AUGURIO (2) s.m.

0.1 aghurio, agurio, aguro, aughurio, augurii, augurij, augurio, auguro.

0.2 Da lat. augur, con influsso di augurio (cfr. LEI s.v. augur, 3, 2290, 33).

0.3 Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.).

0.7 1 Chi esercita arti profetiche.

0.8 Linda Pagnotta 10.03.2000.

1 Chi esercita arti profetiche.

[1] Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.), cap. 20, pag. 112.11: Tiresia fu greco e aguro, cioè arte magico di Tebe, il quale, secondo le favole poetiche, alcuna volta veggendo due serpenti congiunti a generare, con una verga ispartendogli percosse; di che egli incontanente di maschio femina divenne.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 20, 1-6, pag. 490, col. 1.3: In questo XX Cap. intende l'A. tratare della pena de qui' peccaduri che fono al mondo induvinaduri, incantaduri, erbarii, augurii, e de simel prestigii e superstizioni...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 373.4: Questi fue calzolaio, e divene aguro, e dicea delle cose a vvenire, e disse molte volte di grandi veritadi; del quale dice l'Autore, che meglio gli fosse avere atteso all'arte sua, che alla indivinatoria; e dicesi, che fu da Parma.

[4] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 29, pag. 146.23:. Questo Re cho' suoi augurij andava cercando rimedio, per lo quale potesse aitare el suo popolo, acciò che al tutto non venisse meno, e andando per lo paese, trovò uno arbolo, el quale aveva moltitudine di formiche, che in esso dimoravano; e allora el suo aughurio aughuriò in queste formiche, che quando egli avesse con desiderio e honore fatto sacrificio agli dij infernali e agli dij cielesti, che allora essi dei tornarebbero e convertirebbero esse formiche in huomini e in vivande.

[5] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 114, pag. 229.12: E, domandando alli dii la cagione di tanta tempesta, allora lo sacerdote Calcante, ch'era uno grande augurio, disse che Diana era corrucciata contra di loro, per la qual cosa era bisogno sacrificare con sangue vergine e, se non fusse sacrificato, mai non averebbono vento in loro viaggio.

[6] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), II.96, pag. 343: E nato si se mosse lì parvente. / E 'l serpente el cerconda, com'io truovo, / e stupefatto il re Ariol domanda / che l'agurio gli dica e ciò i commanda.

[7] Gl A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 28, pag. 193.10: Anphirao fu un grande maestro d'arte magica e fu augurio de' greci, però ch'a quel tempo ogni città aveva augurio, ciò è divinatore, per lo cui consiglio si guidavano, e per consiglio di questo Anphirao Pollicene, cacciato della città di Cebis da Echioles, suo fratello, con grande essercito assediò la città di Tebe.

[8] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 20, parr. 44-45, pag. 330.29: Costui fo Euripilo, indivinatore de li Greci, il qual dede 'l punto, idest l'ora, a li Greci, insieme con Calcanta. Costui fo augurio de li Troiani e, per ben potere avere notitia de li facti futuri de li Troiani, andò in l'isola de Delfo per avere risposta da Apollo, ove se adorava e sacrificava, dal qual non ebbe bona risposta per li Troiani.

[u.r. 29.03.2018]