0.1 avaccia, avaccio, uvaccia, vaccio, vaçço.
0.2 Etimo incerto: lat. vivacior o v. avaccio 2.
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Fiore, XIII u.q. (fior.).
0.7 1 Lo stesso che veloce. 1.1 [Detto di una via:] veloce da percorrere, spedita. 1.2 Che avviene presto, entro breve termine. 2 Disposto ad agire con sollecitudine. 2.1 Atto ad agire con prontezza.
0.8 Pietro G. Beltrami 01.01.2005.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 33.12: Anche dei considerare e aver modo di parlare avaccio e lento, secondo che si conviene... || Può essere dubbio il valore di agg. o di avv.; si intendono avaccio e lento legati a modo e non a parlare.
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 1, pag. 611.2: Appare dunque con quanto avaccio passo la lussuria discorse; però che la vecchiezza di colui, la cui adolescenza vide li antichi costumi, trasse fuori e cominciò li nuovi.
1.1 [Detto di una via:] veloce da percorrere, spedita.
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 70.6, pag. 142: Ma sì· tti priego, gentil compagnone, / Se· ssai alcuna via che· ssia più avaccia / Per Mala-Bocca e' suo' metter in caccia / E trar Bellacoglienza di pregione, / Che· ttu sì· lla mi insegni, ed i' v'andrò...
1.2 Che avviene presto, entro breve termine.
[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 5: Et anco disse: la cupidessa è ria e al'animo cupido nessuna cosa li fi uvaccia...
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), lett. 14, pag. 181.2: ché, comeché nessuno serve che per intensione d'aver merito, non de' homo sì bene provedere alcuno homo che deservito credendo essere apresso; e molto maggiormente e ppiò avaccio e grande mal attender di male, che di bene bene avere... || Può essere dubbio il valore di agg. o di avv.; si intende avaccio mal coord. a e grande.
2 Disposto ad agire con sollecitudine.
[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), lett. 21, pag. 266.28: Ma, come se perde in agio, in mezagio s'acquista; ché vile pro', e negrigiente vaccio, e scharso largho fa pungiente sperone de gran bizogno.
2.1 Atto ad agire con prontezza.
[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 4.6, pag. 26: lora s'aveçça - 'l spirito ch'è vaçço, / se vé che sale - a quela ch'è 'l sole...
[u.r. 30.03.2018]