AVVINGHIARE v.

0.1 avigne, avinghi, avinghia, avinghiai, avinghiare, avinghiarle, avinghiarsi, avingiare, avingniare, avvigna, avvinghia, avvinghiai, avvinghiandoli, avvinghiassero, avvinghiate, avvinghiato, avvinghiatogli, avvinghiò.

0.2 Lat. tardo vinculare (DELI 2 s.v. avvinghiare).

0.3 Distr. Troia, XIII ex. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Stat. pis., a. 1327; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

0.7 1 Afferrare e stringere con forza; anche pron. reciproco. 1.1 [Di animali o di personaggi mitici:] avvolgere con la coda (anche pron.). 1.2 [Di piante:] attaccarsi a qsa con le radici. 1.3 Fig.

0.8 Rossella Mosti 08.07.1999.

1 Afferrare e stringere con forza; anche pron. reciproco.

[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 172.4: Protesalus fue bellissimo in sua giovanezza; ma a qquel tempo elli era sì grasso, che nnullo l'avrebbe potuto avingniare; ma molto era ancora fiero, forte e ardito.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 2, pag. 185.3: Tre volte mi sforzai d'avinghiarle le mani al collo, e altrettante mi tornai con esse indarno al petto...

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 8, pag. 498.24: E, avvinghiandoli la mano ritta, li si accostò: e, andando, entrarono nel bosco e abbandonano il fiume.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.70, vol. 1, pag. 591: Ma la notte risurge, e oramai / è da partir, ché tutto avem veduto». / Com'a lui piacque, il collo li avvinghiai; / ed el prese di tempo e loco poste, / e quando l'ali fuoro aperte assai, / appigliò sé a le vellute coste...

[5] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero., pag. 184.33: Certo se l'altrui braccia avvinghiassero il tuo candido collo, il nuovo amore del nostro amore sarebbe fine.

[6] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 9, vol. 4, pag. 5.8: Quella, dalla prima, nonne intendea alcuni fuochi d'amore; e non pensava peccare, perch'ella baciasse spesse volte lo fratello, e per ch'ella avinghi lo suo collo colle sue braccia...

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 265.11: Egli prende allora e avinghia Caco, che vomeva nelle tenebre vani incendii, e stringeli la gola secca del sangue, e crepali li occhi nella testa.

[8] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 51, pag. 94.4: Intrato Tarcone in battaglia per rinvigorire le schiere toscane e le troiane, ch'erano in volta per quello che Cammilla facea, diessi addosso a Venulo di Laurento, e gittandogli lo braccio in collo, levollo da cavallo, e, com'egli andava con l'occhio cercando per quale via gli potesse ficcar ferro addosso, Venulo s'avvinghiò con esso lui, e furono insieme aggruppati...

[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II. 5, pag. 100.4: Ella era ancora assai giovane, di persona grande e con bellissimo viso, vestita e ornata assai orrevolemente; alla quale come Andreuccio fu presso, essa incontrogli da tre gradi discese con le braccia aperte, e avvinghiatogli il collo alquanto stette senza alcuna cosa dire...

[10] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 18, terz. 10, vol. 1, pag. 204: Carlo gridò, che fossero abbracciati; / onde i Franceschi ognuno il suo avvinghia.

1.1 [Di animali o di personaggi mitici:] avvolgere con la coda (anche pron.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.6, vol. 1, pag. 78: Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia: / essamina le colpe ne l'intrata; / giudica e manda secondo ch'avvinghia.

[2] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 5, parr. 1-6, pag. 159.14: E primo ringlia si è a dir quando un cane murmura e mostra li denti; av[i]nghia, cioè 'abracia'.

[3] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 5, parr. 1-6, pag. 159.15: Sì che «ringliare» sta per 'murmurare con ira' e «avingiare» sta per 'comprendere' o per 'abrazare'.

[4] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae III.95, pag. 262: Vidivi alquanti ch'àn turbati i mari / Con venti adversi ed intellecti [e con ingegni] vaghi, / Non per saver, ma per contender chiari, / Urtar come leoni, e come draghi / Co le code avinghiarsi...

1.2 [Di piante:] attaccarsi a qsa con le radici.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Oenone, pag. 43.18: Così come l'ellera avvinghia gli albori, così mi legasti il collo colle tue braccia...

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 44, par. 7, pag. 826.6: Ecco che l'anima, dalla tua liberalità dalle superne sedie mandata in questi membri e a te con focoso disio appetente di ritornare, stata infino a questo dì, del quale mai da me non si partirà la memoria, accesa d'uno fuoco a lei sopra ogni altra cosa grazioso e piacevole, novellamente non sanza agurio d'ottimo avvenimento è munta da sette fiamme, così quella lambenti dintorno come olmo avvinghiato da ellera.

1.3 Fig.

[1] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 74.2, pag. 423: Questi givan parlando a capo chino: / mortal dolor e' cor di lor avigne; / e 'l buon Iesù l'aparbe 'n quel camino.

1.3.1 Circondare.

[1] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 380, pag. 36: Molti affogoro in quell'acqua maligna, / e allagò [ogni] terra, casa e vigna, / poi Montelupo e Capraia avvigna / sempre [e] rinnalza.

[2] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. II, pag. 229.3: la pulcella coglie i fiori, il pazzo amante ama: ma io che Dea sono, della quale niuna è più potente nel mondo, - il quale mondo il cerchio del mare oceano colla sua ritondità avvinghia, - mattissimo, non seguirò io la mia arte?

1.3.2 Arrogare, arrogarsi (un diritto: anche sottinteso).

[1] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 23, pag. 200.15: Et così s'intenda che [[il canale]] non si debbia siliffare nè rilivare nè sticcare malisiosamente per avinghiare alcuno diricto, a providimento dei Maestri di Monte o di due di loro; et se contra facesse, perda la ragione de la testa, et possa essere riciso da ogni suo vicino.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 15, terz. 33, vol. 1, pag. 173: Veggendo il Papa discordia maligna, / che ne seguiva, non ne fece degno / nè l'un, nè l'altro, ma per se l'avvigna.

[u.r. 30.03.2018]