AZZICARE v.

0.1 azichi, azzicare, azzichi.

0.2 Longob. *hatz(j)a‑ (cfr. Arcamone, Hetzen, p. 137).

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.).

0.7 1 Muovere (anche pron.).

0.8 Rossella Mosti 31.05.1999.

1 Muovere (anche pron.).

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 7, pag. 32.17: Vedi quante cose sono quelle che gli dispiacciono, e non vorrebbe che fosse così, e non le può mutare né azzicare...

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 41, pag. 216.3: Altressì tu non puoi sostenere nulla gravezza, e quelle [[scil. le bestie]] stanno nelle selve, dormono in su la terra, e non se ne curano; quelle sono leggieri e corridori, tu non ti puoi azzicare.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 144, pag. 325.9: Martellino subito va, e acconcialo ch'egli era livido come un uomo morto; e sostenendolo che non parea si potesse azzicare, il menò nella sala...

[u.r. 30.03.2018]