AVVICINARE v.

0.1 advicinorono, aviccina, avicina, avicinandosi, avicinare, avicinarsi, avicinassono, avicinata, avicinate, avicinava, avicine, avicinerà , avicini, avicino, avicinò, avicinossi, avisina, avisinando, avisinar, avisinare, avisinase, avisinava, avixina, avixinandosse, avixini, avvicina, avvicinandoci, avvicinandosi, avvicinano, avvicinantesi, avvicinare, avvicinaro, avvicinarsi, avvicinasse, avvicinassero, avvicinate, avvicinati, avvicinatiglisi, avvicinato, avvicinatolesi, avvicinatosi, avvicinava, avvicinavano, avvicini, avvicino, avvicinò.

0.2 Da vicino.

0.3 Poes. an. sett., XIII (2): 2.

0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Poes. an. sett., XIII (2); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); San Brendano ven., XIV.

In testi mediani e merid.: Castra, XIII (march.).

0.7 1 Ridurre progressivamente la distanza spaziale fra sé e un altro termine, approssimarsi. 1.1 Fig. 1.2 Riunirsi in gruppo, accompagnarsi. 1.3 Accostarsi a una distanza poco conveniente. 1.4 Accoppiarsi? 1.5 Confinare. 1.6 Schierarsi gli uni contro gli altri (per dare battaglia), affrontarsi. 2 Ridurre progressivamente la distanza nel tempo fra sé e un altro termine. 2.1 Accadere, succedere. 3 Pron. e assol. Fig. Progredire moralmente e intellettualmente, approssimarsi a un fine (per lo più interiore: Dio, la virtù, la conoscenza). 3.1 Approssimarsi in qualità, somigliare, paragonarsi. 3.2 Arrivare a comprendere. 3.3 Riuscire (a fare qsa).

0.8 Roberto Leporatti 07.11.2000.

1 Ridurre progressivamente la distanza spaziale fra sé e un altro termine, approssimarsi.

[1] Castra, XIII (march.), 19, pag. 917: Leva 'nt'esso, non m'avicinare, / ou tu semplo, milenso, mamone!"

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 5, pag. 175.22: elli se li traeva da dosso, et uccideva et abatteva cavalieri: neuno se li avvicinava che non sentisse la sua fiera asprezza, che pareva uno leone selvaggio.

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.17, pag. 197.37: Andoronvi i Neri di Firenze, ma con molto sospetto; ma non si advicinorono ad Arezo: tennono la via in verso Siena…

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 1, 13-18, pag. 9, col. 1.11: e, cossí per opposito figura questo monte per la dritta e vertuosa vita: e questo perché 'l monte s'avixina piú al cielo, e la valle piú al centro della terra, là dove sta 'l dimonio.

[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 26.97, pag. 179: Ivi ognun corre et a lue se avicina, / perché esso amaestrava lìe sedendo / pur a ben far secondo sua doctrina.

[6] San Brendano ven., XIV, pag. 128.5: E avisinando eli a l'isola, la nave s'acostà per si a lo lido…

[7] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 17, pag. 69.10: Andè questa femena en letto e metèsse apresso questo bastone, e lo diavolo fo çunto, ma no se ge potè avisinare ni etiandè a o letto.

1.1 Fig.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 61.51, pag. 206: Pensa, gli di', che no alletti doglienza, / ché tanto lungiamente l'ha chiamata / che la s'ha avicinata: / dunque li porta Dio benevoglienza.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 1, vol. 2, pag. 587.4: Vogliono naturalemente le cose opposite e contrarie insieme avicinate più le loro contrarietà dimostrare.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (ii), par. 46, pag. 138.4: Adunque, avicinandosi alla conclusione, dico l'autore, per le riprensioni della ragione in lui ritornata e per gli ammonimenti di lei, avere la viltà, presa da' malvagi conforti de' nostri nemici, posta giù e cacciata da sé…

[4] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 85.14, pag. 355: Po' miro drieto alle bell'opre sante, / che per antico tempo già fûr fatte: / però sicuramente m'avicino.

[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 39.238, pag. 273: Da capo Petro a giurar àe sofferto: / «Non soe cui il sea né nome gli avicino, / ché mai no il vidi più, né no 'l cognosco».

1.2 Riunirsi in gruppo, accompagnarsi.

[1] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 6.19, pag. 23: Isabella Scrignara e sua brigata / (con la qual giva Ceccola Mazzone / con la Mignana insieme accompagnata, / Isolda ancor di Giaquinto vi fune, / Vannella Gambatella e Caterina / figlia di notar Iacopo Roncione, / e con loro Alessandra) s'avvicina, / e simil fa Linella, verso il monte / ch'all'occidente i suoi vallon declina.

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 5.49, pag. 33: e dopo questi / Sallustio, quasi in sembianza smarrita, / là parea che narrasse de' molesti / congiuramenti che fè Catellina / contra' Roman, ch'a lui cacciar fur presti. / Al qual Vegezio quivi s'avvicina, / Claudiano, Persio e Catone, / e Marziale in vista non meschina.

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 5.145, pag. 33: In Gallilea volse l'altra maitina / andar Iexù per far l'pere bone, / et Filipo mi par gli se avicina

1.3 Accostarsi a una distanza poco conveniente.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 3, pag. 89.31: quando ella gli disse: "Avanti che tu più mi t'avicini, attendi quello che io ti voglio dire. Come tu puoi conoscere, io son femina e non uomo…

1.4 Accoppiarsi?

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 7.2283, pag. 266: Cicogna, quando ha male, il ben conosce, / Ché beve a forza dell'acqua marina, / Così da lei fa fuggire le angosce. / Se mai in fallo trova sua compagna, / La sdegna e mai con lei non s'avvicina; / Sola pensando va per la campagna. /

1.5 Confinare.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 12.30, pag. 287: Dal mezzodì con Dacia confina; / da levante Galazia e da ponente / l'Ibernico ocean li s'avvicina.

1.6 Schierarsi gli uni contro gli altri (per dare battaglia), affrontarsi.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 19, vol. 2, pag. 308.18: quello d'Araona venne con V.m cavalieri catalani e con grande quantità di popolo a piè, armati di lance e di dardi maneschi, i quali sono da lloro chiamati mugaveri, e ll'una e ll'ltra gente colle persone de' loro re s'avicinò insieme per ordinarsi a bbattaglia…

2 Ridurre progressivamente la distanza nel tempo fra sé e un altro termine.

[1] Poes. an. sett., XIII (2), 178, pag. 50: Zascun aiba en si pensamento / Ch'ogna dì fina una iornada / Per la strada - que va enver la morte, / Molt'è forte - a qui non va ben seguro, / Et è ben certo que apresamento / Fane de quella greve andada. / Ascurada - no i val agur né sorte, / Rocha forte - né fermeça de muro; / Quando è plu sano, plu se gl'avisina, / La sera no sa de la matina.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 30, pag. 68.16: Ma la morte avvicinandosi da presso, richiede stabile fermezza d'animo, la qual poche volte si truova, e non si può avere, se non in uomo savio.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 32.1, pag. 46: Quanto più m'avicino al giorno extremo / che l'umana miseria suol far breve, / più veggio il tempo andar veloce et leve, / e 'l mio di lui sperar fallace et scemo.

2.1 Accadere, succedere.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 1.142, pag. 7: Disse Maria con parole leggiadre: / «Come esser pò che questo se avicine / a me già mai? Ché huomo no(n) cognosso, / il qual se aprossimasse a le mie rine».

3 Pron. e assol. Fig. Progredire moralmente e intellettualmente, approssimarsi a un fine (per lo più interiore: Dio, la virtù, la conoscenza).

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 13-30, pag. 181, col. 2.4: Far piú bella, çoè quando piú s'ascende tanto teología è piú meraveliosa e bella, e çò adevene perché s'avisina piú a la summa bontà.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 5, proemio, pag. 93.2: Il fine ultimo, al quale lo intelletto umano, intendendo, pervenire intende, si è Idio glorioso: adunque quanto lo intelletto intende più alto, tanto più s'avicina al suo fine, e più participa di quella gloriosa luce, nella quale non è mai intrigamento d'oscuritade.

[3] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 32.49, pag. 72: Quanto che l'uom combatte, tanto merta, / e tanto avansa quanto è liberale, / e quanto à di vertù, cotanto vale, / perché per lei a Dio l'uom s'avicina.

[4] Petrarca, T.Ae. (Vat.Lat. 3196), 1374, 103, pag. 276: Quando ciò fia nol so: se fu soppressa / Tanta credenza a' più fidi compagni, / A sì alto segreto chi s'appressa? / Credo io che s'avicini e de' guadagni / Veri e de' falsi si farà ragione, / Che tutti fien allor opre d'aragni.

3.1 Approssimarsi in qualità, somigliare, paragonarsi.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 3, pag. 646.23: Mitridanes, udite le parole della vecchia, come colui che ciò che della fama di Natan udiva diminuimento della sua estimava, in rabbiosa ira acceso cominciò a dire: "Ahi lasso a me! quando aggiugnerò io alla liberalità delle gran cose di Natan, non che io il trapassi come io cerco, quando nelle piccolissime io non gli posso avvicinare?

3.2 Arrivare a comprendere.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 30, 109-123, pag. 654, col. 2.10: E però dixe che le nostre viste, çoè lo nostro intelletto in cognizione no ascende tanto ch'el se possa avisinare al Datore de tal grazia, çoè Deo.

3.3 Riuscire (a fare qsa).

[1] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 1b.12, pag. 357: Quel tanto lume ched e' mi premette, / pel qual die' forma a que' gradi divini, / non mi sie a pena, paura mi mette. / Perch' io non fo, né veggio m' avicini / a far l' opre per me cotanto dette, / ond' io temo non esser de' tapini.

[u.r. 19.04.2010]