AULORITO agg.

0.1 alorito, aulorita, aulorito.

0.2 V. aulorire.

0.3 Abate di Tivoli, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Abate di Tivoli, c. 1230/50 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.).

0.6 N Voce esclusiva della lirica, tanto profana quanto religiosa, att. solo nel sec. XIII.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Profumato.

0.8 Roberta Cella 30.11.1999.

1 Profumato.

[1] Abate di Tivoli, c. 1230/50 (tosc.), Son. 18e.7, pag. 261: Maggio infra li [altri] mesi è 'l più alorito, / per dolzi fior che spande egli è 'l più fino.

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 7.3, pag. 224: In tal pensiero ho miso lo mio core, / che 'n amoroso foco arde ed incende / d'una sì fresca ed aulorita fiore, / che quant'io più la guardo, più mi prende...

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 26.36, vol. 1, pag. 186: La sua madre dice: «O fillio / aulorito più ke gillio, / perké fo questo consillio / ke morisse nella croce?» / Dice Cristo: «O madre mia, / quest'è l'obediença mia, / ke se compia in questa dia / k'ïo moia nella croce».

[u.r. 29.03.2018]