AUTORE s.m.

0.1 a., altore, altori, aotor, auctor, auctore, auctori, aucturi, aultore, autor, autore, autori, auttor, auttore, auttori, autturi, auturi.

0.2 Lat. auctor, auctorem (LEI s.v. auctor).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat.sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc.pist., c. 1360.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Disticha Catonis venez., XIII; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.);Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Per le forme del tipo actore, attore con dittongo ridotto, quale ne sia il significato, v. attore.

0.7 1 Chi crea un'opera religiosa, scientifica, letteraria, artistica che costituisce un canone e un modello da seguire. 1.1 [Come apposizione]. 1.2 Colui che ha scritto l'opera di cui si parla (soprattutto i commentatori di Dante), o lo scrittore stesso che parla di sé in terza persona. 1.3 Chi scrive di un'impresa, celebratore. 2 Chi è origine o causa di qsa, creatore, facitore, esecutore. 2.1 [Rif. a Dio o a Cristo per antonomasia]. 2.2 Iniziatore, promotore. 3 [Dir.] Chi cede un diritto.

0.8 Roberto Leporatti 12.04.2001.

1 Chi crea un'opera religiosa, scientifica, letteraria, artistica che costituisce un canone e un modello da seguire.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 9, pag. 101.9: Qualunque persona degnerà questo libro di leggere, il quale dell'utilità della repubblica tratta, ed è sommariamente tratto da autori e molti savj provatissimi, incontanente disidera d'udire la dottrina e la ragione della battaglia, e del combattere.

[2] Disticha Catonis venez., XIII, L. 1, par. 12, pag. 45: Fuçe li rumori, ne tu no començes fir abiù novel autor

[3] Poes. an.sett., XIII (2), 63, pag. 48: E con lor - ben è aconplimento / Matheo, Lucha, li avangelisti, / Li apostoli enseme con quisti, / Li sainti aucturi que fenno li aquisti / De l'aneme sante en paradiso, / Nui conduga là con çogo e riso.

[4] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 23, pag. 563: lo mio potere fáçonde, ca multo me dilecto / che faça lo mio dicere generale profiecto; / e zo che dico prendo dall'auturi, / che me so testi e buon defendituri.

[5] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 1, pag. 57.2: Li grandi savii ed auctori pusero che Etor fo solo el più vertuoso cavaliere e valoroso ch'al mondo êllo suo tempo fosse, né d'esso, come de li altri, non se scrive per li auctori: «Cotale cosa fece»…

[6] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 78, pag. 89.20: Pone uno auctore, lo quale ebbe nome Ysopo, figurativemente che 'l lupo andando uno die a uno fiume a bevere della parte de sopra...

[7] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 52, pag. 293.40: E li savii e gi auctori de la Leçe dixenno ch'el è menore male a pecare in termenne che in sententia.

[8] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 80, pag. 110.4: E plu de' atender a la entention de quelli ke è stadi auctori ka al son de la leze.

[9] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 32.23: Questo serrà lo bono Julio Cesaro de lo quale grandy facty se cantarano, li aucturi, li nobili homini de luy sì prenderà exemplo, quistuy conquistarà pregio et grande honore, questuy serrà de lo imperio comenzatore de lo mondo et in tucto sengiore».

[10] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 5, 1-6, pag. 136, col. 2.15: e secondo che trattano li autori, fabuloxamente elli tegnono che lo detto Minos sia posto a tale offizio in l'inferno, quaxi a dire: ello è bono cognossedore.

[11] Buccio di Ranallo, S.Caterina, 1330 (aquil.), 421, pag. 380, col. 1: et lu tempu mio ò despisu / in legere che ò impriso; / che Virgiliu paray / et multi libri assai, / et pochi auturi so stati / ch'io no agia parati, / et de omne gran scientia / io credo aver prudentia; / infine le septe arti / tucte parai per carta…

[12] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 3, pag. 11.20: Ma sappi, lectore, che bene che questo sommo auctore pongha per perduto papa Celestino, e che fusse in questo choro, la santa Chiesa di Roma el fecie chanonizzare e approvollo per santo, e ogni fedele cristiano el debba così tenere…

[13] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 44.22: Ma imperò que nuy non dicimu cosi nuvelli, ma repetimu cosi ditti da l'altri, li auturi qui li disseru fachanu fidi di chò…

[14] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 13, pag. 561.14: Le inveterata consuetudine de la quale no se sa el commenciamento e le antique constitutione li cui auctori no se sanno, quamvisdeo che molti poscia cum alquante cose declarate e giunte, approvano et affermano che, in le questione civile peccuniarie, certi salarij se paghino per supportare le spese di salarij di çudisi…

[15] Doc. pist., c. 1360, pag. 8.9: E leggie Vergilio, Lucano et tucti altori, rector[ic]a et anche lo Dante, a chi volesse udirlo…

[16] Maramauro, Exp.Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 24, pag. 371.24: Qui fa D. la comparatione de l'ucello chiamato fenice, el qual li autori dicono che è sollo al mondo e mai non se ne trova più che una.

1.1 [Come apposizione].

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 416.14, pag. 251: Anchor feçe Phoroneo che çascuno / che vuol playtyre, vada avanti ig soy / çudeci quando segon per tribuno; / el loco del iuditio senpre poy / fu detto forum, unde se comprende / che forum da Phoroneo auctore scende.

1.2 Colui che ha scritto l'opera di cui si parla (soprattutto i commentatori di Dante), o lo scrittore stesso che parla di sé in terza persona.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 6.5: Omai vuole dicere chi è l' autore, cioè il trovatore di questo libro, e che fue la sua intenzione in questo libro, e di che tratta, e lla cagione per che lo libro è fatto e che utilitade e che tittolo à questo libro.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 49, pag. 274.3: Macures che si trametteva di belle auguste, ne lassò molte per suo comandamento, che Augusto non voleva tutto tramettare in autore.

[3] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 45.3, pag. 20: Ed havin' una ch[e] ha nome Medo, / ed è di color nero tuttavia, / secondo che l'Autor pone, ed i' 'l credo, / ne la region[e] nasce di Media.

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 57.1, pag. 341: È no so chi fosse aotor / de lo scrito ch'o mandasti: / s'o fosti eso, ben mostrasti / che sentì de lo bruxor / chi in Tosccanna è contraito, / de che è faito campium / lo frae de quelo gram barom / tuto ordenao per lo gram ihaito.

[5] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 85, pag. 115.6: Per che caxon l'auctor de lo libro fa qua fin e no va plu avanti.

[6] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1241, pag. 81: Poy lo fe creser e llevar / A llor femene e norigar. / Dell'altro fantin dixe l'autor, / Teofisto, che iera lo menor, / Che llo lovo quaxi stancho / Portava trapassando un chanpo, / En lo qual pluxor villany stava, / Che llor tereni lavorava.

[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 103-111, pag. 125, col. 1.10: o illi parlonno di cose che parve a recitarle l'auctore vanagloria e aroganzia, como de suo senno e sotiieza, e però a por xilencio a tal raxonare fo grande umilitade ...

[8] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 5.5, pag. 54: I' dico seguitando che con tutto / c'altri gran savi spongan altrimente / queste Furie che sempr'allectan lutto, / pur io m'accosto con quell'alta mente / ch'ebe l'autor in questo sexto cerchio / et anc'altri tien meco veramente.

[9] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 7, pag. 376: Però che sia piú fructo et piú dilecto / a quei che ssi dilectan di savere / de l'alta comedìa vero 'ntelletto, / intendo in questi versi profferere / quel che si voglia intender per li nomi / di quei che fan la dricta via vedere / di questo auctor, ch'e' gloriosi pomi / volse cercar et gustar sí vivendo / che sapesse de' morti tutti ei dômi.

[10] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 2, pag. 9.20: e fu una donna molto bellissima, e fu la più sollecita e la più operante in bene fare che niuna altra che fusse a cquel tempo: e pòlla qui l'auctore per fighura de la vita attiva…

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 131.14: In qualunquata parti di exempli ben aricordivili eu mi convertu, oy volya eu, oy non volya, conveni que eu pur vaya a lu supranomu di li Scipiuni, ca a cuy seria licitu in quistu locu di non fari menciuni di Scipio Nasica, lu quali fu di confidatu animu et autturi di bellu sermuni?

[12] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 83, terz. 98, vol. 4, pag. 99: perchè 'n quel tempo non ci fu persona, / ricco, nè pover, che non si credesse / di subito morir, come quì suona, / sì, che fu degno, che se ne facesse / per noi memoria, poichè per lo fiume / d'Arno venimmo a così fatte resse; / e l'Autor credette, che 'l volume / di questo libro, dopo sì gran pondo, / avesse fine, e rinnovar costume.

1.3 Chi scrive di un'impresa, celebratore.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 173.110, pag. 182: Nino e molti asiriani regi / dicean: - Chi sarà autor di noi? - / Piangean li Persi e così li Tebani, / Agamenon, Achille e gli altri egregi / del greco stuolo; ed a lor seguia poi / Enea, Ettor e Paris co' Troiani.

2 Chi è origine o causa di qsa, creatore, facitore, esecutore; genitore.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 199, pag. 10: Del mei e del panigo eo sont semenaor, / Dond fi pan e paniza a quel crudel segnor; / E' ge florisc le vidhe, anchora e' sont auctor / De far lo bon formagio, dond el è po segnor.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 400.10, pag. 243: Come fee la cità di Enoch Chaymo, / cusì poy lo diluvio fu auctore / di Babilon Nembròt, tyrampno primo, / e quivi començò lo gran dolore, / ch'oltra la servitù per parte scende / da çente che ne struçe e non çi entende.

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 36.12: la figliuola di Saturno loda la bellezza della vacca, avvegna che mal volontieri, e simigliantemente domanda di cui ella sia, e di quale armento; sì come s'ella non sapesse il vero. Giove mentio ch'ella era nata della terra, acciò che l'autore non sia più cercato.

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 77.15: Ma avegna che tu ti rallegri con cheto amore, e facci grazia alle tue incantagioni, e agli dei autori di quelle…

[5] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 28, proemio, pag. 473.6: Li autori della quale fraude pone qui tagliati, e maculati nelli loro membri…

[6] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 224, par. 1, vol. 2, pag. 298.27: La iustitia desiderante el braccio suo stendere en gli auctore de la fraude, volemo e etiandio ordenamo ke se alcuno venderà alcuna cosa ad alcuno overo ragione alcuna d'essa ad alcuno cederà una fiada e po' essa vendeta overo cessione de ragione essa cosa ad altruie overo ad altre venderà overo ragione d'essa cederà ad uno overo a più, pagare sia tenuto e constrecto al comuno de Peroscia per nome de pena per ciascuna fiada cento libre de denare...

[7] Arte Am.Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 75.25: Sta !- volendo Accilles andarsene e avendo già posto gió la rocca e le forte arme preso. 'V'è ora quella forza, o Deianira? Perché con lusinghe istieni l'autor de la tua corruptione?

[8] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 37, pag. 667.29: e se per paura della pregione averà inducto quello chi è destenuto a fare carta o testimoniança o scriptura falsa o altra cosa illicita, sia tenuto come principale auctore del peccato.

[9] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 95, pag. 574: E tu, Yerusalem, terra detempta / In servitù como sugieta e sciava / Da giente inimicabil e crudelle, / Da cui speri più may esser redempta / Poy che l'autor è morto ch'a ti dava / Sperança cum cagion d'esser fidelle?

[10] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 70.6: O fia mia, li pecadi che tu temi è mie': io son lo autor del pecado, ti ní costu' non 'de avé colpa, in mi die' vegnir tuta la pena dal qual è procedudo la ofexa.

[11] Rim. Am.Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 140.4: L'amadore de la pace ha ira de la occisione. Quelli ch'è peritoio per lo misero amore se non se ne rimane, rimagnasene, e a nimo fie auttor di morte.

2.1 [Rif. a Dio o a Cristo per antonomasia].

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 6, pag. 40.16: Per certo, queste son cagioni non solamente d'infermitade, ma eziandio mortali. Ma grazie rendo all'Autor di salute, che la natura del tutto ancor non t'ha abbandonato.

2.2 Iniziatore, promotore.

[1] Cavalca, Ep.Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 11, pag. 425.10: di licenza, e consentimento delli loro abati vanno a stare alli deserti solitarj per provarsi a più dure battaglie con le demonia, e nulla cosa portano con seco se non pane, e sale. Principii, e autori di questa cotal vita furono Paolo primo romito, e Antonio.

3 [Dir.] Chi cede un diritto.

[1] Stat.sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 367, vol. 1, pag. 554.1: Anco, che se averrà che alcuno, el quale per forma del detto ordinamento facesse compromesso in essa questione del compromesso perda, possa cotale che perdesse, avere regresso contra l'auctore suo o vero suo herede et altri secondo che potrebe di ragione comune per forma de lo statuto di Siena, se in giudicio ordinario fusse vento legittimamente.

[u.r. 28.11.2019]