AVVIVARE v.

0.1 aviva, avviva, avvivan, avvivava.

0.2 Da vivo.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

0.6 N Pare un crudo francesismo la forma avivent di Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 2, pag. 135.15: «E quello appostolo più spressamente prima a Corintios 9 dicie: «Se nnoi vi seminiamo i beni ispirituali ecc., cioè a ddire coloro che llo spirito avivent * o ffanno vivere...»

Di non chiara identificazione la forma aviva di Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 102.64, pag. 464: «aviva e alasgavada»; per una possibile interpretazione del testo cfr. Nicolas, Anon. gen., p. 312, note 56-58.

0.7 1 Rendere vivo, dare vita. 1.1 Fig. 2 Pron. Acquistare vigore, rafforzarsi (anche fig.).

0.8 Rossella Mosti 17.01.2000.

1 Rendere vivo, dare vita.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 25.50, vol. 2, pag. 430: e, giunto lui, comincia ad operare / coagulando prima, e poi avviva / ciò che per sua matera fé constare.

1.1 Fig.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 4.120, vol. 3, pag. 63: «O amanza del primo amante, o diva», / diss'io appresso, «il cui parlar m'inonda / e scalda sì, che più e più m'avviva, / non è l'affezion mia tanto profonda, / che basti a render voi grazia per grazia; / ma quei che vede e puote a ciò risponda.

1.1.1 Spronare a fare qsa, incoraggiare.

[1] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 14 [Fazio?].54, pag. 34: Come, nel cominciar del giorno, il sole, / nel dolce tempo, conforta et aviva / a cantar l'algelletto in su la fronda, / così dell'una le dolce parole / e 'l lume che delli occhi all'altra usciva / fecer l'anima mia tornar gioconda...

1.1.2 Intensificare.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 1.36, pag. 338: E l'una sopra l'altra in modo stane, / che ciascuna ha sua spera, o vuoi dir cielo / per lo qual sempre con ordine vane. / L'ottavo sopra questi sette isvelo / di stelle adorno assai lucide e fisse, / e qui la tramontana aviva il gelo.

1.1.3 Illuminare vivamente, rendere splendente.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 13.5, vol. 3, pag. 205: Imagini, chi bene intender cupe / quel ch'i' or vidi - e ritegna l'image, / mentre ch'io dico, come ferma rupe -, / quindici stelle che 'n diverse plage / lo cielo avvivan di tanto sereno / che soperchia de l'aere ogne compage...

2 Pron. Acquistare vigore, rafforzarsi (anche fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 16.28, vol. 3, pag. 260: Come s'avviva a lo spirar d'i venti / carbone in fiamma, così vid'io quella / luce risplendere a' miei blandimenti...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 18.10, vol. 2, pag. 295: Ond'io: «Maestro, il mio veder s'avviva / sì nel tuo lume, ch'io discerno chiaro / quanto la tua ragion parta o descriva.

[3] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 23, 112-126, pag. 524, col. 2.5: e cussí cum tutto lo mundo receve l'essere dal Creatore, cussí a simele, secondo ordene naturale, li celi receveno da questa nona spera; e però dixe l'A. ch'ella s'avviva piú nello aiturio de Dio, çoè che riceve da Deo piú vertú vivificativa.

[4] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), cant. 1, ott. 43.5, pag. 14: e come el fior s'aviva di presente, / sentendo il sol che giugne lá di mano, / cosí l'altre, mirando questo fiore, / mostraron lor biltá di piú valore.

[5] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 3.40, pag. 8: I' guardo alcuna volta dentro al sole / imaginando di voler vedere / lá dove ha piú potere / o in lui o nel bel volto ch'io ragiono. / Po' tanto vinto e soperchiato sono / da quello, in cui s'aviva il mio piacere, / che del folle volere / rido fra me, com'uom d'altrui far sôle.

[u.r. 29.02.2008]