AUGURIA s.f.

0.1 agura, agure, aguria, algura, algure, augura, augurie.

0.2 Da augurare.

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.).

0.5 Nei casi in cui il numero non è specificato, la forma agura potrebbe essere ricondotta al plur. neutro di augurium.

Locuz. e fras. guatare ad auguria 1.1; vivere ad auguria 1.1.

0.7 1 Vaticinio, auspicio. 1.1 Fras. Vivere, guatare ad auguria: affidarsi ai presagi. 1.2 Buona auguria. 1.3 Presentimento, indizio di cattiva sorte. 2 Arte della divinazione.

0.8 Linda Pagnotta 10.03.2000.

1 Vaticinio, auspicio.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 167, pag. 606: L'apostolico de Roma non à quela ventura, / çà no lo defendrà né sorteagura, / né la cristi[a]nitad ch'à tuta en soa rancura: / mai q[u]ig serà bïadhi ch'à vivre con mesura.

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 216.4: «Che è la luna?» «La luna è porpore del cielo, contraria del sole, nemica de' malfattori, consolamento de' viandanti, dirizzamento de' navicanti, segno di solennità, larga di rugiada, agura e divinamento de' tempi e de le tempeste».

[3] Novellino, XIII u.v. (fior.), 8, pag. 147.8: Questo Fabrat non vendeo bene quella mattina; recolsi ad augura, et a noia prese questo povero saracino e disseli: "Pagami di ciò che tu hai preso del mio".

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc., L. 6, cap. 15, pag. 185.16: Questo Sesto fu molto angoscioso di sapere lo fine de la battallia; ma non domandò, come avea fatto Appio. In piusor guise erano augurie et incantamenti, per che li antichi adomandavano le cose che adovenire doveva.

1.1 Fras. Vivere, guatare ad auguria: affidarsi ai presagi.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 32, pag. 202.2: Messere Imberal dal Balzo, grande castellano di Proenza, vivea molto ad algura a guisa espagnola: - et un filosafo ch'ebbe nome Pittagora fu di Spagna, e fece una tavola per istorlomia la quale, secondo i dodici segnali, v'erano molte significazioni d'animali…

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 173, pag. 267.23: Questi sono idolatri e vivono ad agura d'uccelli e di bestie più ch'altra gente.

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 170, pag. 261.1: Quivi àe molti savi uomini di fi[sonomia], cioè di conoscere li costumi de li uomini a la vista. Elli guatano ad agure più che uomini del mondo e più ne sanno, ché molte volte tornano adietro di loro viaggio per uno istarnuto [o] per la vista d'uno uccello.

1.2 Buona auguria. || Cfr. anche s.v. malaguria.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 13.12: Exon abe uno filio Naasonem, lo quale fo dicto filio de dea Cereris et abe bona agura ne li sementi de la terra.

[2] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), cant. 6, ott. 40.8, pag. 254: I' dirò cosa incredibile, e vera, / siccome disse Dante in suo bisogna: / che un'aquila di Pisa tutta nera / dimestica, per fare altrui vergogna, / uscì volando; ma cred'io, ch'ell'era / venuta a pascer di quella carogna, / la qual da' Guelfi fu presa con furia, / so, ch'a Pisan non parve buona aguria.

1.3 Presentimento, indizio di cattiva sorte.

[1] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 8 [lussuria].8, pag. 51: l'anima perdo e 'l corpo mio n'assidero; / io vivo con malie e con aguria.

2 Arte della divinazione.

[1] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 2.5, pag. 422: Om può saper ben fisica e natura / e legge con Decreto e Decretali, / e conventare en divina Scrittura / e in tutte sette l'arti liberali, / nigromanzia, alchìmia o ver d'augura, / e propietà d'uccelli o di animali, / e le vertù de l'erb'e che 'l procura, / e 'l pregio de le gemme orïentali.

[u.r. 29.03.2018]