tantu pluy si inflamava di ira et di turbationi, comu li potissi humiglari et distrudiri.
[9] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 10.21, pag. 263: re, prìncipi, marchesi, duchi e conti, / tiranni, cavalieri e gran possenti, / convengon sempre in le lor signorie / con molti affanni e pensier' esser pronti / in guardar con ragion lor regimenti, / tutte or' vivendo atenti / di mantener lor grandezze e stati...
[10] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3 parr. 73-78, pag. 140.11: [109-111] questo moto diabolico, il qual sta con li ochi lucidi e focosi atento a l'umano temptamento...
[11] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), cant. I, ott. 25.4, pag. 237: Li carri, ch'io vi dico, eran tirati / ciascun da due destrieri ambianti e forti; / per due maestri turchi eran guidati, / attenti a' loro uffici e bene accorti...
[12] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 24.5, pag. 57: Forse scieti nel studio tanto atento, / che oblïate la compagnia nostra; / et forsi alcun ve tira ad altra giostra, / pensando ch'altro senta ch'io non sento.
[13] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 177, pag. 440.17: E 'l contadino, il quale era attento a potare la vigna, pur volgendosi, come spesso usano, verso il mare, vide la barchetta sua partita dalla riva e pigliar mare...
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 6.13, vol. 3, pag. 84: E prima ch'io a l'ovra fossi attento, / una natura in Cristo esser, non piùe, / credea, e di tal fede era contento...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 26.126, vol. 3, pag. 439: La lingua ch'io parlai fu tutta spenta / innanzi che a l'ovra inconsummabile / fosse la gente di Nembròt attenta...
[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 5, pag. 18.9: per la qual cosa ve poso et deio consegliare ke nui siamo attenti et soliciti ke questo malo s'amorti per le vostre bone overe e 'l vostro seno.
[2] Stat. sen., 1305, cap. 27, pag. 42.23: E che sia comandato a li servitori de li infermi che sempre siano solliciti et attenti nelle predette cose.
[3] Stat. tod., 1305 (?), pag. 280.11: tucti gli enfrascripti e gli quagli scripti serò degano essere e solliciti e actenti ad tucte quelle cose che siano honor de Dio e buonu exemplo al proximo...
[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 50, pag. 107.42: E' non è alcuna cosa, di che l'uomo non possa venire a fine per continuo studio, e per attenta, e diligente cura. || Cfr. Sen. Ep., 50, 6: «intenta ac diligens cura».
[5] Stat. venez., c. 1334, cap. 6, pag. 375.17: Ancora, che li çudexi de la presente arte çure a li segnor iustixieri esser soliciti et attenti in prevedere et procurare le cose utele et necessarie a li homeni de quest'arte...
[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 162.16: Quisti su li premij di lu attentu et dubitusu et nunca cessanti studiu...
[7] Stat. volt., 1348, cap. 1, pag. 3.16: et così di quattro mesi in quattro mesi si debba fare la lettione del detto priore, el quale priore sia molto sollecito et atento di fare e di far fare per sé e per tutti e fratelli quello che sia a laude di Yesu Cristo e buono stato della compagnia...
[8] Stat. pis., 1322-51, cap. 72, pag. 529.3: Et se troverò alcuno che contra faccia (et in trovarlo sollicito et attento sarò), lui punirò infine in lire vinticimque di denari pisani, a volontà di noi comsuli.
[9] Lett. napol., 1356, 3, pag. 127.32: Pregamove p(er)rò troppo carame(n)te chi, secu(n)do che ve avimo scripto p(er) altre n(ost)re l(itte)re (et) pillando om(n)e altro modo che ve pare p(er) avirise moneta p(ro) censu, siance solicito (et) attento che, secu(n)do avimo spirancza, p(er) tua solicitudine (et) discreccione pocza sequire lu fruttu (et) la essecucione.
[10] Stat. sen., 1356-68, cap. 6, pag. 4.11: Ancho ordiniamo, che acciò che gli uficiali sieno solliciti et attenti di fare el loro officio che 'l rectore abbia per suo salaro per sei mesi XX s. e 'l camarlengo abbia per suo salaro per sei mesi XV s. .
[11] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, conclusione, pag. 584.39: niun ve n'ebbe che, con più attenta sollecitudine che a lui non apparteneva, non notasse le parole di quella, ingegnandosi di quello volersi indovinare che egli di convenirgli tener nascoso cantava...
[12] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 161.17: E p(er) ciò si' atento a co(n)siderare bene omni cosa, che l'a(n)i(m)a devota che vene a udire no(n) pò essare ch'oggi no(n) receva gramde dolceçça e devotione ell'anima sua.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 91.15: Ed acciocchè subito assalto, maggiormente che soglia, nuocere non possa, dinanzi si debbono i cavalieri ammonire che sempre stieno ammannati ed attenti, e che nelle mani abbiano l'arme, acciocchè per subita necessità non potessero danno ricevere... || Cfr. Veg., Mil., 3, 6: «commonendi sunt milites, ut parati sint animo, ut arma in manibus habeant».
[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 11, pag. 14.24: Allora Cicerone adunò li senatori, e presero consellio di gran provedenza, e stabiliro di tollare masnade et assai cavalieri con arme, et essere a la guardia di Roma sì aveduti e sì attenti, che Roma per non provedenza non perisse.
[3] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 600, pag. 347: Fra questo audì boctare / lu scuderu a la porta, / ke sempre vay ad costa / de Caritate adtentu.
[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 27, cap. 2, par. 6, pag. 425.14: Chi grandezza va caendo, sempre è pauroso e sempre attento che non dica cosa che dispiaccia... || Traduce il lat. «attentus ne dicat quod displiceat».
[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 3, pag. 343.6: Poi che presso a quello luogo pervenne, ella lascioe i compagni ne la valle, ed ella forte, con at[t]ento piede, celatamente entroe nel bosco.
[6] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 38.22, pag. 167: Rimirando m'andava intorno attento / per lo gioioso loco, scalpitando / l'erbette e' fior col passo lento lento.
[7] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 16..5, pag. 27: Similemente i ladri vanno attenti / ciascun per sè a la casa non desta, / quivi si fige et di furar s'appresta / sempre dubioso et co' pensier mordenti.
[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 15.94, pag. 46: Apri gli orecchi e tienli attentie pronti / a quel ch'or dico, sì che se già mai / ne parli con altrui, che 'l ver ne conti.
[9] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 10, pag. 460.20: Così apparecchiati e attenti la venuta de' nemici aspettavano.
[1] Stat. cort., a. 1345, cap. 10, pag. 134.4: aconciamente, come menglio se poterà, se mandi dicendo a quelli de la compagnia che vengano bene alla sua sepultura, chi vorrà: e quelli che verranno vengano vestiti e actenti de desciplina, et vadano de rietro a quelli de la fraternita disciplinandose en fine a la casa del morto.
[u.r. 22.01.2021]