0.1 bara, bare, barra.
0.2 Longob. *bara (DELI 2 s.v. bara).
0.3 Cronica fior., XIII ex.: 1.2.
0.4 In testi tosc.: Cronica fior., XIII ex.; Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Doc. pist., 1337-42; Stat. lucch., XIV pm.; Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.); Lett. volt., 1348-53; Stat. prat., 1335-75.
In testi sett.: Stat. trent., c. 1340.
In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Struttura di legno o d'altro atta a trasportare malati, feriti o cadaveri sulle spalle o anche su un cavallo; barella, lettiga. 1.1 [Usata per trasportare persone importanti:] portantina. 1.2 Carro funebre? 1.3 Cassa da morto? 1.4 Meton. Esequie.
0.8 Niccolò Scaffai 23.03.2001.
1 Struttura di legno o d'altro atta a trasportare malati, feriti o cadaveri sulle spalle (cfr. bara da portar gente a piedi [1]) o anche su un cavallo (cfr. bara cavalcarese [1]); barella, lettiga. || Non sempre il contesto è sufficiente ad escludere che si tratti di un carro con la stessa funzione (come sembra in 1.2 [1]) o della cassa da morto (come forse in 1.3 [1]).
[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 61, pag. 107.26: E la figliuola di Brunor, sire di Lontane Isole, dappoi si fecie fare una bara da pportare giente a ppiede e ffavi mettere suso lo corpo del padre e la testa dela madre…
[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 19, pag. 40.12: Dappoi che Governale ebe dette queste parole alo ree, e elli sì fecie prendere una bara cavalcarese e ffecielo ponere alo palagio ch'ee sopra la riva del mare.
[3] Poes. an. tosc.>bologn., 1309, 63, pag. 344: Questo servientexo de core verase / lo fece che de chi se taçe / per gle malparleri che no meno paxe, / innanci guerra. / A loro mandi Deo pistilencia et serra, / quello Deo gle struga che formò la terra, / ch'anguano siano morti et portati in barra / al fossato; / po che 'l loro malfare agl'amanti ene ingrato.
[4] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 361.21: Chi è quegli che vieterà la madre piagnere sopra la bara del figliuolo, s'elli non è povero di senno?
[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 184, pag. 244.25: facea altri intorno a la bara molto gran pianto e gran grido...
[6] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 7, pag. 78.18: La quale cosa poichè lo imperatore udìe, comandò sè essere in una bara portato nella schiera, dove, mentre che per acquistare la vittoria sopra le sue forze soprastava, il campo suo da Bruto suo nemico preso fue.
[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 5, vol. 1, pag. 94.21: ca, cun zò sia cosa que li soy exequij se celebrassiru, et per unu casu li principi di Macedonia stavanu intandu ad Ruma sutta nomu di legaciuni, jlli per sua propria vuluntati se suttamisiru a la bara in que se purtava.
[8] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 268.5: Metello medesimo amonìo li suoi figliuoli, ch'elli mettessero li suoi omeri sotto la bara di Scipione, e a questo onore de la sepultura aggiunse l'onor de la voce…
[9] Stat. trent., c. 1340, cap. 4, pag. 16.6: Anchora sì ye sia da' el nostro pali sovra la bara, e IIII candele grosse de le nostre, retornando el pali, e le candele a la casa nostra quando el serà sepelì.
[10] Doc. pist., 1337-42, pag. 125.30: E de dare, che diedi a Bartolomeo di monna Abenante per due chasse, che ll'una sta alta e l'altra sotterra col corpo, e per la bara su cch'elli andò e possa la rendemo a Bartolomeo...
[11] Gl Stat. lucch., XIV pm., pag. 77.20: xliii Delli catallecti overo bare dei morti.
[12] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 36, vol. 1, pag. 179.28: Quand'egli si vide sì male governato, sì mandò per li suoi parenti ed amici [[…]]; e per consiglio di tutti quelli che furono ivi, si fece portare in una bara dinanzi a' consoli.
[13] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 43, pag. 76.23: E poi ch'Enea con gran pianto ebbe detto le soprascritte parole, comandò che 'l miserabile corpo di Pallante fusse levato di terra e posto in su una bara ch'era fatta di frasche d'arbori fresche…
[14] Lett. volt., 1348-53, pag. 176.21: per che messer lo conte si fece recare in bara a una nostra terra, e, ivi stato alquanti dì, assai migliorato dela sua infermità, ricevette certa ambasciata da messer Arigo duca di Luccha, el quale era venuto in Toscana per parlare a llui e a voi credendovici trovare.
[15] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 154.31: E quando e' Fiorentini videno che chostoro volevano pasare, se lo' fecieno inchontra per modo che ine inchomincioro una grande scharamuccia e morivi de l'una parte e de l'altra più di CCC chavalieri e intravano le bare della giente de' Fiorentini morti in Fiorenza…
[16] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 162, pag. 34: Stavano appresso a llui, nullo se lli accostava, / Trecento cavaleri, per fareli una bara.
[17] Stat. prat., 1335-75, cap. 16, pag. 646.3: Quando lo defuncto si porta a soppellire, lo nostro gonfalone rimanga di rietro a tucti i cherici, sicché lo defuncto sia in mezo tra lli fratelli della compagnia e i parenti suoi. E quando si pone nella chiexa, tucti stieno intorno alla bara ginocchioni.
[18] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 170.6, pag. 176: Se di donne e d'amanti diletto hai, / noi le portiamo in bara al loco santo…
[19] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 91.12: Hoc feratrum id est la bara quod fert cadaver.
1.1 [Usata per trasportare persone importanti:] portantina.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 80, pag. 212.14: Questa cosa medesima si può dire di tutti questi dilicati, che si fanno portare per la piazza in queste alte bare sopra capo agli uomini.
[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 119.12: Allora lo romore fue grande; e fue messo in una bara, e la molgle istava nella bara e tenea il capo in grenbo for[te]mente piangendo; e per tutta Firenze in questo modo il portarono.
1.3 Cassa da morto? || Un altro possibile es. (dubbio) in Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.): cfr. barra 2.1 [1].
[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 198.18: De poy quillo cuorpo de Hector tutti quilli ri e li altri nuobeli signuri et altri gentili huomini chi erano in Troya, a panni squarzati, colle capo scoperte, ad alte vuce plangendo, e facendo stridente remore portarolo a la bara scoperta davante a lo mischino re Priamo patre suo, a lo suo palazo.
1.4 Meton. Esequie. || (ED s.v. bara).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 11.117, vol. 3, pag. 186: e del suo grembo l'anima preclara / mover si volle, tornando al suo regno, / e al suo corpo non volle altra bara.
[u.r. 11.02.2019]