AVVEZZO agg.

0.1 aveçça, aveço, avezza, avezze, avezzo, avvezza, avvezzi, avvezzo.

0.2 V. avvezzare.

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 2.

0.4 In testi tosc.: <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.).

0.7 1 Che ha preso una determinata abitudine; assuefatto a qsa. 1.1 Pratico, esperto. 2 [Con valore avv.:] astutamente.

0.8 Rossella Mosti 02.11.1999.

1 Che ha preso una determinata abitudine; assuefatto a qsa.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 8.29: siccome l'acqua è fada, cioè sciocca a colui ch'è avvezzo a buon vino.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 191, pag. 298.10: E seccagli [[scil. li pesci]] e ripongogli per tutto l'anno, e così li danno a loro bestie; veritade si è che le bestie loro vi sono sì avezz[e] che, così vivi com'egli escono dell'acqua, sì li mangiano.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 308.23: Ma la giovanezza, paziente delle fadighe e al poco avezza, overo doma la terra lavorando, overo tormenta le terre con guerre e con battaglie.

[4] Legge di Maometto, XIV m. (tosc.), pag. 7.1: e, come avevano ordinato, venne la colomba; e, come vide Magumetto, gli si puose in capo, e cominciò a cercare nell'orecchie col becco, come era avvezza.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 141.2, pag. 196: Come talora al caldo tempo sòle / semplicetta farfalla al lume avezza / volar negli occhi altrui per sua vaghezza, / onde aven ch'ella more, altri si dole...

[6] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 12.7, pag. 166: anco era avezzo a grandi agi e diletti, / e' quali a lui eran fatti suspetti.

1.1 Pratico, esperto.

[1] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), cant. 6, ott. 21.8, pag. 249: così de' Palvesari un Giglio destro / in un palvese fe la 'nsegna bella / a Bostolin de' Bostoli d'Arezzo; / l'ebbe, perch'era ben nell'arme avvezzo.

2 [Con valore avv.:] astutamente.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 79.30: E se tu me voi dir alguna causa, dila a mi tosto! q'elo me tien mo' altro pensero qe tu no sai» - questo disea la vetrana a si enstesa -, «per la qual causa eu no poso andar longa via né far longe parole con ti» - e questo disevel'ela aveço.

[u.r. 29.02.2008]