BANCA s.f.

0.1 banca, bancha, banche, banke.

0.2 V. banco (LEI Germanismi s.v. longob. *panc 'sedile'; franc.a. banc; lat. medioev. bancus 'sedile').

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 3.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1277-82; Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.); Stat.pis., 1321; Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Doc. venez., 1300 (4); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. trent., c. 1340.

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, S.Caterina, 1330 (aquil.); Stat. perug., 1342; Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.5 Locuz. e fras. disputare alla banca 2; ergersi alla banca 3.4; rea banca 3.1; sedere a banca 2; sedere a banca con qno 3.3; sedere a banca con qsa 3.3; stare a banca con qno o qsa 3.3; stare alla banca 2; stare in allegra banca 3.2; stare in buona banca 3.2.

0.7 1 Tavola di legno posta di solito al di fuori di una bottega e usata per esporre la merce. 2 Tavolo al quale uno o più giudici siedono per amministrare la giustizia; [con passaggio dal concreto all'astratto] tribunale. 3 Mobile ligneo sopra il quale è possibile sedere o anche allungarsi per dormire o riposare. 3.1 Locuz. nom. Rea banca: panca su cui, in un tribunale o corte di giustizia, siedono gli imputati. 3.2 Fras. Stare in buona/allegra banca: trovarsi in uno stato o condizione di felicità o prosperità. 3.3 Fras. Sedere/stare a banca con qno o qsa: sedere accanto a qno. Fig. Essere, stare alla pari, trovarsi nella stessa condizione di qno o qsa. 3.4 Fras. Ergersi alla banca (detto del bambino che si solleva e, muovendo i primi passi, si appoggia alla mobilia per sostenersi in piedi).

0.8 Gian Paolo Codebò 25.04.2001.

1 Tavola di legno posta di solito al di fuori di una bottega e usata per esporre la merce.

[1] Doc. sen., 1277-82, pag. 260.31: Ancho VIII lib. et III sol. et VIII den. nel dì a Ventura dell'Aveduto per assi sottili et grosse per mettare intorno al muro de la buttiga et per le mostre et per le banche 've istanno suso i panni.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 88, vol. 2, pag. 47.32: Et neuno possa tenere desco, predella o vero banca fuore de la casa o vero bottiga ne le dette strade, oltre el detto passetto.

[3] Stat. pis., 1321, cap. 99, pag. 281.1: se elli, u altro per lui, la dicta parte di quela botega, banca, spasso u luogo, avesse tenuto et posseduto per IIII anni, u da quinde in suso: de le quale cose etiamdio si creda al saramento del mercatante u dello artefice, dicendo a lui alcuna cosa de le dicte cose a lui facta essere, u mottere d'alcuno albergatore)…

[4] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 87, pag. 178.13: Et che nessuno speciali non possa nè debbia in alcuno de li suprascripti dì tenere aperta alcuna bottecha, salvo uno de li lati, nè tenere conca nessuna, nè altra cosa, salvo confetti, in su la loro bancha di fuor della bottecha, a pena di soldi XX; non obstante alcuno altro Capitolo che contradicesse.

[5] Stat. fior., 1334, L. II, cap. 12, pag. 301.29: Sia tenuto ciascuno che vende panni oltramontani, di ponere lo panno in sulla mostra overo banca, su la quale non abbia alcuno panno lano o lino, e quello panno distendere a buona fede, levandone le mani e ciascun' altra cosa di su quello panno…

[6] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 13, par. 45, vol. 1, pag. 58.28: E niuno possa avere, né tenere banco overo banca overo alcuno altro enpedemento so' le porte de la citade overo dei borghe de Peroscia e so' gl'archora d'esse porte…

[7] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 156.28: E per questa auta di Montealcino si fecie grande alegreza, e falò e festa, e none rimase né banche né niuna chosa in sul Chanpo, che non s'ardesse.

[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 201, pag. 517.28: Giunti che furono là, la donna guarda e dice all'amico: - Compra quello luccio grande, e compra uno di quelli pesci piccolini che sono all'altra banca. - L'amico così fece…

2 Tavolo al quale uno o più giudici siedono per amministrare la giustizia; [con passaggio dal concreto all'astratto:] tribunale.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 425, vol. 2, pag. 417.20: Anco, conciò sia cosa che la Corte del maleficio non stia bene di sopra in quello luogo nel quale ora si tiene, [[…]] providero et ordinaro che la detta Corte del maleficio non sia più nè si tenga di sopra in quello luogo nel quale ora si tiene, ma reducasi et reducere si debia et tenere di sotto nel palazo del comune, ne li luoghi cioè, et da la banca, ne' quali essere et tenere si soleva.

[2] Stat. pis., 1321, cap. 62, pag. 237.29: A questo agiunto in del dicto capitulo, che li dicti consuli per saramento preciso, sì che per alcuno consiglio liberare non si possa, sian tenuti et debbiano di dimandare, et a sè fare dare in luogo di presto, dal dicto carmarlingo, dei dicti beni et intrata (cioè di quelli lo triennio dei quali sia passato), tanta quantità di pecunia, unde possano fare di nuovo in buone carte di montone lo dicto Breve, et la banca della dicta curte buona et onorevile; et di comperare uno soppidiano, in del quale si ripognano li privilegi et li acti et l'autre beni della dicta corte…

[3] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 608, pag. 382, col. 1: Lu emperadore, odendo / queste parole dicendo, / multu se fo alegrato / e tosto à commandato / che Catarina venga / e soa lege contenga / davanti alla soa bancha, / dove soa gente sta franca. / Ad questo questionare / fa gran gente adunare…

[4] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 13, par. 9, vol. 1, pag. 48.6: e ciascuno dei dicte notarie stia e scriva so' el giudece e collo giudece de la sua porta e êllo luoco e al luoco e a la banca a luie deputata tanto e non possa né degga scrivere so' altro giudece overo êlle cause overo quistione le quagle fossero denante da altro giudece.

[5] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 9, pag. 554.5: Et in ciascuna bancha de ciascuno çudexe de li predicti, fia deputado uno di notari d'essa bancha in cançellero per lo Rectore e per lo thesorero, lo quale cançellero provega e cure solicitamente che tutti gli acti de quella bancha se scrivanno destesi e per ordene in quaderni et no in cedule, e fiano registra' per ordene in gli medesmi quaderni o libri…

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 184.4: Anche più bella questione della morte de re Antrea se devolveva a Roma. Li abocati da parte dello re de Ongaria e lli abocati da parte della reina Iuvanna comparzero denanti alla banca dello iudice dello tribuno e questionavano.

- Fras. Disputare alla banca.

[7] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 306.11, pag. 369: Così si perde l'alma e 'l corpo manca; / e niun di noi di ciò dé' esser ciullo, / ché ne possiam disputare a la banca.

- Fras. Sedere a banca.

[8] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 9, docum. 2.58, vol. 3, pag. 303: Fama d'alchuno o vista o apparença, / grandeça seguito o altra potença / mai non informi la tua consciença, / se l'altra parte non odi in presença. / Non sofferir ch'a l'orecchie ti venga, / sedendo a banca, chi per question venga.

- Fras. Stare alla banca.

[9] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 8, pag. 393.14: Manlio pregòe li padri conscritti, che alcuna cosa non ordinassero pria ch'elli avesse veduta la questione de' Macedonichi e del suo figliuolo. Poi con sommo consentimento di sì grandissimo ordine, com'erano li senatori, sì eziandio di coloro che s'erano venuti a richiamare, ricevuto di potere conoscere in ciò, a casa stette alla banca, e solo soprastette all'una parte et all'altra due dì, et il terzo dì pienissimamente e diligentissimamente uditi li testimonii, così pronunziòe…

3 Mobile ligneo sopra il quale è possibile sedere o anche allungarsi per dormire o riposare.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 11, pag. 600: Quili qe è là dentro molt à malvas segnor: / là no se trovarà nul bon albergaor, / leto ni banca qe sïa da onor, / vairi ni armelin, coltra né cuvertor; / no à desduto de sparver ni d'aostor…

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.91, pag. 391: e se voi v'aseterei in banca / li aotri ve vozeràn l'anca; / e se obediente serei, / asai segnor ve troverei / chi ve vorràn atimorir / e vostri faiti asmenuir. || Secondo Nicolas, Anon. Gen., pag. 253, indicherebbe specificamente la panca su cui, in un tribunale, siedono gli imputati: «E se voi sederete sul banco (degli imputati), tutti vi volgeranno le spalle».

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 7.21, pag. 127: Qui s'acciende l'uom dentro e di fori. / Chovron lo suolo richissimi bissi, / Qui baldachini, e lle banche d'intorno / Tutte coverte di perle tessute, / Guanciali per tutto di sciamiti piani, / Piuma per entro delgli ucielli grifoni, / Topazi molti, zafiri e smeraldi…

[4] Doc. sen., 1325, pag. 75.29: Anco, CLXXXVI cappe di fratelli. Anco, sedici banche le quali stanno e s'aduoperano in cappella e per la casa. Anco, due predelle da altare.

[5] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 2.12, pag. 423: apresso voi seder in una banca, / e resmirando quel so viso adorno…

[6] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 136.13: Queste so(n)no le chose che àne mastru Matteiu di mastru Gulinu da Bolongnia […] unu armariiu picchulu, unu paiu di forfici, unu ronciglione, unu descu da ma(n)giare, duo banche da sedere, sette taule, una grattachasciu, una lettiera longa sette piedi…

[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 474, pag. 434.23: E che ve dirè io? Tuti se forzava de llui servir et honorar, e sì li fexe asentar per men la sala sovra in una bancha coverta de samito…

[8] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 12.1, pag. 88: Chi 'n su la banca dorme e chi di frasche / ne la suo cella fa duri paltricci / e chi empie di paglia alcune tasche, / ove convien che 'l sonno suo s'appicci / in fin che di levarsi l'ora nasche…

3.1 Locuz. nom. Rea banca: panca su cui, in un tribunale o corte di giustizia, siedono gli imputati.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 145.401, pag. 638: ê la bocca e a la mente / reté lo fren sì streitamente, / che no s'ausen a zurar / ni mar dir ni jastemar; / chi senpre in gran perigoro e', / no te dar a zogo re', / specialminti de dai, / chi son liberi condanai, / en li quai chi tropo lege / en rea banca a la fin seze; / ché, per mantener [t]al uso, / ognomo ò visto esser confuso.

3.2 Fras. Stare in buona/allegra banca: trovarsi in uno stato o condizione di felicità o prosperità (con possibile rif. al signif. specifico di 3.1).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 302, pag. 572: Grand povertad avrà cui bona dona manca: / en 'sto mondo né 'n l'autro no starà en 'legra banca.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 114.44, pag. 479: Guardaive de descognoscer: / forzaive star in bona banca / e lo ben vostro aor cognoscer, / no miga quando pur elo manca. / Che l'ennimigo ne persege, / chi a li soi la gora seiga, / e ognomo chi lo segue / menna enter mortar breiga. || Diversamente spiega Nicolas, Anon. Gen, pag. 324.: «Astenetevi dal misconoscervi reciprocamente; sforzatevi di sedere (insieme) su una buona panca (per conoscervi meglio)».

3.3 Fras. Sedere/stare a banca con qno o qsa: sedere accanto a qno. Fig. Essere, stare alla pari, trovarsi nella stessa condizione di qno o qsa.

[1] Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), canz. 61a.32, pag. 210: Diciam ch'om sia di tut[t]e bontà rede, / sano dal capo al pede, / libero, giovan da sedere in panca: / tut[t]o lo sfranca, - e dico a nulla riede / se di ricore è fuori, e peg[g]io anca, / ch'ogne cosa ven manca, / suo affetto e labore è a mercede, / e sempre sede - col contrado a banca.

[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 40.96, pag. 103: E come pietra, la guardiana tua, / Quando 'l re dorme, coll'un piede abbranca / Per 'sercitarsi alla caduta sua. / Così vedrai vêr te muover su' anca / A cortesia, ch'è virtù molto bella, / E vuol colle predette stare a banca. / Quest'è di quelle tre vera sorella, / E 'nformasi da loro, e più risplende / Nell'uom, che nel ciel luna, sole o stella.

3.4 Fras. Ergersi alla banca (detto del bambino che si solleva e, muovendo i primi passi, si appoggia alla mobilia per sostenersi in piedi).

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 587.6: il quale [uomo] in sua infanzia andava di prima con le mani e con li piedi; poi s'ergeva alla banca, ed andava co' piedi, sostenendosi con l'una mano; poi ch'era ne' suoi membri fortificato, andava diritto in piede…

[u.r. 11.02.2019]