AVANZARE (2) v.

0.1 avança, avançando, avançano, avançarà , avançare, avançaro, avançarono, avançase, avançasen, avançasse, avançate, avançati, avançava, avançerà , avansa, avansi, avanza, avanzamo, avanzane, avanzano, avanzar, avanzare, avanzaro, avanzarono, avanzarosi, avanzarsi, avanzasse, avanzassero, avanzassonsi, avanzate, avanzati, avanzato, avanzava, avanzavano, avanzerà , avanzerò, avanzi, avanziamo, avanzin, avanzino, avanzivamo, avanzò, avanzoglj, avanzonne, avanzosi, avazamo, avazarono, avazarosi, avazati, avazato, avaziamo, avazò, avazosi, 'vanza.

0.2 Lat. *abantiare (LEI s.v. *abantiare, 1, 44.11).

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Amico di Dante, XIII ex. (fior.); Doc. fior., 1296-1305; Stat. pis., a. 1340; Stat. sen., 1343 (2); Gramm. lat.-aret., XIV m.; Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1309 (3); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Doc. perug., 1346.

0.5 Le forme avazamo, avazarono, avazarosi, avazati, avazato, avaziamo, avazò, avazosi sono esclusive del Libro vermiglio, 1333-37 (fior.).

0.7 1 Differire in più (rispetto a qsa). 1.1 Essere in più del necessario, sovrabbondare. 2 Essere rimanente di qsa, di un insieme, di una quantità dopo che ne sia stata detratta, distinta, consumata, scartata, venduta una parte; dopo l'uso, il consumo, l'invecchiamento. 2.1 [Mat.] Restare (in un calcolo). 2.2 Restare disponibile. 2.3 Restar da fare. 2.4 Essere superstite, scampare. 3 Ottenere come rimanenza, in più del necessario o del previsto; risparmiare. 3.1 Ottenere come risultato. 4 [Econ./comm.] Risultare come differenza attiva fra ricavi e spese, entrate e uscite; risultare come guadagno. 4.1 Risultare come rimanenza di una somma utilizzata. 4.2 Ottenere come guadagno.

0.8 Pietro G. Beltrami 31.10.2000.

1 Differire in più (rispetto a qsa).

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 81, pag. 218.11: e non muta l'animo verso coloro, che l'hanno disservito, se l'offesa non avanza troppo il beneficio, e se in lei non è troppo manifesto pericolo...

[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 18.12: Lo banbaxio se vende in Puia a mill(ie)r, lo qual sé 4 canter e l'un canter sì è 25 decallatri e lo dichallatro sì è 4 rotolli, doncha sì è lo mill(ie)r C decallatri, li qual sì è 400 rotolli, lo qual mill(ie)r avança in Venexia lo 1/5, doncha le V miera de banbaxio de Puia sì è VJ mill(ie)r sutil al pexo de Venexia.

[3] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 21.3: Ancora sì è in Pullia un mill(ie)r a lo qual se vende e conpra lo banbaxio e lo lin e fero, rame, stagno e questo mill(ie)r sì è 4 canter, che sono rotolle 400 e le 4 rotolle sì è un dicalatro, doncha lo mill(ie)r sì è decallatri 100 e lo canter sì è decallatri 25 e questo mill(ie)r sì torna in Venexia lbr. 1200, doncha sono lo kanter lbr. 300 de Venexia e tal fiada avança e non menema niente, doncha sono lo rotollo de Puia lbr. 3 de Venexia al peso sotil.

1.1 Essere in più del necessario, sovrabbondare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 218, pag. 245: Mult homni fan ai poveri lemosne reçitae / De quel mangiá ke 'g 'vanza, dre peze resmuiae; / Pur quel cosse solenghe k'en vil on rezitae / Volen donar a Criste per söa brutedhae.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 90, pag. 265.36: A neuno poteva avanzare alcuna cosa, nè fallire. Elli divideano tra loro comunemente in pace.

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 32, 49-60, pag. 714, col. 2.8: Sí che giustamente, çoè che se responde questo regno alla provedença de Deo como in l'exempio l'anello al dido, che no mancaavança...

[4] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 1.3, pag. 76: Chi si ritien più che non ha bisogno, / Così potrebe rapinar l'altrui: / Non solamente quel che avanza a nui, / Anco del proprio non dar è rampogno.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 15, vol. 2, pag. 106.11: Perchè non la sceverate voi da me per vostro ben fare; e deliberateli di prigione, e difendeteli ch'elli non sieno giudicati, e assegnati agli usurieri; e di quello che v'avanza non sostenete l'altrui necessità?

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 110, vol. 2, pag. 275.16: ma considerato che tutti coloro che prendono frutti de' beni della Chiesa dilicatamente ne vivono, e quello che lloro avanza ai loro congiunti dispensano, e poco si curano perché rovinino le Chiese, o perché i poveri di Dio si muoiano di fame, assai è da considerare intorno a cquello che qui è nel principio proposto.

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 7, pag. 423.6: «Adunque» seguì prestamente la donna « domando io voi, messer podestà, se egli ha sempre di me preso quello che gli è bisognato e piaciuto, io che doveva fare o debbo di quel che gli avanza? debbolo io gittare a' cani?

[8] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 4, pag. 236.20: Quivi dimora l'umana creatura nel sangue il quale avanza al bisognevole suo nodrimento. E questo sangue è di quello che cessa alla femina mentre sta pregna; il quale, per lo modo ch'è detto, si corrompe e diviene abominevole.

[9] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 47, pag. 276.21: Chi ha mal vestito, si rivesta de' più adorni panni a onore e festa de la Ressurezione, e ancora del suo che gli avanza rivesta chi sta nudo.

[10] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 8.63, pag. 52: In questo aver dovete la sperança / che tutte cose ve serranno agionte, / sì che de giorno in giorno il ben ve ava(n)ça.

[11] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 48, pag. 177.2: Il dì seguente, convocati i militi e navali compagni, primieramente agli Iddii immortali laude e grazie fece, che lui non solamente della più ricca città di Spagna aveano del suo desiderio contentato, ma avanti a lui avessono quasi tutte le ricchezze d'Africa di Spagna insieme portate, in guisa che a' nemici niuna cosa era lasciata, e a lui e a' suoi n'avanzassero.

[12] Legg. sacre Mgl.XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 15, pag. 52.18: tuto quello chi g'avançava ello sì 'l dava a i altri poveri.

2 Essere rimanente di qsa, di un insieme, di una quantità dopo che ne sia stata detratta, distinta, consumata, scartata, venduta una parte; dopo l'uso, il consumo, l'invecchiamento.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 95.98, pag. 441: Tosto s'ofese gi toje / chi candere ne recoje. / Tute enzegne e sotijance / fan per che l'oferta avanze.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 1, pag. 167.32: Ritornarono alle navi: a catuna diede uno cerbio e buoni vini ch'erano avanzati; e li loro umili animi con parole conforta.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 53, pag. 116.23: In questo modo risponde filosofia a tutti: i' non riceverò il tempo, che v'avanzerà , ma voi avrete quel, ch'io vi darò.

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Paris, pag. 147.21: Molte cose sono quelle, le quali m'avanzano di scrivere; ma acciocchè spezialmente possiamo ragionare, ricevimi di notte nella tua tacita camera.

[5] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 469.19: E però essendo tanto del sangue, che possa nutricare l'uomo, ne ingeneròe la natura tanto piùe che ne avanzasse per la generazione: onde dice sangue puro in qualitade, il quale è soperchio nel quanto a solo nutrimento; e però l'asomigliòe l'Autore alli cibi, che avanzano nella mensa, li quali impertanto sono buoni.

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 54, pag. 625.27: Egli pascé di cinque pani e di due pesci cinquemila uomini, e femine e fanciulli sanza fine, e avanzonne dodici sporte...

[7] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 355.14: E questi altresìe, per la iniquissima stimagione de le sue virtudi [in] ch'era presso li cittadini, sotto nome d'ambascieria se n'andò a Pergamo; e quello spazio che li avanzò della vita, certo senza alcuno desiderio de la ingrata patria, compieo.

[8] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 154.19: Et fatte l'elemosine et l'altre spese da fare secondo la forma dello statuto, tutto quello che avanza de le rendite et proventi de la Mercantia ancora si diponga nel modo predetto.

[9] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 14.20, pag. 712: Io non fatico loro a' disiguali / poggi salir, ma ne' pian copiosi, / d'erbe infinite do lor tante e tali / che gli uveri di quelle fan sugosi / di tanto latte ch'io non posso avere / vaso sì grande in cui tutto si posi. / Né i loro agne' ne posson tanto bere / ch'ancor più non avanzi; e honne tante / ch'io non ne posso il numero sapere.

[10] Doc. perug., 1346, pag. 24.27: e se 'l piombo del canellato che sta e·llo dicto ponte soperchiasse e avanzasse, remangha al comuno: e se manchasse, ch'el comuno el degga mectere de suo.

[11] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 344.10: e pattovirono tutto questo grano ch'era avanzato per lo comune e dierono dello staio del calvello buono e bello s. XXXVIJ...

[12] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 46, vol. 2, pag. 362.20: e Fabio sì per cagione di concordia, sì perchè li Comizii non fossero nelle mani de' bassi uomini, ordinò tutta la moltitudine che avanzava oltre alli tribi, e assisela in quattro tribi, e chiamolli tribi urbani.

[13] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 125.41: E fu tanta la moltitudine del grano [[...]] per modo che ve n'avanzò e non si trovava più chi ne volesse.

[14] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 10, pag. 574.18: Ora, non è ancor molto tempo, adivenne che quivi, da' suoi maestri mandato, arrivò un giovane nostro fiorentino detto Niccolò da Cignano, come che Salabaetto fosse chiamato, con tanti pannilani che alla fiera di Salerno gli erano avanzati, che potevano valere un cinquecento fiorin d'oro; e dato il legaggio di quegli a' doganieri, gli mise in un magazzino, e senza mostrar troppo gran fretta dello spaccio s'incominciò a andare alcuna volta a sollazzo per la terra.

[15] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 168.14, pag. 224: già sol io non invecchio; / già per etate il mio desir non varia; / ben temo il viver breve che n'avanza.

[16] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 128, pag. 49.16: Messere Tegghiaio, ancora gli erano avanzati 500 fiorini, alzò il lembo e misse mano a' caviglioni delle brache, e disse...

[17] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 4, terz. 50, vol. 1, pag. 45: Nel mille censettantasette danza / dal vecchio Ponte al Mercato vecchio / il fuoco sì, che poco ben ci avanza.

[18] Legg. sacre Mgl.XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 89.26: E quando tuta questa çente fo sacià e passù, Cristo comandò a i so discipuli ch'i devesseno recogere le brixe, le qua eran avançate a quella çente, e fonun pienne XII sporte de le brixe avançate de cinque pan e dui pessi.

2.1 [Mat.] Restare (in un calcolo).

[1] Paolo Gherardi, Corso luna e sole, XIV po.q. (fior.), pag. 76.33: Delle VJ ore, che ssono più ch'uno anno, si fae il bisexto cioè che 'l primo anno sì cci avançano VJ hore, e 'l sechondo ci avançano altre VJ, saranno XIJ, e ll'altro anno ci avançano altre VJ hore, saranno XVIIJ, e ll'altro anno sì cci avançano altre VJ hore saranno XXIIIJ...

[2] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 66, pag. 62.16: Fa' choxj`. Enpj quella che ttiene 3 oncie chavandola di quella delle 8 oncie e poj mettj queste 3 in su quella delle 5 e poj enpi questa delle 3 un'altra volta e anche mettj in su quella delle 5 oncie. Adunque t'avanza un'oncia in questa delle 3.

2.2 Restare disponibile.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 305.1: Io diedi l'arme a li Greci contra le donne Amazzoni; arme mi avanzano, le quali io dea a te, o Pantasilea, e a la tua gente contra i Greci.

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Aconzio, pag. 193.36: Mille modi ci avanzano per te addomandare. Noi sudiamo in uno piato. Il mio ardente amore non lascerae neente a provare.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 22, pag. 415.14: infino che il salire ci avanza, dimmi dov'è Terenzio, Plauto, Cicilio, e Varro ec.

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 8, par. 7, pag. 237.24: Ma a me molto tempo in doglia incomparabile è sopra gli avuti diletti avanzato.

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, conclusione, pag. 720.9: Le cose brievi si convengon molto meglio agli studianti, li quali non per passare ma per utilmente adoperare il tempo faticano, che a voi donne, alle quali tanto del tempo avanza quanto negli amorosi piaceri non ispendete.

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 294.11, pag. 368: ché piangon dentro, ov'ogni orecchia è sorda, / se non la mia, cui tanta doglia ingombra, / ch'altro che sospirar nulla m'avanza.

[7] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 23, terz. 99, vol. 1, pag. 269: Compiut'è l'Abbiccì della mia stima, / or m'avanza materia, tantoch'io / non credo il fin veder, come la cima.

[8] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 10, pag. 210.8: Per diciotto colonie rispose M. Sestilio Fregellano: e i militi secondo la formola essere apparecchiati, e se più ne bisognassero più ne darebbono, e ogni altra cosa che comandasse o volesse il popolo romano, sforzatamente farebbono: e a ciò non mancar loro ricchezze, e animo ancora avanzare.

[9] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 35, pag. 155.1: I suoi beni vendessero: ne' corpi i quali di rimanente sarebbono, incrudelissero, perciò che niuna cosa avanzava loro donde ricomperare li potessero.

2.3 Restar da fare.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 31, vol. 2, pag. 415.23: Ancora ci avanzano a contare guerre de' Sanniti...

[2] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T.Cupidinis IIa.72, pag. 287: Ma cerca omai in tutta [se trovi in] questa dança / Notabil cosa, perchè 'l tempo è leve / E più de l'opra che del giorno avança.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 40.11, pag. 57: Ma però che mi mancha a fornir l'opra / alquanto de le fila benedette / ch'avanzaro a quel mio dilecto padre, / perché tien' verso me le man' sì strette, / contra tua usanza? || «Forse potrebbe significare 'che sopravvissero' (cioè, lasciate in eredità)», Santagata, p. 222.

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 63, pag. 266.23: Ma pensate, padre mio dolce, che malagevolmente potreste far questo, se voi non adempiste l'altre due cose che avanzano a compire le tre: e questo si è dell'avenimento vostro, e del dirizare el gonfalone della santissima croce.

[5] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 4, vol. 8, pag. 417.12: [16] E subitamente ritornò Giuda colla sua oste. [17] Ammonendo, disse al popolo: non siate troppo desiderosi della preda e delle spoglie, però che ancora ci avanza battaglia.

2.4 Essere superstite, scampare.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 41, pag. 165.3: Dove essendo venuto, estimando che da parlare fosse, e massimamente a' militi vecchi, li quali di tante sconfitte avanzati erano, convocata la concione, così disse...

3 Ottenere come rimanenza, in più del necessario o del previsto; risparmiare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 496, pag. 255: Illora l'ortoran cotal pensé fazando, / El acomenza a strenze, peccunia congregando, / Sostraxe le lemosine, li povri descumiando, / Li frug k'el avanzava pur in dané tragando.

[2] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 1.12, pag. 76: Uomo che avanza roba, usi con essa / Facendo sempre al povro largitate; / Chè 'l dar di gran peccati fa rimessa.

[3] Stat. gen., 1340, pag. 9.20: Ancora statuemo e ordenamo che ogni lavorao chi lavore a lo Ponte de lo Peago, quando li lavorerà lo lavò, deman chi goagnez da doi sodi in su sea tegnuo de mette a la Caritay dinà VII; e donde li diti lavoraoy avançasen nisum bescavezo chi no vegnisse a perposito, seam integnui li diti lavoraoy de meteli a la dita Confraria.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 90, vol. 3, pag. 189.4: e' Viniziani n'adomandavano fiorini XXXVIm d'oro, avendo avanzato il quarto danaio di tutta la spesa fatta per loro nella detta guerra sopra i nostri e loro cavalieri e pedoni per gabelle gravi e imposte fatte per loro sopra cciò ch'andava nell'oste...

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 4, pag. 11.9: Lo abate, ciò udendo, cominciò a sospirare, e parveli essere a peggior partito che prima; ma pur, per cessar furore e avanzar tempo, disse che li piacesse darli termine a rispondere a sì alte cose.

[6] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 142, pag. 117.6: Molto ti guarda di non ispendere più ch'abbi il podere; sempre vogli ogni anno avanzare il quarto...

3.1 Ottenere come risultato.

[1] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 10.8, pag. 727: d'amore è l'om cortese a ssuo podere, / da gelosia villan con mal' usanza; / d'amore è ch'om si fa largo tenere, / da gelosia iscarso d'iguagl[i]anza; / d'amore è l'omo ardito e ssa valere, / da gelosia codardo esser n'avanza.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 79.5, pag. 378: Questa maniera teneva Penteo / molto sovente, fuor d'ogni paura, / e a grado servendo il gran Teseo, / di suo amore ognora avea più cura; / ma poco n'avanzava, e di ciò reo / li parea molto, onde di sua sventura / una mattina con greve parlare / così si cominciò a ramarcare...

4 [Econ./comm.] Risultare come differenza attiva fra ricavi e spese, entrate e uscite; risultare come guadagno.

[1] Doc. fior., 1296-1305, pag. 678.1: E de dare lb. IIJC per la nostra parte del pedagio d'Arli, i quali avançaro: po(nemo) ad avanço inançi ne l'LXXX car(te)...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 523.1: Quello che costui battè, aveva le VIJ parti d'oro fine, e l'ottava di rame; sì che delli XXIIIJ pesi, li XXJ erano d'oro fine, li tre pesi erano rame: sì che sanza il guadagno che si fa di batterlo pure a buono, avanzane d'ogni fiorino tanto, quanto ha da tre carati di rame a tre carati d'oro fine.

[3] Doc. fior., 1361-67, [1364], pag. 359.3: Anche al detto tenpo e per gli dettj, avanzato di loro spese: j piedestallo di ferro lavorato per lo bacino grande d'ariento.

[4] Stat. fior., 1338/70, cap. 24, pag. 288.11: E finito il suo uficio, incontanente debba ristituire al nuovo camerlingo tutte le scritture e gli atti dell'entrata e dell'uscita et ogni pecunia che gli avançasse, che fosse dell'arte, sotto pena di libre XX fiorini piccoli, la quale pena non si possa scemare, ma crescere come parrà a' detti consoli.

- Produrre guadagno.

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 11, 97-111, pag. 326, col. 1.11: Ma l'usurario è desolto da tai casi ch'è tal, s'el piove como neva e como sia tempesta e bonaza in mare, el pur vole ch'i soi dinari avanzino cotanto per libra ...

4.1 Risultare come rimanenza di una somma utilizzata.

[1] Doc. venez., 1312 (4), pag. 90.7: e li anni che se spenderà men de libr. quindexe de gss. , quelo che s'avançerà de ste libr. quindexe de gss. se meta sulo monte de l'autro avanço che ss'avançerà...

[2] Doc. venez., 1315 (06), pag. 137.6: e de quelo che avança deli sovrascriti deneri sì voiio che sia dado per anema mea per messe et a poveri chossì co' par ali diti comesari...

[3] Stat. pis., a. 1340, pag. 705.22: Ancho ordiniamo, che li soprascripti capitani, de le due domeniche l'una, debbiano pigliare da lo chamarlingo li denari che in quello dì si denno dare a li poveri bizognosi, et vadano per le loro cerche faccendo limosina ai poveri, incominciandosi in prima all'infermi, et facciano loro carità sì come a loro parrà che si convegna; et poi, se avansa loro denari, proveggano li altri poveri.

4.2 Ottenere come guadagno.

[1] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 118.13: Mostra che si avanza di questa ragione fior. sesanta quatro e s. quatro, ponemo che l'avanzo debbia avere a car. CLXXVI, fatto apresso la morte d'Iachopo.

[2] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 161.9: E deono avere detto die fior. trenta uno e s. dicienove d. undici a gss., i quagli avanzamo nel biada e i vino adietro a car. XXVII ove la chasa di Vignione dovia dare.

[3] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 163.13: E deono avere a dì XXX di marzo MCCCXXXIIII fior. quaranta tre e s. quatro d. nove ad oro, i quagli avanzamo in una ragione cho messer Rubeto d'Usessi e cho Lanberto Bernardi iscritto di qua adietro a car. XV.

[4] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 171.32: E deono avere detto die fior. ciento trenta cinque e s. diecie d'oro, i quali s'avanzarono isuso il pedaggio chom'è iscritto adietro a car. XV.

[5] Libro giallo, 1336-40 (fior.), pag. 249.7: da Giovanni Vai e compangni, avanzati a una sua ragione al quaderno delle mandate nel IIII carta. Avanzaronsi ne' chanbi da kalen di settenbre '336 a kalen di giennaio '336 lbr. 314 s. 15 d. 3 a ffior.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 97, vol. 3, pag. 509.23: sicché il Comune n'avanzava danari XII piccioli per libra...

[7] Gl Gramm. lat.-aret., XIV m., pag. 38, col. 1.17: Superlucror, ris, per avançare.

[8] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 17, vol. 2, pag. 474.14: le terre trovarono aforzate e sgombro il paese, sicché poco di preda vi poterono avanzare...

[9] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 145.5: Di che, essendo tornato Lamberto di Tunisi e tolta moglie, essendo Filippo in Cicilia, il detto Lamberto il mandò a Filippo. Il quale il mise per scrivano in su una nave della compagnia de' Peruzzi: ove, avanzati certi danari di suo salaro e di suoi traffichi, s'accompagnò con Giovanni di messer Fornaio de' Rossi, il quale stava a Napoli.

[10] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 3, pag. 86.27: E senza commiato chiedere o fare alcuna pompa di Firenze usciti, non si ritennero sì furono in Inghilterra; e quivi, presa in Londra una casetta, faccendo sottilissime spese, agramente cominciarono a prestare a usura; e sì fu in questo loro favorevole la fortuna, che in pochi anni grandissima quantità di denari avanzarono.

[11] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 150 rubr., pag. 347.3: Uno cavaliere, andando in una podesterìa, porta uno suo cimiero; uno Tedesco il vuole combatter con lui, ed elli niega la battaglia: in fine si fa dare fiorini cinque, che gli è costato, e pigliane un altro, e avanza fiorini tre.

[u.r. 30.03.2018]