ATTO (1) agg.

0.1 acta, acte, acti, acto, actu, apta, apte, apti, apto, aptu, ato, atta, atte, atti, attissime, attissimi, attissimo, atto, attu.

0.2 Lat. aptus (LEI s.v. aptus).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 3.

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Dante, Convivio, 1304-7; Giordano da Pisa, Pred.Genesi, 1309 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Tristano Veneto, XIV.

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Stat. eugub., 1368-a. 1378; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Che si presta bene a uno scopo; adatto, comodo, confacente. 1.1 [Di strumento, attrezzo, ecc.:] destinato, relativo, utile a un certo uso. 1.2 [Di persona:] Addetto a una certa funzione. 2 Disposto, inclinato, soggetto o tendente a qsa; passibile di qsa. 2.1 [In certi casi atto a anteposto a un verbo assume il valore quasi neutro del suffisso ‑abile]. 2.2 Ordinato, ben disposto. 3 Capace, abile. 4 Degno, idoneo, meritevole.

0.8 Pär Larson 28.12.1999.

1 Che si presta bene a uno scopo; adatto, comodo, confacente.

[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 92, pag. 566: La vera è calda et humida, temperata e suave, / et apta e convenebele, ad cui necesso 'nd'ave, / de medicina prendere, che lo so corpo lave / de li humuri superflui, unde se sente grave...

[2] Giordano da Pisa, Quar.fior., 1306 (pis.>fior.), 37, pag. 193.7: E perché questo [[la vista]] è il maggiore senno e 'l più nobile, però sono di maggiore diletto che gli altri senni l'oggetto suo, cioè l'operazioni sue, overo la cosa atta al detto senso.

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.15, pag. 166.28: Messer Schiatta Cancellieri capitano non si fece innanzi ad operare e a contastare a' nimici, perchè era uomo più atto a riposo e a pace che a guerra...

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 9, 1-12, pag. 204, col. 1.6: è da notare che 'l modo del parlare ch'è ditto 'apostrofare' si è invento e trovado a suplemento de stile retorico, e però quando è defettivo in lo conto che se voglia paleçare alcuna cosa, non gli è atta persona a cui se possa o ver dibia determenadamente çò rasonare, cusí apostrofando ne introduxeno una...

[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2 ott. 61.6, pag. 58: In me di quel che era, ciò veggendo, / entrò sospetto, e proposi che, quando / tempo più atto fosse, un dì ridendo / di domandarlo ciò che la canzone / volesse dire, e poi della cagione.

[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 96.18: Deu sì mandau infiniti auchelli, e foru tanti li auchelli quanti foru li sirpenti, sì ki chascunu auchellu prise lu soy sirpente, et annectaru in tal modu killu locu, ki remase puru e nectu et actu ad habitacione».

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 151.10: il pietoso Enea si parte e va in uno prato erboso, il quale cingevano selve da ogni parte di colli piaggiati; e in mezzo la valle del piano era uno campo atto a correre: al quale il signore Enea andoe in mezzo con molte miglia, e risedette nel luogo ordenato.

[8] Cavalca, Esp.simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 44, vol. 2, pag. 72.31: E così congregate si scoperse la terra, e diventò arida, cioè asciutta, ed atta a germinare; onde incontinente produsse erba verde, e semuta ed arbori fruttiferi con li frutti perfetti.

[9] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 20, par. 46, vol. 1, pag. 100.28: Ancoraché êlla casa del comuno de Peroscia posta en capo de la piaça, êlla quale s'uçò de ponere e vendere el grano del comuno, lì du' è el tecto d'essa casa se faccia uno terrato biene matonato e la trasanda e 'l tecto se faccia puoie de sopre, sì che sia lì una loia buona e acta.

[10] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 171.22: Ancho che e' consoli proveggano sollecitamente et sieno tenuti di provedere che e' pesatori de' fiorini stieno a pesare e' fiorini in alcuno luogho atto et più acorto et senza empaccio de la corte de la Mercantia.

[11] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), son. 15.8, pag. 560: Sì ch'io non posso, né vòime partire / dal tuo voler, ma per servir me assegno; / onde sto in tutto, e 'l veloce mio legno / è atto ad ogne camin, che desire, / coi veli al vento...

[12] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 9, pag. 37.11: Et partendusi di Chentorbi pervinniru a la chana di Paternò et illocu misiru loru tendi, chì chillu locu era multu attu a combattiri; et illocu stettiru per ottu iorni, pensandusi chi in killa plana di Paternò vinissiru li Sarachini a combattiri cum loru.

[13] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 43, col. 1.4: Alle palpebre degli ochi. Item ad idem: R. molette atte a cciò, sì come quelle da pelare la tingnia, cioè li capelli tingnosi, e isvelli li peli e poi frega le palpebre con uova di formiche peste ongni volta che a tte pare, overo con rugine di ferro e sputo, exprobatum.

[14] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 80, pag. 17: Como abe nome Aquila dirròvilo de vero. / Assay gero cercando Amiterno et Forcone; / Plu acto loco che quisto null'omo devisone; / Piacque a Deo che in questo ciascuno se accordone / Che Acquille demandaro, che villa de Pile fone.

[15] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3 part. 3, pag. 73, col. 2.36: non n'è degna cosa che la donna dell'amore, cioè l'anima, languisca per la fame: e 'l desiderio della fante, cioè la carne, nell'ora debita e tempo ordinato s'adempia. E qual sia questo atto tempo è manifesto.

[16] Maramauro, Exp.Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 16 parr. 6-7, pag. 279.28: E dice turma per la lor bestiale vita soto la dicta piogia, però che 'l lor pecato è bestiale, cioè acto a le bestie e non a omini.

[17] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 14, pag. 147.22: Allora lo re Agamenone, governatore e caporale de tutto lo exiercito de li Grieci, avisato lo plu actoe convenebele luoco a quella spaciosa marina de Troya, commandao e fece tendiare li paviglyuni e che onnen caporale, de li ri e di li altri mayuri de lo exiercito, co la gente e co li cavalli loro se devessero recoglyre e governare commo a lloro parea.

[18] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 39, pag. 161.7: E sì in istretto erano le navi stipate, che appena niuno telo invano cadeva in mare. Con le fronti sì come schiere pedestri sospignevano, e le navi erano ad andare per quelle attissime a' combattenti.

1.1 [Di strumento, attrezzo, ecc.:] destinato, relativo, utile a un certo uso.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 4, pag. 61.23: Io v'abbo già decto che l'omo è come la nave et tutte le cose, che sono acte alla nave, sì s'adactano per similitudine all'anima dell'omo.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 112.26: poi che apparve lo splendore del sole, i joveni eletti escono delle porte con grandi reti, e con ferramenti apti a cacciagione, e' cavalieri di Massilia s'affrettano con molti cani.

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 133, par. 10, vol. 2, pag. 185.18: Ma el securcello, falcella overo falcino overo manaie de maestro, quanto a la portatione entra l'arme non se conteno per alcuno modo, né etiandio glie coltegli deglie calçolare apte a lavare, scarnare overo apaiare.

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), son. 106.2, pag. 651: Tal è l'età nella qual voi sète ora, / qual bianca taola deputata ed atta / a retenere e a demostrar qual fatta / sia cosa en essa a perpetua memora...

[5] Stat. eugub., 1368-a. 1378, pag. 281.29: Che s'alcuno ferro o vero artifitio acto al'arte de la fabreccia pervenisse ale mano de nisciuno dela dicta compagnia, esso el degga dire ai suoi companni.

1.2 [Di persona:] Addetto a una certa funzione.

[1] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 11, par. 5, vol. 2, pag. 349.27: Ancoké a nullo macellatore overo artefece a macello apto sia licito enn alcuna de le cinque strade rigaglie tenere alcuno desco, banca overo occupamento deglie mura de le case enfuore oltra quactro pieie per ampio verso la strada.

[2] Stat. sen., 1341/48, cap. 3, pag. 140.33: uno sagrestano, el quale guardi le cose sacre et sia atto a rispondere et aitare a la Messa et a ordinare chi canti ne le discipline et chi dica le lectioni...

2 Disposto, inclinato, soggetto o tendente a qsa; passibile di qsa.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 5, 85-99, pag. 124, col. 1.14: se la stella, che è corpo celleste, ch'è ingenerabelle et incorrutibelle et intransmutabelle de soa natura, sí come nel preallegato libro «De Celo et Mundo» se prova, se n'alegrò e devenne piú chiara, che dovea fare io che sum de natura alterativa et atto a recevere omne influentia?

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Canz. 4.15, pag. 14: Tu conossi, meser, asay di certo / che me crëasti apto / a servirti; ma non era anche morso / quando, sotto al velo, vidi scoperto / lo volto ch'i' fuy capto...

[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 9, pag. 71, col. 1.15: L'anima è per sì real modo acta ad amare che per uno excessivo acto d'amore in tutti e sentimenti del corpo s'adormentano e loro officii.

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), 2, pag. 44.12: Et in omni locu mi cridia essiri mortu et eciamdeu per la obscuritati di la nocti, la quali esti apta a spagurari li animi di li homini.

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 22, pag. 286.9: E certo egli mi trovò attae disposta ad amare come te similemente, né più durezza credo che trovasse nel mio che nel tuo cuore, o abbia mai trovata.

[6] <Cavalca, Disc.Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 21, pag. 169.25: Il primo è, che la virtù trovando la mente tenera, e quasi atta a se ricevere, v'imprime più efficacemente se, e il suo odore, in guisa che il ben vivere gli diventa diletto...

[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 15, pag. 56.36: Colui che nasce atto a poesia seguita, in quanto può e sa, d'essercitarsi nel poetico officio; e, quantunque da Dio sia alle nostre anime, le quali esso immediate crea, data la ragione e il libero arbitrio, per lo quale, non ostante la forza de' cieli, ciascun può far quello che più gli agrada, pare che il più seguitin gli uomini quello a che essi sono atti nati.

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 43, pag. 104.7: Corruttibile ancora, cioè ancora vivo: per ciò che chiunque nella presente vita vive è corruttibile, cioè atto a corruzione; ad imortale, cioè eterno, Secolo, cioè mondo.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 29, pag. 243.20: Veracemente per lo stimolo vostro angussuso eo me so' acto a desperare, concessa de cosa che zò che eo ayo facto per lo tiempo passato da chì modo de questa materia contra li Grieci, eo l'ayo facto per la volontate de lo consiglyo vuostro.

[10] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 124.13: Puoi demannao que tiempo fussi. Folli respuosto e ditto che sopra li Englesi stava l'airo pulito como zaffino, sopra Franceschi stava lo tiempo atto a piovia.

[11] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 37, pag. 49.4: [8] Item ungi la corriga tua cum sucu di berbina e portila a carni nuda e sirray affiminatu e cui ti tukirà [non] serrà actu a la luxuria.

2.1 [In certi casi atto a anteposto a un verbo assume il valore quasi neutro del suffisso ‑abile].

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 39, pag. 179.12: Onde dice s. Paolo, che Abramo abitava in casipule, cioè in tende ed in trabacche atte a portare... || Cfr. Hbr 11, 9: «[[Abraham]] moratus est in terra repromissionis tamquam in aliena in casulis habitando cum Isaac et Iacob».

[2] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 13, par. 37, vol. 1, pag. 56.19: E niuno possa, né degga se êlle dicte fonte overo alcuna d'esse bagnare, a la dicta pena, e quegnunche serà retrovato bagnare enn alcuna fonte êlla quale è l'acqua buona e acta a bevere, paghe per nome de pena cento solde de denare.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5. par. 6, pag. 111.17: O pessimo giovine, in quante parti era il tuo amore diviso, o atto a potersi dividere?

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 3, pag. 17.17: ver'è ch'ogni cosa è possibile a Dio e in ogni modo che fatto l'avesse sarebbe stato bene, ma secondo ragione umana niuna cosa puote essere ben serrata in sé quanto la ritonda e niuna cosa è attaa muovere quanto la ritonda.

2.2 Ordinato, ben disposto.

[1] Fr. da Barberino, Doc.Am., 1314 (tosc.), C pt. 7. docum. 9.30, pag. 123: Se vuo' più securança / et ancor avacciança / in galea interrai / e d'ognuna guardrai / come son ferme e tracte / e corredate et apte, / e prima de la gente / ch'esser dea conducente, / ché con lor savrai poi / de' fornimenti tuoi.

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 60, pag. 225.29: Ed essendo dismontati, ella mi prese per la mano e menòmmi in una camera, la quale era tanto bella e tanto atta, ch'io non poteva mia volontà rifrenare.

3 Capace, abile.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 25, pag. 116.14: Et) essendo el lacte humido e i vechi humidi, in essi s'acresciaria nociva humidità, non avendo calore acto a digerere essa humidità, (et) così cadaria in nocevoli homori.

[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 1.13: Sendo el fanciuletto già d'età di quindici anni e avendo asa' bene aparato quella lettera che alla suo età si richiedeva, secondo reale carzone, molto nello aspetto si dimostrava nobile e gientile, e da giudicallo dovere divenire atto a ogni grande e nobile cosa.

[3] Poes.an. pis., XIV in. (?) (2), 334, pag. 84: Metiallo dentro a quella navicella, / che mi p[a]re atta di star pogho a gallo, / e· lla fortuna 'l guidi po' duv'ella / gli à destinato d'esser lo suo stallo».

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 18, 16-39, pag. 351, col. 2.5: l'anima sí è creata da Deo in tal disposizione, ch'ella si è attaed abile ad amare e ad avere complacibilità, ed è mobele ad onne cosa che piase.

[5] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 3, pag. 659.26: E la vigilia corporale sí viene da studiosa e vegghievole mente, la quale vorrebbe essere di notte, quando le persone posano; e allotta che è piú quieta la mente dopo fatto alcuno poco sonno, ovvero innanzi, secondo che le persone piú o meno sono atte a vigilia...

[6] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 413.16: Nota qui la virtù dell'anima, che da· ssè è atta, e sofficiente a sofferire ogni gravezza; sì come il buono fabro, il quale è sofficiente a fare ogni forma, se· lla materia, o· llo strumento, cioè il martello ec. non è sofficiente.

[7] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 85, pag. 171.2: E, perchè questa gente era atta a durare fatica e quello, che guadagnava, guardava e poco ne logorava, però furono appellati mirmidoni, cioè formiche...

[8] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 54, pag. 12: El fo scrittor del papa con bello stile fatto; / Non havìa paro in corte, tanto quello era atto, / Chel papa et lu re l'amava; tanto obediente era fatto / Che mai di nulla gente non fu coatto.

[9] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 28, pag. 103.30: Ma dovete pensare che io ò da vinti infermi adosso sì che di casi di medicina sarei più atto a scrivare e a parlare...

[10] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII. 2., pag. 510.5: monna Belcolore, moglie d'un lavoratore che si facea chiamare Bentivegna del Mazzo; la qual nel vero era pure una piacevole e fresca foresozza, brunazza e ben tarchiata e atta a meglio saper macinar che alcuna altra...

[11] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 7, pag. 239.11: E quantunque la natura discretissima, sentendo maturo il feto e apropinquarsi a uscire fuori, vivamente aoperi, faccendo le parti, per le quali passare dee, in prima essendo in sé solide e strette, atte ad ampliarsi e a dare luogo, e la creatura, non ancora fatta solida dalla terra, atta a distendere in lunghezza la sua grossezza, non dubio che quello stendersi sia sanza greve doglia della creatura e della madre.

[12] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 42.62, pag. 315: Piango le belle man' polite e bianche, / le lunghe dita che l'anel me tense, / quando me venze Amor teco a spettarme; / man' valorose, mano ardite e franche, / accorte e preste en tutte cose d'arme, / tanto che 'n farme tua, ragion mi venze / viva francheza che 'l mio petto strenze, / ch'ogni tuo membro era atto a tal virtute, / tutte compiute a sua perfectione.

[13] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1374] lett. 23, pag. 99.11: O, quanto si diletta questa dolce sposa in queste dolci e reali virtù! Costui l'è figliuolo legittimo, e però ella el pasce e notrica al petto suo, dandoli el latte della divina gratia, la quale è atta e sufficiente a darci la vita dell'etterna visione di Dio.

[14] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 112.25: Chisto fo quillo lo quale in suo tiempo soperao in potentia et in forza onne altra persone, appe uno poco lo suo parlare toppuso, li capilli blundi et ordenatamente crispati a pleghe, appe li ochy lippusi, li miembri durissimi apti a sostinire onne gran puondo de fatica.

[15] Tristano Veneto, XIV, cap. 556, pag. 522.5: Et apresso quello colpo ello voltà la testa del cavalo a l'altro cavalier, lo qual li deva da driedo con la spada, et prese-llo dalo elmo et tirà-lo sì forte inver de si qu'ello lo fflatisse in terra molto duramentre, unde ello li have abatudi tuti .IIII. in tal magnera qu'elli non fese plui ato da defender-se.

[16] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), L. 2, cap. 16, pag. 68.7: Largo in quel d'altri, massaio nelle cose proprie, vota la gola per empier la cassa; assottiglia el corpo per distendere al guadagno. «À la mano stretta al dare, ma atta al ricevere».

4 Degno, idoneo, meritevole.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 9, pag. 110.2: E bene si dee credere che l'anima mia conoscea la sua disposizione atta a ricevere l'atto di questa donna, e però ne temea...

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 4, pag. 663.24: acciò che per tale ricordazione l'anima si renda in conspetto di Dio umile e fia piú atta a ricevere grazia, la qual grazia si dá secondo la misura della umilitá, e non piú.

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), 6, pag. 121.7: et in tal modu lassirà lu spiritu puru et nectu et aptu di muntari in chelu et, zo factu, clamirà ad kisti animi in gran cumpagna.

[4] Cavalca, Esp.simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 11, vol. 2, pag. 231.14: come disse Cristo, nullo, che, poi che ha messo la mano all'aratro, si miri dirietro, è atto, e degno di avere il regno di Dio. ||Lc 9, 62: «aptus est regno Dei».

[5] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 2. par. 8, pag. 65.19: Or se tu ne' tuoi paesi, ne' quali io ho udito più volte essere quantità infinita di belle donne e vaghe, atte bene ad amare e ad essere amate, una ne vedessi che ti piacesse, e me dimenticassi per quella, qual vita sarebbe la mia?

[6] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 109, pag. 217.26: Prima si conviene d'estirpare li vizii dell'anima e poi di seminare le virtudi; e, quando l'anima è piena di virtude, allora è atta ed acconcia a pigliare Iddio.

[7] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 4, pag. 66.14: E dicendo Iesu Cristo, che 'l volea vedere se fosse a tanto officio atto e degno, la Vergine Maria, istendendo la mano diritta sopra il capo di san Domenico, lo rappresentava a Cristo...

[8] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2 part. 2, pag. 49, col. 2.1: Onde quanto la mente fia più povera delle ricchezze terrene, tanto diventa più conforme e atta alle nozze reali, le quali congiungendola a me sopra i termini dell'umana natura la levarò più tosto.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 31, pag. 266.34: Quisti duy figlyoli fratielli foro dati in guardia, mentre che erano in etate puerili, de lo re Trecio, parente lloro, chi le dovesse nutricare e tenere da chì a ttanto che fossero de perfecta etate e che fossero acti a ricipire honore de cavallaria.

[10] Stat. castell., XIV sm., pag. 145.33: quando alchuno nostro (con)pangno fosse rechesto e domandato d'alchuno secollare el quale volesse recevare l'abito ed entrare ella nostra fratenita, che a quello cotale, nante ch'elli se manefesti, reguardi e ponga mente de que condictione [è] quel cotale, e se lli parrà che sia suficiente e atto ad essare della fratenita, aspetti ch'esso line parli più volte, e se esso vedarà che quel cotale ne mostri desiderio ed afetto, parline col p(ri)ore e respo(n)da a quel cotale che 'l pregasse.

- [Per antifrasi].

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 60.12: Considerao lo filosofo che quella varva fussi lo più brutto luoco de quella sala e più atto a recipere lo sio sputo. Fermaose lo savio filosofo e sputao in mieso della varva dello re.

[u.r. 29.03.2018]