AVVENTURATO agg./s.m.

0.1 adventurati, adventurato, aventurado, aventurao, aventurata, aventurate, aventurati, aventurato, avventurade, avventurado, avventurata, avventurate, avventurati, avventurato.

0.2 Da avventura.

0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.7 1 Che ha buon esito, che ha successo, che va felicemente a buon fine. 1.1 Che dà o promette prosperità, successo, buona fortuna. 2 Che ha buona fortuna, successo; felice, prospero. 2.1 Sost. Chi ha buona fortuna, successo. 2.2 Felicemente bello, che ha la buona sorte d'esser bello. 3 Che riesce bene, che cresce prospero (detto delle piante coltivate). 4 Affidato alla fortuna, allo sbaraglio.

0.8 Pietro G. Beltrami 10.03.1998.

1 Che ha buon esito, che ha successo, che va felicemente a buon fine.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 170.3: Li fiori di Salustio. [[...]] Le cose aventurate faticano li animi de' savi.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), Prologo, pag. 2.5: Ed io vostro divotissimo servo, o magnifico Re, considerando il vostro grande savere, e sottile ingegno, mi rallegro molto, che per amore della sapienza avrete bene avventurati avvenimenti.

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), 75, pag. 44.22: O Sexto Pompeo, a te veramente facciano più grazia gli dii ch'io lascio che quelli ch'io adomando, imperciò che non fosti schifo d'essere confortatore della mia vita, né ancora raguardatore della mia morte, ma io medesima, usata sempre di vedere l'allegro volto della fortuna, acciò che per dediserio di luce io non sia constretta di vedere il tristo viso, con aventurato fine lo schifo, e andandomene lascio l'avanzo del mio spirito, ciò sono due mie figliuole e una viva quantitade di nipoti.

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 206.3: Dicesi che il figliuolo di Giove, ricco de' buoi d'Iberia, tenne i liti latini con aventurato corso...

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 50, pag. 202.11: Allora si consigliarono intra loro di occupare i Fabii per ingegno d'agguato e d'imboscamento; e molto furono lieti del grande ardimento che i Fabii aveano preso degli avventurati avvenimenti che spesso aveano avuti.

1.1 Che dà o promette prosperità, successo, buona fortuna.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), Canz. 48.19, pag. 168: Ahi, giorno aventurato pien di gioia / fue quando Dio formò vostra statura!

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 13, pag. 20.25: perchè neuna cosa più ferma, o più bene avventurata, o più da lodare è nella Repubblica che abbondare in cavalieri ammaestrati. || Cfr. Veg., Mil., 1, 13: «Nihil enim neque firmius neque felicius neque laudabilius est republica, in qua abundant milites eruditi».

[3] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Aconzio, pag. 198.7: e lo tempio di Diana sarà dipinto del sangue del promesso sagrificio, e saravvi offerta una simigliante mela d'oro per imagine della avventurata mela del nostro maritaggio... || Traduce «aurea ponetur mali felicis imago».

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 160.18: Ond'io abiendo rifiutato lo dono di Febo, sto vergine: ma la aventurata età della giovenitudine già se n'è ita...

[5] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 23, par. 5, vol. 1, pag. 113.28: e secondo el modo e la forma el quale dai dicte priore lì se ordenerà, d'esse priore che verronno la electione socto aventurato nome se celebre e facciase, sì empertantoché senpre ciascune doie mese se rencomençe la electione.

2 Che ha buona fortuna, successo; felice, prospero.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 140.4: E dice uno filosafo che quelli che nascono in quel modo son più aventurati, sì come questi [[Cesare]], che fue vitturioso in tutte le battaglie che fece.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 104.8, pag. 222: Fortuna è quella che scende e che monta, / ed a cui dona ed a cui tolle stato; / fortuna onora e fa vergogna ed onta; / fa parer saggio un folle avventurato.

[3] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 48.5: Et in quest'anno morì il buono Re, et gran Segnore Carlo, il quale fu nel suo tempo potentissimo uomo, et forte molto, et avventurato.

[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 179.17: E se lle coscie ànno assai charne di fuori, sì è sengno d'esere forte e di grande arditeza; ma chi l'àe picciole e sottili sì de esere amadore di femine, fievole, pauroso e di grosso ingiengno; chi ll'àe chorte e grosse è sengno che ssia aventurato.

[5] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 11, pag. 746.14: O tu, santissima moglie, tu se' avventurata nella tua morte; non se' giunta in questo dolore.

[6] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 25, 130-139, pag. 570, col. 2.13: Chiaro appare come lo spiendore del ditto santo fo excellentia al so senso, sì che no se potea veder presso a Beatrixe, né potea decernere delle cose de quel glorioso regno, dove triunfa cotante avventurade anime e sante.

[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 166.10: o fanciullo dignissimo d'essere creduto che tu sii iddio, e puoti essere lo dio dell'amore; o che tu sii uomo, coloro che t'ingeneraro sono beati, e la madre tua ee avventurata; e se tu hai alcuna serocchia, quella ee avventurata, e la balia che ti diede le poppe.

[8] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 210.10: Ma quella antica etade, alla quale noi facemmo lo nome d'oro, fue aventurata di frutti degli àlbori, e dell'erbe che la terra nutrica; e non si bruttoe la bocca di sangue.

[9] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 47, pag. 85.22: e, se con noi non sono quegl' Italiani, che sono con li Troiani, con noi sono quelli che non sono con loro; noi abbiamo dal nostro lato Messapo, e lo avventurato Tolunnio; abbiamo eziandio con noi tutti li più forti duci e la più scelta giovanaglia d' Italia...

[10] Scienza fisiognomia, XIV pm. (tosc.), pag. 11.27: Sottile aver l'omo le cosce, segn'est ch'elli fi di grosso ingengno, et di mala ricordanza. Et cului lo quale l'arà grosse e corte, segn'est ch'elli sia prunto e aventurato.

[11] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 8.12: Sopra Venus si è Sole e condomina e genera oro, e chi nasce sotto questo pianeto naturalmente vive casto e aventurato in avere ufici.

2.1 Sost. Chi ha buona fortuna, successo.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), Proemio, par. 2, pag. 54.18: Ma volendo nostro volume abbreviare, in questa parte conchiudiamo, dicendo, che niuno fortunato o tribolato non debba avere materia nè ragione per la quale egli si possa nè debbe conturbare, considerando alle predette cose e ragioni che sopra queste n'avemo dette e narrate. Tornando simigliantemente a' prosperi e agli avventurati, perchè eglino non debbiano delle loro vittorie e prosperità prendere audacia, nè vanagrolia, prenderemo per nostro volume una particella.

2.2 Felicemente bello, che ha la buona sorte d'esser bello.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2, ott. 37.4, pag. 52: A cui Pandar rispose lieto e presto: / - Però che 'l tuo è 'l più avventurato / viso che donna avesse mai in questo / mondo; se io non ne sono ingannato, / a sì fatto uomo ho sentito che piace / oltre misura sì che se ne sface.

3 Che riesce bene, che cresce prospero (detto delle piante coltivate).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 31, pag. 122.12: I melicotogni dissero alcuni esser da porre, o seminare in diversi tempi; avvegnachè a me pare, e per uso ho trovato in Italia intorno a Roma del mese di febbraio, ovvero intrante marzo le piante de' cotogni barbate traspiantare, e venire sì avventurate, che l'altro anno avrebbero avuto molto frutto, se fussero essute di maggiore stato e grandezza.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 8, cap. 3, pag. 217.12: E agual mi ricordo aver piantati i tagli del cedro in luoghi e contrade fredde, e continuamente innacquati venire ad avventurato frutto.

4 Affidato alla fortuna, allo sbaraglio.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 34, pag. 275.5: «E [n'avverrà, proseguiva], che li cavalieri vadano senza licenza per terra d'amici e di nemici; e non s'arricordino del sacramento, e ch'elli medesimi per loro propria volontà e per loro autorità s'assolvano; e abbandonino le bandiere; e non s'assembrino per comandamento; e non proveggiano dove combattere, nè in quale ora, se di dì, o di notte, senza comandamento del comandatore; e non guardino le insegne, nè gli ordini; e la cavalleria, solenne e sacrata, sia abbagliata e avventurata in guisa di ladroneccio e berroveria. Tribuni della plebe, di questi biasimi siete a tutti li giorni mai colpevoli; e mettetevi a pericolo di morte per follìa di Q. Fabio».

[u.r. 30.03.2018]