AVVISO (1) s.m./agg.

0.1 aviço, avisa, avisi, aviso, avisu, avizo, avixo, avvisi, avviso, 'viso.

0.2 Fr. ant. avis (DELI 2 s.v. avviso).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.4 [14].

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Palamedés pis., c. 1300; Doc.aret., 1349-60.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. a proprio avviso 1; al proprio avviso 1; dare avviso 2.3; dire nel proprio avviso 1.2; essere avviso 1.4; essere l'avviso 1.4; fare avviso 1.3, 2.3; fare l'avviso 2.3; per avviso 1.1, 1.1.1, 1.1.2; quanto a proprio avviso 1; pigliare avviso 3.1; prendere avviso 3.1, 3.2.1; secondo il proprio avviso 1.

0.7 1 [Con signif. fondamentale di parere, opinione; convincimento]. Locuz. avv. Secondo il proprio avviso, a(l) proprio avviso, quanto a proprio avviso: per quello che posso giudicare, secondo me. 1.1 Locuz. avv. Per avviso. 1.2 Fras. Dire nel proprio avviso: ragionare fra sé e sé. 1.3 Locuz. verb. Fare avviso: pensare. 1.4 Locuz. verb. Essere avviso a qno: sembrare vero, ragionevole, credere. 1.5 Pensiero; facoltà d'immaginare o di prevedere qsa. 2 [Con signif. fondamentale di informazione, notizia]. 2.1 Pronostico. 2.2 Indizio. 2.3 Locuz. verb. Dare avviso, fare (l') avviso a qno: informare (qno) riguardo a qsa. 3 [Con signif. fondamentale di intendimento]. 3.1 Provvedimento, risoluzione. Locuz. verb. pigliare, prendere avviso. 3.2 Accorgimento, avvedimento.

0.8 Rossella Mosti 25.02.2000.

1 [Con signif. fondamentale di parere, opinione; convincimento]. Locuz. avv. Secondo il proprio avviso, a(l) proprio avviso, quanto a proprio avviso: per quello che posso giudicare, secondo me.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 947, pag. 208: ché 'n un'ora compiglia / e cielo e terra e mare / compiendo suo affare, / ché 'n così poco stando / al suo breve comando / io vidi apertamente, / come fosse presente, / i fiumi principali, / che son quattro, li quali, / secondo il mio aviso, / movon di Paradiso, / ciò son Tigre e Fisòn, / Ëofrade e Gïòn.

[2] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 2, cap. 57, pag. 113.28: Or sappiate tutto certamente che se io vallesse tanto che più non potesse valere segondo lo mio medesmo giudicamento, sì vi prometto lealmente ch'io amenderò tanto di vostro amore, se voi mel donate, ch'io non amendrei altretanto, al mio avizo, se oraindiritto mi fusse data la signoria di tutto lo mondo...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 7.19, vol. 3, pag. 103: Poco sofferse me cotal Beatrice / e cominciò, raggiandomi d'un riso / tal, che nel foco faria l'uom felice: / «Secondo mio infallibile avviso, / come giusta vendetta giustamente / punita fosse, t'ha in pensier miso; / ma io ti solverò tosto la mente...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 29.80, vol. 2, pag. 504: Questi ostendali in dietro eran maggiori / che la mia vista; e, quanto a mio avviso, / diece passi distavan quei di fori.

[5] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 13, pag. 420.4: E sì mi ricorda d'una cosa che voi mi dicieste, che ciascuno savio e prode uomo mi farebbe ajuto a mia ricomperazione: e io non saprei, nè potrei ciò [a] mi' avviso cominciare a più prod'uomo che voi siete di vostra leggie, sì vi richieggio che voi mi doniate».

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 22, pag. 581.1: Credibile è che molto peggio se ne farebbe e fa, per che a me pare che se non sopra loro meritiamo, almeno loro pari riputare, sanza alcuna ingiuria di loro, ci possiamo: e se l'avviso mio non manca, possibile ci fia levare la falsa fama che gli chiama dei, e porla a noi; né fia chi il contradica, solo che della nostra grazia vogliamo far degni di quella i disianti».

[7] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, par. 9, pag. 745.9: Egli, [[il giardino]] secondo l'avviso dell'occhio, corrente per tutte le parti presto, era quadro, di bella grandezza...

[8] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 4, par. 5, vol. 1, pag. 78.24: Comu ti plachi ordinari di la Pasca? - Respondeo: Sicundu meu avisu, la ligi cumanda chi chascunu lu quali teni famigla procuri l'agnellu a li X iorni...

[9] Tristano Veneto, XIV, cap. 374, pag. 339.7: ma nondemen, segondo lo mio aviso io ve responderè, et però io ve priego che se io ve disessi cossa non me blasemar, perché io non ve dirave cossa la qual non me paresse che fosse veritade.

1.1 Locuz. avv. Per avviso.

1.1.1 Per esperienza.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), [son.] 29.12, pag. 329: però mi sforzo tuttora visare. / [E] credo per aviso - che da 'viso' / giamai me' non pos'essere diviso, / che l'uomo vi 'nde possa divisare.

[2] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 317.2: pure spesse volte si dimostra di fare per certe persone, uomini e femmine di bassa condizione, quello che non fanno e non sanno fare: imperò che pochi sono che quell'arte sappiano adoperare, ma, per udita o per loro avviso, truovano certi incantesimi, iscongiuri, iscritture, brievi e legature, con certe osservanze che pare ch'ell'abbiano somiglianza con quelle dell'arte magica, e non hanno a fare nulla d'essa.

1.1.2 Per quanto si può immaginare, per supposizione.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), [son.] 29.2, pag. 329: [E]o viso - e son diviso - da lo viso, / e per aviso - credo ben visare; / però diviso - 'viso' - da lo 'viso', / c'altr' è lo viso - che lo divisare.

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 8, pag. 116.30: Onde dobbiamo sapere che le demonia non possono mai sapere né revelare le cose al tutto occulte, delle quali solo Iddio è conoscitore, ma sì quelle delle quali veggiono alcuno principio e alcuna cagione, o per natura, o per divina revelazione, o per avviso, perocché come esperti e di sottile ingegno e per grande tempo e sperienza molte cose possono avvisare e giudicare, e queste cose possiamo vedere per questi cotali esempli.

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 300.1: Ma quando le cose che sono a venire non séguitano di necessità, avvegna che 'l più delle volte; allora non si sanno per certo, ma per congettura o per avviso...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX. 6, pag. 616.2: La donna, parendole avere udito il marito garrire e udendo Adriano, incontanente conobbe là dove stata era e con cui: per che, come savia, senza alcuna parola dire subitamente si levò, e presa la culla del suo figlioletto, come che punto lume nella camera non si vedesse, per avviso la portò allato al letto dove dormiva la figliuola e con lei si coricò...

1.1.2.1 Senza farne conto preciso, all'ingrosso.

[1] Doc. fior., 1353-58, [1353], pag. 73.22: Dissermi che io faciessi raxione com Benozo, quello che per aviso potrebe venire costo tutto il marmo che il detto Benozo ae fatto a Charrara per l'opera, il quale e' dicie che è in tutto pezi 562.

[2] Doc. fior., 1310-60, pag. 239.29: Rimane che dé avere L. 2047, s. 11, d. 4 a ff. in kalen luglio 1318; e dé avere L. 2764, s. 15 a ff. questo dì, levammoli di ragione ove li dovea avere al quaderno nuovo de la ragione nel ciento charta, che sono per sua parte d'avanzo fatto in due anni passati infino a questo dì e di debiti riavuti che non erano istati ragionati e di quelli ch'erano istati ragionati per aviso.

1.2 Fras. Dire nel proprio avviso: ragionare fra sé e sé.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 151.17, pag. 143: Amorosa battaglia mai non vidi, / qual vidi, essendo sciolte / le trecce e punto il viso. / Oh quanti in me alor nascosi stridi / il cor mosse più volte, / mostrando di fuor riso, / dicendo nel mio aviso: / - Volesse Dio ch'i<o> diventasse pruno! -

1.3 Locuz. verb. Fare avviso: pensare.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 135, pag. 299.13: Avvenne poi per caso, che certa gente d'arme de' nimici, cavalcando verso Castelfalfi se ne menorono molto bestiame minuto del detto Bertino. E avendolo menato, feciono loro avviso, che colui, di cui gli era, andrebbe per riscattarlo; e missono certo aguato.

1.4 Locuz. verb. Essere avviso a qno: sembrare vero, ragionevole, credere.

[1] F Pier della Vigna, a. 1249 (tosc.): Lo vedere mi· sotrasse; / <co> sì come il ferro fa la calamita, / così m'è aviso c'Amore mi· sotragiesse... || CLPIO, V 037 PiVi.14.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 6.53, pag. 59: E ciò ch'eo dico nullo dir m'è aviso, / sì m'ha conquiso e fatto pauroso / l'amore, ch'agio ascoso, / più ch'eo non oso dire a voi, parlando.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4 prologo, pag. 193.3: Come se alcuno giacendo in uno letto morbidamente, sognando gli paresse vedere che per sue vicende sia levato una mattina molto per tempo, e paiagli uno grandissimo freddo, e che gli gelino le spalle; e per la grande brinata della mattina, gli sia avviso che siano l'erbe imbiancate...

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 12.11, pag. 230: E poi, quando si parte la mia gioia, / lo cor mi fura e tutta la vertute: / in quello punto mi è 'aviso ch'io moia...

[5] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 44, pag. 125.6: E questo maistramento m'è 'viso ke dibia considerare çascun bon regetore, anke fosse dite questa parola al rege, ké ben se convene a regetore convertir a sì l'animi del popolo, ke li è subieto, cum soe bone e laudevole opere...

[6] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 163.16: Elle gli comtarono la quistione che intra lloro era e diederli la mela dell'oro e disser che lla desse a quella che a llui fosse aviso che più dengna ne fosse.

[7] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 71.9, pag. 189: Per me lo dico, ch'i' l'aggio provato / el mio cor tristo che 'n amor si misse / en sì mal tempo, che già mai non visse / un'ora solamente riposato! / E sì m'è avviso ch'or ne vien la bella; / ché tutto il tempo de la vita mia / non ebbe né avrò sì ria novella.

[8] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 31, pag. 270.36: E certo per due raxom dovemmo sperare che lo 'm darite tale, al quale quel comune seguramente porà apoçare lo cappo e reponsare in lue, sì como a Iacob era aviso de ponsare sopra la petra ch'aveva soto lo cappo.

[9] Legg. S.Caterina ver., XIV in., pag. 278: e' sunto Katerina, così me dis el nom, / fiola fui d'un re ke Costo avea nom; / naqui en palaxio entre le gran richeçe, / en porpore e en scarlate, en molto gran grandeçe, / delicadamente e' fui sempre alevada, / entro le septe arte e' sunto amaistrada, / quando e' avo cognexù et el me fo aviso / ke tute queste conse no dano paradiso, / ançi lo tono e damge noximento / e fánne andare le anime tute a perdimento.

[10] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1712, pag. 94: Et elly se llevà prestamente. / Mo un d'essi molto sovente / Vardava lo baron per lo vixo, / E quaxi pur li era avixo, / Che altró l'avesse ça veçú / Al senblante ch'el vedeva de lu...

[11] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), 6.14, pag. 34: Mi parea visilmente / sopr'un bel fiume in un prato di fiori / una donna trovar, che ne la vista / mostrava tanto trista, / che facea pianger me de' suoi dolori: / però che m'era aviso / che, con quanto tormento fusse in lei, / già mai gli occhi miei / veduto non avieno un simil viso.

[12] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 27, parr. 50-55, pag. 410.22: [106-111] Qui dice lo dicto spirito che questi foron forti argumenti, sì che 'l tacer li era aviso il pegio, però che 'l papa non pò remetere lo pecato non conmesso.

[13] San Brendano ven., XIV, pag. 144.16: E uno d'eli vardà entro e vete su lo fondi gran diversitade de bestie che zaseva zoso de qua e de là e de quele altre iera grande e altre piziole, e iera 'viso ch'eli le podese tocar con le man...

- [Anche con l'art. det:] locuz. verb. Essere l'avviso a qno.

[14] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 704, pag. 552: Lo seno de le femene da lo nostro è deviso: / cotal pres eu de femena lo planto con' lo riso, / qé chascun' à 'l so oglo ensegnat'et apreso / qe plora quando vole, così m'este -l aviso.

- Ciò mi è avviso: questo è il mio parere, mi sembra.

[15] F Pier della Vigna, a. 1249 (tosc.): Son morto, <ciò> ké mi· 'ncende / la flor, ke 'n Paradiso / fu, ciò m'è aviso, nata, und'eo non poso... || CLPIO, P 038 PiVi.15.

[16] Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.), 1.35, pag. 158: Da la ria gente aprise / da lor non si stornasse, / che mi tornasse - a danno chi gli ò offiso, / e ben mi à miso - ...[-ise] / ...[-ise] - in foco, ciò m'è aviso, / che lo bel viso - lo cor m'adivise.

[17] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), Provenzano.79, pag. 910: Cristo la tiene e porta, / da··lliei non è diviso; / lo franko popolo acceso / la porrà in altura, / Siena, ciò m'è [a]viso, / citta[de] di natura.

[18] F Lapuccio Belfradelli, XIII (tosc.): ché non dé essere afranto / leale servo ubidente / sanza fallire neiente; / ciò m'è aviso e pare, / che dispresgiato vanto / n'è dato imfra la giente / chi grava suo servente / fòr fallimento fare. || CLPIO, V 296 LaBe.36.

[19] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 2, cap. 75, pag. 135.9: - Possa che voi siete cavalieri - disse Febus -, se voi ora mi voleste tanto fare di cortezia che voi mi recoglieste per vostro compagno, questo sere' una cosa und'io serei molto lieto, ché voi vedete bene ch'io sono cusì solo. - - E come vi ricoglierei io per compagnone? - disse lo pagano - Già non siete voi de la mia legge, ansi siete cristiano, ciò m'è avizo.

[20] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 207.8, pag. 136: S'ëo vivisse tanto che Treviso / stesse en un stato segondo raxone, / e se envidia di mal vi dà caxone, / a contrastarli onom fusse endiviso; / se Deo me salvi, quand'eo penso fiso, / y' non creço che re over barone / plu contentasse lor condicïone / come la mïa me, ço m'è aviso.

[21] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), Componim. 12.2, pag. 432: Già per minacce guerra non se vénze / né per la borsa stringer, ciò m'è avviso, / né per dormir, né per andar assiso / mirando le donzelle per Fierenze...

- [Rafforzato dall'avv. bene].

[22] F Ruggeri d'Amici, XIII (tosc.): E più che nulla gioia, bene m'è aviso, / sì rico dono Amore m'à dato, / che me· ne· fa tutora in gioia stare... || CLPIO, V 017 RuAm.13.

[23] Memoriali bologn., 1279-1300, (1299-1300) App. e.13, pag. 94: Vostre mammelle ben mi sono aviso / che ssiano pome nate in Paradiso...

[24] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), pag. 386.1: Ora à elli gioia e letizia, chè bene gli è aviso che se T. muore, non fie uomo in tutta Cornovaglia che incontra di lui s'usasse dirizare.

[25] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1073, pag. 77: O signor Dio del paradixo, / Or me è ben del tutto avixo, / Tanto é io abudo crudel ventura, / Che vuy non avé plu de mi cura.

[26] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3429, pag. 139: Allora ello comença a divisar / Li do fradelly, e reguardar / Çasschadun d'essi per lo vyxo, / Enfin ch'elly li fo ben avixo, / Ch'elly porave esser quellor, / Che lly daria allegreça al cor...

[27] Tristano Veneto, XIV, cap. 61, pag. 89.28: E Governal era molto aliegro de ciò qu'ello vedeva lo sso norin sì amendado e cussì cressudho, perqué elo era ben aviso qu'el non demorarave pocho tempo qu'ello serà cavalier, et s'elo serà cavalier, ello avea tanta sperança in lui qu'ello non porave falir a vignir a gran cosse, se Dio lo voya pur defendere dele desaventure in le soe cavalerie.

1.5 Pensiero; facoltà d'immaginare o di prevedere qsa.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 1, ott. 40 rubr., pag. 36.2: Come Troiolo è soprappreso d'amore oltre il suo avviso, e qual fosse la sua vita.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 10, pag. 371.27: E da un amico d'Ascalion onorevolemente ricevuti furono nella città, e quivi la loro nave fecero racconciare tutta, e di vele e d'albero e di timoni migliori che i perduti la rifornirono; e incominciarono ad aspettar tempo al loro viaggio, il quale molto più si prolungò che 'l loro avviso non estimava.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 6, ott. 2.6, pag. 418: Però che con lei [[scil. la Fortuna]] lieta [[i due Tebani]] furon nati / e allevati, e già mutato il viso / avea quando nel campo fur pigliati; / indi da lor ciascun suo ben diviso / avendo, li lasciò isconsolati / e in prigion fuor d'ogni lieto avviso; / poi l'un ne trasse e quasi a lieta vita / l'avea recato, e questi fu Arcita.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 15: Stimossi per quelli pochi discreti che rimasono in vita molte cose, che per la coruzione del peccato tutte fallirono alli avisi delli uomini...

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II. 6, pag. 110.12: e presa una balia, con tutti sopra un legnetto montò per tornarsene a Napoli a' suoi parenti. Ma altramenti avvenne che il suo avviso...

2 [Con signif. fondamentale di informazione, notizia].

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, vol. 1, cap. 27, pag. 240.18: I Genovesi ebbono i danari, e le lettere e l'aviso dell'armata di Veneziani e di Catalani per potersi provedere...

[2] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 2 Macc. 3, vol. 8, pag. 559.20: 9. Ed essendo venuto in Ierusalem, ed essendo ricevuto benignamente dal sommo sacerdote nella città, narrò dello avviso ch'era stato dato delle pecunie...

2.1 Pronostico.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 3 rubr., pag. 154.6: Come nel monte Parnaso aveva una grande caverna, e ivi era l'altare d'Apollo che in quel luogo dava risponsi e avvisi.

2.2 Indizio.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 94, vol. 3, pag. 198.6: Istimavasi avere in Firenze da LXXXX di bocche tra uomini e femmine e fanciulli, per l'aviso del pane bisognavano al continuo alla città, come si potrà comprendere apresso; ragionandosi avere comunemente nella città da MD uomini forestieri, e viandanti e soldati, non contando nella somma di cittadini riligiosi e frati e religiose e rinchiuse, onde faremo menzione apresso.

2.3 Locuz. verb. Dare avviso, fare (l') avviso a qno: informare (qno) riguardo a qsa.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 94, vol. 3, pag. 201.8: Altre degnità e magnificenza della nostra città di Firenze non sono da lasciare di mettere in memoria per dare aviso a quelli verranno dopo noi.

[2] Doc. aret., 1349-60, pag. 185.4: Ane dato Aviso dì ... d' agosto e·lle 1360 staia tre quarto uno de grano fornito.

[3] Cronaca sen.(1202-1362), c. 1362, pag. 74.28: E veduto che i ghibelini erano achanpati intorno a la detta Bibiena, si miseno da lato del vantagio la parte ghuelfa, e ordinoro segretamente che quegli della terra uscisero fuore e metessero in mezo i ghibelini. E fatto l'aviso a' ghuelfi lo' riuscì ogni loro disegnio e comincioro que' dentro a uscire fuora...

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14 parr. 28-31, pag. 261.6: Or mi ven detro, e guarda che non metti, ancor, li pedi ne l'arena arsicia; ma sempre al bosco ten li pedi stretti. [73-75] Qui mostra D. como la ragione umana li fa aviso che esso non pona i pedi ne l'arena, idest che esso non se contamine in questo pecato, ma sempre tenesse li pedi al bosco, cioè a la onestate e a la castità...

3 [Con signif. fondamentale di intendimento].

3.1 Provvedimento, risoluzione. Locuz. verb. pigliare, prendere avviso.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 19, pag. 266.3: Un giorno lo Re volendo leggiere lo detto libro, nell'aprire, le carte appiccicate erano l'una con l'altra in alcuna parte; lo Re ciò vedendo si maraviglia, e dubbiando di ciò, palesa la novità subitamente ad alcuno che presso lui era. Onde quegli volendo vedere la novità, il libro colle dita cierca, e in bocca il dito si mette, onde subitamente morto cade. Lo Re molto si maraviglia; onde prende avviso, e di subito fa prendere alquanti Baroni sì colpevoli, come non colpevoli, i quali tormentati furono...

[2] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 26.69, pag. 280: Quanto più pò s'engegna de parlare / onestamente de cose d'amore, / e spende el suo onore / dove se dée con alegro viso; / e sempre piglia nel ben fare aviso / in ciò ch'e' pò.

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [son.] 17.6: Mestier fa nasser cavalieri aranti, / ch'èn d'amor stati sempre in alti avisi, / per cui tal detti in tenebre decisi / fien allumati con venerei canti.

3.1.1 Disegno, piano, espediente, stratagemma.

[1] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, cant. 5.40, pag. 22: Sottile avviso subito la mosse / e prese un cavriol dall'altre preso: / morto 'l gittò nelle 'nretite fosse.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 41, pag. 317.31: Niente rispose il re a' detti della reina, ma in se medesimo alquanto rattemperato pensò di volere tal consiglio seguire, e seguendolo imaginò che sanza fallo gli verrebbe il suo avviso fornito.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 75, vol. 1, pag. 528.13: I Franceschi ch'erano rimasi in aguato, veggendosi scoperti, procacciarono di passare, e vennorne il terzo dì a lo re in Calavra, e dissono come il suo aviso era loro fallito; onde al re Carlo radoppiò il dolore, perché alcuna speranza n'avea.

[4] Cronaca sen.(1202-1362), c. 1362, pag. 109.21: e in pochi dì venne tanta choncordia, che lo' crebe tanto amore, che tutti parevano frategli. E sentito e' Pisani chome e' chonfinati erano tornati a Siena cho' molta alegreza e pace, di subito n'ebeno grande dolore, e veduto che non lo' riusciva l'aviso, di subito si partiro da chanpo e andorsene per la via avevano fatta.

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II. 4, pag. 94.1: Costui adunque, sì come usanza suole esser de' mercatanti, fatti suoi avvisi, comperò un grandissimo legno e quello tutto, di suoi denari, caricò di varie mercatantie e andonne con esse in Cipri.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 130 rubr., pag. 286.2: Berto Folchi è preso, standosi al fuoco, da una gatta, e se non fosse la moglie, che con un sottile avviso il liberoe, egli ne venìa a pericolo di morte.

3.2 Accorgimento, avvedimento.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 121, pag. 406.37: I pulcini perchè hanno paura della donnola, e non del cane? e' pare, ch'egli abbiano avviso, e conoscimento della cosa nociva sanza sperienza, perocchè si guardano di lei prima, ch'e' la possano avere provata.

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 24, pag. 283.3: Messer Antonio ne va preso nella terra con cientosessanta cavalieri, e alquanti pedoni. E così Brundisbergo per buon avviso e per tradimento ebbe vittoria sopra l'oste del Re.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 247.19: Questo antidire atribuisce l'autore a messer Guido, come a più savio. Molte volte i savi uomini per grande aviso, e conoscimento, ed uso di molte cose antidicono, congiutturando; e soggiugne l'Autore, che egli domandòe di loro nome amendue.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 45, pag. 197.23: E sopra tutte cose ti guarda degli occulti inganni: i tuoi occhi e il buono avviso continuamente te ne ammaestrino.

[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 101, pag. 399.20: Reina Isotta, per mia fè, ch'io non pensai giammai ritornare in questo palagio; chè noi eravamo tutti morti, sed e' non fosse la grande prodezza e 'l grande avviso di messer Dinadano, lo quale stava a provedere nostra battaglia - .

[6] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 153.37, pag. 145: con lisci e bambagelli / gli pingon ricoprendo tal cosette / ch'appena le comprendon gli occhi fisi. / Ma che n'avièn di questi lor avisi? / Ch'e' denti fanno neri e gli occhi rossi; / e di questi soprossi / niente si curan, pur che 'n tal manera / si possan dimmostrare.

3.2.1 Locuz. verb. Prendere avviso: accorgersi di qsa, capire.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, vol. 2, cap. 79, pag. 400: ed essendo condotti MDCCCC barbute e fanti assai al tempo che ·lloro era dato alle dette rotture, poco accorti i traditori abbagliati della voglia disoedinata, tra ·lli steccati e ·lle mura che fatti avieno ne condussono tra ·lli ortali dentro e a ppiè delle mura oltre a CCC cavalieri e CC pedoni, anzi che dentro se ne sentisse niente, e no· presono aviso che' detti ortali erano tutti affossati...

3.2.2 Oculatezza di giudizio, cautela.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 121, pag. 406.42: E non credere, che questo avvegna solamente in questo caso, perocchè gli animali non temono altro, che quello, che debbono, nè giammai si dimenticano di questa guardia, e di questo avviso. Tutti igualmente si guardano delle cose contradie, nè già tanto viveranno, che ne diventino però più paurosi.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, vol. 1, cap. 79, pag. 323: I Fiorentini poco tempo inanzi per mala condotta rotti da li Ubaldini nell'alpe, volendo fornire Lozole, providono di fornillo con più aviso e provedenza.

[u.r. 27.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]