0.1 atizar, atticzaro, atticzati, attizza, attizzando, attizzano, attizzare, attizzasse, attizzata, attizzati, attizzato, attizzava, attizzavano, attizzi, attizzino, attizzò.
0.2 Lat. *attititare (LEI s.v. attititare).
0.3 Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.): 2.
0.4 In testi tosc.: Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.
In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.8 Pär Larson 02.11.1999.
1 Ravvivare (un fuoco). Anche fig.
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 79.6: per tale manco, e per tale è sovente attizzato il fuoco di lussuria, onde la Scrittura dice, che la parola della folle femmina è ardente come fuoco...
[2] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 5, pag. 385.11: Consiglioti dunque, che nutrichi, e attizzi questo fuoco del santo desiderio...
[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 212.65, pag. 265: Le lingue de' pilosi / Attizzano i gran fuochi. / Quelli son buoni cuochi / Che fan netta cucina.
[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 265.13: Per la moita grassezza da sé ardeva volentieri. Staievano là li Iudiei forte affaccennati, afforosi, affociti. Attizzavano li cardi perché ardessi. Così quello cuorpo fu arzo e fu redutto in polve: non ne remase cica.
2 Eccitare, istigare, provocare, stimolare.
[1] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 11, pag. 506.20: La figliuola loro rimase molto dolente, e die e notte pensava a quello ch'ella aveva veduto: che duramente l'aveva ismossa, sì che a male pensare l'attizzava.
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 73.7, pag. 374: Fin che scada la foxina / parte guerffa e gibellina / ni vego bonaza intrega / d'alcuna paxe ni trega, / ni lo demonio s'astém / de schavizar ognuncana ben, / e semper in atizar veja / ogni mâ che 'l apareja...
[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 11, pag. 579.5: Per la quale cosa è più scusevole lo errore di quello cavallo, che anitrò poichè vide una dipintura di cavalla. Et il latramento de' cani fu attizzato poi che [si] vidde uno cane dipinto.
[4] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 3, pag. 27.12: Anche molti seguitatori del diavolo attizzano, e nutricano l'odio contro altrui, e rinunziano parole vere, o false per crescere l'odio.
[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 47, pag. 83.16: Per queste e per altre parole la disleale femina pugneva e attizzava il marito, e non finava del tempestare.
[6] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), Son. 5.8, pag. 698: Luccia la landra, che per me se drizza / sovr'al suo figlio a far diverso strazio, / dicendo sempre: - Io non ti darò spazio, / ladro, che tu mai parle a quel ch'attizza.
[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1338], son. 1.14, pag. 99: Tanto plu lo peccato vi à accecati, / Che sinno may parare non potete! / Or como non pensate, sciavorati, / Che a lloro bene chiamati non sete, / Set non alla briga per essere atticzati?
[u.r. 29.03.2018]