0.1 balordi, balordo, valorda, valordi.
0.2 Fr. ant. beslourd (DELI 2 s.v. balordo).
0.3 F Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), a. 1342 (tosc.occ.): 1.2; Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379]: 1.2.
0.4 In testi tosc.: F Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), a. 1342 (tosc.occ.); Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.).
In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.
0.6 N Si tiene conto di Delcorno, Cavalca. Vite, p. 1623.
0.7 1 Debole e lento nelle facoltà mentali. 1.1 Stordito, confuso. 1.2 Disordinato nei costumi e negli atti, poco raccomandabile. 2 Sost. Chi fa parte della plebaglia.
0.8 Niccolò Scaffai 14.02.2001.
1 Debole e lento nelle facoltà mentali.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 80 rubr., pag. 176.8: Boninsegna Angiolini, essendo in aringhiera bonissimo dicitore, su quella ammutola come uomo balordo, e tirato pe' panni, mostra agli uditori nuova ragione di quello.
[2] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 368, pag. 234.11: ché il fanciullo o fanciulla che si nodrisce a latte di bestia non à sua ragione perfetta come quello ch'è nodrito a latte di femina, anzi sempre pare ne la sua vista balordo e vano e non con compiuta ragione.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 191, pag. 479.31: Venuta la mattina, e Tafo uscendo del copertoio, sentendo che era dì, si levò tutto balordo, con temorosa boce chiamando Buonamico.
1.2 Disordinato nei costumi e negli atti, poco raccomandabile.
[1] F Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), a. 1342 (tosc.occ.), p. IV, cap. 48, S. Patermutio: mandavalo marvestito e sì balordo ch'era un fastidio a vederlo... || Delcorno, Cavalca. Vite, p. 1468.
[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.95: e la via santa - al secolo condanni / qual Neroni o tiranpni, / madre d'enganni - e de danni - infiniti, / piena de sodomiti - ciechi e sordi / con soi capi balordi, / con tromb'e con bagordi - e sonaiere, / con pasti e gran lectiere, / e daghe del mesiere - e fai contenti!
[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 37.24: Missore Alberto avea con seco una compagnia desordinata, iente valorda e sboccata.
2 Sost. Chi fa parte della plebaglia.
[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 237.17: Pento che fu, li valordi de Roma li iettaro sopra lo loto per destrazio.
[u.r. 11.02.2019]