AVVERSARIO s.m./agg.

0.1 adversari, adversaria, adversarii, adversarij, adversario, adversariu, adversaro, aversar, aversara, aversari, aversaria, aversarii, aversario, aversariu, aversarj, aversaro, avversar, avversara, avversari, avversarî, avversaria, avversarie, avversarii, avversario, avversarj, avversaro.

0.2 Lat. adversarius (LEI s.v. adversarius).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat.pis., 1304; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Elucidario, XIV in. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Chi sta dalla parte avversa, rivale (in una lotta, in battaglia, in amore, in ambito politico). 1.1 [Ret.] Contraddittore, obiettore. 1.2 [Dir.] La controparte (in un giudizio civile). 1.3 [Con un senso di ostilità:] nemico. 1.4 Meton. Avversità. 2 Agg. [Rif. a persone:] che sta dalla parte avversa, ostile, nemico. 2.1 [Rif. a cose:] sfavorevole, non propizio (della sorte).

0.8 Rossella Mosti 03.07.2000.

1 Chi sta dalla parte avversa, rivale (in una lotta, in battaglia, in amore, in ambito politico).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 14 rubr., pag. 300.15: [[Capitolo XIV]] Nel quale dice quante cose fanno gli avversari più forte che quelli dell'oste, e come l'uomo die assalire ei suoi nemici.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 9, pag. 105.6: E se per molte cose si troverà meglio, non tardi la battaglia che per lui giudica buono di cominciare; e se creda che l'avversario suo sia meglio, la pubblica battaglia fugga...

[3] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 397, pag. 339: Poy ionse lu adversariu, la Letitia valente / trasse manu a la spada, / et dè un gulpu a Tristitia cum sua spada taliente / ke tucta par ke rada...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 8, pag. 96.20: Quando alcuno duca suole perdere in battallia, suo adversario si fa giurare che già mai contra lui non portarà arme.

[5] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.4, pag. 185.34: E tutto faceano per avere Pistoia, della quale forte dubitavano; però che la teneano i loro adversarii, e eravi dentro messer Tolosato degli Uberti.

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 16, 19-27, pag. 420, col. 1.29: Or usavano quisti quando doveano fare tal bataglia nudi, d'ungerse d'olio, azò che le mani del so avversario smocisseno e nol potesseno brancare.

[7] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2 osservazioni, pag. 326.17: Ma uno giorno si misse per li Conti uno agguato appresso alla marina; il Maliscalco del Re il sentì, e a tale riparo segretamente in persona si mette, e con più giente che gli avversarj e i nemici assalisce.

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 157.23: Stasippu Togates, pregandulu et amunendulu ly soy amici que issu oy facissi aucidiri oy rimuvissi da officiu, per ogni maynera que fari se putissi, unu sou grandi emulu in la administraciuni di la republica, ma altramenti bonu homu, dissi Stasippu que no ndi faria nienti a chò que nìn per aventura lu locu, lu quali tenia lu bonu citadinu in difinsiuni di la patria, non se lu pilyassi di poy alcunu malvasu homu. Et ananti volssi essiri cuntrariatu fortimenti da lu sou adversariu ca que la sua citati sfalgissi di bonu avucatu.

[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 115.11, pag. 151: Sùbito in allegrezza si converse / la gelosia che 'n su la prima vista / per sì alto adversario al cor mi nacque.

1.1 [Ret.] Contraddittore, obiettore.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 132.6: Questo è quello che Tullio appella questione. Dunque potemo intendere che quando le parti ànno detto e quando l'accusatore àe apposto incontra l'aversario suo e l'accusato àe risposto o negando o confessando, sì è la causa cominciata et ordinata...

[2] Fiore di rett., red. alfa, a. 1292 (fior.>bologn.), cap. 65, pag. 116.7: E in che modo il dicitore pò far conclusione per via de 'bominamento, inzicando l'animo de l'uditore e acendendolo contra l'aversario suo, e in che modo per via de misericordia, recando a misericordia l'animo de l'uditore verso colu' che favella, no ti vo' qui mostrare e aprire, perché e a me sarebe faticoso a mostrare, e a' laici ad intendere tropo sotile.

[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 39, parr. 1-7, pag. 152.25: [par. 1] Contra questo avversario de la ragione si levoe un die, quasi ne l'ora de la nona, una forte imaginazione in me, che mi parve vedere questa gloriosa Beatrice con quelle vestimenta sanguigne co le quali apparve prima a li occhi miei...

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 8, pag. 310.6: Ma però che, dinanzi dall'aversario se ragiona, lo rettorico dee molta cautela usare nel suo sermone, acciò che l'aversario quindi non prenda materia di turbare la veritade...

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 10, pag. 575.20: Dirittamente dunque Eschine, conciofosse che, per vergogna della sentenza lasciato Atene, se ne andasse a Rodo, et ivi per priego de la città recitasse in prima la orazione sua contro a Tesifonte fatta, e poscia quella di Demostene per Tesifonte chiarissima diceria con suavissima voce, maravigliatisi tutti per l'eloquenza de l'uno e de l'altro, ma alquanto più di Demostene, elli disse: «Che sarebbe se voi aveste udito lui»? Così grande oratore et ora così odioso aversario...

1.2 [Dir.] La controparte (in un giudizio civile).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 22, pag. 281.13: Ingiusto giudice è quello che tolle al giusto posseditore la cosa sua e al'avversario suo dàlla.

[2] Stat. pis., 1304, cap. 11, pag. 661.26: Et ordiniamo che tutti li huomini e le persone vengnenti in della corte dell' arte della Lana, pacifice e cheto et honestamente adimandando et rispondendo ai loro e contra li loro aversarii, sensa grida et sensa alcuna villania ut ingiulia.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 76, vol. 1, pag. 95.22: Anco statuto et ordinato è, che ciascuno giudice et officiale del comune di Siena sia tenuto et debia fare et dare consèllio di savio a chiunque l'adimanda di ciò che dicesse che fusse gravato a l'expese di chi l'adimanda, se l'adimandatore non avesse aversario. Et se avesse adversario allora, se chi l'adimanda, perdarà, paghi le spese del consellio; et se venciarà nel consellio, facciasi a l'expese comuni.

[4] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 74, par. 43, vol. 1, pag. 285.2: e a fare e dare a l'aversario la copia dei predicte acte enfra el termene a esso per lo giudece che se statuirà, enfra el quale se non conparirà, overo conparirà e tucte gl'acte predicte non produrrà e falcutade a l'aversario d'avere la copia non farà, el tenpo a l'apellante non curra finatantoché la dicta productione e falcutade facta serà.

[5] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 14, pag. 635.11: e lo reo contra 'l quale se procede comparischa, et in la prima executione o responsione ad accusa, denuncia o inquesta spontaneamente confesse el delicto et abia pace da l'adversario a cui ello abia facto l'ingiuria in la persona o in l'avere...

1.3 [Con un senso di ostilità:] nemico.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 162.3: Madonna Prudenzia rispuose: advegnia che dura cosa sia e contrario ad ognie ragione, che altri si confida ne l'aversario e nel nimico suo, o che egli si commetta in suo arbitrio o nelle sue mani, secondo che· ssi truova di sopra scripto in questo libro, nel capitolo da schifare lo consiglio di coloro che sono o che già fuoro nimici, ma puoi ritornaro in grazia...

[2] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 117, pag. 32: Da nimistade guàrdate, se boy stare quïetu. / XXX. Succurri a lu adversariu, se lu vidi na 'ntença, / Et se tte pete venia, perdonali la offensa.

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 193.21: onde che per la gran religion, la qual ello avea a coltivar Cristo, e per tropo gran reverencia, la qual lu avea ala chieresia, el ven creto questo dali aversarii dela fede esser dito fiticia mente, che in tanto lu amà de coltivar Cristo, che in continente chomo el fo batizado, el comandà che chiesie dali Cristiani in ogni luogo fosse redrizade...

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 9, pag. 81.8: Or esci di questo portico et entra nel portico delli occhi di Dio, li quali funno in della croce: quine piangea Cristo, quine li avea mortificati, quine vedea li adversarij che lo puosero in croce, et vedea la madre sua afflicta.

[5] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 15, pag. 253.3: per lu' serà le malitie descaçate, soperbia serà del tuto abasata e denançe al so conspecto nexun argoio avrà logo, me serà puramente mantenu' honestà, iustixia e Raxom, sie che nexuno plù debele serà sforçato dal so plù forte adversario, me serà in veraxe e raxonevele egualança tegnu'.

[6] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 3, pag. 58.12: E, beneditta l'aqua co le sue mani, sì 'l battiggiò nel nome di Cristo, e poi sì 'l sengnò del sengno de la santa croce e sì lgli disse: «Vae in pace filgliuolo mio, e sappi che da ora innansi ti crescerà la [virtù] del favellare e vi[ncerai] [tu]ti li tuoi aversari».

[7] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 33i, pag. 156.4: La sovrana vertude de l'anima, la qualle fi apelada spirito e fi apelada l'omo [de] dentro, inqueri le cosse spirituale e celestiale e in quelle se deleyta e refuda e dexprexia le terren e le carnale e imperzò fi apelada adversario de la carne.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 4, cap. 5, vol. 2, pag. 155.14: Anco, a schifare li scandali et le contumaci le quali per cagione de le ripresallie più volte intra comuni nascono, statuto et ordinato è, che se alcuna persona sì de la città, come del contado et giurisditione di Siena, da ogi inanzi, andasse al soldo o vero in servigio d'alcuna comunanza o vero signore, per cagione di guerra, et cotale persona ricevesse alcuno danno in persona o vero in avere o vero alcuna cosa di sciagura li averrà da li aversari o vero inimici di quella comunanza o vero signore in cui servigio o vero al cui soldo andasse, a quella cotale persona non si possa, nè debia nè ad altrui per lui, per la detta cagione, dare o vero concedere alcuna ripresallia in alcuno modo dal comune di Siena o vero da' consoli de la Mercantia...

[9] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 86, pag. 245.3: I' non ti voglio insegnare più ora di questo mestiere, acciocch' io non faccia di te amico avversario, siccome Egialus ha fatto di me.

[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 21, pag. 106.14: Jm però sanctu Gregoriu ni duna unu bonu cunsillu e diche: «Pir zo nuy midemi ni divimu sforzare de coniùnchere cum Deu, et essere una cosa cum Deu pir humilitate, allu quale Deu tucti li adversarij nostri, vòllanu oy non vòllanu, su subiecti, e contra li quali adversarij ipsu Deu ne fiche virtuusi.

[11] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 504.35: Et che al tempo di qualunque romore il quale fosse nella città di Firenze contra decto popolo, se seranno in della città di Firenze, incontanente colle loro armi et cavalli et persone, et con tutti li loro cavalieri et pedoni armati, fortemente trarranno et andranno al palagio del decto popolo, in del quale dimorano li signori Priori et Gonfalonieri di Justitia per lo decto popolo, in adjuto et favore et difensione, del detto popolo et de' Priori dell'Arti et del Gonfalonieri della Justitia, contra tutte et singule persone le quali fosseno o vero essere si dicesseno contra il decto Comune et popolo; et ciascuni adversarii del decto popolo fortemente et virilmente et contra loro et con loro arditamente combactere et espugnare.

[12] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 126, par. 2, vol. 2, pag. 179.1: E se alcuno menerà e scorta farà ad alcuno aversario de la Chiesia de Roma e del comuno de Peroscia contra le parte del re Carlo overo del re Roberto, la dicta pena pagare sia tenuto.

[13] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 66, pag. 14: Ènci dicto che illi te dao multi denari, / Se lli refay la terra alli rei mercendari; / Più denari nui damote che li nostri aversari; / Prendete nostra obliganza per judici et notari.

[14] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 12, par. 2, vol. 2, pag. 19.3: - Eu su. - Et quandu li adversarii auderu lu nomu di Iesu 'eu su', lu quali esti propriu nomu di Deu (comu dichi Deu ad Moyses: - Ego sum qui sum - , etc.), ipsi caderu a la inversa da indiretru a terra...

- Fig.

[15] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 42, pag. 295.20: Il cuore è signore del corpo, gli occhi son guida del cuore, gl'orecchi messaggi, la lingua avocata, i piedi sostegno, le mani cavalieri e difensori, la testa suo castello, il cervello suo castellano, memoria sua tesoriera e così tutti servono al cuore, e gl'omori sono suoi aversari.

1.3.1 [Per antonomasia:] il diavolo (spesso nel sintagma antico avversario). || Anche plur.

[1] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 11, pag. 105: Audì sancto Michaële davant lu Salvaure / portari incenso et far l'oracïone / e dì e noite a Deu far reclamore: / «Syr, indulge[ntia] per li omini pecatori, / ké l'aversariu d'enferno inferïore / sì èn' al mundu a far le so vertue, / fa li omini combatre a dol et a furor, / sì vano ad inferno a gran perdicïone: / siri, indulgentia abi [e] redencïon».

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 1, cap. 1, pag. 138.10: Del quale dice s(an)c(t)o Pietro: «Fratres sobrii estote et vigilate in orationibus quia adversarius vester dyabolus tamquam leo rugiens circuit querens quem devoret, cui quia adversarius vester dyabolus tamquam leo rugiens circuit querens quem devoret, cui resistite fortes in fide», cioè 'Frati siate sobrii (et) solleciti (et) veghiate innell'orationi ké l'aversario vostro, el demonio, secondo ke 'l lione [va attorno] sença posa cercando ke possa devorare'.

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 99.4: E chi più cade da alti più agevolmente si rompe, e per vincere loro avversario, cioè il diavolo, che più si pena di tentare quelli di religione, e più s'allegra quando elli ne può uno vincere, che d'altro stato.

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.262, pag. 315: L'aversario no dorme mai / d'acompagnar in li soi mai; / e semper va d'entorno e veja, / ni d'atro no s'apareija / se no de fane esser tojua / la gloria che el à perdua.

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.146, vol. 2, pag. 244: Ma voi prendete l'esca, sì che l'amo / de l'antico avversaro a sé vi tira...

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.115, vol. 1, pag. 141: ma ei non stette là con essi guari, / che ciascun dentro a pruova si ricorse. / Chiuser le porte que' nostri avversari / nel petto al mio segnor, che fuor rimase / e rivolsesi a me con passi rari.

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 16, pag. 644.20: Tenta dunque in prima il nostro avversario coloro che Cristo vogliono servire, acciò che 'l bene non si faccia...

[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 19, pag. 104.27: De ki cosa adunca li sancti fòranu stati victuriusi, si non pir li cumbactimenti ki apperu? ca lu demoniu, nostru antiquu adversariu, sempri se sforza de chircare comu ni pocza accusare avanti lu iudiciu de Deu, oy de pensamentu malvasu, oy de parole ociuse, oy de malvasi opiracioni...

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 54, pag. 627.26: Ma la santa anima sì tosto com'ella il corpo abandonò, così discese all'etterna prigione e rotte le porti della potenza dell'antico avversario, trasse i santi padri, i quali in lui venturo debitamente credettero...

[10] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Inferno, 217, pag. 241: Appresso vede l'Avversario antico / nel centro fitto, e Iuda Scariotto, / e Cassio e Bruto, di Cesar nemico, / nell'infima Iudecca star di sotto.

[11] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3 parr. 47-48, pag. 135.8: E dice «captivi» a capio, capis, che sta per 'prendere', però che questi sonno presi dal lacio de la miseria. Li quali non solum dispiaceno a Dio, ma al suo adversario.

[12] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (i), par. 5, pag. 381.12: Satàn. Satàn e Satanàs sono una medesima cosa, ed è nome del prencipe de' demòni, e suona tanto in latino quanto «avversario» o «contrario» o «transgressore», per ciò che egli è avversario della verità e nimico delle virtù de' santi uomini; e similmente si può vedere lui essere stato transgressore, in quanto non istette fermo nella verità nella quale fu creato, ma per superbia trapassò il segno del dovere suo.

[13] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), lett. 24, (1375), pag. 106.3: Confortinsi dunque l'anime nostre, poi che siamo scritti, e rotta la carta; non ci può più dimandare l'aversario e contrario nostro.

[14] Gl Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Prov. 5, vol. 5, pag. 618.11: 9. Non dar ad altri l'onor tuo; tu fosti creato alla imagine di Dio per fruir quello, e però non dare il tempo della vita tua al tuo avversario cioè al diavolo, però che della tua dignitade sarai privato...

1.3.1.1 [Come incarnazione del male, l'invidia].

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 9, pag. 77.12: Per la qual cosa, secondo ch'è usanza delli rei uomini avere invidia alla virtude e alla fama de' buoni la quale egli avere non possono, uno prete rettore d'una chiesa quindi apresso, che avea nome Florenzio, percosso e stimolato dalla malizia dell'antico avversario, cioè dalla invidia, cominciò a detrarre a san Benedetto e depravare ogni suo fatto, e quanto potea ritrarre gli uomini dalla sua visitazione.

[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 9, pag. 123.13: Per la qua cosa, segundo ch'è usança per li rei omi de avei' invidia a la vertue e a la fama de li buni la qua elli avei' né pùm, un preve, retor d'una çexia lì presso, chi avea nome Florencio, percuso e stimulao da la malicia de l'antigo aversario, ço da la invidia, començà a detrar san Beneto e depravà' ogni so faito, e qua[n]to poea detraea li omi da la sua visitacium.

1.3.2 Avversario d'ogni male: Dio.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 2.16, vol. 1, pag. 22: Però, se l'avversario d'ogne male / cortese i fu, pensando l'alto effetto / ch'uscir dovea di lui, e 'l chi e 'l quale / non pare indegno ad omo d'intelletto...

[2] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), c. 2, pag. 439.19: E non obsta, che tu ne· libro d'Eneyda induci poetando, che sotto il conducimento di Sibilla Enea essendo già giunto nelle parti d'Ytalia corporalmente discese in Inferno, però che ciò fu di spetial grazia delli Dey; la quale grazia a chi sottilmente la considera, fue assai indengnamente inpiegata di Dio, lo quale è sommo bene, e per consequente aversarod'ongni male: però che de Enea doveano discendere coloro, che edificherebbono lo 'mperio di Roma e che sedrebbono della monarchia di tutta la terra habitabile...

1.3.3 Mio avversario (in riferimento ad Amore e a strumenti legati alla tematica amorosa, come lo specchio).

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 107.13, pag. 143: Solo d'un lauro tal selva verdeggia / che 'l mio adversario con mirabil arte / vago fra i rami ovunque vuol m'adduce.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 360.76, pag. 447: Giudica tu, che me conosci et lui». / Il mio adversario con agre rampogne / comincia: «O donna, intendi l'altra parte, / che 'l vero, onde si parte / quest'ingrato, dirà senza defecto.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 45.1, pag. 62: Il mio adversario in cui veder solete / gli occhi vostri ch'Amore e 'l ciel honora, / colle non sue bellezze v'innamora / più che 'n guisa mortal soavi et liete.

1.4 Meton. Avversità.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 17, cap. 2, par. 8, pag. 409.4: Et Senaca misero esere judicò colui, che mai non fu misero. «Passasti sanza aversario la vita; nessuno saperrà quanto tu possa, nè ttu medesimo».

2 Agg. [Rif. a persone:] che sta dalla parte avversa, ostile, nemico.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 1, pag. 167.5: Enea navicando colla sua gente per mare, diserta Troja dond'era uscito, Juno nimica de' Trojani andò a Eolo re de' venti e disseli: Gente mia aversaria navica per lo mare italiano portando seco in Italia Troja e li vinti idii...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 16, pag. 83.30: Era sopra la profonda valle una altissima montagna, tanto che parea che trapassando i nuvoli con le stelle si congiugnesse, la quale dovendo passare, già per la sua ertezza cominciava ad allentare i loro passi. Sopra la detta montagna l'avversario re, da loro non conosciuto, già era pervenuto con la sua gente, e quella notte sopr'essa per più sicurtà del suo essercito, sanza scendere al piano, s'era attendato.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 43, vol. 2, pag. 67.35: Potestadi sono quelli spiriti, li quali propriamente hanno a rifrenare la potenza degli avversari spiriti, che non ci tentino, e nocciano, quanto vorrebbero.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 40, pag. 138.39: Quiriti, diss' egli, io non tengo a maraviglia, nè a novella cosa, s'io intendo e odo ora quello che i discordevoli tribuni continuamente hanno apposto alla schiatta de' Claudii: cioè che dal cominciamento non abbiamo avuta alcuna cosa sì cara nella republica, come la maestà de' Padri, e che sempre siamo stati avversarii al profitto della plebe.

[5] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 206.22: Egli [[il superbo]] si leva sopra Dio, ed è avversario e contrario a Dio.

[6] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 27, par. 2, vol. 2, pag. 130.1: zo non pò fari planeta nè stilla, zo fa lu signur di li stilli. Zo non pò fari dimoniu ki prediki la cruchi di la penitencia, la cruchi di la cuntinencia, la cruchi di la paciencia, la cruchi di li virtuti, la cruchi speranza di li morti, la cruchi clavi di la porta di paradisu, la cruchi scala di lu chelu, la cruchi cunfaluni di lu iudiciu, la cruchi bastuni ki bacti lu demoniu, cacha et scunfundi omni virtuti di spiritu adversariu, Satanas, ynimicu et diavulu; addunca kistu esti opera, viritati, miraculu, virtuti di lu veru omnipotenti Deu.

[7] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), lett. 70. (1376), pag. 290.8: Io Caterina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel pretioso sangue suo, con desiderio di vedere voi e gli altri figliuoli vestiti del vestimento nutiale, il quale è quel vestimento che ricuopre tutte le nostre iniquità e nudità. Egli è una arme che non lassa incarnare a morte e' colpi dell'avversario dimonio; ma più tosto l'à a fortificare che a indebelire ogni colpo di tentatione o molestia di dimonio o di creatura o della carne propria, che volesse ribellare allo spirito.

[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 51, terz. 79, vol. 3, pag. 75: Nel predetto anno i Guelfi di Fiorenza, / ch'al Re avevan dato il signoraggio, / parendo loro stare in penitenza / per lo Bargel, che agli altri era vantaggio, / ed e' si rimanien da parte al grido, / ricevendo ogn'ingiuria, ed ogni oltraggio, / fecer, che 'l Re chiamò il Conte Guido / da Battifolle quì per suo Vicario, / il quale arditamente venne al nido. / Ben conoscevan, ch'egli era avversario / alla lor setta i Reggenti per certo; / ma non potieno operare il contrario.

2.1 [Rif. a cose:] sfavorevole, non propizio (della sorte).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 15, pag. 142.35: In lei pare la prudentissima evidenzia della cumana Sibilla ritornata; né fu la casta Penolope più temperata di costei, né Catone, più forte negli avversarii casi, né con più equalità d'animo: liberalissima la veggiamo.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 21, pag. 91.7: Ma se pure avvenisse che gli avversarii fati portassero invidia alle nostre forze, non vi lasciate almeno uccidere sì come fanno le timide pecore a' fieri lupi, sanza alcuna difesa, ma fate che essi abbiano la vittoria piangendo.

2.1.1 Cosa avversaria: disgrazia, sventura.

[1] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen. 42, vol. 1, pag. 221.9: 38. [[...]] se alcuna cosa avversaria intervenisse a lui nella terra alla quale voi ite, mi vedreste li capelli miei canuti con dolore allo inferno.

[u.r. 30.03.2018]

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