AUTORITÀ s.f.

0.1 actorità , actoritate, actoritati, acturitati, altorità , altoritade, altoritate, altulità , alturità , aotoritade, attorità , atulità , aturità , auctoridate, auctorità , auctoritade, auctoritadi, auctoritate, auctoritati, auctoritè, aucturitati, aultorità , autarità , auterità , autolità , autorità , autoritá, autoritade, autoritadi, autoritae, autoritate, autoritati, autorrità , auttorità , auttoritade, auttoritadi, autturitati, auturità , auturitade, auturitadi, auturitate, auturitati, otolità , otoritade, ottulitade.

0.2 Lat. auctoritas, auctoritatem (LEI s.v. auctoritas).

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc. e corsi: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. sen., 1289; Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Stat. pis., 1304; Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. sang., 1334; Stat. cort., a. 1345; Stat. volt., 1348; Lett. volt., 1348-53; Doc.amiat., 1363 (4); Doc. cors., 1365.

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Elucidario, XIV in. (mil.); Stat.venez., c. 1334; Doc. moden., 1353; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Ranieri volg., XIII pm. (viterb.); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Doc. orviet., 1339-68, [1368]; Doc. ancon., 1372; Stat. cass., XIV; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. a autorità 1.2.1; d'autorità 2.3.1; di autorità 1.2.1; per autorità e per ragione 2.3.2; per autorità o per amore 1.1.4; per autorità 1.2.1.

0.7 1 Facoltà legittima di comandare, potere di prendere provvedimenti vincolanti (anche in senso morale e spirituale). 1.1 Idoneità ad emanare atti pubblici di valore amministrativo o giurisdizionale, ambito di competenza (di un'istituzione o di una legge). 1.2 Capacità autonoma di giudizio e decisione, volontà, arbitrio. 1.3 Fermezza, severità. 1.4 Capacità di ottenere obbedienza in virtù di un prestigio personale. 1.5 Facoltà di ottenere fede e obbedienza per diritto di priorità e preminenza morale e/o politica. 2 Stima, credito derivante dall'esperienza, dalla sapienza e dalla virtù di una persona e delle sue opere a cui pertanto si riconosce un valore esemplare e normativo (spesso riferito agli scrittori e pensatori classici). 2.1 Estens. Detto, scritto o fatto esemplare, degno di essere seguito; principio. 2.2 Facoltà di proporsi quale modello da seguire, esemplarità. 2.3 Locuz. e fras. 2.4 Espressione grave e aspetto dignitoso. 2.5 [Rif. a un discorso:] attendibilità, credibilità. 2.6 Libertà, autonomia (rivendicata rispetto ai modelli riconosciuti).

0.8 Roberto Leporatti 14.04.2001.

1 Facoltà legittima di comandare, potere di prendere provvedimenti vincolanti (anche in senso morale e spirituale).

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 15 (58), pag. 241.19: E se çohe avesse gua(r)dato do(n) prè Ma(r)tino, p(er) caxone d'alcuno guadagno te(m)porale i(n) p(er)iculo d(e)la sua a(n)i(m)a, no avrave recevuto e no receverave li mei pa(r)rochiani, supra li q(u)ai no à potestà o autorità d(e) ligare o d(e) dessoglare.

[2] Ranieri volg., XIII pm. (viterb.), pag. 230.32: socto obligatio(n)e dela pena e di vostri beni, li quali voi sì obligate di possidere p(er) lei, e de a nnoi licentia k'ella p(er) sua actoritate da ine na(n)çi sì ssi d'entri tenuta, a vendare tanta k'ella si sbriçi de la dota e dela donatio(n)e, oi a ttenere ta(n)ti d(e)' vostri beni k'ella si b(r)ihi d(e)la dota (e) d(e)la donatio(n)e…

[3] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 298.24: Unde per commandamento de Domitiano beatus Iohannes evangelista fo posto in presone in Pasthmos insula, ma po la morte de Domitiano li senatori per loro actoritate lo fecero lassare e trare de presonia.

[4] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 50.8: Quella che non è artificiale è quella nella quale si recano argomenti pur per altoritade, sì come legge, sopra la quale non si reca neuna pruova né ragione per che, se non tanto l'altoritade dello 'mperadore che lla fece.

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.381, pag. 168: «Mesere, ordenate questa cosa / per chine sì se deia despensare». / «Autoritate sì do copiosa / al preite, che lo deia ministrare: / de benedire e consecrare usa / e de potere asciogliere e ligare».

[6] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 19, pag. 154.27: Dio è signore et àe auctorità di punire quelli che l'offendeno come giudice, et Elli è giudice, unde non che perdonare, ma punire potrebbe di ragione.

[7] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 5, pag. 138.29: L'omicidio è sovenza fiada bon quando el fi per auctoritade de Deo e per comandamento, sì como occixe David Golia, lo gigante perfido, e madona Iudit olcixe lo malvaxe tirampno Holoferno.

[8] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 101, pag. 380: Et le due chiavi che tenea latente / mostran l'auctorità et discretione, / che l'una togle et l'altr'à nella mente.

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 14.14: Poi che lo romore fue racchetato per l'autorità di colui che reggea, Giove con queste parole anche ruppe il tacere: lasciate questo pensieri, che quegli ne sostiene pene.

[10] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 675.22: però che l'autoritá del reggimento e lo stato della prelazione non fa l'uomo santo, né buono cristiano, se non vi risplende in lui, quanto è possibile, la virtú dell'anima e del corpo.

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 34.4: 5. Eciandeu la auturitati paterna fu altressì ben putirusa apressu Gayu Flaminiu.

[12] Lett. volt., 1348-53, pag. 206.34: Et se caso è occorso che per auctorità apostolica è stato dichiarato e pronuntiato esso e altri di questo vescovado oltra nostra saputa et volontà, ch'elli e loro benefici non potevano legiptimamente avere, di ciò c'è gravato e grava e increscie, e altro non ne potiamo fare.

[13] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 30, pag. 142.9: Lu Re di Ungaria, chi era avidu di prindiri quista donna et di apparintari cum sì, li mandau lu Episcopu di Genua, Ardoynu, et lu conti Tumasi, li quali happiru plena autoritati di confirmari lu matrimoniu, comu chi fussi la sua propria persuna.

[14] Doc. cors., 1365, 15, pag. 219.18: Ego Guill(elm)o condam Soçarel(l)o da la Parata iurato not(ario) p(er) altoritate inperiale ista carta scrisi per verba di lo dito mess(er) Ioha(nne)s abate di Monte(crist)i.

[15] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 148.26: Puoi fece leiere una carta nella quale erano scritti li capitoli colla autoritate che llo puopolo de Roma concedeva a Vespasiano imperatore.

[16] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 26, pag. 141.17: E perçò montà sovra sì in grande autoritae la nostra infirmitae <...> e l'auteça de Dee deseise infra sì, piglando nostra humanitae.

1.1 Idoneità ad emanare atti pubblici di valore amministrativo o giurisdizionale, ambito di competenza (di un'istituzione o di una legge).

[1] Doc. sen., 1289, pag. 48.25: Et compenso l'usura incerta da dumilia cinquecento lib. di senesi, et vollio et piacemi che per pagamento et satisfacimento, per la licençia et auctorità che àne lo spedale sancta Maria di Siena da domino papa…

[2] Stat. pis., 1304, cap. 27, pag. 673.11: Et ordiniamo che 'l consiglio minore et maggiore della soprascripta arte, abbiano auctoritade di fare et di fermare, a dimandamento delli consuli della dicta arte…

[3] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 8, pag. 244.35: concedando a mesere la podestà chi dibia fare e faça per auctorità de questo conseio in logo del comune de questa terra quela resposta che a lu' parerà chi se convegna a quili ambaxatori per sì facto intendimento…

[4] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 14, pag. 94.26: Et se fusse pattarino o gazzaro, che lo inquisitore che fusse sopra ciò li possa fare sostenere in persona, per autorità de la decta Villa, et col vigore et forsa dell'officio del Capitano overo delli Rectori…

[5] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 70, pag. 254.1: E in queste cose i Consoli e l'officiale di Calemala abbiano auctorità e balìa piena di cognoscere, a petizione di ciascuno che di ciò si richiamasse.

[6] Stat. sang., 1334, 30, pag. 95.24: e questi sei così chiamati debbiano giurare e abbino piena balia e auctorità di correggiere e in meglio riformare e racchonciare e detti ordinamenti…

[7] Stat. venez., c. 1334, Esordio, pag. 373.19: veçudo et intendute le iuste domandaxon de quelli, quelle sì recevessemo et de auctorità del nostro officio confermade commandassemo en la presente scriptura declarare.

[8] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 498.32: avuta delibberagione matura, per vigore di loro officio et per potestade et auctorità predecta, et per ogne modo et ragion che mellio poteono…

[9] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 13, par. 2, vol. 1, pag. 372.22: Acotantoché per la dicta podestà e auctorità niuna cosa possano fare, ordenare overo attentare contra la forma de lo statuto el quale comença…

[10] Stat. prat., 1347, Esordio, pag. 9.19: sotto li anni della 'ncarnatione del nostro Signore Yesu Cristo MCCCXLVII, nella inditione XV, del mese di maggio; e per la autorità e balya alli decti rectori e infrascripti huomini conceduta dalla università della decta arte…

[11] Stat. volt., 1348, cap. 4, pag. 8.19: l' offitio del quale soppriore vachi per uno anno, e stia nel luogo de' consiglieri, e abbi quella balia et autorità che ànno e consiglieri.

[12] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 6, pag. 547.8: Anchora per quella medesma auctorità statuimo et ordenemo che lli çudesi del presidato de le questione criminale, atroce e capitale, che siano deducte a la examinatione loro o da qui innançi se deduseno…

[13] Doc. orviet., 1339-68, [1368], pag. 153.17: e comisaro a miss(e)r Giovanni d'Anicha giudicie del fischo dela co(r)te del Patrimonio o(n)ne loro autorità di fatti della frabicha di s(an)c(t)a Maria...

[14] Doc. ancon., 1372, pag. 245.31: ad nui supplicaste humelemente, queste conventioni ac pacti servando ratificando et adprobando, overo quelle de novo incomenzando promictendo et affirmando, licentia et auctorità infino ad lungho tempo ad vuy dare de speciale gratia dignassemo...

1.1.1 Atto del concedere o permettere il compimento di una determinata azione, autorizzazione, licenza.

[1] Quad. F.de' Cavalcanti, 1290-1324 (fior.), [1300], pag. 15.22: MCCC die XVIIJ d'ap(r)ile mess(er) Betto (e) io facemo l'ave(n)tario de' fanciulli che furo di m(esser) Bernardo; fece la carta s(er) Lapo Cinghietti, chon autarità di mess(er) Lore(n)zo giudice.

[2] Stat.sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 168, vol. 1, pag. 465.2: Et li consoli del Piato sieno tenuti alloro, o vero alcuno di loro, neuno impedimento dare nè o vero per essa cagione indugiare che non dieno la loro auctorità ne li contratti, a' quali dare la debono; et che non dieno li tutori.

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 24, pag. 136.1: Et tucti altri diritti che apartegnano a la decta Villa si possano vendere con auctorità del Capitano overo Rectori, sì come parrà lo meglio allo Consiglio della decta Villa; excepto che lo diritto del vino.

[4] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 97, par. 6, vol. 2, pag. 150.31: Anco s'alcuno sença auctorità overo consentemento del tutore overo curatore el pupillo overo pupilla adulto overo adulta engannerà…

[5] Doc. amiat., 1363 (4), pag. 90.24: et se i detti frutti gli fussono co(n)trariati che esso possa per mia autorità lassare i detti frutti a cui piacerà al d(e)c(t)o dom(ino) Ioh(ann)i.

[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 4, pag. 85.25: "Chi [è] questo vilam o roçe omo, lo qua presume de usurpar l'oficio de lo nostro apostolico e sença autorità vostra va pricando, seando idioto e grosa persunna sença scritura?

1.1.2 Persona cui è conferita una carica pubblica.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 11, pag. 56.16: Avevasi due modi di autorità : l'uno era appellato drudi, e l'altro cavalieri.

1.1.2.1 Persona d'autorità .

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 2, pag. 654.22: Sia con timore che quanto stai dinanzi ad alcuna persona d'autoritá, ti paia stare dinanzi al iudice…

1.1.3 Direttiva, legge, vincolo.

[1] Stat.sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 356, vol. 2, pag. 383.36: et la podestà sia tenuto fare giurare li giudici et avocati et notari de la città di Siena, cotale giudice et notaio per la detta falsità exbandito o condannato dal suo collegio et università cacciare et non usare le loro carte, scritture et autorità , fatte da quello tempo in qua nel quale saranno condannati.

[2] Vita di S.Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 5, pag. 27.11: Alora l'imperadore sì i acresé lo contado de torno in torno molto e grande e copioxamente, ço fo verso Ferara fino a mezo Po, che in quelo tempo se chiamava Ferariola e era posta la citade de çà da Po; dicendo questa autoritade a Bologna che, se Ferariola no se partisse de lìe, che Bologna ne fosse donna e quela tegnire como soa propria...

1.1.4 Fras. Per autorità o per amore: per costrizione o per libera scelta.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 52 rubr., pag. 280.12: e come poche volte si corrucciarono con lui; e come egli sapeva in breve o per autorità o per amore mettargli in pace.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 68.25: Eya, Pasceliu, homu famusu di sciencia di rasun civili comu issu fu contumaci periculusamenti! Ca issu non pocti essiri constrittu nìn per acturitati di nullu nìn per amuri

1.2 Capacità autonoma di giudizio e decisione, volontà, arbitrio.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 182.15: Perciò che a tutte le sopradette cose sono trovati e avuti arghomenti e rimedi, ma dell'uomo il quale è reo e infingniesi d'esere buono nullo v'àe rimedio; inperò che tanto il fecie Idio di corpo e d'anima, di grande dingnità, iscienzia e memoria e auttoritade e ingniengno, donandoli pieno erbitrio, che volendo elli usare e fare opere buone può…

[2] Bosone da Gubbio, Avv.Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 14, pag. 242.16: Onde molti non solamente malvagj, ma non savj, seguitando la loro autoritade, direbbono che non fosse ben fatto s'io contra costui avesse in dire procieduto tosto crudelemente.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 5, vol. 2, pag. 49.6: E, cosa que quasi non puria homu cridiri, quillu qui depunia oy lassava lu regnu era alegru et quillu a cuy se dava era tristu; nìn quistu cutal combatimentu nunca aviria avutu fini si non que la acturitati di Pompeyu se aiustau a la vuluntati di lu patri.

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 71, pag. 295.5: Poi che esso v'à dato l'aultorità , e voi l'avete presa, dovete usare la virtù e potentia vostra; e non volendola usare, meglio sarebbe a rifiutare, e più onore di Dio e salute dell'anima vostra.

1.2.1 Locuz. avv. A, di, per autorità di qno: a propria discrezione, per scelta e iniziativa personale.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 84.19: I Romani per mala usança adimandarono allo imperadore Arrigo, papa per sua auctoritade; e il decto Imperadore, non possendo niuno intendere né conducere, che per sua mano volesse pigliare il papato, il Vescovo di Turlese, huomo semplice e buono a queste cose...

[2] Doc. bologn., 1287-1330, [1330] 12, pag. 76.3: sì che da moe inançi lo dito fra' Domenego poxa e dibia la dita peça de tera anqe tenire e poxedere et in la poxisione de quella intrare a sua otolità e farne quello ch'elo vole…

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 114, par. 1, vol. 2, pag. 166.28: Niuno huomo per sua auctorità prenda tenuta overo possessione d'alcuno morente de la cosa la quale a luie avesse lassata…

[4] Stat. palerm., 1343, cap. 3, pag. 11.8: di li quali dinari li dicti cambirlingy non pozanu spendiri nin dari per loru propria auctoritati, si non prochidissi per vuluntati di li ricturi e cunsigleri.

[5] Stat. cort., a. 1345, cap. 7, pag. 131.13: Ancho ordenamo che el camarlengo non possa spendare de sua pronta volontà et autorrità , ma quelle spese che fanno uteglie et che bisognano, debiano fare con volontà del priore et del suo conselglio…

[6] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 34, vol. 2, pag. 274.28: «E [n'avverrà, proseguiva], che li cavalieri vadano senza licenza per terra d'amici e di nemici; e non s'arricordino del sacramento, e ch'elli medesimi per loro propria volontà e per loro autorità s'assolvano…

[7] Stat. pis., 1322-51, cap. 49, pag. 513.12: Et che quelli cotali marinari che non vogliano seguitar lo viaggio, u vero sè ricogliere in del legno u vero nave in delle quale u vero in del quale allogati sono, lo padrone et li altri officiali di cotal nave u vero legno, per sua autorità , et sensa licentia d'alcuno official del Comune di Pisa, prendere li possano personalmente, et metere u vero metter fare in della dicta nave u vero legno.

[8] Doc. moden., 1353, par. 52, pag. 203.37: Anchora semo contenti che zeschaduno de nu fradelli se dibiane e possane liberamente a soa autorità , salvi gi pacti de sura scripti, avere tore retegire le sovrescripte chosse e ben gi qua' g' en pervenuto in parti e intrare in posesione di quilli e de la soa parte fare interamente ugni so volere.

[9] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 39, pag. 669.4: Per questa presente constitutione decernemo et destrectamente vetamo che nessuna città o comunità o speciale persona, de qualunque grado o condicion el se sia, ardischa per propria auctorità cosa mobile corporale o incorporale constituta appresso d'altri invadere o turbare la possessione d'altrui, né dicerse ragione in quella, ma sopra quella vada al çudese competente.

1.3 Fermezza, severità.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 19, pag. 154.27: Unde, con ciò sia cosa ch'Elli ne sia certo et Elli perdoni, molto più fortemente déi tu perdonare. In del segondo modo si mostra però che la miseratione divina è congiunta ad auctorità .

1.4 Capacità di ottenere obbedienza in virtù di un prestigio personale.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 7, vol. 1, pag. 16.3: In quel tempo Evandro, il quale fu della città di Peloponneso, tenea il paese più per autoritade che per signoria; uomo onorevole per la maraviglia delle lettere, la quale era novella cosa tra la gente rozza di tutte le arti…

1.5 Facoltà di ottenere fede e obbedienza per diritto di priorità e preminenza morale e/o politica. || Gli ess. dimostrano la stretta dipendenza, nella cultura mediev., degli ambiti semantici qui distinti nei punti 1 e 2].

[1] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 17, pag. 269.33: Or, seignor, non est mia novelament trovaa aquesta sancta quarantena, mas est de grant auctorità trovaa, e si est desma de tut l'an.

[2] Gl Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 6, pag. 293.3: E da questo viene questo vocabulo del quale al presente si tratta, cioè 'autoritade': per che si può vedere che 'autoritade' vale tanto quanto 'atto degno di fede e d'obedienza'.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 7, pag. 300.1: Poi che veduto è quanto è da reverire l'autoritade imperiale e la filosofica, che deono aiutare le proposte oppinioni, è da ritornare al diritto calle dello inteso processo.

[4] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 7.4, pag. 85: Quando el dottore al suddito dimanda, / Mi par cosa nefanda, / Se impara alor dovendo terminare. / Autoritate perde chi comanda, / Che 'l suo sermon si spanda, / Se sua dottrina non vuol adoprare.

2 Stima, credito derivante dall'esperienza, dalla sapienza e dalla virtù di una persona e delle sue opere a cui pertanto si riconosce un valore esemplare e normativo (spesso riferito agli scrittori e pensatori classici).

[1] Gl Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 35.8: e però montaro in onore et in istato sì grande che le loro dicerie erano tenute sentenze, e perciò dice che in loro era autoritade, ché autoritade èe una dignitade degna d'onore e di temenza.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 3, capp. 5-8, pag. 49.16: E così sono manifeste brevemente le quattro dote del corpo, lassando le rasgioni e provando per auctorità de santi temendo k'a voi non desse tedio a udire.

[3] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 3, pag. 71.6: Ed esso venne de tanta auctorità che quando era êllo consellio de Roma o 'llo cumune alcuna divisione o discordia d'alcuna cosa, ciascuno stava contento e credea lo melliore quando Scipione dicea solo senza asegnare altra rascione: "Questo credo el melliore".

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 2, cap. 5, par. 6, pag. 55.9: Ed aggiugne quivi Tullio molti essempri, del provedimento di Cesare, dell'allegrezza di Lelio, del motteggiare di Socrate, dell'autorità di Pittagora...

[5] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 165.3: E perzò voluntera e con deletevol talent e' inclin l'anim mè a redur in plan volgar le scriture dey sant homeng e dey phylosoph e altr doctor e valent e de granda actorità e de longa experientia, fate circa la proprietà, comprendant molte colse bone, utey, dexevoy e honeste a clarificar la vostra nobel ment su plan intendiment de tanta università.

[6] Elucidario, XIV in. (mil.), Prologo, pag. 87.16: Lo fondamente de questa ovra volio ke sia femado sor la ferma preda de Criste e sostenuda sor quatro ferme colonie çoè: sor la actorità de li profeti, la dignità de li apostoli, la sapientia de li docturi, la subtilità de li studioxi magistri.

[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 67-72, pag. 118, col. 1.8: Per la qual vixione ... elle pur decernea che quili cotali a li suoi atti erano persone de grande auturitade e di onorevele condicione.

[8] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 2, pag. 29r.25: Et questa verità se io volessi quasi per infinite auctorità della scriptura potrei provare.

[9] Bosone da Gubbio, Avv.Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), Proemio, par. 2, pag. 51.3: L'Autore soggiunge in questa parte l'autorità di Salamone, ove disse: "Chi ama, si teme".

[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 3, pag. 80.31: Li parenti de lu malatu sì respuseru ki illi cridianu ki, in virtuti de Deu e pir autoritate de sanctu Petru la quale avia lu papa, aviano firma sperancza de la sanitate de killu malatu.

[11] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 29, pag. 136.15: Manda a mi a Malta, chì eu, iuvini et di minu preczu di ti, et poczu purtari lu affannu et lu periculu; et non sirrà tantu periculu, si eu peru, oy sia mortu, quantu da ti, chi si homu di tanta autoritati et di tantu consiglu".

[12] Maramauro, Exp.Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 10, pag. 215.19: Tuto questo testo è chiaro, idest che vidde el dicto Farinata, e V. disse le parole tue etc., a designare che lo dicto miser Farinata fu omo de grande autorità .

[13] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 4.73, pag. 25: Et no 'l trovando, feo presto ritorno / dapoi tri giorni in la sancta citate, / dove nel templo molti gli era intorno: / innel meçço i dotor de autoritate / se 'n sedeva esso interogando loro, / facendo del saper suo largitate.

[14] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 148.7: Anche ce fuoro moiti uomini savii, iudici e decretalisti, moita aitra iente de autoritate.

[15] Stat. cass., XIV, pag. 85.3: P(er) bene che issa natura humana i(n) quisti etati, czoè li vechi et a li iuveni, trahe lu h(om)o ad misericordia, et tamen la auctoritate de la regula benignam(en)te p(ro)vede ad essi.

[16] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 56.26: Questa Medea sì era polcella e donna de grande auctoritate, unica figlia a lo patre suo, a la quale spectava tucta la heredita de lo riamme e yà era convenebole a ricipire marito.

[17] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 3, pag. 163.9: E respundando quelli che aveam ferma fe' che ello per la vertue de Dee e autoritae de sam Per lo poea guarì', lo veneraber Agabito se çità in oratium e dise la mesa, oferando lo sacrificio in lo conspeto de Dee.

[18] Cronaca volg.isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 168.3: Nei cui tempo foro Esdra sacerdoto, Ipocrate medico, Socrate filosopho et ancora Democrito, homini de grande auctoritate et de multa reverentia digni.

2.1 Estens. Detto, scritto o fatto esemplare, degno di essere seguito; principio.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 54, pag. 60.15: E se fare proemio non vuole, sì cominci il detto suo da alcuno bello essemplo, o da alcuna piacevole similitudine, o da alcuna autorità di savio uomo, o da alcuna ferma allegagione, per la quale possa per innanzi il detto suo confermare e atare.

[2] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 613, pag. 581: Et ancora rescrivote per grande autoritate: / lo homo che mangia passole de l'arille mundate / vinte et octo per compito cascune matinate / securo poti vivere de onne infermitate…

[3] Giordano da Pisa, Quar.fior., 1306 (pis.>fior.), 85, pag. 411.1: Fuoro pur auttoritadi e detti de la Bibbia l'una apresso l'altra: non la scrivo ché non ritenni quelle auttoritadi.

[4] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 8, pag. 86v.19: però che l'huomo che muore e è riccho di spirituale thesauro e vedesi di tutto privare, nel profondo inferno ghusta d'essere sepellito. In questa breve auctorità si dimonstra la nobile morte di questo octavo stato.

[5] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 6, pag. 52.16: Or qui si potrebbono porre molti esempli, e autoritadi a provare, che pessimo segno è, che l'uomo sia in questo mondo consolato, e ottimo che l'uomo ci sia tribulato.

[6] Sposiz. Pass.s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 1, vol. 2, pag. 110.19: Rendutindi gracia, comu a ssignuri, ki di la tua eterna nativitati in chelu mi ài certificatu, in terra àiu argumenti invincibili ka tu si Deu genitu da Deu; aiu auctoritati, exempli, miraculi ka tu si cum Patre et Spiritu Sancto unus Deu, in chelu natu senza matri.

2.2 Facoltà di proporsi quale modello da seguire, esemplarità.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 66, pag. 71.13: Il primo luogo si piglia dalla autorità e dalla grandezza del fatto, quando il dicitore mostra che ll'aversario à peccato in alcuna cosa…

[2] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 2, pag. 6.18: Uno bello Contio vollio mettare in questo Trattato e di grande autorità .

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 3, cap. 8, par. 7, pag. 93.18: Male di te parlano gli uomini, ma sono i rei, e dispiacere a' rei è grande loda: che non puote avere autorità la parola, la quale dice colui che dee essere giustamente dannato.

2.3 Locuz. e fras.

2.3.1 Locuz. avv. D'autorità : con le affermazioni degli autori.

[1] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 50.10, pag. 162: Però pregh'eo ch'argomentiate, saggio, / d'autorità mostrando ciò che porta / di voi la 'mpresa, a ciò che sia più chiara…

2.3.2 Fras. Per autorità e per ragione: per motivi dimostrabili razionalmente e per prestigio riconosciuto da norme superiori.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 1, pag. 51.9: R(espond)o e dico ke no è vero ke 'l cielo sia a(n)i(m)ato, e questo se puote provare per auctorità (et) per rascione

[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 30, pag. 154.14: Petru sì parla a sanctu Gregoriu e dichi: «Eccu ki pir raiunj e pir actoritati lu animu si jnclina a cridiri zo ki dichi…

2.4 Espressione grave e aspetto dignitoso.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 4.113, vol. 1, pag. 71: Genti v'eran con occhi tardi e gravi, / di grande autorità ne' lor sembianti: / parlavan rado, con voci soavi.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 58.20: Ora ène mutata connizione, che a deletto portano capelletto in capo per granne autoritate, varva foita a muodo de eremitano, scarzella a muodo de pellegrino.

2.5 [Rif. a un discorso:] attendibilità, credibilità.

[1] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1113.1: per che, sì come in materia disposta a prendere l'aiuto del medicante, parmi che più da stare non sia senza scrivervi; il che non lascerò di fare, quantunque la bassezza del mio stato e la depressa mia condizione tolgano molto di fede e di autorità alle mie parole...

2.6 Libertà, autonomia (rivendicata rispetto ai modelli riconosciuti).

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, conclusione, pag. 718.5: Sanza che alla mia penna non dee essere meno d'auttorità conceduta che sia al pennello del dipintore, il quale senza alcuna riprensione, o almen giusta, lasciamo stare che egli faccia a san Michele ferire il serpente con la spada o con la lancia e a san Giorgio il dragone dove gli piace, ma egli fa Cristo maschio e Eva femina, e a Lui medesimo, che volle per la salute della umana generazione sopra la croce morire, quando con un chiovo e quando con due i piè gli conficca in quella.

[u.r. 06.09.2019]