BACINO s.m.

0.1 baccimo, baccina, baccini, baccino, bacin, bacini, baçini, bacinj, bacino, baçino.

0.2 Lat. bac(c)inum (LEI s.v. bac(c)inum).

0.3 Doc. cors., 1242: 1.

0.4 In testi tosc. e corsi: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Doc. cors., 1242; Doc. fior., 1262-75; Doc. prat., 1288-90; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Stat. pist., 1313; Stat. lucch., 1362.

In testi mediani e merid.: Doc. castell., 1261-72; Stat. perug., 1342; Doc. orviet., 1339-68, [1368].

0.5 Nota il plur. neutro baccina in Palladio volg., XIV pm. (tosc.).

Per la forma baccimo in Doc. orviet., 1339-68, [1368], si può ipotizzare uno scambio di suff. se non si tratta di errore.

0.7 1 Recipiente metallico di forma rotonda, più basso che alto, con bordi rovesciati, usato principalmente per liquidi. 1.1 [Usato come misura di aridi]. 1.2 [Usato come strumento a percussione per produrre suoni o rumori]. 2 [Dir.] Contenitore usato nelle votazioni.

0.8 Pietro G. Beltrami 11.08.1999.

1 Recipiente metallico di forma rotonda, più basso che alto, con bordi rovesciati, usato principalmente per liquidi.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), Tant'aggio ardire, 67, pag. 893: So far campane e bon bacini, / navi e gualke e bon mulini, / tappeti e stuoie e pannilini, / ed a vettura do ronzini / e so torniare.

[2] Doc. fior., 1262-75, 38, pag. 308.11: Chanbio ........ di Porte Sante Marie ne de dare * * * p(er) iij bacini gra(n)di franciesschi (e) p(er) iiij cha(n)delliere d'ottone dorati, i quali li de(n)mo a ve(n)dere del mese di marzo ala 'ndizzione di mille dusscie(n)to setta(n)tuno.

[3] Doc. prat., 1288-90, pag. 170.31: J baccino grande kostò s. VIJ tor...

[4] Doc. prat., 1296-1305, pag. 241.22: it(em) uno baccino di rame...

[5] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 18.9, pag. 377: coppe, nappi, bacin d'oro e d'argento...

[6] Stat. pist., 1313, cap. 4, pag. 183.18: Salvo ke, se alcuno de' ditti operari fosse assente overo infermo, ke l'altro possa aprire sança -l co(m)pagno, ma siavi al[c]una persona in suo luogo; salvo lo tesauro dell'altare e la croce grande e li candelabri grandi, li quali no capessero nello scrigno; e salvo uno calice, torribile, uno bacino e navicella, li quali co(n)tinuamente s'adoperano.

[7] Doc. sen., 1325, pag. 76.12: Anco, uno baccino d'ottone, nel quale si riceve l'acqua quando el prete si lava le dita.

[8] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, osservazioni, pag. 452.8: Onde molti vogliono dire che quando venne il Saladino a morte, dimostrò suo animo: e sì si fecie recare uno bacino pieno d'acqua dinanzi da sè, e in su quello disse a suoi cavalieri così: «È tondo il mondo, come questo bacino»; e si vi fecie suso segniale con le mani in quattro parti diciendo: «Da questa parte istà il levante e da questa il ponente, e da questa il settentrione e da questa il meriggio»: e così detto la sì gittò in capo e così finì sua vita.

[9] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 381.2: Rame di Pollana dolce che sono grande pezze e dilicate così fatte: [[...]], in colore gialletto e pezze lunghette e piane, e fannosene bacini e caldaie e secchie et altre stoviglie...

[10] Doc. orviet., 1339-68, [1368], pag. 152.14: Pietro da Ma(n)ciano abe della massarizie di Neruçço di s(e)r Va(n)ni da Ca(n)po(r)seldule, il quale lassò all'op(er)a queste te(r)re e case e vigne scritte a rieto, queste massarizie scritte di sotto, al te(n)po che ffu ca(m)mo(r)lengho Lore(n)zo di Pepo: I paio di chofani gra(n)di e belli, I gua(r)naccia di meschula, fodarata di pa(n)nolino di do(n)na, I baccimo d'attone di co(n)venevile gra(n)dezza, I trespino di fe(r)ro gra(n)de, I tovaglietta, I saccho.

- Bacino di barbiere.

[11] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 23, col. 2.13: Ad idem buono agli occhi. Item ad idem, fine: R. fiele seccho di beccho in bacino di barbiere d. X, polpa di coloquintida d. 1/2, serapino, euforbio an. d. II, e incorpora con aqua di finocchi e di ruta, fanne colorio vel sief et usalo.

1.1 [Usato come misura di aridi].

[1] Doc. cors., 1242, pag. 245.22: Ite(m) lo d(i)c(t)o Petrucc[i](us) dede p(er) mogler(e) la figlola di Tascaraccio a cCucciaruc(cu)lu di Pavese de Navaico co(n) tuctu quello dilo d(i)c(t)o Tascaraccio, alodo (et) feo, facciendo o(n)gni anno ala ecl(esi)a bacini nove di g(ra)no (et) la meza decima di tutti suoi guada(n)gni...

[2] Doc. castell., 1261-72, 2, pag. 18.2: Da Gratia avemo IIIJ st. de gra. e meçço st. de grano meno J bacino.

1.2 [Usato come strumento a percussione per produrre suoni o rumori].

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 22, pag. 276.26: E comanda a tutti i religiosi che a quell'ora tutte le campane sonassono, e che i fanciugli tutti i bacini o altri vasellamenti sonanti sonassono con grande istrida.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 9, vol. 4, pag. 13.11: Allora parve che la iddia movesse gli suoi altari; e mossele: e le porti del tempio tremaro; e' corni che seguitano la luna risprendero: lo sonante baccino fece romore.

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 31, pag. 400.30: e tal volta tirare te, o luna, alla tua ritondità, alla quale per adietro i sonanti bacini ti soleano aiutare venire, faccendo ancora tal volta la chiara faccia del sole impalidire...

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 5, cap. 11, pag. 185.29: E se lo sciame è in spelunca, cacciale fuori con fumo di letame, e quando n'usciranno, con suon d'alcuno bacino che muova l'aere: e elle spaventate s'appiccheranno ad alcuna fronda nella selva tutte insieme.

[5] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 7, cap. 7, pag. 210.9: Se lo sciame si levi subitamente, vuolsi far lor paura, movendo l'aere con suon di baccina, o d'altro vaso, e incontenente ritornerà all'arnia, o porrassi ivi presso su alcuna fronda. || Cfr. Palladio, Op. Agr., VII, 7, 9: «Si autem se subitum leuabit examen, strepitu aeris terreatur aut testulae».

[6] Stat. lucch., 1362, cap. 34, pag. 102.28: E che neuna persona, di qualunqua conditione sia, e di qualunqua etade, in della cittade di Lucha, borghi o sobborghi, possa o debbia, quando si mena alcuna donna o femina a marito, pulcella o vedova, o innanti o poi per tre die, fare alcun romore, o sonare bacini o campanelle o taule o alcuna maniera di metallo, o corna sonare, o gittare pietre all'uscio o vero alla habitagione del marito che menerà mollie, o vero altra cosa gittare o ponere alla casa u vero alla habitagione del marito.

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 5, pag. 101.1: La battaglia non fu al modo usato con rumore e con tumulto cominciata, ma ad uno altro suono degli uomini e de' cavalli e dell'armi era sopra le mura di Capova la moltitudine de' Campagnini, non atta a guerra, disposta, la quale col suono de' bacini e degli altri vasi di rame, quale si suole nel difetto della luna la tacita notte fare, fece sì gran rumore, che in sè eziandio gli animi de' combattenti rivolse.

2 [Dir.] Contenitore usato nelle votazioni.

[1] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 95, par. 1, vol. 1, pag. 317.25: E i volente el no, ma volente che 'l partito sé perda, diano e ponano secretamente en mano del dicto notario una fava nera, le quagle fave ei dicte notarie secretamente colla mano chiusa, non resguardando le fave, mectano enn una medesema bossola: de puoie tucte le fave recolte se conteno overo se novereno esse fave per lo notario de le reformagione overo notario dei priore de l'arte enn esso conselglo enn uno bacino a una una ad alta voce e levata la mano...

[u.r. 15.01.2019]