BALLO s.m.

0.1 bagli, bai, bal, balli, ballo, balo.

0.2 Da ballare.

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.3.

0.4 In testi tosc.: Conv. papa Clemente, 1308 (?) (fior.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.); Guido Faba, Parl., c. 1243; Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Stat. tod., 1305 (?); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.5 Locuz. e fras. essere in ballo 1.4; essere in ballo e ballare 1.4; far andare in ballo 1.3; tener la mano al ballo 1.6; uscire dal ballo 1.5.

0.7 1 Movimento (per lo più collettivo) eseguito al suono della musica (in occasione di feste, cerimonie, conviti), danza. 1.1 [Con giudizio di valore neg.]. 1.2 Fig. Atto o movimento convulso. 1.3 Fras. Far andare in ballo: costringere a ballare (imporre la propria volontà in modo coercitivo). 1.4 Fras. Essere in ballo, essere in ballo e ballare: trovarsi in una situazione complicata o pericolosa, che richiede impegno e scaltrezza. 1.5 Fras. Uscire dal ballo: togliersi d'impiccio, liberarsi da una situazione problematica. 1.6 Fras. Tener la mano al ballo: tener bordone, essere complice o alleato. 2 Luogo in cui si balla.

0.8 Niccolò Scaffai 09.04.2001.

1 Movimento (per lo più collettivo) eseguito al suono della musica (in occasione di feste, cerimonie, conviti), danza.

[1] Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.), 24, pag. 586: omo q'è çeloso andar a balo; / pur me noia drudha qe no asença...

[2] Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.), 52, pag. 421: Li doni non dé al bal andar cantando, / ma tirarse la vanitad dal cor e de la testa; / alora guadaniaramo la bella festa.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 339, pag. 68: L'og è trop bold e mato, per lu fi mult peccai; / El guarda invers li vulti k'en vag e deliccai, / El guarda invers li bai, invers lo zog dai dai, / El guarda invers li cibi, k'en bon e asasonai.

[4] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 417, pag. 863: Alora se fé gran zog[h]i e balli, / cantando e bagordando cum sonagli...

[5] Stat. tod., 1305 (?), pag. 282.20: El capetolo de' canti e de' balli desonesti a quigli della f..

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 10.79, vol. 3, pag. 163: Poi, sì cantando, quelli ardenti soli / si fuor girati intorno a noi tre volte, / come stelle vicine a' fermi poli, / donne mi parver, non da ballo sciolte, / ma che s'arrestin tacite, ascoltando / fin che le nove note hanno ricolte.

[7] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 155.2: E acciò che tu meno ti maravigli del fatto di Diana dispregiata da Oneo, queste furono ninfe; le quali [[...]] fecero balli con grande festa.

[8] Giovanni Villani (ed. Moutier) a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 89, vol. 2, pag. 281.10: Per la qual brigata non s'intendea se non in giuochi e in sollazzi e in balli di donne e di cavalieri e d'altri popolani...

[9] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 244, pag. 52: Nui facemmo gran festa a pedi et ad cavallio; / Multa gente vestìose per fare festa et ballio...

[10] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 154, pag. 363.28: Le nozze continuando li loro balli e suoni, appressandosi la sera, le donne e gli altri non veggendo il giovane, forte si maravigliavano...

[11] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Nm 29, vol. 2, pag. 155.11: [1] Lo primo dì del settimo mese averete in reverenza, perciò che è santo; niuna operazione [servile] farete in esso, perciò che è dì di balli e suoni.

1.1 [Con giudizio di valore neg.].

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 92, pag. 434.14: Cristo intrò a la Vergine ch'era rinchiusa e serrata; non la trovò alle piazze né a balli, e però è detta «alma», cioè donzella vergine, rinchiusa.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 4.12, vol. 3, pag. 71: E cercando costei / guardati da colei / ch'è troppo gran parliera / et a balli leggera...

[3] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 446.28: Onde perisca quelli che prima trovò [i balli, chè] e giovani infra le donne, giovani e piccioli, che non conoscono e balli e li diletti, vi corrono, che sono cose manifeste di spessa vergogna, per le quali molte caste e buone donne alle ingannevoli infestazioni degli uomini malamente sono corse.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 57, vol. 1, pag. 102.16: Quand'elli vi furono giunti, egli si faceva notte: quindi si partirono e andarono a Collazia, dove trovarono Lucrezia, non certo in ballo, nè in sollazzo, sì com'elli aveano trovate le altre nuore del re...

1.2 Fig. Atto o movimento convulso.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1386] 145.44: un poco inanzi giorno / ecco sonar un corno - e i can baiare, / con gran gridare - e rimenar de zuffi, / con macaruffi - e sbuffi - de cavagli; / dàgli - e redagli, - e' fan lor bagli - e ponpe...

1.3 Fras. Far andare in ballo: costringere a ballare (imporre la propria volontà in modo coercitivo).

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 455, pag. 542: Sav[i]' omo con lo freno destrençe lo cavalo / e menalo là o' vole, quest'è ver sença falo, / e l'orso com manace l'om fai andar en balo; / mai çamai per pregantego no fai del negro çalo.

1.4 Fras. Essere in ballo, essere in ballo e ballare: trovarsi in una situazione complicata o pericolosa, che richiede impegno e scaltrezza.

[1] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 16, pag. 43.9: «E' digo ch'e' era en lo bal e balava, (e) viti che Furlinfan se menava co le ma(n) (e) dava-se cu(m) Alb(erta)çoo de li pugni, mo no viti aut(r)o, 'ceto la engestara viti en tera rota».

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 298.9, pag. 345: Lasso, col capo can<o> tra questi in ballo / mi veggio esser nel mezzo!

1.5 Fras. Uscire dal ballo: togliersi d'impiccio, liberarsi da una situazione problematica.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 11, terz. 68, vol. 1, pag. 130: E ben tremilia, e più furono i presi / di que' da piede, e gli altri sanza fallo / sì si fuggir per diversi paesi. / Perchè prima degli altri uscir del ballo: / non vi rimaser, se non trentasei / de' Fiorentin, che v'erano a cavallo.

1.6 Fras. Tener la mano al ballo: tener bordone, essere complice o alleato.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 58, terz. 86, vol. 3, pag. 152: La guardia ci fu grande senza fallo, / e niun si scoprì dentro alle mura, / che tenesse con lor la mano al ballo.

2 Luogo in cui si balla.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 164.10, pag. 330: In casa non istar punto rinch[i]usa: / A chiesa o vero a ballo o vero a piaz[z]a, / In queste cota' luogora sì usa...

[u.r. 26.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]