ATTRITO (1) agg.

0.1 atrito, attrite, attrito.

0.2 Lat. attritus (LEI s.v. attritus).

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

0.7 1 Tritato; logorato, consumato. 1.1 Abbreviato, pronunciato a mezza bocca? 2 Fig. Sfinito. 3 [Relig.] Addolorato per i propri peccati (ma non ancora contrito).

0.8 Pär Larson 04.05.2000.

1 Tritato; logorato, consumato.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 43, pag. 523.9: E ricordare non mi debbo de' Galli in questo raunamento, i quali continuamente per uno spazio d'anno le attrite ceneri dell'arsa e disfatta cittade possedettero.

1.1 Abbreviato, pronunciato a mezza bocca?

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 13, comp. 42.43, pag. 120: Ma la vertù dele amorose spine, / che ne' lor cuori ardenti eranno fitte, / trovò la via che gli amanti benigni, / con ocultanti cigni / e con parole tacite et attrite, / s'entendevanno insieme per tal modo / che lor amor tenevan fermo e sodo.

2 Fig. Sfinito.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 111.8, pag. 533: La battaglia era a pochi ritornata, / chi qua chi là per lo campo scorrendo; / e quasi già sì la gente affannata / era, l'un l'altro per forza ferendo, / che poco potean più; ma spessa fiata / di patto fatto si gian sostenendo, / e quasi pari ciascun del partito, / per istanchezza si ristava attrito.

3 [Relig.] Addolorato per i propri peccati (ma non ancora contrito).

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 12, pag. 53.13: dobbiamoci noi sforzare di venire al suo [[scil. di Dio]] perfetto amore per gl'infrascritti gradi, come dice s. Anselmo. Il primo grado è quando l'uomo comincia a conoscere li suoi difetti, e già non si reputa quello che prima. E per questo raffrena un poco la presunzione e la baldanza che avea quando gli pareva essere un gran fatto, ed era cieco di sè medesimo; e reputa che Iddio li faccia grazia aspettandolo, e sostenendolo di tante offese a lui fatte. Il secondo grado è quando conoscendosi comincia un poco a dolersi, e dispiacersi, ed essere meno tenero di sè, e quasi attrito, poniamo che non sia contrito. Il terzo grado è quando cresce il dolore ed il dispiacere contra sè, ed è contrito, e dispiacesi tanto, che comincia a confessare ed a aprire il peccato, che prima soleva difendere e scusare, e ricoprire...

[2] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), 25, pag. 49.11: El se leçe che un pecador todesco desperado, lo qual per soy pecadi era sì atrito che ello andava cun scanelli, oldando predicar la parola de san Bernardo scrita de sovra mo proximamente, cum grande devocion e compuncion de cor andà ad una glesia de la vergene gloriosa e con lacreme orando e domandando de la sua gratia, subitamente fo redriçado e guarido.

[u.r. 29.03.2018]