AVVALLARE v.

0.1 aballau, avalla, avallando, avallare, avallata, avallate, avallati, avallato, avallerà , avalli, avvalla, avvallarci, avvallare, avvallati, avvalli, avvalliamo, 'valla; f: avallo.

0.2 Da valle. || Per 3 si tratterà di un prestito da fr. avaler.

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.): 2.2.1.

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi mediani e merid.: Stat. cass., XIV.

0.7 1 Muoversi da una posizione più elevata a una meno elevata, scendere. 1.1 Scendere a valle (di un fiume). 1.2 Calare (delle onde del mare). 1.3 Formare una valle, un avvallamento. 1.4 Fig. Abbassarsi, diminuire o perdere le proprie pretese. 1.5 Fig. Cadere in basso, perdere importanza, prestigio, ricchezza ecc. 2 Rivolgere verso il basso, chinare. 2.1 [Mar.] Metter giù, calare, ammainare. 2.2 Gravare, opprimere (detto di un peso). 3 [Med.] Mandar giù, deglutire.

0.8 Pietro G. Beltrami 07.04.1998.

1 Muoversi da una posizione più elevata a una meno elevata, scendere.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 32.187, pag. 89.3 32: Ahi, che laid'è di gran monte avallare / e nel valle afondare...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 8.43, vol. 2, pag. 125: E Sordello anco: «Or avvalliamo omai / tra le grandi ombre, e parleremo ad esse...

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 47.6, pag. 269: quando, alzati / gli occhi, d'un bel castel vicino al mare / sopra una montagnetta, onde calati / i ponti, genti vidono avvallare / bene a cavallo armati...

[4] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), vol. 2, cap. 227, pag. 158.4: Quando se' al mezzo del monte, sì truovi delle pietre di santa Caterina, colla palma, e in due luogora, apresso l'uno all'altro; a mano sinistra, essendo in cima del monte acuto che si trova, e tu vai avallando due gittate di balestro, e poi cominci forte a montare: e apresso trovi una grotta, e andando trovi uno altro più forte monte.

[5] Stat. cass., XIV, pag. 65.28: et aballau de li monte ad circare quella una pecora la quale era p(er)duta (et) desulata, et de la i(n)firmitate de quella pecora ave avute tanta co(m)passione che dignau esse pon(er)e sop(re) le s(an)c(t)e spalle soe, (et) così se reportave alla (con)pangia.

1.1 Scendere a valle (di un fiume).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.45, vol. 1, pag. 588: la sinistra a vedere era tal, quali / vegnon di là onde 'l Nilo s'avvalla.

1.2 Calare (delle onde del mare).

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 174.17:E susseggono l'onde, e il mare tumido e gonfiato per l'acque sotto 'l cielo tonante, e avallate e quietate, e le nuvole fuggono per lo grande cielo.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 46, pag. 308.4: Santo Girolamo dice che innanzi che Cristo vegna nela sua magestà debbono essere quindici infrascritti segni. Primo, che 'l mare si leverà alto quaranta braccia sopra tutti monti e non si spargerà sopra la terra. Secondo, che tanto avallerà che sarà quasi in secco.

1.3 Formare una valle, un avvallamento.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 6.21, pag. 442.25: D'intorno da le mura e da le fossa / la città tutta e per lo mezzo vidi / così come s'avalla e si rindossa.

1.4 Fig. Abbassarsi, diminuire o perdere le proprie pretese.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 6.37, vol. 2, pag. 91.5: ché cima di giudicio non s'avvalla / perché foco d'amor compia in un punto / ciò che de' sodisfar chi qui s'astalla...

1.5 Fig. Cadere in basso, perdere importanza, prestigio, ricchezza ecc.

[1] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), lett. 33, pag. 383.11: Di[co] che bono comincio torna per sentensia di troppo avacciata natura, ladove pregio montato avalla, poi suo podere no 'l sostene.

[2] F Meo Abbracciavacca, XIII sm. (tosc): Chi sta nel mont', è reo vada 'nnel vallo; / e, chi nel [vallo], simel poggi a monte!, / tantoché trovi loco meno reo. / Ché bono non è che dir poss': «Avallo, / ch'i· sento loco, fermo c'a ggio' mont'è», / chavaleri, baron, conte né reo. || CLPIO L 314 MeAv.12.

2 Rivolgere verso il basso, chinare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 13.63, vol. 2, pag. 215: Così li ciechi a cui la roba falla, / stanno a' perdoni a chieder lor bisogna, / e l'uno il capo sopra l'altro avvalla...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 28.57, vol. 2, pag. 483: non altrimenti / che vergine che li occhi onesti avvalli...

2.1 [Mar.] Metter giù, calare, ammainare.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7. docum. 9.230, vol. 3, pag. 142: E in galea callar puoi / le vele e gli arbor' tuoi / ché te ben scorto e piano / non veggion da lontano; / le vele in nave calla / ché l'arbor non s'avalla. || Interpretazione possibile: su una galea è possibile ammainare sia le vele sia gli alberi, mentre su una nave si possono ammainare solo le vele e non l'albero.

2.2 Gravare, opprimere (detto di un peso).

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 14.67, pag. 128: E non pur questo peso giù m'avalla, / ma tante pistolenze allor seguiro, / che io ne ruppi l'omero e la spalla. || In espressione nell'insieme metaf.

2.2.1 Fig. Far scendere in basso, abbattere, deprimere.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), 11-3. De la rason.14, pag. 280: Io sac[c]io, che di giorno in giorno grido / lo contrario del nostro piacimento, / se no m'amollo, tal voler m'avalla. || Contini: 'abbatte, deprime'.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 7, pag. 130.35: con ciò sia cosa che la fortuna infino a questo tempo ci abbia con la sua destra tirati nell'auge della sua volubile rota [[...]] ora pensando dubito che ella, pentuta di queste cose, non s'ingegni con la sua sinistra d'avvallarci.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 25, pag. 136.28: «O Fortuna, spaventevole nemica di ciascuno felice, e de' più miseri singulare speranza, tu, permutatrice de' regni, e de' mondani casi adducitrice, sollevi e avvalli con le tue mani, come il tuo indiscreto giudicio ti porge...

3 [Med.] Mandar giù, deglutire.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 17, pag. 112.33: E si debono guardare d'aqua fredda, di no berne troppa, ma elli ne possono lavare la loro boccha e un poco avallare per la sete ischiffare; e si dee astenere di cose salate e di troppo parllare e allenare.

[u.r. 30.03.2018]