ATTUTARE v.

0.1 attuta, attutano, attutare, attutarne, attutarono, attutasse, attutassino, attutata, attutate, attutato, attute, attuterà , attuterebbe, attuteroe, attuti, attuto, attutò, atudha, atudhao, atuta, atutar, atutare, atutarono, atutasse, atutate, atutati, atuterà , atuterebbe, atuteria, atuti, atutò, atutorono.

0.2 Da lat. tutari (DELI 2 s.v. attutire).

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.): 3.

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.).

0.7 1 Spengere, temperare, placare, mitigare, diminuire (anche pron.). 1.1 Attutare l'orgoglio / la superbia. 2 Estinguere, annientare. 3 Pron. Smettere, cessare.

0.8 Pär Larson 04.04.2000.

1 Spengere, temperare, placare, mitigare, diminuire (anche pron.).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 152.8: riprensione è quella parte della diceria nella quale il parliere reca cagioni e ragioni et argomenti per li quali attutae menoma et indebolisce il confermamento dell'aversario.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 6, pag. 445.10: con ciò sia cosa che dinanzi, per piccole cagioni grandi pistolenzie di battaglie si commoviano e duravano lungo tempo; e ora grandi romori di grandi mali d'ogne parte sonando per poco fatto s'attutano. || Cfr. Orosio, Hist., VII, 8: «minimo negotio sopirentur».

[3] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 26.4, pag. 73: Da che guerra m'avete incominciata, / paleserò del vostro puttineccio, / de la foia, che tanto v'è montata, / che non s'atuteria per pal di lleccio.

[4] Giordano da Pisa, Quar.fior., 1306 (pis.>fior.), 20, pag. 99.32: Però Cristo sempre procurava pur d'atutare e di disfare e di menimare e impedire il male, acciò che non moltiplicasse, ma disfacessesi quello che fosse.

[5] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 26, cap. 2, par. 4, pag. 415.21: L'avarizia per le disiderate cose non si spegne, ma cresce a modo di fuoco, il quale, quando ha ricevuto le legna che consuma, cresce più, e onde parea che la fiamma fosse alquanto attutata, indi poco stando si vede maggiore fatta. || Traduce il lat. «unde videtur ad momentum flamma comprimi».

[6] Fr. da Barberino, Doc.Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 5.653, vol. 2, pag. 212: Per quella via in contraro si sface / cosa, per qual si face / e, viço ovrando, tu cacci vertute / e con vertù lui discacci et attute.

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 26.72, vol. 2, pag. 448: ma poi che furon di stupore scarche, / lo qual ne li alti cuor tosto s'attuta, / «Beato te, che de le nostre marche», / ricominciò colei che pria m'inchiese...

[8] Laudario S.M.d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 9.74, pag. 84: Figliuol, tu vai e a me lassi tal sete / di te, che mai non s'attuta, figliuolo.

[9] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2, ott. 88.5, pag. 66: Io non so che mi fare, / se non chiamarti, Criseida bella; / tu sola sei che mi puoi aiutare, / tu, valorosa donna, tu sei quella / che sola puoi il mio foco attutare, / o dolce luce e del mio cor fiammella...

[10] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 29, pag. 167.3: però che tutto il popolo è caricato e in malleverie di debiti; e non si può isdebitare nè liberare, che non si metta consiglio in tutti; e chi nell'uno metterà consiglio e nell'altro no, la discordia crescerà, più ch'ella non si attuterà ».

[11] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II, 41.128, pag. 225: Però, Vergine eccelsa, in cui soggiorna / ciò che 'n excelsis lo tuo figlio onora, / e odi il Miserere ch'a te torna, / ricevi il priego mio, ch'a fé t'adora; / e come tu dicesti: 'ecco l'ancilla', / così mi scalda del tuo foco ognora, / lo quale in carità tanto sfavilla, / ch'attuta e vince li furor mondani, / e tocca il cor con divina scintilla.

[12] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 159, pag. 383.12: Colui, di cui era la ronzina, era tuttavia drieto con un bastone, e volendo attutare la concupiscenza della carne, dava di gran bastonate, quando al cavallo, e quando alla ronzina...

1.1 Attutare l'orgoglio / la superbia.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 1.70, pag. 195: ché veggio spesse via / per orgoglio atutare / ciò che mercé chiamare / non averea di far mai signoraggio.

[2] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 530.8: A le tuoi alte parole te respondo che io non so venuto qui per componere nè fare pacti, ma solo per atutareel grande argholglio di te e di tua terra, e perciò se in te regna la franchezza che se dice, qui mostrare la te conviene.

[3] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 274.10: e' Pisani, i quali, già è cotanto tempo, sono stati sì corporali nemici de' Fiorentini e tenutoli per nulla, cominciaronsi a umiliarsi e tenere i Fiorentini per padri e signori in fatti e in parole, non dinegando in Pisa a Fiorentino niuno cosa che volesse, in comune e in diviso; e ciò aveano a fare sì pe' detti servigi, e sì perchè la loro superbia era attutata, sì per la guerra ebbono con noi nel 1362 e 63, di che ne furono due volte sconfitti, morti e disfatti...

[4] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (i), par. 49, pag. 645.38: O Campaneo, in ciò che non si amorza, cioè s'attuta per martìro che tu abbi, La tua superbia, se' tu più punito...

2 Estinguere, annientare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De vanitatibus, 87, pag. 190: E quand el è molt stangio pos l'ombria malastrudha, / El no s'avé, e la levore e l'ombria è desperdudha, / Zoè quand ven la morte, la qual tut coss g'atudha: / La soa fadhiga illora tuta è in nïent cazudha.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 324.3, pag. 205: Spirito sono de l'eterno regno / mandato a qual questa cità plu reççe. / Merçé, per Dio, ch'el non vi atuti en neççe / soperbia, errogantia o vil contegno.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 72.5: Nabuc aveva sognato ch'elli vedeva una imagine avente la testa d'oro, il collo e lle spalle d'argento, il busto di rame, le gambe di rame, li piedi una parte di ferro ed una di terra; ed una pietra partita dal monte sanza operazione di mani, la quale percosse la statua nelli suoi piedi del ferro e di terra, e diminuilli; allora atutati sono parimente il ferro, la terra, il rame, l'argento e l'oro, e redutte quasi in favolesca che sia portata dal vento; e [in] nullo luogo è trovata ess[a]; e la pietra è fatta grande, e empièo tutta la terra.

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 2, pag. 159.19: animosa fermezza usaro li nostri maggiori nella guerra Tarentina. Nella quale spezzate et attutate le forze della repubblica, conciofossecosa che avessero ricevuto grande novero di prigioni rimandati da Pirro re di sua propria volontade...

3 Pron. Smettere, cessare.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 2.6, pag. 263: Com'omo, mentre avansa, / che cela lo procaccio e stanne muto, / non s'atutasse per dimostramento, / [ed] eo non celeraggio in tal mainera / ch'io n'aggia riprendensa per ragione... || Cfr. Contini, nota ad loc.: «Nel timore che, a palesarlo, (il guadagno [[procaccio]]) venisse a cessare».

[2] Mastro Francesco, XIII sm. (fior.), son. 3.7, pag. 195: Madonna, il vostro amor d'una feruta / feruto m'ha lo cor già lungiamente, / la qual dal core non mi si rimuta / né non si parte, ma cresce sovente; / ed è tanto montata ed acresciuta, / che ciascun membro già doglia ne sente; / né per dolor che senta non s'atuta / lo cor d'amare e non se ne ripente...

[u.r. 29.03.2018]