AUGURIARE v.

0.1 aghuriato, aguria, aguriano, aguriante, agurïato, agurio, aughuriò, auguriare, auguriata, auguriati, auguriato.

0.2 D augurio 1.

0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Trarre auspici, presagire. 1.1 Estens. Esprimere il desiderio di veder realizzati in futuro determinati avvenimenti. 2 Consacrare un luogo attraverso la cerimonia dell'inaugurazione. 3 Sost. Previsione, vaticinio.

0.8 Linda Pagnotta 10.03.2000.

1 Trarre auspici, presagire.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 1, pag. 232.17: O Mars padre e o padre Cesare, date deitade a costui che va, imperciò che l'uno di voi è dio (cioè Mars), l'altro sarà idio (cioè Cesare). Ecco che io indivino e agurio che tu vincerai e i botii versi renderò, e con grande voce sarai da publicar da noi.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 29, pag. 146.28: Questo Re cho' suoi augurij andava cercando rimedio, per lo quale potesse aitare el suo popolo, acciò che al tutto non venisse meno, e andando per lo paese, trovò uno arbolo, el quale aveva moltitudine di formiche, che in esso dimoravano; e allora el suo aughurio aughuriò in queste formiche, che quando egli avesse con desiderio e honore fatto sacrificio agli dij infernali e agli dij cielesti, che allora essi dei tornarebbero e convertirebbero esse formiche in huomini e in vivande.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 371.30: "Però che alcuno della plebe non ha augurio; e per questo vietaro li dieci compagni il maritaggio, acciò che gli augurii non si turbassero per le confusioni delle schiatte". Di questa cosa fu la plebe indegnata e infiammata duramente, ch'elli non potessero auguriare, come fossero odiati dagli Dii.

[4] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 323.7: Ma chi volesse, pel cantare del gallo, o per lo abbaiare del cane, o pel cantare del corbo o del barbagianni o dell'assiuolo in sul comignolo della casa, o per qualunche movimento di uccello o d'altro animale, auguriare pronosticando se lo 'nfermo dovesse morire o guarire, o quanto tempo la persona dovesse vivere (come disse quella vecchia, che avea ancora a vivere cinque anni, imperò ch'avea udito cantare il cuculo il dì di calen' di maggio cinque volte; onde non si volle confessare, e così morì sanza confessione); questo sarebbe grave peccato, con osservanzia inlecita e vietata.

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 35, terz. 73, vol. 2, pag. 129: Onde la gente, ch'era aguriante, / disse: Per certo quest'è malaguria, / d'aver mutato a Marte suo sembiante; / e voglia Iddio, che contro a noi con furia / non si rivolga pe 'l caso presente, / volendo vendicar sì fatta 'ngiuria.

[6] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Num. 24, vol. 2, pag. 131.6: Come Balaam vide che a Dio piacesse ch'egli benedicesse Israel, non andò più dov'era andato prima ad auguriare, ma volse sè dinanzi al deserto.

1.1 Estens. Esprimere il desiderio di veder realizzati in futuro determinati avvenimenti.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 1-12, pag. 618, col. 2.21: Qui vol vatiginar del Stado de Fiorenza, lo quale in breve tempo serrà a mala condizione, sozunsendo che gli soi circa vixini li aguriano et àno in desiderio.

[2] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), can. 35.55, pag. 304: Per Dio, ornate queste / parole che mi passon per lo fianco, / e di ciò non fie manco, / però ch'io sono stato agurïato / da quei ch'han la potenza di far male, / sì che cotali scale / iscender mi convien sì come omnato; / ancor, se pegio mi potesse fare, / vedi s'io ho ragion de bestemiare!

[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Jacopo madr. 15.3, pag. 41: O in Italia felice Liguria, / e proprio tu, Milan, Dio lauda e gloria / de' dui nati segnor, che 'l cel t'aguria.

2 Consacrare un luogo attraverso la cerimonia dell'inaugurazione.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 20, pag. 273.24: E però, quando i tribuni videro che dell'impacciare era niente, elli cominciarono a trattare d'indugiar l'oste; per tanto più, che era rinomanza, che gl'indovini avevano detto che l'oste si doveva ragunare al lago di Regilla, e che il luogo era aguriato: quivi si potrebbe bene avventurosamente trattare; che, qualunque cosa i tribuni aveano per forza occupato in Roma, si disturberebbe e tornerebbe addietro.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 52, pag. 73.4: Gli altri sacrificii, che si fanno la maggior parte intorno alle mura della città, a cui lasceremo noi, [o] come dimenticheremo noi? I nostri Comizii, ne' quali noi facciamo i nostri magistrati, non si possono fare altrove, se non colà ove sono auguriati e usati di fare.

3 Sost. Previsione, vaticinio.

[1] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen. 44, vol. 1, pag. 229.20: 15. A' quali quegli disse: perchè voleste voi fare così? E ignorate voi, che non è simile a me nella sentenza dell'auguriare?

[u.r. 29.03.2018]