AVANZO (1) s.m.

0.1 avanci, avançi, avanço, avanz, avanzi, avanzo, avanzzo, avazo. cfr. (0.5) avanza.

0.2 Da avanzare 1. || Ma cfr. 0.6 N.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 3.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1292-93; Doc. aret., 1349-60; Doc. amiat., 1363 (2); Doc. sen., 1362-74 (2); Doc. pis., 1368.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Lett. mant., 1282-83 (?); Doc. venez., 1312 (4); Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.).

In testi mediani e merid.: Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Doc. orviet., 1339-68, [1354]; Destr.de Troya, XIV (napol.); Stat. castell., XIV sm.

0.5 La forma avazo è esclusiva di Libro vermiglio, 1333-37 (fior.). La forma avanza dello stesso Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 124.31 dipende da quasi certo anticipo della vocale iniziale della parola seguente (l'avanza appresso).

Locuz. e fras. avere d'avanzo 2.1, 3; d'avanzo 2.1, 3, 4.2; essere d'avanzo 2.1; fare avanzo 4; in avanzo 2.1; mettere ad avanzo 4; mettere avanzo 4; porre ad avanzo 4; porre ad avanzi 4; porre in avanzo 4; ragionare ad avanzo 4.

0.6 N 1 e 2 dipendono piuttosto da avanzare 1, 3 e 4 piuttosto da avanzare 2, ma si è preferito non dividere.

I signif. e gli ess. commerciali-economici sono riuniti insieme in 4, nonostante qualche possibile duplicazione e sovrapposizione con i punti precedenti.

0.7 1 Miglioramento morale o materiale, vantaggio. 2 Sovrabbondanza, eccesso. 2.1 [Con valore di eccesso di una misura]. 3 Ciò che resta di qsa, di un insieme, di una quantità dopo averne detratta, distinta, consumata, scartata una parte; dopo l'uso, il consumo, l'invecchiamento. 3.1 Fig. 3.2 Ciò che resta da compiere di un'opera, impresa, azione. 4 [Econ./comm.] Differenza attiva fra ricavi e spese, entrate e uscite; guadagno, profitto, utile. 4.1 Ciò che rimane di una somma destinata alla spesa, rimanenza; risparmio. 4.2 Differenza in genere fra somme di denaro; rimanenza; saldo.

0.8 Pietro G. Beltrami 31.10.2000.

1 Miglioramento morale o materiale, vantaggio.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 44, pag. 283.24: Per manifesta proa sapiamo et cognoscamo certamente che se l'ommo spende tuto so tempo e valore per aquistare honore e presio sì fa benne e grande soe avanço.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.28, vol. 2, pag. 534: quai fossi attraversati o quai catene / trovasti, per che del passare innanzi / dovessiti così spogliar la spene? / E quali agevolezze o quali avanzi / ne la fronte de li altri si mostraro, / per che dovessi lor passeggiare anzi?».

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 115, vol. 2, pag. 319.20: A la fine per la vernata e mal tempo di pioggia ciascuna parte si partì sanza altro avanzo, e con poco onore de' Fiorentini...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 28.81, pag. 83: Non funno i Numantin, ch'io dissi dianzi, / a la morte più fieri né sì acerbi, / né con pensieri di migliori avanzi, / che quei Franceschi miseri e superbi / che Quinto Marcio a pie' de l'Alpi strinse, / sì che perdero il vin, le bestie e l'erbi.

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 8, pag. 685.31: Quali stati, quai meriti, quali avanzi avrebbon fatto Gisippo non curar di perdere i suoi parenti e quei di Sofronia, non curar de' disonesti mormorii del popolazzo, non curar delle beffe e degli scherni per sodisfare all'amico, se non costei?

[6] Tristano Veneto, XIV, cap. 325, pag. 291.23: conciosiaché io ve amo plui cha io non fazo tuto lo avanço del mondo et che se tuto lo mondo fosse adesso apresso de nui, io non vorave forsi cha vui sola.

[7] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 273.13, pag. 326: e se nel capo cano ho gli anni avolti / non è ch'amor<e> talvolta in me non stanzi, / e vergogna serìa l'uso stranero; / e ben che gli anni ancor mi fosson tolti, / oggi non son nel viver tali avanzi / che io mi curi uscir<e> di tal sentiero.

2 Sovrabbondanza, eccesso.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 33, proemio, pag. 723.9: e però, considerando l'Autore come la memoria e 'l parlare conviene trascendere nella presente materia tutti li naturali, sì tocca per quanto puote, come per grazia, quello che vide, dicendo neentemeno che 'l suo vedere fu maggiore che 'l parlare. Mostra che tale vista cede, e cede la memoria a tanto avanzo.

2.1 [Con valore di eccesso di una misura].

- Locuz. avv. D'avanzo: in più. Fras. Avere d'avanzo qsa, essere d'avanzo: avere o essere di quantità o proporzioni più che sufficienti.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quinquaginta curialitatibus ad mensam, 76, pag. 318: Quel k'è lecard de carne on d'ov on de formagio, / Anc n'abia el ben d'avanzo, perzò no dé 'l fá stragio.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 7.4094, pag. 366: Assai è ricco l'uom poi ch'è contento, / E meglio è conoscenza con difetto / Che non ricchezza con vivere in stento. / Io non ebbi, non ho né avrò mai spene / In uom che viva, sì che m'è d'avanzo / Se conseguisco il non pensato bene.

[3] Stoppa de' Bostichi, Se la Fort., XIV pm. (fior.), 14, pag. 678: L'uom nasce al mondo ignudo: / dunque ha d'avanzo ciò che poi acquista...

- [In funzione predicativa:] locuz. agg. D'avanzo: superfluo; non richiesto, non opportuno.

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 17, proemio, pag. 311.16: E però, s'io ho presa una misura di vino, o di grano altrui, conciosiacosachè lla signoria, e l'uso sieno insieme congiunti, e inseperabili, io non posso giustamente domandare altro che 'l numero, ch'io ho prestato; però che s'io domandassi per l'uso per sè, o per la proprietade securtadi, queste domande sarebbono d'avanzo, e per conseguente inlicita.

- Locuz. avv. In avanzo: in misura superiore (a qsa altro).

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 434.20: Or va di sotto al verbo principale, e seguita la esposizione: 43. Non potè (cioè non fece, considerata la parte della nostra imbecillità insufficiente a più ricevere) - suo valor sì fare impresso, cioè sì impremuto in tutto l'universale edificio del mondo, - che 'l suo verbo, cioè la sua sapienza, - non rimanesse in infinito eccesso, cioè in avanzo sanza fine, cioè in molto più potere infinito.

3 Ciò che resta di qsa, di un insieme, di una quantità dopo averne detratta, distinta, consumata, scartata una parte; dopo l'uso, il consumo, l'invecchiamento.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 478, pag. 255: Zo fo un ortoran ke mis tut a bandon / Per far ke l'arma soa havess salvatïon. / De quel frug se pasceva ke dal so ort insiva, / E tut l'avanz k'el feva ai povri compartiva...

[2] Stat. fior., 1355 (3), pag. 568.29: E a esso primo officio, per lo tempo, overo per l'avanço del tempo, il quale dovea essere al primo officio, traggasi l'altro, overo assummasi, sicondo la forma, che si dea osservare nell'altre tratte, electioni, overo diputagioni, divieti, overo vietamenti temporali.

[3] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 691, pag. 144: Tuo' le cane che sian ben fresche / E che non sian nè passe, nè secc[h]e, / Taglia via a tute la cima / Circa al terço così a stima, / E l'altro avanço ritiralo / Come dirò qui piantaralo...

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 121.29: Ed essendo quasi compiuta Cartagine, Enea, portato da' contrari venti e smarrite dodici navi di sua gente, arrivò coll'avanzo presso a Cartagine...

[5] Doc. sen., 1362-74 (2), [1362], pag. 330.5: E' tendisi che l'oparaio sia cho' detti maestri, terzo, chome è detto di sopra per lo leggìo; sì veramente che l'oparaio che per li tempi sarà gli debba dare, al detto maestro Franciescho, tutto l'avanzo del detto choro per la medesima istima che diranno e detti due maestri, e l'operaio.

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 99, vol. 2, pag. 259.20: Currado conte di Lando, sentendo la impotenzia del gentile uomo, coll'animo suo diritto e libero dove avesse avuto di che sadisfare, cortesemente li fece accettare, attendendosi dell'avanzo alla fede e promessa dd capitano... || 'aspettando il resto' (Porta).

[7] Doc. amiat., 1363 (2), pag. 92.31: It. lasso Paulo mio filgliuolo mia rede di ciò che di me si truva, sodisfatto prima q(ue)sto testame(n)to che ongnie ava(n)ço sia del detto Paulo.

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 4.38, pag. 437: «Guarda la sua natura quanto è strana! / Tre mesi sta che tal color non perde / e tre polvere par che s'impantana, / e altrettanti sì com'erba verde; / poi l'avanzo de l'anno è qual Tesino: / e 'n questo modo si trasforma e sperde».

[9] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 193.3: E aperte le dette pallottole e borse, se ne trovarono molti morti: di che, dell'avanzo se ne feciono borse, per ciascheduno quartiere una, e misonvisi soli quelli erano nelle dette pallottole, ciascheduno di per sé in una scritta, al modo d'oggi.

[10] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 86, pag. 75.27: E' xono due che barattono insieme, l'uno àe grano e 24 ll'altro àe orzo; e quello che à grano gli mette in baratto lo staio del grano 15 s., che vale 12 s., e vuole il terzo da quello dell'orzo di ciò che monta il suo grano di chontantj; e dell'avanzo se ne togle orzo.

[11] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 25, pag. 454.6: E distillato questo chotale cibo, lo fiore di quello ne va al feghato e ll'avanzo del grassume del pasto ne va al ventre e quello si converte in istercho.

[12] Tristano Veneto, XIV, cap. 174, pag. 162.26: adoncha andemo nui a Chamilloto». Alora gran parte de quelli montà a chavalo e lo avanço romaxe alo reduto.

[13] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 32, pag. 278.12: Enea, lo quale romase in Troya per fare reparare le soy nave, onde nce sostenne multi assalti de vattaglya da li vicini e da quilli che confinavano con Troya, li quali se studiavano de destruyere e predare tutto lo avanzo de Troya...

[14] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 37, pag. 314.3: Ma Dares Troyano fece fine ne la capcione de Troya e no procese pyù innanci ne lo suo libro; l'avanzo è de lo libro de Dytes intro la fine...

[15] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 116.8, pag. 434: - Avreste nulla cosa da mangiare? - / Fiadon di mèl e pesce cotto dielli, / e cominciò allora a manducare: / mangiò in lor presenza e, dopo 'l pranzo, / porse e diede a' discepoli l'avanzo.

[16] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), L. 1, cap. 29, pag. 103.32: E se alcune reliquie, o avanzi delle sue grandi ricchezze gli erano restate, colle quali ella dí per dí sottilmente vivessi, e compagni de' ladri con empito venendo alle volte le rubavano...

- Locuz. avv. D'avanzo: in rimanenza; a disposizione.

[17] Stat. fior., 1354, cap. 24, pag. 23.10: E sieno tenuti di provedere delle cose che bisognano all'uso della disciplina, sì che tuttavia ve n'abbia d'avanzo per poterne dare a' novizii che verranno...

[18] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 22, pag. 286.14: però che, a chi bene è disposto, non ha bisogno né cura di sapere quello, se medesimo sentendo tale che al bene operare non potrebbe avere tempo d'avanzo, quantunque molto fosse...

[19] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 192, pag. 483.26: e' pare che qui siano le saliere di Volterra, che io non ho potuto due mattine assaggiare del cotto ch'ell'abbia fatto, tanto sale v'ha messo dentro; e io ho di molto vino d'avanzo! ché n'ho un poco, e costommi fiorini otto il cogno e più. -

[20] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ger 44, vol. 7, pag. 222.13: [7] E ora questo dice lo Signore Iddio delli esèrciti, Iddio d'Israel: per che voi avete fatto questo grande male contro alle vostre anime, acciò che muoiano di voi uomini e femine, piccolo e lattante, del mezzo di Giuda, e non vi sia lasciato alcuna cosa d'avanzo...

3.1 Fig.

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 75, pag. 44.22: e andandomene lascio l'avanzo del mio spirito, ciò sono due mie figliuole e una viva quantitade di nipoti. || Traduce «reliquias spiritus mei prospero fine, duas filias et +uno nepotum gregem superstitem relictura permuto» (Val. Max., II, 6, 8).

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 274.12, pag. 348: In te i secreti suoi messaggi Amore, / in te spiega Fortuna ogni sua pompa, / et Morte la memoria di quel colpo / che l'avanzo di me conven che rompa...

[3] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Tb 13, vol. 4, pag. 539.4: [20] Beato sarò, se sarae avanzo del mio seme a vedere la chiarezza di Ierusalem.

3.2 Ciò che resta da compiere di un'opera, impresa, azione.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 41, vol. 2, pag. 353.24: Cavalieri, menate abbiamo a fine le grandi guerre di Sannia e d'Etruria, onde grande onore abbiamo acquistato. Ora vi conviene compire questo poco d'avanzo della guerra degli Etrurii; e prendere vendetta della superba parola che elli hanno detta, quand'elli minacciaro di combattere la città di Roma».

4 [Econ./comm.] Differenza attiva fra ricavi e spese, entrate e uscite; guadagno, profitto, utile.

[1] Doc. fior., 1299-1300, pag. 718.30: <Most> Resta che ne de dare s. XVIIJ d. IIJ tor. . Mostra che cci à d'avanzo s. XVIIIJ d. IIJ tor. ...

[2] Doc. fior., 1299-1300, pag. 756.24: Diederne le dette ispese, dì XIIJ d'aprile anno treciento, per loro lb. XVIIIJ s. XJ d. VIJ: gli avanzi po(nemo) ove doveano avere innanzi nel CVJ carte.

[3] Doc. fior., 1296-1305, pag. 694.20: L'avanço de avere, i· chalendi novenbre novanta nove, lb. XVJ s. XVIIJ d. VIIJ per Biccio Françesi e per li conpangni...

[4] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 52.8: Debis saver che la sallma de Barlleto sì è tonboli 8 e vendese lo formento in Puia e per çiaschun tonbollo se dona çemola J quanto può tegnir l'omo intrame le man, sepis che quello avanço sì è some 3 e tonboli 3 per C de soma.

[5] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 91.37: Ànne dato a dì uno di frebraio MCCCXXXIIII fior. cinquiciento trenta otto e s. sei d. otto ad oro, i quali ponemo innanzi che i chopangni abiano auto dove dovieno avere a car. CLXVII per lo avanzo fatto.

[6] Libro giallo, 1336-40 (fior.), pag. 109.6: s. 6 d. 11 a ffior. Per avanzo fatto in Padova da chalen di settenbre '336 infino a dì questo dì di sopra.

[7] Doc. aret., 1349-60, pag. 168.9: e sono questi patti da lui a me che, se 'l detto podere me ressce a frutto sì buono che me piaccia, ch'ei debbia remanere a me libero p(er) lo detto preçço e l'avanço infine en doigento vintacinque fiorini me dia dare en d.

[8] Giov. Pinciardi, Ricord., 1362-69 (ssep./fior.), 2 [1363], pag. 362.14: e debo vendare il detto guado in Firenze, e ogni guadangnio e avanzo si farà del detto guado deba essare l'una metà di Giuliano di Dotto e di figliuoli e l'altra mettà di Bartolo di Ghuccio e di Giovacchino di Gucciarello sopradetti...

- Fras. Porre ad, in avanzo, ad avanzi; mettere (ad) avanzo; ragionare ad avanzo: registrare come utile (in una registrazione contabile).

[9] Doc. fior., 1292-93, pag. 645.23: E dee dare per guadangno infino a die XXV di febbraio 92, in fior., lbr. XXVIJ e s. X: po(nemo) ad avanzo al quadernetto nel 3.

[10] Doc. fior., 1299-1300, pag. 715.12: E de dare, in cha. settenbre anno treciento, lb. XVIIIJ s. XIIIJ to. per chosto di questi dr. da questo die di sopra insino a questo die, a rag(ione) di lb. XV per cient(inaio): po(nemo) ad avanzi innanzi nel CXXVIIJ carte.

[11] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 11.31: Resta in ch. febraio 334 per fior. 150 d'oro, metemone avanzo a chonto de chopangni fior. 35 d'oro inazi in car. 166.

[12] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 18.15: Resta in ch. febraio 334 per fior. 175 d'oro; metemone ad avanzo inazi in car. 166 fior. 30 d'oro al chonto de chopangni.

[13] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 72.29: Resta in ch. febraio 335 per fior. 59 s. 3 d. 4 ad oro, ponemo ad avanzo fior. 21 d'oro inazi in car. 174.

[14] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 83.25: fecie il churatagio Arigho Farolfi. Resta in ch. febraio 334 per fior. 511 d'oro, ponemone a l'avanzo a ragioni de chopangni inazi in 167 car. fior. XI d'oro. Questo debito si è tutto di Iachopo e di Filippo per d. chontanti per la chopangnia che abiamo insieme.

[15] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 96.25: Resta in ch. febraio 335 per fior. 126 d'oro posti in avanzo inazi a car. 174 fior. 25 d'oro.

[16] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 189.3: E deono avere detto die fior. ventuno d'oro; ragionamo ad avanzo in una ragione di messer Giraldo di Moberulfo iscritto adietro a car. XXXV.

[17] Libro giallo, 1336-40 (fior.), pag. 17.9: E dè dare per dono infino a dì 27 di novenbre '336. Ponemo ad avanzo inanzi nel CCXVIII carta lbr. 3 a ffior.

- Fras. Fare avanzo di qsa: guadagnare.

[18] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 35.10: ma e se fosse vivuto, i fatti suoi sarebbono stati bene, però che già alla sua vita avea fatto avanzo di certa quantità di danari, che che a grandi rischi fu più volte per zuffe fatte tra loro e' Turchi.

4.1 Ciò che rimane di una somma destinata alla spesa, rimanenza; risparmio.

[1] Doc. venez., 1312 (4), pag. 90.8: e li anni che se spenderà men de libr. quindexe de gss. , quelo che s'avançerà de ste libr. quindexe de gss. se meta sulo monte de l'autro avanço che ss'avançerà...

[2] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 226.10: E 'l comuno de Peroscia gle donò fior[ini] CC d'oro; del quagle fiorine se ne conpararo doie belgle cavalgle e una molto bella coppa, e l'avanço che restò fuoro messe entro lla coppa.

[3] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 155.1: Et di po' ell'ufficio finito del consolato, e' consoli et el camarlengo sieno tenuti del prossimo mese di gennaio et di luglio prossimo che verrà di rendare et di rassignare vera et leale ragione d'ogni rendita et provento et delle spese dell'università de la Mercantia; et ogni avanzo restituire a' loro soccessori prossimi et a sei buoni huomini a lloro et co lloro agionti...

[4] Stat. fior., 1354, cap. 24, pag. 23.19: e quando è compiuto l'uficio loro, rassegnino tutte le cose della compagnia a' nuovi camarlinghi, e a loro rendano ogni resto e ogni avanzo di danari che fossono loro rimasi...

[5] Stat. castell., XIV sm., pag. 151.18: Ancho dicemo e ordenamo che ciasscuna lemosina overo lassita fosse data overo lassata alla detta fratenita, che quella lemosina overo lassita overo giuditio sì sse debbia despendare en utili dela fratenita e quelle cose che sono bisongno e necessario alla detta fratenita, e l'avanço se die ai povari bisongnosi e spitialmente a quelli che fossaro della detta fratenita.

4.2 Differenza in genere fra somme di denaro; rimanenza; saldo.

[1] Lett. mant., 1282-83 (?), 2, pag. 15.1: Debiè far sego la raxon [...] carta [de] mantoani grossi, et alò che vu avì la carta sì me lo mandè a dir, che altramento la scrita de la tavola non valeravo, e se leghè avanço mandemelo a dir, che ben lo pagarò in Bolongna.

[2] Doc. fior., a. 1335, pag. 647.19: Aveno dato a' deti l'avanzo di questi danari, e saldamo loro la ragione a danari due lb. infino al dì che gli teni, e danòsi la charta, che Dio dea il malanno ad anbendue sanza mio dano, amen; dieglele per me la tavola di Francescho del Garbo.

[3] Libro giallo, 1336-40 (fior.), pag. 127.7: Disse che 'l fior. 1 d'oro il prestava a Ciano bottaio e l'avanzo gliel doveva dare lbr. 2 s. 3 d. 5 a ffior.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 46, vol. 2, pag. 438.15: Egli recò grande quantità di moneta, della quale partita ne mise nel tesoro; e dell'avanzo fece fare uno tempio a Forte-Fortuna la Dea, a lato al tempio che Servio Tullio lo re avea dedicato a quella Dea medesima...

[5] Stat. venez., 1366, cap. 179, pag. 92.37: E se accusador fosse, per lo qual la verità fosse aibuda, abia lo terço e sia tegnudo de credença, li Officiali lo terço, e 'l Comun l'avanço...

[6] Doc. fior., 1367 (4), 13, pag. 415.7: Et farai il fornimento de' denari che consentito t'abbiamo, e mecti le cose sì in concio che al tempo sia fornito il servigio come si conviene al nostro honore et tuo: l'avanzo de' denari ti manderemo quanto potremo più tosto.

[7] Doc. orviet., 1339-68, [1354], pag. 142.23: Pagò di questa qua(n)tità donna Fiore i(n) questo sopredetto die ottanta sette libre cor., e cossì me li misi a entrata a mia rascione, io Iacovuzzo di Cenne camorlengo; e del'ava(n)zo gli face(n)mo credenza a donna Fiore i(n)fine(n)te a mezo il mese di frebaiu.

[8] Doc. pis., 1368, pag. 356.17: Le dicte cassecte s'apreno una volta l'anno per questo modo, che per la festa d'Ognassanti l'operaio della dicta opera manda lo suo factore al capitano dei marrabesi delli antiani et fassi prestare due marrabesi et rechano tucte le cassecte a chasa dell'operaio, et quine si cavano delle dicte cassecte quelli denari che vi si trovano et innomeranosi, et dassi ai dicti marrabesi per loro et per li compagni la quarta parte di tucti li dicti denari; l'avanzo rimane all'operaio.

- Locuz. avv. D'avanzo: di differenza.

[9] Doc. fior., 1311-50, 79 [1350], pag. 672.23: Per Giovanni Lippi, nostro cittadino, mandiamo costà a voi cinquecento ducati gravi, a ciò che il soldo d'uno mese si dèa per voi a quelli cento balestrieri, che venire debono a' nostri servigj, secondo che monta il loro soldo, avuto rispecto al pacto per voi facto; et quello che v'è d'avanzo, intendiamo che dèa et converta in soldare tanti balestrieri, quanti se ne potessono avere a quello medesimo modo.

[u.r. 30.03.2018]