AUSPICIO s.m.

0.1 auspicii, auspicio, auspizi, auspizii, auspizij, auspizio.

0.2 Lat. auspicium (LEI s.v. auspicium).

0.3 Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.).

N Att. solo fior.

0.7 1 Previsione fondata sull'interpretazione del volo degli uccelli o di altri presagi. 2 Protezione, patrocinio.

0.8 Linda Pagnotta 14.04.2000.

1 Previsione fondata sull'interpretazione del volo degli uccelli o di altri presagi.

[1] Gl Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 2.a, pag. 2.17: Auspizio è uno indovinamento, lo quale s'aprende per raguardamento d'ucelli o per alcuna altra dimostrazione d'alcuna cosa, la quale interviene per alcuno subito avenimento.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 32, pag. 269.25: Ancora t'addimando, conciosiacosachè io sapessi ch'io m'era partito da Roma con non certo auspicio, s'io doveva mettere la republica a pericolo, conturbando le religioni, o ricevere gli auspicii, a ciò ch'io non facessi niente con dubbievole volontà degli Dii.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 11, pag. 141.32: Qui assai manifestamente n'ammaestra l'autore con che viso noi dobbiamo mettere, chi ne segue, nelle dubbiose cose: e dice che dee esser con lieto, per ciò che dal viso lieto del duca prende conforto e sicurtà chi segue; dove, non vedendolo lieto, coloro che a lui riguardano assai leggiermente impauriscono e diventano vili, come noi leggiamo le legioni romane, da' contrari auspizi e dal viso di Flaminio consolo turbato invilite, da Anibale allato al lago Trasimeno essere state sconfitte.

2 Protezione, patrocinio.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 41, pag. 418.26: Ed essendo la città trista e dolente di quello avvenimento, e corrucciata verso i conestabili, Marco Postumio, il quale fu accusato che s'era male portato a Veienta, cadde nell'ira, e fu condennato in diecimila danari. T. Quinzio suo compagno fu prosciolto, però ch'egli [quand'] era stato consolo, [sotto gli auspicii] di Postumio Tuberto il dittatore nella guerra de' Volsci, si portò bene…

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 31, pag. 268.1: Fabio incontenente ragunò il parlamento: «Cavalieri, diss'egli, io vi priego che con quella virtù che voi avete difesa la republica da' felloni nemici, difendiate me, sotto la cui capitaneria e li cui auspicii avete vinto, dell'orgogliosa crudeltà del dittatore.

[u.r. 30.03.2018]