AVÒCOLO agg./s.m.

0.1 avocala, avocholo, avocola, avocoli, avocolo, avogal, avogol, avuochola, avuocola, avuocolo, ovocoli, vocola, vocoli, vocolo, vòcolo, vócolo, vogoli.

0.2 Lat. ab oculis (LEI s.v. ab oculis).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Doc. prat., 1296-1305.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.).

In testi mediani e merid.: Doc. perug., 1322-38.

0.6 N LEI 1, 118.38-39 e 53.54 registra avogollo e agovollo, nonché il deriv. avogolessa, dal gloss. degli Studi liguri di E.G. Parodi in «Archivio glottologico italiano», XV, 1899-1901, p. 48.

0.7 1 Privo della vista, cieco. 1.1 Fig. Incapace di discernere. 2 Sost. Chi è privo della vista. 2.1 Fig. Chi è accecato da un vizio.

0.8 Rossella Mosti 16.07.2001.

1 Privo della vista, cieco.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 359, pag. 612: Mo me besogna dir de quig malaguradhi / q'ili no vol veder quig q'è desasïadhi, / nisun pover de Deu n'avogol né sidhradhi...

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 43, pag. 221.15: Onde l'uomo, avendo male ne l'occhio, talora sarà detto guercio, talora gualercio, talora vòcolo, talora cieco...

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 117, pag. 386.34: Come vocolezza è mala cosa, così nè più, nè meno esser vocolo è mala cosa.

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 563.29: Così vocolo stette tre dì, e tre notti, ch'elli non vide, nè mangiò, nè bevve.

[5] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 53, col. 2.7: poi uno altro ch'era istato quindici anni, in XX dì sì vidde chiaramente e poi venne a sue mani una donna istata X anni avocala, in XX dì vidde lume prefettamente.

1.1 Fig. Incapace di discernere.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 67, vol. 3, pag. 459.2: Però dicono più persone, che ventura è vocola o cieca, e ch'ella sempre diviene errando, e non vedente; ma noi ne doviamo tenere quello che' savi ce ne mostrano per la Scrittura, che Dio abbassa li possenti, ed alza gli umili.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 89.25: Ma quando il diletto, e la lecceria è sì grande a sua moglie, che ragione è sì avocola, che altrettanto ne farebbe, elli, s'ella non fosse sua moglie, in tale caso è peccato mortale; lecceria passa i confini di matrimonio.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 71, pag. 172.36: Il nostro animo è vocolo a ragguardare le veraci cose. Mostrami un giovane vigoroso d'ingegno, e che non sia corrotto, e dirà, che colui, che fortemente porta tutte l'avversitadi della fortuna, è più beato, che colui, ch'è sopra lei.

2 Sost. Chi è privo della vista.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1634, pag. 60: E passionado è molto forte / In la croxe o' el pende in morte. / Li çudei pleni de venin, / Sí ge menón l'avogal Longin.

[2] Doc. prat., 1296-1305, pag. 390.6: Tuscia figluola Rustico, J q.; Va(n)necto avocholo ebe J q...

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 66.25: Appresso disse il nostro Signore nel vangelio: quando tu farai grande mangiare appella i poveri, e fieboli, e vocoli, e attratti, e zoppi...

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 50, pag. 107.18: I vocoli vanno caendo chi gli meni, ma noi erriamo, uscendo dalla via sanza guidatori...

[5] Paolino Pieri, Merlino (ed. Sanesi), XIV pm. (fior.), pag. 98.22: E lo ministro, come saprà uno amalato, lo farà uccidere di notte e poi metterà uno demonio in quel corpo che lo farà andare e parrà che sia guarito; e così farà de' ciechi e de' sordi e de' vocoli; e farà credere alla gente che gli abi tutti sanicati.

[6] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 64, col. 2.24: Alli avocoli per frigidità e per deboleçça di natura: R. fiori di marino e empine una grande ampolla e quopri bene la sua boccha con cera...

[7] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 19, pag. 15.2: Onde lo homo può vedere chiaramente che nullo huomo ode sì chiaro come lo vocolo de natura, e nullo è che veggia sì bene come il sordo di natura...

[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 170, pag. 422.5: Io per me non so qual fu più bella novella di queste due, o 'l subito argomento di Bartolo Gioggi, o il lume che messer Pino facea fare al Pescione vocolo.

- S.f. Colei che è priva della vista.

[9] Doc. prat., 1296-1305, pag. 372.26: do(n)na Savia avocola, J q.; mo(n)na Tesa uxo(r) di Gaddo, J q...

[10] Doc. perug., 1322-38, pag. 141.25: E [[Martino de Cresscie(n)biene]] de dare, p(er) la colta che puse mesere Gulino qua(n)do se co(n)parò la casa dela Mitola avuocola, s. xxx.

2.1 Fig. Chi è accecato da un vizio.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 24.32: Di ciò son venute tutte maniere di regie e di miscredenze, che i vocoli orgogliosi ch'essi vogliono agguagliare alla sapienza di Dio, e non degnano a credere cosa che Dio dicesse, se elli non dà loro buon gaggio, o nella veduta o nel miracolo aperto.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 26, par. 13, pag. 436.16: Costui dunque secondo il comandamento di nostro singnore sono a llassciare e a mispregiare, sono questi fedeli dottori come vocoli di quvitigia, d'avarizia, d'orgolglio e d'anbizioni...

[u.r. 30.03.2018]