AVVENIRE (1) v.

0.1 abbenisse, abendisse, abene, abenente, abenesse, abenire, abenissi, abenne, abenuto, adbene, advè, advegna, advegne, advegnente, advegnia, advegnon, advegnono, advegnuta, advelgi, advelli, advem, adven, advene, advenea, advenente, advenentece, advenentigli, advenesse, advenga, advengnace, advengono, adveni, advenì', advenìa, adveniano, advenienti, advenire, advenisen, advenisse, advenissero, advenissi, adveniva, advenne, advenote, advenrà , advenuta, advenute, advenuti, advenuto, adverrà , adverranno, adverrebbiti, advien, adviene, advignise, advinissi, aveganu, avegn', avegna, avegnali, avegnamene, avegnan, avegnano, avegnanu, avegne, avegnendo, avegnese, avegni, avegnia, avegnir, avegnirà , avegnire, avegnise, avegnisse, avegniva, avegno, avegnonci, avegnono, avegnu, avegnu', avegnù, avegnuda, avegnudo, avegnue, avegnuno, avegnuo, avegnuta, aveigna, aven, avèn, avén, avenca, avene, avène, avéne, avèneise, aveneli, avenem, avenen, avenendo, avenendoli, avenendosi, aveneno, aveneray, avenerrà , avenesse, avenga, avengamene, avengano, avengha, avenghano, avengho, avenghono, avengna, avengne, avengnia, avengniano, avengniono, avengnono, avengnuda, avengono, aveni, avenì', avenia, avenìa, avenía, aveniano, aveniente, aveninu, avenio, avenir, avenir', avenirà , avenire, aveniri, avenirne, avenise, avenisen, avenisse, avenissero, avenissi, aveniva, avenivano, avénnaro, avenne, avenneli, avenner, avennero, avennese, avennesi, avennesse, avenni, avennisse, avennono, avennoro, avenrà , avenù, avenudha, avenudho, avenuta, avenute, avenuteci, avenuti, avenuto, avenutto, avenutu, averà , averano, averatti, averrà , averrae, averràe, averrai, averranno, averrano, averráno, averrebbe, averria, aviegna, avien, avièn, aviene, aviène, avieni, avienne, avignerà , avignerave, avignese, avignía, avignir, avignirà , avignire, avignise, avignisi, avignisse, avignissi, avignuda, avignude, avignudho, avignudi, avignudo, avignue, avignuto, avine, avinesse, avinia, avinire, aviniri, aviniria, aviniru, avinise, avinisse, avinissi, avinni, avinniri, avinnissi, avinnj, avinuri, avinuti, avinutu, avirà , avirebe, avvegna, avvegnane, avvegnano, avvegnendo, avvegnente, avvegnenti, avvegniono, avvegno, avvegnon, avvegnonci, avvegnono, avven, avvèn, avvene, avvène, avveneli, avvenendo, avvenendomi, avvenendosi, avvenero, avvenga, avvengaci, avvengano, avvengnano, avvengono, avvèni, avvenia, avvenìa, avvenía, avveniano, avvenieno, avvenir, avvenirà , avvenire, avvenirgli, avvenirti, avvenisse, avvenissero, avvenissono, avveniva, avvenivano, avvenne, avvenner, avvennero, avvennono, avvenuta, avvenute, avvenuti, avvenutigli, avvenuto, avvenutosi, avverà , avveranno, avverebbe, avverrà , avverrae, avverranno, avverrebbe, avverrebbero, avverrebe, avvien, avvien', avviene, avvieni, avvienle, avvini, avvinne, avvinni, havene, havignisse, 'vegnir, 'vegnuo, 'venuto, 'verebe.

0.2 Lat. advenire (LEI s.v. advenire).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.5.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Quindici segni, 1270-90 (pis.); Stat. prat., 1295; Stat. sen., 1295; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Stat. pist., 1313; Stat. sang., 1334; Doc. lucch., 1332-36; Stat. cort., a. 1345; Stat. collig., 1345; Lett. volt., 1348-53; Doc. amiat., 1363 (4).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Patto Aleppo, 1225 (ven.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1282; Poes. an. padov., XIII sm.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Ranieri volg., XIII pm. (viterb.); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Boccaccio, Lett. napol, 1339; Bosone da Gubbio, Spir.Santo, p. 1345 (eugub.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Stat. casert., XIV pm.; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. orviet., 1339-68; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. avvenga che può 1.5.2; avvenga che può avvenire 1.5.2; avvenga che vuole 1.5.2; avvenga ciò che può 1.5.2; avvenga ciò che può avvenire 1.5.2; avvenire al di sopra 1.1.2; avvenire bene 1.1.1, 3; avvenire male 1.1.1; avvenire nelle proprie memorie 1.3; che che avvenisse 1.5.2.0.7 1 Terminare il percorso (movimento, spostamento, viaggio, anche fig.) in un luogo determinato: arrivare, giungere (in un luogo o presso una persona). 1.1 Fig. Raggiungere (uno stato, una condizione; un obiettivo): ritrovarsi in una determinata condizione; giungere a un determinato risultato, riuscire (a fare qsa); avere successo (in qsa). 1.2 Rivolgersi (a qno o a qsa); anche fig. 1.3 Giungere di nuovo, tornare (a una condizione precedente). Fras. Avvenire nelle proprie memorie: riprendere i sensi, tornare in sé. 1.4 Sopraggiungere (di un periodo di tempo, anche determinato); ricorrere (di una festività). 1.5 [Esprime il verificarsi di un evento:] accadere. 1.6 Avvenirsi a qsa (con valore positivo determinato dall'agg. buono:] avere fortuna (in una determinata circostanza). 1.7 [Esprime provenienza:] avere origine; dipendere. 1.8 Giungere (in molti) nello stesso luogo, convenire, confluire, radunarsi. 1.9 Aderire (a un ordine religioso). 2 [Con signif. fondamentale di mutamento in una nuova condizione:] farsi, diventare. 2.1 Volgersi, mutarsi (in). 2.2 Atteggiarsi. 2.3 [Agr.] Attecchire, crescere. 3 Essere conveniente, degno, adatto o necessario. Locuz. avvenire (avvenirsi) bene: addirsi, stare bene. 3.1 Riguardare, appartenere, spettare.

0.8 Rossella Mosti 27.09.2000.

1 Terminare il percorso (movimento, spostamento, viaggio, anche fig.) in un luogo determinato: arrivare, giungere (in un luogo o presso una persona).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 25, pag. 33.16: Qui sono advenuti nostri nemici; l'uno viene di verso Francia, l'altro di verso Roma.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 183.22: E non essendo ancora dette tutte le cose, l'acqua del mare risonoe, e la bestia avvegnente per lo grande mare, stava rilevata, e teneva l'ampio mare sotto 'l petto.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 21.6: Glauco, pescatore a lenza ed a reti, per trarre sua vita andava pescando su pe' lidi del mare: avenne in una parte che, com'elli avea preso il pesce, il mise in su l'erba d'uno prato...

[4] Cronaca sen.(1202-1362), c. 1362, pag. 66.17: e quegli ch'avenivano col sochorso si moseno da l'altro lato e asaltoro el chanpo de' re Churadino...

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 121, pag. 126.1: no çorno adevene che quella dama dela qual io ve conto avene in la corte, et sapié qu'ella fo ben reçevuda dalo re Marco mediesimo...

1.1 Fig. Raggiungere (uno stato, una condizione; un obiettivo): ritrovarsi in una determinata condizione; giungere a un determinato risultato, riuscire (a fare qsa); avere successo (in qsa).

[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), [comp. 2].41, pag. 593: An' me noia qe qi [sa] s'avegna / begolad per tropa cortesia...

[2] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), [canz.] 1.34, pag. 13: Madonna, sì m'avene / ch'eo non posso avenire / com'eo dicesse bene / la propia cosa ch'eo sento d'amore...

[3] Rinaldo d'Aquino (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), 26, pag. 113: Dunqua, senza fallire, / a la mia gioi null'altra gioi si 'ntenza, / ne[d] ho credenza / c'altr'amador potesse unque avenire, / per suo servire, a grato / de lo suo fin'amore al meo paraggio.

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 17.24, pag. 64: con voi dimora, poi che coninzai, / ed ho temenza, s'io più nanti vegno, / non io ag[g]ia destati li miei guai, / perch'io già non amai / né disïai; se 'n su questo m'avegno, / porag[g]io dir ch'amor sia poderoso, / e possa me, sì come gli altri amanti, / alegra far di canti, / ed ogne meo sospiro far gioioso...

[5] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 6.3, pag. 125: Sì alto intendimento / m'ave donato amore, / ch'eo non saccio avenire / in che guisa possa merzè trovare.

[6] Paolo Lanfranchi (ed. Zacc.-Pard.), XIII ui.di. (tosc.), 2.10, pag. 28: Se alcun è che veggi in malo stato, / in quel medesmo tu pòi avenire, / ch'a te né lui Dio no[n] l'ha giurato.

[7] Memoriali bologn., 1279-1300, 26 [Giacomo da Lentini].34, pag. 50: Madona, sí m'avene / che non poso avinire / cum'eo dicese bene / la propria cosa ch'eo sento d'Amore. || Cfr. 1.1 [2].

[8] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 462.28: Q. Cepione avanzerà Crasso per acerbità di caso. Costui avvenne a tanto per lo splendore della pretorìa, e per la chiaritade del trionfo [[...]] ch'egli era chiamato patrone del senato.

[9] Destr.de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 59.11: Adunqua te voglyo compietare e darete consiglyo et ayuto perché puoczi avere honore e victoria de quisto thesauro senza lesione de la toa persone, e puozetende sano e salvo tornare a lo payse tuo. E per cierto a cquesto che eo te ayo dicto tu aveneray, se non metterray ad effiecto le parole mey".

1.1.1 Avvenire bene: andare bene, riuscire. Avvenire male: andar male, fallire.

[1] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 181, pag. 162, col. 1: Eo ve 'l voio paleismentre dir, / bein ve porave mal avegnir, / quando eo te vegno a pregar, / che tu no m'entrasi a manlevar.

[2] Novellino, XIII u.v. (fior.), 69, pag. 287.7: l'altrui giustizia non liberrà la tua colpa: bene averrae al tuo successore, s'elli liberrae sé medesimo".

[3] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 20, pag. 258.18: e' lo meo pensero no voio a complimento mandare se imprima no lo meto al vostro conseio, perçò ch'el no m'è aviso che bene potese avignire né seguere se tanto facto eo facese sença vostro conseio, consentimento e volere...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 101, vol. 2, pag. 648.13: Ma a don Piero male avenne, che essendo col suo navilio già presso a l'isola di Cicilia, fortuna gli venne a la 'ncontra, e tutto suo navilio sciarrò in più parti alle piagge di terra di Roma e di Maremma...

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 11, pag. 165.27: E avvegnachè 'l consolo fosse sufficiente per la guerra de' Tiburtini, nientemeno per lo romore de' Galli fu fatto dittatore L. Servilio Aala [che] fece maestro de' cavalieri T. Quinzio; e per autorità de' Padri botò di fare i Grandi giuochi, se bene gli avvenisse di quella guerra.

[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1124, pag. 261: Quatrocento barbute li [[scil. al conte de Nola]] foro date, che tenne; / Nui vi facemmo lega, ma male ne lli avenne.

1.1.2 Locuz. verb. Avvenire al di sopra di qsa: essere superiore, vincere.

[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 182, pag. 167.12: et se ello avignisse che io avignissial desovra de questa batagia, mai non averà lo mio lignacio sì grande honor como elli averà".

1.1.3 Venire in possesso (di qno); rendersi disponibile.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 11, pag. 331.11: E li liciti rade volte pervegnono alli buoni, perché, con ciò sia cosa che molta sollicitudine quivi si richeggia, e la sollicitudine del buono sia diritta a maggiori cose, rade volte sofficientemente quivi lo buono è sollicito. Per che è manifesto in ciascuno modo quelle ricchezze iniquamente avenire...

[2] Stat.venez., 1366, cap. 3, pag. 18.14: III Et ancora, se miser lo doxe, cum la maçor parte del Conseio, a mi dirà che le proprietade le quale segondo uso novo avegnirà in Comun açò ch'eo venda quelle o alguna de quelle, eo curerò quelle vendere a bona fe', ad utilitade del Comun.

1.2 Rivolgersi (a qno o a qsa); anche fig.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 24.63, pag. 55: Ché, quando più ira aggio / o più doglia sostegno, / ad un pensier m'avegno, / lo qual m'allegra e stringe mie ferute...

[2] Stat.venez., 1366, cap. 167, pag. 82.30: Et in lo caxo lo qual li dicti Carrador non podessen esser in accordo in tassar quelle medesme legne vendude affaitade [[...]] allora debiano quelli medesmi Carraori andare ali Iustisieri vieri, et uno over dui de quelli ali quali serà avegnudo per tassatione, debia andare et vedere et examinare quelle legne...

1.3 Giungere di nuovo, tornare (a una condizione precedente). Fras. Avvenire nelle proprie memorie: riprendere i sensi, tornare in sé.

[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 510, pag. 474.16: Et quando elli vene al fioltrar dele lance, elli se ascontrà insenbre deli scudi et deli corpi et dele visage sì duramentre che intrami do se cacié in tera in tal magnera qu'elli non movete né piè né man, anci ciaseva le soe teste sovra la terra in tal magnera qu'eli pareva qu'eli fosse morti. [[...]] Et quando elli fo ben avignudiin le lor memorie, elli non fese niguna demorança, anci se getà li scudi davanti et mese man ale spade...

1.4 Sopraggiungere (di un periodo di tempo, anche determinato); ricorrere (di una festività).

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 27.263, pag. 183: Per cauti modi, rado quanto puote, / Faccia di sè sforzata mostra a llui, / E nel primo avenir di ciaschun giorno / Mostri temenza, e poi si rasichuri: / Chè questo è un de' gran sengni d'amore.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 22, pag. 48.3: Neun'uomo è, ch'abbia fatt'alcuna cosa, perocchè noi abbiamo la nostra vita sempre prolungata al tempo, ch'ha avvenire.

[3] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 456.10: E lei lasciando le lagrime, Paris adimanda a llei con umile voce licenzia di partirsi da lei; e avegnendo la sera, Paris si studiò di farla servire sì di lusinghevoli parole come di dilicati cibi.

[4] Stat. catan., c. 1344, cap. 6, pag. 34.8: Et tuctu l'altru tempu, a cui duna gracia Deu, sulamenti si la poza dari la sexta feria, exceptu si in kisti iorni chi advenissi sollemnitati di festa princhipali, non si la poza dari.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 49, vol. 2, pag. 79.11: E la detta pace poco durò, che avenne il dì di pasqua di Natale presente...

[6] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 205.133, pag. 244: e Lancislao in quella [[nella fortezza di Gaeta]] / stette più anni, infin che 'l tempo aven[ne] / con gran prudenza il regno racquistand[o], / e 'l re Luis in Francia la via tenn[e].

1.5 [Esprime il verificarsi di un evento:] accadere. || Spesso impers., in formule ottative (del tipo se avverrà che, se (non) avvenisse che, avvenisse caso che ecc.) e/o con sogg. pleonastico el, elli, ello ecc.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 105, pag. 604: Mai no credhe la çente qe ço posa 'vegnir, / tant ie plas en 'sto mondo alegrar e sbaudir...

[2] Patto Aleppo, 1225 (ven.), pag. 42.20: E s'el avenirà ke alcun de li nostri Veneixi morise in le terre soe, quelo a cui elo avrà ordenao, aiba poestà d'entrometer tuto lo so aver e de rescoerlo da qualunca l'avrà sança alcuna contrarietà.

[3] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 20 (78), pag. 244.15: Ma s'a Deo plaxe questo no advenrà , cha p(er) (Com)muno tuta fiata se farà s(er)visii...

[4] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), [canz.] 1.73, pag. 15: Vorria c'or avenisse / che lo meo core 'scisse / come 'ncarnato tutto, / e non facesse motto- a vo', isdegnosa...

[5] St.de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 94.25: et [[Nimma Pompilio]] avea una soa amança k'avea nome Nimpha, ke li nantidicea le cose ke li deveano abenire.

[6] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.28, vol. 1, pag. 261: O Deo, ché non m'avene / com' al leon selvaggio, / che tutto tempo vive poderoso / e odïoso - sensa pïetate, / acciò che 'n veritate / lo meo greve dolor mostrar potesse / e la mia pen' agresta / per opra manifesta, / perché la gente mei' me lo credesse?

[7] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 110.13: Avenne che 'l debitore, portando la moneta, trovò il fiume di Rodano sì malamente cresciuto che non poteo passare né essere al termine che era ordinato.

[8] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 158.7: E quela causa la qual no è, l'omo la pò desmostrar con parole ao con portamenti, qé grande aventura sì avene alo piçol' omo per la soa arte e per lo so ençegno.

[9] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 342, pag. 42: La nostra grand regina quilò sí prend a dire: / "De sa pur senza dobio tut zo ke dé avenire...

[10] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 13, pag. 140.18: e questo magiure accidente del diluvio, ch'avéne per la magiure congiuncione che possa èssare e·llo mondo, se dice ch'avéne per purgare li vizii de la terra.

[11] Doc. venez., 1282, 4, pag. 13.35: S'el avenise qu'el no se trovase tanto de meo mobel com'eo ài spacificao que sia dao sì a mia muier de l'enpromesa soa com' de l'altro e quel qu'eo ài spacificao per anema mia, tuto sia co(n)plido dele me' posesion...

[12] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 3, pag. 160.34: il padre die governare ei figliuoli naturalmente, e non sì come suo servo, né non usare di lui come di suo fante, se non avvenisse ch'elli fusse sì povero, ched e' non potesse avere né fante né famiglia, ma solamente elli e la moglie e i figliuoli.

[13] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 122, pag. 255, col. 2: Anti che lo giudicio sia, / elli averrà lo primo dia / che del cielo si pioverae / acqua che roça serae, / et parrà a la gente / che sia sangue veramente...

[14] Stat. prat., 1295, pag. 448.1: Ancho ordinamo che qualu(n)que della Compagnia facesse cella in luogo della Compagnia, qua(n)do morisse questo cotale che facesse la cella, o avenisse caso che andasse altrove a stare...

[15] Stat.sen., 1295, cap. 4, pag. 5.19: E quando avenisse che, compito el tempo d'uno anno, el detto cacciato volesse tornare a la Compagnia, che 'l Priore sia tenuto elègiare l'Inquisitori, quattro o tre de' frategli, almeno uno per terzo, de' migliori de la Compagnia...

[16] Lett. lucch., XIII, pag. 4.5: Unde io ti mando dicendo che io de sono molto dolente peroe che di cosa che anco m'avenisse, nè mai non sarabo lieto infine a tanto che tue no me lo sodisfai.

[17] f Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 16, pag. 267.2: Or aquisti van dreitement per la via de Deu e no tornent né a destre ni a senestre per neguna adversità né per prosperità que lor aveigna... || Corpus OVI.

[18] Poes. an. urbin., XIII, 11.73, pag. 562: 'Non canteria lo gallo tre ffïate'; / e ssì lo permictisti, / non perkè tte placesse si ppeccava, / ma per l'alme ke ffòrano dannate / se nno fosse avenuto.

[19] Poes. an. padov., XIII sm., 87, pag. 809: Ela li sta col viso claro / quan' li favela, mai de raro / i aven quela rica aventura, / k'el' è sì alta per natura / ke, quando el è da lei apresso, / de dir parole sta confesso, / e sta contento en lo guardare...

[20] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 28, pag. 87.14: E perçò non devemo tropo de' nostri figloli dolere, né de altre cose ke perdamo, poi ke vedemmo apertamente ke quello k'à avenuto in alcuno modo non se pote mutare.

[21] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 9.39, pag. 93: Per temporal avèneise che l'om la [[scil. la femmena]] veia sciolta; / vide che fa la demona co' la sua capovolta...

[22] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 71, pag. 84.15: Avenne poi che lo re con tutta sua gente se recolse en su le nave, e lo leone se volse recolgiere a la nave.

[23] Legg.Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 589, pag. 38: De ciò que commandò, fo factu bene: / ora odite miraculo che ne avéne. / Lu preite se partìo, ad soa gente ne è annatu...

[24] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 75.62, pag. 382: Ma De' sempre la [[scil. la città di Genova]] mantegna / che senestro no g'avegna, / ma tute or ge sea paxe / e amor de De' veraxe.

[25] Stat. pist., 1313, cap. 10, pag. 185.20: [C]onciosiacosa ke molte volte avengnacaso ke alli operari conviene di necessità venire alla sacristia [[...]] statuto e ordinato è ke sia licito alli operari di Santo Jacopo et al loro notaio di venire di nocte da casa loro, overo dalle case dov'elli habitano, infine alla ecclesia del beato mess(er) Santo Jacopo, aconpagnati e no aco[n]pagnati, come piacerà a lloro, no ostante alcuno capitolo di statuto.

[26] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 7, pag. 6.27: E se avenisse ch'el Notaio di Chiarentana si partisse di Chiarentana sença licentia del Conselglio, e albergasse, da una nocte in su, fuore de Chiarentana, che a·llui sia scontiato del suo salario per quello tempo che starà di fuore...

[27] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I cap. 10, pag. 627.14: E però niuno fedel cristiano si dee giammai turbare di cosa che avvegna...

[28] Stat. sang., 1334, pag. 120.15: E se avenisse che 'l sensale none fusse co· lo merchatante, avendo co· llui veduti e panni, a suggellare e panni, che lo venditore debbia dare la sensaria al detto sensale la quale è ordinata per l'arte.

[29] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 9, pag. 25.22: Avinnj ki alcunj poverj vinneru a chillu patri sanctu Bonifaciu episcupu, et prigàvanulu ky li divissi farj alcuna limosina pir Deu.

[30] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 144.6: Et avinni que Socrati avia intandu quillu putiri di fari li statuti di lu populu.

[31] Boccaccio, Lett.napol., 1339, pag. 183.12: non bòlsera inde l'abbenisse arcuna cuosa ca schiacesse ad isso, néd a mene mediemo.

[32] Stat. palerm., 1343, cap. 13, pag. 23.23: Et si avinnissi ki alcunu, non essendu siguru di killu ki cunsiglassi, e lu sou cunsiglu fussi for di lu modu ki è dictu, e per kista cosa illu usassi di diri villania a li nostri ricturi [[...]] vulimu ki impustuctu senza altra ammuniciuni sia rasu e cachatu di la nostra cumpangna.

[33] Stat. cort., a. 1345, cap. 16, pag. 138.24: E se avenisse ke non fosse seguito a l'opera de quello ke conselliato fosse [[...]] dicemo, ke a la prima amonitione ennante non se remanesse, ke de facto sia acumiatato da la nostra conpagnia...

[34] Stat. collig., 1345, cap. 15, pag. 16.4: It. statuiro et ordinaro che quando advenissecaso che alcuno de' sudditi dell'arte morisse el rectore dela decta arte sia tenuto e debbia far richiedere tucti quelli dell'arte che sieno ala boctigha sua...

[35] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 34, pag. 115: e s'elglie aven ch'io dicha con latino / che sia piacer delgl'audienti forse / troppo più gente prenderà 'l camino.

[36] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), son. 81.13, pag. 626: E qui se proverà la tua lieltate; / ché de ligier t'avvien camparme, bella, / sol ch'io abbia per te buona novella.

[37] Stat. casert., XIV pm., pag. 62.2: Qualunqua frate fallesse i(n) alcuno deli capituli p(er) alcuno casu ch(e) li avenesse degia gire alo cappellano overu ad uno deli mastri (et) dicere como ave falluto...

[38] Lett. volt., 1348-53, pag. 180.15: pe(n)sate che ritrova(n)dovi sença den. a' casi che possono avenire qua(n)to di da(m)pno e vergogna ne potreste portare e di repre(n)sione nel'animo!

[39] Doc. orviet., 1339-68, (1353), pag. 135.24: E se avinesse che faciesse alchunu lavoriiu ad alchuna p(er)sona, el dettu mastru Matteio se deve dare all'uopera di sei d. l'unu, di sopre al suo salariiu.

[40] Doc. amiat., 1363 (4), 5, pag. 91.5: Et se avenisse caso che·lla sua do(n)na non si co(n)tentasse delle cose che lassa di sopra p(er) la sua dota, che sopra la detta casa et masseritie siano rifacte le sue dote p(er) la sua reda: q(ue)lle che la sua ca(r)ta dice.

[41] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 46.24: Donne abolveano lo cappuccio innanti delli occhi per non vedere loro morte e sì se iettavano nello fiume de Tevere e là affocati perivano, e collo perire remediavano la fame. In bona fe', questo non viddi avenire in quello tiempo.

[42] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.37, pag. 179: «Talor aviene, come tu raxoni, / che tal crede caççar che fugie e scampa...

[43] Mascalcia L.Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 95, pag. 210.13: Et advene alcuna fiata ch(e) l'ossa della iuntura se disiug(n)e i(n) tal modu, ch(e) appena pò retornare a lo loco dove deve, un(de) la iu(n)tu(r)a s'emfla di durissimo tumor(e)...

1.5.1 Verificarsi (in conseguenza di qsa).

[1] Doc. lucch., 1332-36, pag. 119.26: Ancho che alchuno non faccia né faccia fare alchuna merchadantia di seta né di sendada né d'alchuna chosa né fatti che ategna a n(ost)ri fatti né per altra p(erson)a, e se -l facesse ungni danno che de lli avenisse sì sia suo...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 28 rubr., pag. 62.2: Ser Tinaccio prete da Castello mette a dormire con una sua figliuola uno giovene, credendo sia femina, e 'l bel trastullo che n'avviene.

1.5.2 [Per rafforzare una decisione presa anche a costo di gravi conseguenze:] fras. Avvenga (ciò) che può, vuole (avvenire) / avvenga che che avvenisse. || Con valore simile a costruzioni del tipo «accada quel che accada», «sia quel che sia».

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1913, pag. 242: Ben dicon buoni e rei: / 'Se tu fai ciò che déi, / avegna ciò che puote'...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 21, pag. 268.17: Non perde, no, nè disconforta già valoroso hom, naturale e prode, avegna che pò avenire, ma segue quella parola, la quale Senaca dicie: "Non cosa è tanto acierba, ove solaccio non prenda animo bono".

[3] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 86, pag. 490: E se no 'l fate, non me 'n rimarrag[g]io, / avegnamene ciò che può avenire...

[4] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, cant. 10.45, pag. 30: ma Serella disse / ch'uno olifante udir le pareva / giacere in terra: onde ciascuna fisse / il passo dubitando, e dilivrarsi / per gire ad esso, che che n'avvenisse.

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 103, pag. 490.20: e raccolto tutto in sé, così fra sé cominciò a dire: - Ben m'ha costui con sottile ingegno recato a quello che io non credetti mai che alcuno mi recasse, ma avvenga che vuole, io terminerò i suoi affanni a mio potere.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 139, vol. 3, pag. 281.4: onde molto fu ripreso meser Malatesta, e mandato gli fu da Firenze riprendendolo forte, che movesse l'oste verso i nimici, che che avenire ne dovesse.

[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 15, pag. 54.20: e pensando e 'maginando nelle sue bellezze, sìe innamorò tanto coralmente, che diceva in fra sè stessa: - Avvegna che avvenir può, che io non lo abbia al mio senno e a mia volontà -.

[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III. 3, pag. 197.10: E appresso questo, sì come a padre mi vi scuso che, s'egli di questo non si rimane, io il dirò al marito mio e a' fratei miei, e avvegnane che può; ché io ho molto più caro che egli riceva villania, se ricevere ne la dee, che io abbia biasimo per lui...

1.5.3 [Di una condizione fisica o psicologica:] presentarsi, manifestarsi.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 305, pag. 536: E s'eu ora lo taso, tal pena me n'avegna, / k'ele sempre sc[h]erniscame et eu lo sofra e sosteigna.

[2] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 1.80, pag. 889: E la ventura sempre scende e sale; / tosto aviene a l'omo bene e male.

[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 1, cap. 9], pag. 90.21: E queste sono quelle vene che meglio vagliono a sengniare ad aposteme che avenghono ala ghola.

[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2 osservazioni, pag. 307.10: Avvenne alla Reina voglia con lui [[Giuseppo]] usare carnalmente...

[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 15, pag. 67.20: Et la natura di chisti tarantuli si est: a cuy feri, oy muczica, di tanta vintusitati sì si impli la ventri sua, chi non fa si non, palisimenti, per li posteriora orribilimenti gettari ventu et trulli, chi è virgongna ad audiri et non tantu a ffari. Et chistu adveni a cuy feri, oy sia masculu, oy sia fimmina...

[6] Mascalcia G.Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di li naturali, pag. 576.5: Resta a vidiri di li infirmitati ki aveninu a lu cavallu, cussì naturalimenti comu accidentalimenti.

1.5.4 Avverarsi.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 61, vol. 2, pag. 595.22: e morto il detto fanciullo succedette e fu re il zio, ciò fu il re Filippo, e poi il detto Carlo, e di niuno rimase reda maschio; ciò avenne loro la sentenzia che 'l vescovo d'Ansiona profetezzò loro...

1.5.5 Toccare in sorte.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 223.13: Ma la fortuna in Tullio Servio mostroe massimamente le forze sue, dando lui re a questa cittade ne la quale nacque servo; al quale avvenne lunghissimamente lo imperio tenere... || Cfr. Val. Max., III, 4, 3: «Cui quidem diutissime imperium obtinere...».

1.5.6 Essere, esistere.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 74.2: Aviene una materia sopra la quale conviene dire parole, o difendendo l'una parte o dicendo contra l'altra...

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 218.8: 94. A questo annunzio ec. Questo è a dire: pochi sono quelli, e radamente avviene persona, ch'abia bene portata penitenzia del vi[zi]o della superbia.

1.5.7 Pron. Ritrovarsi per caso (in un luogo); imbattersi, incontrarsi con qno: unirsi carnalmente, congiungersi (in senso erotico, con una donna); scontrarsi, scagliarsi contro l'avversario (in un combattimento).

[1] Stat. sen., 1298, dist. 8. Rubricario, pag. 139.6: LI. Ch'el sottoposto che s'avvenisse ad alcuno mercato ch'avesse facto un altro sottoposto, debbia dire sed elli vi vole tenere, o no.

[2] Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.), Canz. 1.24, pag. 54: né a voi giungo, lasso, né m'avegno.

[3] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 117.5, pag. 49: Currïo con Dominzio assai s'avenne, / e presersi a le braccia e si teniero.

[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 8, pag. 134.10: E nel primo assalto s'avvenne con la ignuda spada in mano sopra Alcafi...

[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 25, pag. 122.5: Uno gentile huomo che molto amava la detta donçella, che avea nome Penneo, occorse che in quello punto s'avenne in quella parte, però che sempre stava sollicito di ritrovarsi ove ella fusse.

[6] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 5, ott. 33.6, pag. 393: e mentre in dubbio fortuna il portava, / s'avenne sopra il prato ove riposo / prendeva Arcita, ch'ancora dormiva / e Palemon vegnente non sentiva.

[7] Sennuccio dal Bene, a. 1349 (fior.), 12.194, pag. 61: Canzon, così volgarmente formata / da povero savere, / credo che tra' volgar ti passerai, / riparandogli umíle e reverente; / quando t'avvieni a scenziata gente / e ti correggan per lor cortesia, / ringrazieragli dalla parte mia.

[8] Arte Am.Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 410.19: Overo che ttu sarai preso dall'amore nelli anni de la fanciul[l]ezza e negli anni acrescenti, tu ti pure averrai in una giovina che fia al tuo animo.

[9] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 155, pag. 199.17: Sì che il buono homo non sapea che si fare nè che sì dire, et parea che volesse morire per senbianti: altro modo no sapea trovare chome s'avenisse cholla donna...

[10] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 175, pag. 214.20: la qual cosa avendo Achille sentita, pianta amaramente la morte del suo amico e altre armi trovate, discese fieramente animoso contro ad Ettore nella battaglia: avvenutosi ad Ettore, con lui combatté e ultimamente, vintolo, l'uccise.

1.6 Avvenirsi a qsa [con valore positivo determinato dall'agg. buono:] avere fortuna (in una det. circostanza).

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 6.60, pag. 19: Cam, il secondo, in Africa venne / e s'ebbe terra men che gli altri due: / a ricche pietre e buon terren s'avenne.

1.7 [Esprime provenienza:] avere origine; dipendere.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 43.18, pag. 113: Onore è quello frutto / che da valore avene...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 4.28, vol. 1, pag. 60: Quivi, secondo che per ascoltare, / non avea pianto mai che di sospiri / che l'aura etterna facevan tremare; / ciò avvenia di duol sanza martìri, / ch'avean le turbe, ch'eran molte e grandi, / d'infanti e di femmine e di viri.

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I cap. 1, pag. 609.1: Vedi bene, anima, onde t'è avvenuta tanta grazia, che tu prendessi il segno della fede, della grazia dello Spirito Santo...

[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 16, proemio, pag. 277.22: La volontade è nella parte intellettiva dell'anima"; sì che chiaro appare, che lla volontade non è subietta alli celestiali corpi, e per conseguente lo essere avari, o cortesi, o pusilli animi, non avviene dal Cielo, ma dalla volontade nostra, che è nel libero arbitrio.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), prologo cap. 5, vol. 1, pag. 20.25: Et intelligendum ki li homini potinu essiri facti oy per generacioni oy per putrefactioni oy per miraculu, et sciendum ki li homini potinu pinsari tanta diversitati di homini nigri, di homini blanki, di homini nani, di homini giganti: da undi avvini? Dissiru alcuni filosofanti, et male, ki li homini sunu generati da la terra, per li virtuti di li stelli, comu sunu generati li vermi...

1.8 Giungere (in molti) nello stesso luogo, convenire, confluire, radunarsi.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 69.3: Così ultimamente consunta la notte, riveggio con desiderio li compagni miei. E qui truovo maravigliandomi essere avvenuto grande numero de' nuovi compagni, e donne ed uomini, accolta giovanaglia a esilio miserabile; gente da ogni parte erano convenuti, e parati...

1.9 Aderire (a un ordine religioso).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 13, pag. 161.23: Io non posso" o "non voglio a femina astenere, ché moglieri aggio" overo "avere voglio"; ché permessa è llui sì ccome è prima, e, voglia essa o non, ad essa religgione pote avenire, poi salva di matrimonio onne ragione.

2 [Con significato fondamentale di mutamento in una nuova condizione:] farsi, diventare.

[1] Fiore di rett., red. delta1, a. 1292 (tosc.), cap. 1, pag. 149.3: Nel tempo che segnoreggiava lo grande e gentil uomo Iulio Cesar, ch'avenne epoi lo primo imperadore di Roma, di cui Lucano e Salustio ed altri auttori dissero alti e maravigliosi versi...

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 35.50, pag. 128: ch'essere allegro e avenire doglioso / è perdita da no raver semenza...

[3] Betto Mettefuoco, XIII sm. (pis.), 76, pag. 296: Sag[g]io son, ché fermato / son sensa dubitansa / laove compose Cristo / bellesse tante, c'altrui fanno oltrag[g]io: / ché son sì splendïente, / ch'io non posso neiente / contarle bene e dire, / ché fa muto avenire - a chi la guarda.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 313.5: e lo Deo avenne combattitore nell'animo.

[5] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 34.24, pag. 150: Iocasta trista vi puo' tu vedere / ch'al figlio moglie misera divenne, / ben ch'avenisse sanza suo sapere...

[6] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 47.14, pag. 319: e s'el si trova alcun di tanto astitio / ch'a questa nova scien[z]a contradica, / potrebbe molto tosto avenir pica.

2.1 Volgersi, mutarsi (in). || (Barbi).

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 19, parr. 4-14.39, pag. 75: E quando trova alcun che degno sia / di veder lei, quei prova sua vertute, / chè li avvien, ciò che li dona, in salute, / e sì l'umilia, ch'ogni offesa oblia.

2.2 Atteggiarsi. || (Marti).

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 111 (A Dante) 7, pag. 231: s'eo so' discorso, e tu poco raffreni; / s'eo gentileggio, e tu misser t'avvèni; / s'eo so' fatto romano, e tu lombardo.

2.3 [Agr.] Attecchire, crescere.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 7, pag. 275.6: Serbansi i noccioli in prima secchi tra la cenere, e la terra mischiata: e chi li serba senza nullo artificio. In ogne luogo avvegnono, ma nel luogo arenoso, umido, e aere caldo advegnon meglio, e più durano.

3 Essere conveniente, degno, adatto o necessario. Locuz. verb. Avvenire bene: addirsi, stare bene.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 281, pag. 571: Col lïon e col drago mieg abitar s'aven / qe con femena dura cui desplas ogno ben.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 154.21: Et dice "ordinatamente", cioè che mette il nome e 'l grado di ciascuno come s'aviene...

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 18, pag. 57.21: Donde quelli che à abbondanza in dispèndare e in donare, è largo, ché dona e dispende abbondantemente quello che elli à; perché s'avvene che i re sieno larghi e liberali.

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 34.36, pag. 125: Se om'è da blasmare / che vuol ciò che non dée, / ben sète da blasmare, zo mi sembra, / ché voi volete stare / papa e imper[ï]o, ch'èe / contra ragione, ed avenir ta' membra.

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 21.13, pag. 70: E lo Nemico sì vene a quista entenzascione: / "O Segnor, pregote bene che me 'ntenne a rascione, / ché a questo omo s'avvene ch'eo lo ne mine en prescione, / si eo provo la cascione co el se dé' condennare".

[6] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 2, cap. 90, pag. 157.26: La donzella era vestita indica e molto se lli avenia bene quella vestitura, ch'ella era tanto bianca, che questa era una grande meraviglia a vedere le suoie bianchesse...

[7] Rime Mem. bologn., 1301-24, (1305) 53 titolo, 6, pag. 85: E se canto per vui de fina volu[n]tate / sì como a [v]ui s'avene, / e nom saço per vui / sguardando a dignitate / sì como a [v]ui s' avene...

[8] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 26.8, pag. 385: Discrezïone incontanente venne / e sì l'asciuga d'un bel drappo e netto, / e tostamente sì 'l mette 'n sul letto / di lin, di seta, coverture e penne. [[...]] Accompagnollo, [[scil. il cavaliere]] per farlo perfetto, / di novi cavalier, che ben s'avvenne.

[9] Dante, Rime, a. 1321, 38.83, pag. 130: Canzon mia bella, se tu mi somigli, / tu non sarai sdegnosa / tanto quanto a la sua bontà s'avvene...

[10] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 273, pag. 405.27: Egli [[uno sottano d'armellino]] era sì longo che fino a la terra le traniava; molto le era bene stante a suo corpo e molto l'aveniva gentemente.

[11] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 7.59, pag. 176: L'ultimo affanno, che gli fece avere / Corona sopr'ogni altra triunfale, / Fu, che sostenne le celesti spere; / Per la qual cosa merito cotale, / Qual s'avveniva, ricevette, ch'ello / Il ciel possiede, ove nullo mal sale.

[12] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 1-9, pag. 746, col. 1.27: Non è imprexa. Qui tocca che la profondità de tal condizione è sí facta, che non s'avene a tractar ad omo de zovene etade, ma besognali perfetta e sincera maturità de senno...

[13] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 21, pag. 91.19: Dunque non pare ingiusta cosa se noi pogniamo in essaltamento della sua legge e per la salute di noi medesimi i nostri corpi, i quali s'avviene che muoiano, per la presente morte meriteranno perdono e etterna fama...

[14] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 7.88, pag. 109: In questo tempo, ch'io vivea sì sana, / Marco Antonio con Lucio mi tenne / e cotal signoria mi parve strana: / però che non sta bene e mai s'avenne / ad una cappa due cappucci avere, / più che facciano insieme l'esse e l'enne.

- [Prov.].

[15] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 498, pag. 313: 239. Zappa a chi la tiene / e spada a cui s'aviene.

3.1 Riguardare, appartenere, spettare.

[1] Ranieri volg., XIII pm. (viterb.), pag. 228.26: E sopra çò tu, ser Martinu, secundu ke principale d(e)vitore, sì p(ro)metti al dectu comparatore p(er) stipulatio(n)e (e) ale sue redi, si -l dectu venditore, i(n)p(er)çò k'ell'è mi[no]re, contra vennisse oi adimandasse niunu restituim(en)tu contra le decte cose, oi ke -l p(re)çu fosse pocu, oi qualunqua cosa del preçu avenga, ke tu del co(n)servararai sença danno lui e le sue redi, sotto pena del doplu dela decta cosa...

[2] Stat. lucch., XIV m., pag. 217.2: Et quelle cotali badessa e oficiali o monaca k'arà facto o consentito a quello cotal debito sì debia perdere in quello anno lo pregio e la provisione e la parte ke lle s'aviene per loro vestimenta e altre necessitadi debbono avere o sono usate d'avere.

[u.r. 26.03.2024; doc. parzialm. aggiorn.]