AVVENTURA s.f.

0.1 adventura, adventure, anventura, aventura, aventure, avintura, avventura, avventure, haventura, peravventura.

0.2 Fr. aventure, da res adventura 'profitto incerto' (Livio), come propone Nerlich, che indica persuasivamente questo come primo significato, ancorché attestato sensibilmente più tardi dell'astratto, con conseguenze rilevanti per la storia del concetto e per l'interpretazione della cultura cavalleresca. In Italia, dove il valore concreto è forse testimoniato in Doc.venez. (>pis.-lucch.), 1263, non è agevole distinguere nei casi concreti tra il francesismo e la derivazione diretta dal lat., teoricamente possibile per una parte dei casi.

Cfr. LEI s.v. *adventura: neutro plur. del part. fut. di advenire; dal fr. aventure nei significati 'impresa ardita di cavaliere', 'azione pericolosa, rischio'; «per le forme del tipo ventura non è possibile stabilire se siano aferetiche di *adventura o se risalgano a *ventura (< venire)». DEI s.v. avventura: fr. aventure, lat. adventura; s.v. ventura (1) 'sorte, fortuna': lat. crist. ventura, neutro plur., 'il futuro' (Vulgata); s.v. ventura (2) 'avventura, accidente' (fr. aventure). DELI s.v. avventura: fr. aventure; s.v. venturo: lat. venturum (sotto cui ventura, con nota sulle interferenze con avventura).

Si distinguono, nonostante tutte le incertezze e gli inconvenienti, i lemmi del tipo avventura da quelli del tipo ventura (in particolare avventurato, avventuroso, disavventura, disavventurato, disavventuroso, misavventura da disventura, disventurato, disventuroso, misventura, venturato, venturoso).

Anche per i derivati, una ricerca etimologica più approfondita avrebbe il problema di distinguere tra francesismi e formazioni indigene.

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Tristano Forteguerr., XIII sm. (pis.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Lett. sang., 1316; Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Disticha Catonis venez., XIII; Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.); Poes. an. padov., XIII sm.; Elucidario, XIV in. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Poes. an. bergam., p. 1340.

In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.); Passione cod. V.E.477, XIV m. (castell.); Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Stat. mess. (?), 1320; Stat. agrig., 1328 (2); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. ad avventura 2.1; all'avventura 3; andare all'avventura 3; andare in avventura 3.2.1, 4.2.3; a rischio e avventura 2.1.1; caso d'avventura 4.1.1; cercare la propria avventura 1; d'avventura 3.1; di propria avventura 3.1.1; entrare in avventura 2.2.1; essere in avventura 2.2; in avventura 2.2, 2.2.1, 3.2, 4.2.3; mettere ad avventura 2.1; mettere in avventura 2.2.1; mettersi in avventura 2.2.1, 4.2.3; passare in avventura 2.2.1; per alcuna avventura 3.3.2.2; per avventura 3.3, 3.3.1, 3.3.2, 3.3.3, 3.3.4; per l'avventura 3.3.2; per nulla avventura 3.3.2.2; permanere in avventura 2.2; procacciare la propria avventura 1; se per avventura 3.3.2.1; stare in avventura 2.2; tenere in avventura 2.2.2; trarre in avventura 2.2.3.

0.6 N La forma peravventura è una semplice grafia unita dell'ed. delle Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.).

Potrebbe essere da aggiungere (indecidibilmente qui o s.v. ventura) l'occ. di aventura in Salimbene, Framm. volg., 1282-88 (emil.), registrata dubitativamente sotto avventurare (v.), che potrebbe invece valere à 'ventura 'ha fortuna'.

0.7 1 [Con valore neutro, determinabile in senso pos. o neg.:] il corso degli eventi considerato come forza a sé; sorte, destino, fortuna. 1.1 Fortuna personificata; la divinità o il principio naturale che distribuisce i beni materiali. 1.2 Buona sorte, fortuna (con valore pos.). 1.3 Situazione in cui qno si trova (con valore neutro, determinabile in senso pos. o neg.). 2 Incertezza, rischio; pericolo; dubbio. 2.1 Locuz. avv. Ad avventura: in pericolo, a rischio. Locuz. verb. Mettere ad avventura. 2.2 Locuz. avv. In avventura (di; locuz. verb. essere, permanere, stare in avventura): in condizione di rischio, in pericolo (o esposto a un determinato pericolo), in dubbio. 2.3 Introduce un'alternativa (focalizzata tuttavia sul lato neg.). 3 [Con signif. fondamentale di eventualità, caso]. 3.1 Locuz. avv. D'avventura: occasionalmente, per effetto della sorte o del caso; per caso. 3.2 Locuz. avv. In avventura: a caso. 3.3 Locuz. avv. Per avventura: per caso, senza una ragione precisa (di qsa che è avvenuto o avviene). 4 Evento (in gen.), evento che può verificarsi o che si è verificato; fatto, fatto notevole, episodio (di una narrazione). 4.1 Circostanze, modi in cui si verifica o si è verificato un evento. 4.2 Prova militare o cavalleresca (affrontata, da affrontare, o della quale andare in cerca). 4.3 [Nei romanzi:] evento (spesso di natura magica o soprannaturale) legato a un luogo, a un oggetto, a una persona, che si presenta come prova da superare; la qualità per la quale il luogo, l'oggetto, la persona provocano tale evento. 5 Plur. Fatti notevoli.

0.8 Pietro G. Beltrami 09.10.1998.

1 [Con valore neutro, determinabile in senso pos. o neg.:] il corso degli eventi considerato come forza a sé; sorte, destino, fortuna.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 495, pag. 617: Misera mi taupina, dolentre malfadhaa, / en con' fort aventura al mondo fui creaa!

[2] Torrigiano, XIII sm. (fior.), 1.13, pag. 439: Ma, se difender voglio la natura, / dirò che siate divina Sibilla / venuta per aver del mondo cura. / Ed eo ne tegno di meglior la villa, / e credo ch'èci meglior aventura, / che ci è aparita sì gran meravilla.

[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), pag 381.13: Lungamente guardò questo camino, sì come io v'ò contato, e tanto avenne che aventura mi portò apresso di qui.

[4] Intelligenza, XIV in. (tosc.), 70.8, pag 162: Torniam al loco ove son li disdotti, / lá dove son l'intagli e le pinture, / èvi la rota che dà l'aventure, / che tai fa regi e tai pover'arlotti. || L'ed. Berisso legge «dà le venture»: Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 70.8, pag. 31.

[5] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 31, par. 2, pag. 193.23: E, como avenne per loro aventura, furono maritate a tre fratelli carnali, filgluoli d'uno ricchissimo cavaliere e possente e valoroso d'arme.

[6] Bind. d. Scelto (ed. Carlesso), a. 1322 (sen.), cap. 343, pag. 551.43: E s'elli fusse vissuto due anni, sença più tutti suoi nemici erano venti e distrutti e morti e confusi. Ma aventura no lo sofferse niente né no lo volse: egli durò troppo pocho a sua gente.

[7] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 99, pag 321. 3: Tu de' credere, ch'una gran parte di que', che noi abbiamo amato, benchè l'avventure gli ci abbiano tolti, rimane con noi.

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 114.29: Eu viyu que Thebe per mia guida et per mia bona aventura esti fatta capu di tutta Grecia e la forti animusa citati Spartana iaci abassata et aviluta cu li nostri armi.

[9] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 57, pag. 209.9: Sì che allora il santo romito venne, tutto bianco di pelo, e questi era quello Grisostimo; ed e' disse loro quello ch'eglino domandavano, e Tristano disse: - Avventura ci à qui apportati, e siamo cavalieri di lontano paese, agli quali fae mestiere lo albergare; e ancora, per lo dì d'oggi, non abbiamo ancor mangiato niente - .

[10] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 129.22: Quando Enea ebbe dimandata la sibilla di sua aventura, pregolla che sua profezia non scrivesse in foglie, acciò che sua sentenza non fosse impedita dal vento.

- Fras. Cercare, procacciare la propria avventura (con valore positivo).

[11] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 20.10, pag. 40.29: E T[[ristano]] gli disse: «Ree Marco, dappoi ch'io non posso trovare guerigione in questo reame, e' m'ee venuto in volontade di ciercare mia aventura...».

[12] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 156, pag. 201.16: e però providero cho' loro padre insieme, che questi suoi figliuoli si dovesono partire da queste ispese, et andosono fuori del reame a procchaciare loro aventura, et il Re rimanesse et guardase il reame.

1.1 Fortuna personificata; la divinità o il principio naturale che distribuisce i beni materiali.

[1] Disticha Catonis venez., XIII, L. 4, par. 3, pag. 73.21: Cu(m) ço sea causa qe tu no see veçado e qe tu no governe le toi cause cun rasone, tu no voler dir l'aventura cega, la qual non è.

[2] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 32, pag 80. 17: Profittabile cosa è dipartita in tre cose, in Bontà di cuore, in Bontà di corpo, et in Doni di avventura.

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag 18.33: Prudenzia guarda la ragione ch'ella non sia ingannata, temperanza guarda l'amore ch'elli non sia corrotto, forza guarda la vertude ch'elli non sia vinto, e sia forza grande virtù per la quale l'animo dell'uomo stae fermo, sicchè per tribulazioni del mondo non si fiacca, nè per lusinghe dell'avventura non monta in altura.

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 42, pag 91.3: Dunque pensa questo dentro a te, e non solamente quando ragionerai dell'accrescimento delle cose tue, ma anche del danno, che quella cosa de' perire, perch'ella fu d'avventura.

1.2 Buona sorte, fortuna (con valore pos.).

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 10.14, pag. 22: Ma certo eo lo me tollo / ad aventura troppo, / per che gran ben mel credo...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Sal. 1, cap. 12.11, pag. 16.13: E noi che dovremo essere onorati delli onori de la città di Roma, siamo rimasi senza parte di fama e di buona nominanza e d'avventura, e semo trattati sì come noi fussimo uomini di vile condizione...

[3] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 1, cap. 23, pag 29.39: Signor cavalieri - disse Breus -, vostra aventura è cotale, ché sappiate veramente che, se io avesse trovato che voi fuste migliore cavalieri di mei, io non v'arei fatta tanta cortezia, com'io v'ò fatto...

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 25, pag. 45.28: A quella caduta levò l'oste degli Albani un grande grido e rumore; ed a' Romani fallì la speranza, e furono in gran pensiero e in gran dubbio di loro campione, il quale era attorneato da tre nemici. Avventura fu ch'egli non fu niente ferito; e sì come egli non si potea combattere solo contra tre, così avea egli il cuore fiero e ardito di sconfiggerli ad uno ad uno.

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 357, pag. 318.33: Et eli disse che aventura serave de trovar quello, perché la foresta sè tanto grande et tanto spessa et con poche vie che nigun non avignerave cià mai s'elo non havesse stado usado per molte fiade over se aventura non lo aportase.

1.3 Situazione in cui qno si trova (con valore neutro, determinabile in senso pos. o neg.).

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), Son. 15.15, pag. 136: E, più ch'eo non vi dico, 'n aventura / è mi' aventura!

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 102.10, pag. 197.10: E quand'ella fue nela camera, incomincioe a ffare lo maggiore pianto che mai fosse fatto per una damigiella, e diciea infra ssee istessa: «Oi lassa mee, Braguina, com'ee dura questa aventura, quando io veggio la pena e 'l dolore di questi due amanti, li quali sono lo fiore di tutti gli amanti che sono al mondo.

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 54, pag 78.19: E de cotal anemo el sostene e prexon e bever vellen, del qual el morì, perciò k'el negava k'el sol fosse Dio, ka etiamdio en la faça el no se mudava alguna cosa, et en così diverse aventure ello non mostrava la faza una fiada plu de l'oltra, co dise Seneca, nè plu trista nè plu alegra.

2 Incertezza, rischio; pericolo; dubbio.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 3, cap. 3.17, pag. 109.10: E quando l'ebbe molto riguardata e le mura e le torri, [[Cesare]] disse: «Ahi! Roma, Roma, nobile città, sì t'ànno li tuoi lassata? [[...]] Assai ti viene meglio lo mio assalto, chè vengo solo per pace avere e domandare. Malvagi duca e codardi sono quelli che t'ànno in tale aventura abandonata.»

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 34, vol. 3, pag. 82.5: E essendo ad oste infino a dì VIII di novembre, per certo falso trattato di que' d'entro fu data a' Sanesi una porta de la città, e rotto alquanto del muro; e intrato dentro il conte Marcovaldo de' conti Guidi loro capitano di guerra con più di CCC uomini, com'era ordinato, fuoro rinchiusi e quasi tutti presi; e di grande aventura scampòe il conte.

2.1 Locuz. avv. Ad avventura: in pericolo, a rischio. Locuz. verb. Mettere ad avventura.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 20, pag. 270.8: Or potete adunque essere di buon'aria, e mettere vostro reame al dichino e ad aventura?

2.1.1 [Econ./comm.] Locuz. avv. A rischio e avventura di: a proprio rischio e pericolo, senza garanzia di risarcimento in caso di insuccesso.

[1] Doc.venez. (>pis.-lucch.), 1263, pag. 29.14: Ed ancho lasso a questo ser Giorgio piena bailia e podestade di vendere, di baratare, d'i[n]vestire, d'alogare e de conduciere queste cose i· mano del bailo di Venesia in Achan a rischo e aventura de questa avere.

2.2 Locuz. avv. In avventura (di; locuz. verb. essere, permanere, stare in avventura): in condizione di rischio, in pericolo (o esposto a un determinato pericolo), in dubbio.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2136, pag. 68: Quel homo sí è mato ke tropo s'asegura / In avere grande richeçe e stare in aventura / Ke i' ó veçuo ventura e grande rikeça / Ki én devenue a grande baseça; / Lo segolo è fragele e van, / Tal g'è ancó, no g'è doman.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 8.7, pag. 17: Ma non è guaire ancora, / ch'eo fui in aventura / di perdere trovare e vita / per la mia folle partita, / ché ciascun giorno attendeva esser morto...

[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), Son. 15.14, pag. 136: E, più ch'eo non vi dico, 'n aventura / è mi' aventura!

[4] Disticha Catonis venez., XIII, L. 1, par. 32, pag. 51: Tu no voler enanci metre a ti medesemol a causa no cognosuda per quele, ke tu cognose; le cognosude cause sì perman en çudisio, le cause no cognosude sì perman in aventura.

[5] Fiore, XIII u.q. (fior.), 212.4, pag. 426: A la sua spada mise man Paura / Per soccor[r]er Vergogna sua vicina: / A Ben-Celar diè per sì grande aina / Ched e' fu de la vita inn-aventura.

[6] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Sal. 1, cap. 21.38, pag. 28.1: Nè non diè uomo, al presente, parlare di buonarietà nè di misericordia nè di merzè, chè donare altrui bene, questa è nostra dibuonarietà; essere e sì di mal fare, questa è nostra vertù: e perciò è unde lo nostro Comune è al declino et in aventura.

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 6, vol. 2, pag. 528.10: E la gente nostra ch'era a le montagne, per lo grande freddo e nevi appena poteano vivere, e falliva loro la vittuaglia sì che per necessità, e ancora perché Castruccio con tutta sua gente vi cavalcò da Pistoia e rafforzò l'oste e prese i passi che venieno a le dette castella, sì che la gente del duca in nulla guisa poterono fornire le dette castella, e furono in aventura d'essere sorpresi...

[8] Tristano Veneto, XIV, cap. 321, pag. 289.16: E cussì fo in acordo li do amanti, et intrami do parlava insembre de ciò che Dio have suferto qu'eli fosse revignudi insembre sani et salvi, là o' qu'eli sì era stadi in aventura de rezever ogni vergoncia insembre.

- Essere incerto, tale che potrebbe non andare a buon fine.

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 21, vol. 3, pag. 64.18: fuoro a llui, e profersorli le loro voci, con patto ch'elli promettesse loro di non venire a Roma; la qual cosa non volle promettere, dicendo che inanzi rinunzierebbe il cardinalato ch'elli avea certo, che 'l papato ch'era in aventura.

[10] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I., pag. 64.17: Ora mi dimandi se è pro a connoscere l'ancella anzi che la donna: dicoti che in cutali peccati è gran dubbio; ché la servente è pronta e cutidiana a esser teco e la donna tardia; la servente tempera lo dono de la donna e prendene a sé. E però lo fatto è in aventura; ma, avegna ch'ella aiuti lo fatto tuo, lo mio consiglio è che tu te ne astegni.

2.2.1 Locuz. avv. In avventura (di; locuz. verb. mettersi, passare in avventura): in condizione di rischio, di pericolo. Mettersi in avventura (in avventure): lanciarsi in un'impresa, affrontandone le incertezze e i pericoli. Mettere qno in avventura: esporlo al rischio. Mettere qsa in avventura: rischiarlo, metterlo a rischio.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), Son. D. 6.13, pag. 389: Ché similmente vostra gran bieltate / seguir mi face la folle natura / del parpaglione che fere lo foco, / ché vede i· llui sì grande chiaritate, / che girando si mette 'n aventura, / ov'ha morire credendo aver gioco.

[2] Betto Mettefuoco, XIII sm. (pis.), 54, pag. 295: Madonna, penso forte / de la mïa natura / che passa l'assessino / del Veglio de la Montagna disperato, / che per met[t]ersi a morte / passa in aventura...

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 1, cap. 3.3, pag. 73.8: Allora parlò Cesare e disse:»qui falla l'amore e la pace che io aveva con Pompeio; da mo' innanzi mi metto in adventura, e ciò che fortuna mi vorrà dare, mi torrò: la battaglia sia giudicata lo gioco; e come in tavoliere è fermo, chi ne potrà avere sì n'abbia.»

[4] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 44.20, pag. 69.29: E lo nano disse: «Come sapete voi che voi vi possiate bene diliverare da T[[ristano]] cosie leggiere mente? E già dicie l'uomo ch'egli ee sì buono cavaliere che non si truova migliore di llui. E inpercioe vi consiglio che voi non mettiate vostra persona inn aventura di morire».

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 145.3, pag 621: Sengnor mercanti e marinar, / a chi covén usar per mar / e meterve in grande aventure, / chi, taror ven, son monto dure...

[6] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.33, pag 180.31: i quali furono ingannati da certi traditori, che da lor nimici ricevettono moneta, e negarono la battaglia, mostrando che a' Pisani non piacesse mettere in adventura la guerra, che sicura vincere si potea.

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 42, pag. 421.11: L'altra, che vergognandosi rimase, con ciò fosse cosa che ella lui amasse sopra tutte le cose, dubitò di mettere tanto amore in avventura, imaginandosi: «Se questo forse gli spiacesse e rifiutassemi, il mio dolore sarebbe tanto e tale ch'io ne morrei». Sia adunque più la seconda che la prima amata.

[8] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 39, pag. 156.3: Ai sire Galeotto, disse Melianse, io non mi voglio mettere in aventura de l'anima a questo punto infino a tanto ch'io non sia confesso, inpercioe ch'io non credo già campare allo disferrare ch'io non muoia.

[9] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 67, pag. 110.12: Per che, cioè per non esserne degno, se del venire, là dove tu mi vuoi menare, io m'abandono, cioè mi metto in avventura, Temo che la venuta, mia, non sia folle, cioè stolta, in quanto male e vergogna me ne potrebbe seguire.

[10] Tristano Veneto, XIV, cap. 37, pag. 75.19: Sì che lo re conmandà tuti quelli che yera là qu'elli devesse prender la raina, e qu'elli la metesse in prexion «infin a tanto qu'ella sia per lo çudisio liberada over del tuto morta, inperciò che de questo afar sè quella messa in l'aventura, segondo lo mio animo».

- [Anche con l'art. indet.].

[11] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 161, pag 285.21: Or mi dite, Amorat, se dDio vi salvi, siete voi sì forte che voi possiate cavalcare? Inpercioe ch'io mi vorrei mettere inn una aventura per trovare alcuno cavaliere».

- Mettersi in ogni avventura (enfatico, con lo stesso signif.).

[12] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 7, cap. 25.20, pag. 231.18: Quelli si vergognaro, e rimasero in cuore di ben fare e di mettarsi in ogni adventura.

- Locuz. verb. Entrare in avventura: lo stesso che mettersi in avventura).

[13] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 153, pag 271.12: Per mia fè, ora siemo noi aventurosi cavalieri, quando noi siemo venuti nela piue alta aventura che ssia al mondo, sì com'ee di trovare in questo diserto tutti li cavalieri erranti e sì come d'intrare inn aventura per diliverare il più alto ree che ssia al mondo, sì com'ee delo ree Arturi».

2.2.2 Fras. Tenere in avventura qno: tenere nel timore, nell'incertezza.

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 2.4, pag. 25: Fastel, messer fastidio de la cazza, / dibassa i ghebellini a dismisura, / e tutto il giorno aringa in su la piazza / e dice ch'e' gli tiene 'n aventura.

2.2.3 Locuz. verb. Trarre in avventura: estrarre, tirare a sorte.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 109, vol. 2, pag. 660.1: E quando finiva l'uficio de' priori de' due in due mesi, anzi loro uscita il meno per III dì, i vecchi priori col capitano sonando e raccogliendo il consiglio facevano venire il detto forziere, e in presenza del consiglio s'apriva, e a sesto a sesto s'aprieno le dette borse, mischiando le bollette, e poi traendole in aventura; e quegli ch'era tratto era priore...

2.3 Introduce un'alternativa (focalizzata tuttavia sul lato neg.).

[1] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 279, pag. 497: così ritorno a voi in aventura / [o] di campare o di morire al tutto.

3 [Con signif. fondamentale di eventualità, caso].

[1] Paolo Lanfranchi (ed. Zacc.-Pard.), XIII ui.di. (tosc.), Dime, Amore; vorestú tornare, 12, pag. 29: Or me di' ciò che tu vòi che gli dica: / che tu no[n] fini clamare mercede? / Perciò non è besogno andarne mica, / per aventura ch'ella no ti crede.

- Locuz. avv. All'avventura. Fras. Andare all'avventura: senza una direzione né uno scopo determinato, a caso.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II.5, pag. 108.18: La qual cosa veggendo Andreuccio, lieto oltre a quello che sperava, subito si gittò fuori e per quella via onde era venuto se ne uscì della chiesa; e già avvicinandosi al giorno, con quello anello in dito andando all'avventura, pervenne alla marina e quindi al suo albergo si abbatté; dove li suoi compagni e l'albergatore trovò tutta la notte stati in sollecitudine de' fatti suoi.

3.1 Locuz. avv. D'avventura: occasionalmente, per effetto della sorte o del caso; per caso.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 95, pag 298. 12: I' ti vuo' dire, come le condizioni dell'altr'arti sono diverse da questa, in quelle è più scusato colui, che falla di propia volontà, che colui, che falla d'avventura, e per ignoranza.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 123, pag 414.6: Lasciamo andare queste cose, Lucillo, e dirizziamo i nostri orecchi a questo, che neuno diviene buono d'avventura, e che la vertù si conviene apprendere...

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 50, pag. 202.13: Onde i Veienti ebbero grande onta e grande dispetto. Allora si consigliarono intra loro di occupare i Fabii per ingegno d'agguato e d'imboscamento; e molto furono lieti del grande ardimento che i Fabii aveano preso degli avventurati avvenimenti che spesso aveano avuti. E però spesse volte a studio facevano cacciar bestie loro all'incontra, come se ciò fosse d'avventura; ed i villani facevano delle ville fuggire, e abbandonare le ville tutte vuote, e mandavano genti armate per soccorrere, che spesse volte si fuggivano addietro maestrevolmente, più che per paura ch'egli avessero.

3.1.1 Locuz. avv. Di propria avventura: per propria fortuna.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 1, pag. 102.16: Ma gli marinai affaticandosi, e valentemente, i loro legni campano dalla fortuna, e di loro avventura la bonaccia racqueta il mare, e li venti si chetano, e congiunte insieme le cinque barche gienerano tantosto una grande nave, e quelle spariro.

3.2 Locuz. avv. In avventura: a caso.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 3, cap. 16.81, pag. 129.27: E così orbo com'era, lanciò un dardo in adventura sì per gran vertù, che ferío uno nobile giovano di Marsilia intra 'l bellico e 'l ventre, sì che lo dardo passò oltre per le budella, e la punta apparì per la schena...

3.2.1 Andare in avventura: senza una direzione determinata; alla ventura, a caso.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 100.47, pag. 195.28: E quando T[[ristano]] intese cioe, sì disse: «E ccome? Androe io, Braguina, inn aventura per trovare medici? E nnon vedete voi sì com'io sono innaverato di morte?...

3.3 Locuz. avv. Per avventura: per caso, senza una ragione precisa (di qsa che è avvenuto o avviene). || Anche in dittol. sinon. con per caso.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1217, pag. 218: e io presi andamento / quasi per aventura / per una valle scura...

[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), 323, pag. 16.4: Il levriere per lo duolo e angoscia che sentì del morso del serpente, sì gittò il serpente dietro da sè sopra la culla, e appresso gli corse adosso sopra la culla, e la culla in che era il fanciullo si rivolse sottosopra; ma per aventura due piumacci che dentro v'erano alti, difesono il fanciullo sicchè non si fece male; e la battaglia cominciò intra 'l levriere e il serpente.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 7, cap. 7.1, pag. 203.10: Cesare era uscito per adventura di sue tende per rimuovere sue insegne, et inviare per vivanda che n'aveva grande mestiero. Allora vidde Pompeo e sua gente descendere.

[4] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, q. 24, pag 147.20: [D.] Aven alchuna cossa per caxo e per aventura in questo mondo? M. Non, ma tute cosse aveneno per ordenatione de Deo.

[5] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 2, pag. 168.20: Questi, narrando i casi suoi e le vedute cose, mescolando le prospere con l'avverse, per avventura gli venne Panfilo ricordato...

[6] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 52, pag. 72.3: Sovvengavi che tutte le volte che li sacrificii si rinnovano, alcuna cosa della vecchia usanza fu tralasciata o per negligenza, o per avventura. || Traduce «quia aliquid ex patrio ritu neglegentia casuue praetermissum est».

3.3.1 Locuz. avv. Per avventura: a caso (con valore negativo).

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 28, pag. 164.20: Il popolo, non certo che consoli dovesse avere, facea segretamente sue raunanze di notte, alcuni in monte Aventino, alcuni in monte Esquilino, e ragionavano intra loro quello che dovessero fare, quando fossero chiamati a Corte, acciò ch'elli non fossero subitamente soprappresi, e non facessero tutte le cose follemente e per avventura.

3.3.2 Locuz. avv. Per avventura (per l'avventura): eventualmente, forse (detto di qsa che potrebbe avvenire o essere in un certo modo). || Con valore simile a quello di costruzioni del tipo «potrebbe avvenire che», «poniamo il caso che». Anche semplice rafforzativo di congiunzioni o avverbi, o semplice asseverativo del predicato.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), 2930, pag. 142.21: Et avegna che 'l libro tratti pur sopra controversie et insegni parlare sopra le cose che sono in tencione, et insegna cognoscere le cause e lle questioni, e per mettere exempli dice sovente dell'accusato e dell'accusatore, penserebbe per aventura un grosso intenditore che Tullio parlasse delle piatora che sono in corte, e non d'altro.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 4.107, pag. 186.28: E per aventura [[sogg. gli accidenti di cui sta parlando]] potareano èssare tali che direano che noi fosmo fore de via de rascione; e se noi volemo cercare chi move li accidenti ch'adevengono a li animali e a le plante e a le minere, e ogne altro accidente ch'adevene sopra la terra, cercaremo e·llo corpo del mondo, e cercaremo da la spera de la luna en giù, o da la spera del foco en sù.

[3] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 8.10, pag. 511: Se ·sse partisse da vui la cunscença, / per aventura porràte campare, / ke v'ammunìo de far penetença...

[4] Fiore, XIII u.q. (fior.), 116.5, pag. 234: «Ancor una crudel costuma ab[b]iamo: / Contra cui no' prendiamo a nimistate, / Quanti no' siamo, in buona veritate, / In difamarlo noi ci asottigliamo; / E se per aventura noi sap[p]iamo / Com'e' possa venire a dignitate, / Nascosamente noi facciàn tagliate, / Sì che di quella via noi 'l ne gittiamo.

[5] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 92.9, pag. 210: E sì avvien talor, per avventura, / ch'alquanti [[denari]] me ne vegnon uncicati; / de' quali fo sì gran manicatura, / ch'anzi ch'i' gli abbia son quasi lograti: / ché non mi piace 'l prestar ad usura / a mo' de' preti e de' ghiottoni frati.

[6] Dante, Convivio, 1304-7, II cap. 11, pag 116.12: Se per aventura incontra che tu vadi là dove persone sieno che dubitare ti paiano nella tua ragione, non ti smarrire, ma dì loro...

[7] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 19, pag 257.15: Adomanda aiuto a l'amico e requerlo, se per aventura t'è mestero, perçò ch'el no è meior medego del fedele amigo».

[8] Doc. gen., c. 1320, (c. 1320), pag. 22.12: E per aventura porreva esser che lo rej aspejterea archunna anbaxà secreta, o parese in questo pasagio per tractar d'aconzo; e se e llo fesse sentir inter l[i] mercanti o per alcum de li nostri, poresi dir che voj crej che li grandi servixi che noi avemo a far de questa guerra no è stao provisto a tae cosse, segondo che voi crej.

[9] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1214, pag. 81: Agabito, che llo lion / Portava corando a bandon, / Adevenne per aventura, / Che da redente una chisura / El trapassava dretamente, / La qual era plena de çente.

[10] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 133.17: Tutto questo bestiame è mio: e molte pecore errano per le valli; molte ne nasconde la selva; molte ne stallano per le spilonche. E se per l'aventura tu mi domandassi quante sono, non te lo potrei dire.

[11] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 258.7: 151. Io fei giubbetto a me ec. Qui dice questo spirito il fine suo al mondo, che·ssi dice in Parigi, dove per aventura elli usòe, e consumòe delle sue facultadi. I[l] luogo dove s'impiccano li uomini, si chiama giubetto in Parigi e per Francia.

[12] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 13, pag. 138.14: Kistu Probu ricuntava di unu soy cianu, ki si chamava Probu comu ipsu et era piscupu di Rieti, ki vinendu kistu piscupu a morti, una gravusa jnfirmitati lu gravau. Kistu piscupu avia patri, e kistu soy patri jnviau a multi parti pir medichi, si pir avintura lu putissiru guariri.

[13] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 66.25: «Eu ti amu plui ca la vita mia et però ti cunsiglu ki tu non ti digi curari di li animi nì di la chinniri di l'omu mortu, ka non ti·ndi rumasiru figloli. Eciamdeu ti bisogna zo fari, ka si turniyata di multa genti crudili, et inperzò kistu gintili homu, forsi per avintura, vulendu li dei, arrivau a li nostri contrati».

[14] Poes. an. bergam., p. 1340, 7, pag. 22: ... / Láseme andare, marito fino / a confesarme un poco col meo padrino». / «Oy De! lass'a me dolento! Se e' te ge laso andare / Forse, per aventura, starave troppo a tornare».

[15] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 83.5, pag. 279.26: Esso, ch'ognor con sollecita cura / al suo più presto spaccio più pensava, / imaginò che, se 'ntorno alle mura / di quella terra il suo campo fermava, / e' potrebbe avvenir per l'avventura / che sanza utile il tempo trapassava; / però che quando pure elli avvenisse, / poco avea fatto perché lor vincesse.

[16] Stat. lucch., XIV pm., pag. 75.41: Et nessuno preite canti due volte messa in dì se non quando per adventura lo corpo d'alcun morto vi fusse presente, sì che la messa la quale si pertenesse al die prima si canti, se entrasse domenica overo alcun dì solempne, et poi per li morti, se -l corpo del morto fie presente.

[17] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 73, pag. 330.29: Quando la femina non vuole ingravidare, imperciò che forse per aventura teme di non morire, overo teme per alcuna altra cagione, mangi l'osso delo cuore del cervo et non conceperà.

[18] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 831, pag. 61: Et lo consellio radunato, / questo ce fòne stantiato, / ke de tucti quelli denari / se ne dovesse comparare / uno campo c'uno hom avea, / ke vasa de terra facea; / - et quello campo, per aventura, / de li pelegrini sia sepultura, / però quello campo compara[to] / Acheldemac sia vocato, / et questo certo, sença fallire, / campo de sangue vène a dire-.

[19] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 11, pag. 100.9: E Forandano dicie: - Scire, fine al laco e per aventura anderemo a la corte del conte per quillo ch'abbio sentito da Vivante.

[20] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 22, pag. 5.26: Sono ancora le cose che nelle comedìe si racontano cose che per avventura mai non furono, quantunque non sieno sì strane da' costumi degli uomini che essere state non possano: la sustanziale istoria del presente libro, dell'essere dannati i peccatori, che ne' loro peccati muoiono, a perpetua pena, e quegli, che nella grazia di Dio trapassano, essere allevati alla eterna gloria, è, secondo la catolica fede, vera e stata sempre.

[21] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 32, pag. 273.9: Lo predicto Oecte, lo quale per altro nome era chyamato Peleo, desiderando sollicitamente la morte de lo re Agamenone et de Dyomedes e li lloro gravi periculi, assay pensao nell'animo suo como ipso potesse a lloro nocere, se per aventura ipsi con salvamiento yongessero alle lloro case.

[22] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 49, pag. 277.21: E se per anventura li soni non avenisen per monti pensé' e per revellatium, Daniel propheta, desponando la visium de Nabucdenosor, non averea començao da la raixe de lo penser e dito: «Tu, re, incomençasti a pensà' in lo to leto che devea esse' depoi queste cose chi sum aora, e quelo chi revella li secreti te mostra quelo chi dei avenì'».

3.3.2.1 [Dir.] Se per avventura (in formule giuridiche).

[1] Doc. venez., 1315 (09), 83, pag 135. 32: e se per aventura eo pasase de questa vita lo presente viaço sença heredhe, voio che lo pro deli mei inprestidhi sia dadho per hanema mia per ani X chomo parerà ali diti mei comesarii...

[2] Lett.sang., 1316, pag. 86.7: E vogliovi richordare che se per aventura viene che abiano loso, fate ragione che a questi tenpi non ci possano venire Sangimignanesi, che poi che serae pagato sie si ricumincirae da capo.

[3] Stat. mess. (?), 1320, pag. 28.19: Item si pir avintura alcunu vassellu vinissi ad alcunu locu oy marina di [Sichi]lia et pir nicissitati, comu di cunzari lu vassellu oy pagura di cursali oy di inimichi oy cunstrictu pir altra manifesta raiuni, lu mircadanti scarricassi in terra sua mircatantia, cunzatu lu vassellu oy sublata quilla necessitati, poza lu signuri di la mircatantia in quillu midemmi vassellu ricarricarila senza pagari quissu dirictu di cassia, cussì veramenti ki si di quilli cosi vindissi, pagi lu accactaturi quistu dirictu pir la parti kindi vindirà...

[4] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 36, pag. 144.47: Et se per aventura corresse lo tempo de li decti dì L, o del termine che se prolongasse lo decto piaito, et di quello piaito non fusse pronunciato sentencia, et questo fusse per deffecto delle parte, o del Capitano o Rectori o del Judice, o per alcuna altra cagione: possase cominciare lo piaito da capo...

[5] Stat. agrig., 1328 (2), pag. 240.8: et si pir avintura kissa vindita fussi facta senza sansaru, tuctu lu predictu integru dirictu si appliki a la dicta cabella.

[6] Stat. palerm., 1343, cap. 7, pag. 17.9: Et si per avintura alcunu di li cachati vulissi turnari a la misericordia et a lu benificiu di kista cumpangna, sia richiputu, dummodu ki si cherki ki la vita e la cunversacioni ki illu à tinutu poy ki fu cachatu, sia tali ki lu renda dignu iustamenti essiri richiputu; e tali richipimentu non si diia fari, si non per li ricturi, avutundi cunsiglu plu volti e misu in cori di cumpangnia.

[7] Stat. sen., 1343 (2), L. 1, pag. 102.18: Et se per l'aventura richiamo si facesse de le cose le quali fussero di robbaria overo ripresaglia fatta chon licentia de la podestà di Siena, decima non si tolla.

[8] Stat. catan., c. 1344, cap. 6, pag. 35.23: Et si per avintura alcunu defectu chi avinissi a lu officiu, sia sollicitu lu priolu sapiri lu defectu per cui avinni; e si killu lu quali commisi lu defectu, poy la ammuniciuni non si vulissi amindari, haia la penitencia ordinata.

3.3.2.2 [Con l'indef.:] locuz. avv. Per alcuna avventura (equivalente di per avventura): eventualmente, in qualche modo; per nulla avventura: in nessun caso, in nessun modo, per niente.

[1] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 1, cap. 3, pag 5. 16: Unqua per nulla aventura non era stato cortese, se no pogo, né pietà non li era unqua intrato dentro al cuore unde l'omo li dovesse sapere grado...

[2] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 2, cap. 86, pag 151.12: e sappiate che se voi ne diceste nulla per alcuna aventura, io mi currucerei con voi altramente che voi non credete.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 273, pag. 405.5: Elli non si potea di niente confortare per nulla aventura, tanto era corrucciato, ch'egli sapea certamente che lor diletto era del tutto perduto e fallita lor gioia.

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 80, pag. 99.21: Certo se io fossi in lo vostro ponto, dapuò che vuy non podé in questa tera guarir, io me farave portar in altre tere o' che io podessi trovar guarision per alguna aventura».

3.3.2.3 [In una proposizione disgiuntiva, con valore prossimo a 'talvolta'].

[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 89, pag. 105.15: Et Tristan disse: «Signor, io ve regracio de questa omferta, ma sì non me sento anchora cussì san che io olsasse portar arme; et nonperquanto se vui volé andar io ve farò conpania, et alora portarò per aventura arme et per aventura non».

3.3.2.4 Per che avventura?: per quale ragione, per quale caso verificatosi (con valore vicino a 4).

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 146, pag 260.17: Ma istando per uno poco, e Isotta sì disse: «Damigiella, io vi priego che voi sì mi dobiate dire per che aventura voi siete venuta in questo reame».

3.3.3 Locuz. avv. Per avventura (con sfumatura ottativa, di segno pos. o in neg.).

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 14, 1-10.50, pag. 59.12: E in questo pianto stando, propuosi di dire parole, ne le quali, parlando a lei, significasse la cagione del mio trasfiguramento, e dicesse che io so bene ch'ella non è saputa, e che se fosse saputa, io credo che pietà ne giugnerebbe altrui; e propuosile di dire desiderando che venissero per avventura ne la sua audienza.

[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 37, pag. 123.13: Mantanente sì che trovau unu grandissimu pane e multu blancu, et prìsellu; ma non lu volci portare alli mastri ki lavuravanu, nin pir aventura killu pane fosse stato de alcuna pirsuna, e non lu vulia levare de cui era, pir dare alli mastri: ca l'omu non dive avire da l'una parte pietate, cum culpa de autruy.

[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 7, pag. 27.10: Et livandu li ochi, et illu di longu, luchendu la luna, vidi quistu grandi Sarachinu armatu, et non aspittandu lu so armigeru, chi li portava l'arma, ne per aventura, tempu aspettandu, quillu Sarachinu fugissi, cum grandi impetu li va adossu et dalli unu grandi colpu di spata et spartiulu per menzu et fichindi dui parti.

[4] Lett. palerm., 1371 (2), pag. 149.2: Plazavi, si concordia aviti a fari, dimandarimindi la copia di la cautela inanti ki la fazati, ka eu la voglu vidiri, nì pir aventura si fachissi cum nostro gravamine ultra quam deceat.

3.3.4 Locuz. avv. Per avventura (con valore performativo, introduce una domanda): «può essere che...?».

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 1.12, pag. 486: Quasi uno modo de femena svolta / k'avesse la memorïa cagnata, / cusì vai per la via daiendo volta. / Per aventura, non te ·nni si' addata?

4 Evento (in gen.), evento che può verificarsi o che si è verificato; fatto, fatto notevole, episodio (di una narrazione).

[1] Disticha Catonis venez., XIII, L. 2, par. 23, pag. 62: Tu no voler sustignir grandementre le no degne aventure, inperçò ke la ventura perdona a li rei omini, açò q'ela li possa danar.

[2] Tristano Forteguerr., XIII sm. (pis.), 95, pag. 11.24: Mo[lto] [s]i duole T[[ristano]] di questa aventu[ra].

[3] Poes. an. padov., XIII sm., 87, pag. 809: Mai el à sì ferma sperança, / k'el cre' complir la soa entendança / e far sì k'ela l'amerà / e fe lial li porterà. / Ela li sta col viso claro / quan' li favela, mai de raro / i aven quela rica aventura, / k'el'è sì alta per natura / ke, quando el è da lei apresso, / de dir parole sta confesso, / e sta contento en lo guardare: / altro no i aolsa demandare.

[4] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 50, pag 85.2: Ma ssie come li colpi e l'aventure vanno, bisongno ee che lo più forte vinca e lo meno possente sì perda, cosie addiviene a Blanore, lo quale nonn ee nè dela forza nè dela vista di T...

[5] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 71.3, pag. 84.7: Questa novella e nuova aventura fo riportata a lo re di Francia, lu quale molto si meravigliò et manda per Golfieri et incontenente andò al re et lo leone dirieto tuttavia.

[6] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 11.78, pag. 506.4: Molto se ne maravigliaro tutte genti de l'aventura, e dissero: - Avete veduto come noi siamo stati ingannati di questo uomo, che ci mostrava ch'elli faceva cotanto bene, ed elli era tale come el suo fine el testimonia?

[7] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2743, pag. 121: La donna, che guardava lo çiardin, / S'iera trata li avisin, / Et ascholtava honestamente / Le aventure de questa çente; / Perçò che molto volentiera / L'averia per ongny mayniera / Oldude novelle de colú, / De lo qual la se partí da llu.

[8] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 121-142, pag. 636, col. 1.18: E cussí gl'à contada tutta soa aventura e vitta, infino a la morte.

[9] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 58, pag. 104.16: Lucrezia dolente e vergognosa di questo vituperio, mandò un messo a Roma al suo padre, e quello medesimo ad Ardea al suo marito, dicendo, che incontenente venissero a lei, con tutti i loro amici, però ch'ella n'avea grande bisogno, e che una crudele avventura le era avvenuta.

[10] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 11, par. 3, pag. 56.23: E questo dici' elli nel primo di Rettoricha, nel primaio chapitolo: «Le instituzioni di leggie, dici' elli, son fatte di cose e aventure di molto lungho tenpo considerate».

[11] Tristano Veneto, XIV, cap. 536, pag. 499.30: Et sença fallo questa hè ben aventura de meter in scrito intro le aventure dela Tola Rodonda, perché, benché del tuto ella sia de nostra onta et non de nostro honor, niente men ella sì è ben de meter-la in scrito sovra tute le altre aventure che avignise cià mai in tuto lo mondo.

4.1 Circostanze, modi in cui si verifica o si è verificato un evento.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), pag 394.26: Pessima e mortale fue l'aventura del colpo, che lo re li donò.

[2] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 1, cap. 32, pag 39.21: Ma ora lassa lo conto di parlare della donzella, e ritorna a Breus per devisare com'elli si dilivrò de la cava, e per quale aventura.

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 34, pag. 73.15: Sì che lo re fexe deliberar la damisella, e sì disse che per questa aventura non serà ela cià morta, perqué ella non avea cià questo dolor apariquiado, ma altri lo avea fato.

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 487, pag. 450.21: E questo vedé vui quiaramentre che questo cavalier plui aspramentre et megio se mantien inversso de si de ciò che non fase miser Lanciloto; et zerto se l'aventura de questa batagia non se muda, vui lo podé dir segurmentre che miser Lanciloto sè morto».

- Avventura d'arme: fatti, imprese militari.

[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 116, pag. 456.8: E Tristano disse: - Ah sire messer lo castellano, queste cose che si fanno in avventura d'arme, non si debbono tenere a onta nè a disinore - .

4.1.1 [Dir.] Fras. Caso d'avventura: evento casuale, sottratto al controllo di chi agisce. || Cfr. caso di misavventura (misavventura 2.1).

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 10, par. 7, pag. 223.11: Ché molte cose sono difese dell'umana leggie, le quali tuttavia son lassciate per la divina leggie; siccome se alquno non rende lo 'npronto il tenpo stabolito per chausa d'inpotenza o di chaso d'aventura o alqun altro inpacciamento, elli non sarà punto punito di ciò nell'altro secolo per giudichamento coattivo secondo la leggie divina; che ssenpre per giudicie coattivo secondo la leggie umana in questo secolo sarà giustamente punito.

4.2 Prova militare o cavalleresca (affrontata, da affrontare, o della quale andare in cerca).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 5, cap. 5.37, pag. 159.10: E' pare che noi non abbiamo niente fatto, se tu non ci pruovi in ogni adventura.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 2.18, pag. 3.24: E istando per uno poco d'ora, venne una damigiella e disse: «Ree Meliadus, se ttu fossi sie franco cavaliere e ssie proe come altri ti tiene, io ti mosterrei la piue alta aventura c'unque cavaliere trovasse».

[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 47.32, pag. 78.3: E li cavalieri disserono che dovesse loro perdonare e dovessegli iscusare ar ree Marco e dovessegli dire ch'eglino non potiano tornare ora, «inpercioe che noi andiamo inn una aventura. Ma ala nostra ritornata noi torneremo a llui molto volontieri».

[4] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 1, cap. 20, pag 25.35: et perciò connosco che voi non siete micca Breus, ma voi lo dite per farmi paura e doutansa e per vedere lo mio contenente in questa aventura.

[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), Proemio, pag. 1.1: Signori, chesto libro conta e divisa di belle aventure e di grandi cavallarie e di nobili torneiamenti che fatti fuoro al tempo dello re Uter Pandragon e de' baroni della Taula vecchia, e nella indizione trecento anni e più dopo la morte del Nostro Signore Iesu Cristo, figliuolo di Dio vivo e vero.

[6] Tristano Veneto, XIV, cap. 149, pag. 144.26: vui savé ben, e molte fiade l'avé oldido dir, sì è chometudo che lo chustumo deli chavalieri aranti sè tal che tuti li chavalieri se pò apelar de çostra over de bataya o a rasion over sença rasion, inperciò che li chavalieri aranti convien eser de quella bontade qu'elli non se debia far apelar cavalieri aranti s'eli non sia chavalieri perfeti. Et quando elli sè de questa nomenança, li chavalieri forstieri per le lor prove li può ben apelar ala bataya, e quelli non die cià refudar aventura, s'eli non sia navradi over morti.

4.2.1 [Nei romanzi, col possessivo:] prova specificamente destinata ad un cavaliere.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 172, pag 304.3: Per mia fè, cavaliere, voi fatte la maggiore villania c'unqua fosse fatta per uno cavaliere, quando voi m'avete tolta mia aventura.

[2] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 1, pag. 103.21: Et lo re vae et prende Galetto per la mano et disse: «sire Galeotto, vedete quie l'aventura di ch'io v'abbo tanto parlato oggi, di questa spada traggere fuore di questo petrone; che si sono provati cavalieri di grande nominança de' più di mia corte, né unqua no ne la potero cavare». Disse Galeotto allo re: «E' non è meraviglia se non ne la trassero, ch'ella non era loro aventura di cavarnela, ançi era mia, et per la sicurtà che io avea di questa spada non ne portava io niuna con meco, et bene ne potete voi rendere la verità».

4.2.2 Cavaliere d'avventura: che va in cerca di avventure (cfr. avventuroso 4).

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 62, pag. 229.16: Lo primo era appellato seggio periglioso [[...]] e 'l terzo, seggio avventuroso; e quivi sedevano gli cavalieri della avventura, gli quali nelle grandi festività non si poneano a tavola se non aveano novelle nuove, e non rifiutavano battaglia...

- Cavaliere di grande avventura: che va in cerca di avventure più degli altri.

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 86, pag. 324.4: avvegna che poca gente mai quivi arrivava, se none cavaliere di grande avventura; e questo era perchè la contrada era in tanto diserto luogo.

4.2.3 Locuz. avv. In avventura. Fras. Andare, mettersi in avventura: andare in cerca di prove e di imprese.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 85, pag. 318.4: ed eranvi lettere intagliate, le quali diceano a tal guisa: - O tu, cavaliere trapassante per di qui, lo quale vai in avventura per onore acquistare e grande pregio di cavalleria, ora suona uno di questi corni, se ti senti pro' e ardito; e averai giostra di lancia e battaglia di spada dallo più pro' cavaliere del mondo.

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 105, pag. 415.14: E Tristano ciascuno giorno si metteva in avventura lì presso in quelle contrade, e la sera tornava alla detta badía.

4.3 [Nei romanzi:] evento (spesso di natura magica o soprannaturale) legato a un luogo, a un oggetto, a una persona, che si presenta come prova da superare; la qualità per la quale il luogo, l'oggetto, la persona provocano tale evento. || L'avventura in questo senso può, in una parte dei casi, essere 'messa a fine', ovvero cessa di esistere dopo che il cavaliere ha superato la prova.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 75.239, pag. 153.25: E l'Amoratto disse: «Dimi che aventura egli àe in see questo corno». E lo cavaliere dicie: «Egli ee buono da diciernere le buone donne dale malvagie, chè qualunqua donna il si pone a bocca pieno di vino, s'ella àe fatto fallo a ssuo marito sie non ne puote bere, anzi se le spande tutto per lo petto».

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 18, pag. 90.27: Advenne che nell'isola di Cholcos aveva un'aventura, ne la quale molti buoni chavalieri per trarre a ffine l'aventura erano stati morti. L'aventura era questa: che ne la detta ysola era uno montone, el quale avea el vello suo d'oro, el quale montone era guardato da più maniere di diverse bestie, e ancho da certi animali inrationali.

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 62, pag. 229.11: Lo primo era appellato seggio periglioso, e lì non sedea niuna persona; imperò che Merlino profetezzò che chi vi sedea, tramazzava e magagnavasi d'alcuno membro, salvo se non fosse cavaliere vergine, lo quale per sua verginitade traesse a fine le avventure dello Sangrandale (e questi fue messer Galasso, figlio di messer Lancialotto; lo quale già era nato e allevavasi a uno grande munistero di dame)...

[4] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 32, pag. 147.14: Cosie Nostro Siri avea alegato voi sopra tutti gli atri cavalieri per i[n]viarvi per le straniere terre et per abattere l'aventure grandi et per falle conoscere perch'elle sono avenute [e] come.

5 Plur. Fatti notevoli.

[1] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 13, pag. 627: Or dig[h]em de le bone santissime aventure / de la cità del celo per 'sempli e per figure: / c'a diro ed [a] cuitarve le soe proprie nature / briga n'avria li santi cun tute le scripture.

[u.r. 26.03.2024; doc. parzialm. aggiorn.]