BARATTERÌA s.f.

0.1 baractaria, baractarie, baracteria, barataria, baratarie, barataríe, barateria, baraterie, barattaria, barattarìa, barattaría, barattaríe, baratteria, barattería, baratterie, baratteríe, barratarie.

0.2 Da barattiere.

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Doc. lucch., 1337; Stat. prat., 1347; Stat. pis., 1322-51.

In testi sett.: Doc. bologn., 1287-1330, [1287].

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.5 Locuz. e fras. provento della baratteria 2.1.

0.7 1 Inganno, truffa. [Econ./comm.] Abuso di un potere pubblico a fine di lucro; malversazione. 2 Gioco d'azzardo. 2.1 [A Lucca:] locuz. nom. Provento della baratteria: esercizio legale concesso dalla regia Camera di Lucca a Pino degli Amadori di Valdisieve di tenere pubblicamente giochi d'azzardo.

0.8 Massimiliano Chiamenti 02.04.2001.

1 Inganno, truffa. [Econ./comm.] Abuso di un potere pubblico a fine di lucro; malversazione.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1152, pag. 216: troverai la Ventura; / a cui se poni cura, / ché non ha certa via, / vedrai Baratteria, / che 'n sua corte si tene / di dare e male e bene.

[2] Doc. bologn., 1287-1330, [1287] 1, pag. 61.6: Notifico a voi, meser lo capitanio, che la strata di Chalora e quela de San Zoano in Perzexeta s' aprovaro per conzie et com' elle no son conzie. Mandate lo companio vostro a vedire et [ve]drete le baratarie che 'de son fate, et fun grande hore a fare rezerchare. Et sapiate che 'l comune da Funi ne spese asai dinar, li quali ebe Cristiano di Pistoya per sé e per lo companio di messer Conrado, quelo ch' è stato sopra le strade.

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 22, pag. 23.22: Io non mi metto a dire il furneccio de' danari che facesti al comune, perché non sono ora sopra quella materia; né come ti fuggisti co' danari altrui, e le baratterie che facesti a' mercatanti di Roma, perché non fa a questo fatto neente: ma ritorno al detto mio».

[4] Fiore, XIII u.q. (fior.), 127.4, pag. 256: E òtti fatto don sì bel[l]'e gente / Che ttu se' re della baratteria, / Afideròm[m]i in te, o è follia? / Fa che ttu me ne facci conoscente.

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 4, pag. 156.15: e fece sembiante che lo spirito d'Appollo fusse entrato in lei, e cominciò a mormorare in tra' suoi denti, sì come lo spirito parlasse a lei. Appio sentío bene che tutto era barattaria, et Appollo se ne corrucciò.

[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 489, vol. 2, pag. 464.15: Anco, proveduto et ordinato è, che li consoli de l'università de' notari de la città et del contado di Siena, sieno tenuti et debiano comandare a tutti li loro sottoposti, per saramento et a certa pena, che se sapranno alcuno commettere alcuna falsità fraude, barattarìa o vero rivendarìa in alcuna questione civile o vero criminale, che denunzino a li detti consoli el detto cotale el quale commettesse falsità, fraude, barattarìa o vero rivendarìa predetta.

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.53, vol. 1, pag. 369: «I' fui del regno di Navarra nato. / Mia madre a servo d'un segnor mi puose, / che m'avea generato d'un ribaldo, / distruggitor di sé e di sue cose. / Poi fui famiglia del buon re Tebaldo; / quivi mi misi a far baratteria, / di ch'io rendo ragione in questo caldo».

[8] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 76-90, pag. 541, col. 2.16: E sozunse nel testo che delle barataríe del detto Gempolo e del detto don Michele no se stancano li Sardi de dirne.

[9] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 27, par. 2, vol. 2, pag. 63.14: overoké facciano overo conmectano fraude e baractarie e cose illicite e desoneste en loro e de loro offitie...

[10] Stat. prat., 1347, cap. 18 rubr., pag. 20.14: Delli uficiali che commectessero furto o baractaria delle cose dell' arte predecta.

[11] Stat. pis., 1322-51, cap. 11, pag. 479.29: Lo quale cusì electo, sia tenuto et debbia in della dicta corte, scriptura publica quinde intervenente, iurare solennemente et promettere a' dicti comsuli, di fare et adoperare lo dicto suo offitio bene, leale et solicitamente, ogni dì et tempo, sensa dolo, fraude, malitia, negligentia, cavillagione et barattaria alcuna.

[12] Gl Stat. fior., 1355 (3), pag. 567.6: né alcuno, il quale da qui adrieto condannato, overo il quale per lo tempo che debba venire fosse condennato, per barattaria, overo falsità , in qualunche modo, anche per contumacia...

2 Gioco d'azzardo.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 401, vol. 2, pag. 402.15: Anco, imperciò che de la barattaria non esce se non male et imperciò che inde biastemmie di Dio et de la beata Maria Vergine et delli altri sancti, ogne dì ne nascono et rapine et furti molti si commettono, statuto et ordinato è, che la barattaria in neuno modo sia tenuta nè tenere si possa in alcuna parte de la città di Siena et de' borghi; nè alcuno tenga essa barattaria o vero biscazaria sotto pena di X libre di denari per ciascuno contrafacente et ciascuna volta.

[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 4, pag. 543.4: Vogliemmo etiamdeo e commandemmo, come se contene in le presente constitutione, che nessuno de li dicti notari presumisca çugare a dadi overo a tavole o ad alcun altro giocho vetato o de barataria, in lo quale se possa perdere alcuna cosa, e chi contrafacesse in V libre de denari sia punito per ciaschuna volta.

2.1 [A Lucca:] locuz. nom. Provento della baratteria: esercizio legale concesso dalla regia Camera di Lucca a Pino degli Amadori di Valdisieve di tenere pubblicamente giochi d'azzardo. || (Cfr. Rezasco, p. 93).

[1] Doc. lucch., 1337, pag. 289.12: XXVI Febbraio MCCCXXXVI Questi sono li Capitoli li quali domanda a voi, Gullielmo di Canaccio, ser Pino di Valdisieve per lo Provento della baractaria, in del quale elli ae incantato a vostra speranza et promessione, in libre ottocento di buona moneta.

[2] Doc. lucch., 1337, pag. 289.33: E le predicte cose dimanda che si giungano a' pacti del Provento della baractaria, come di ragione a bocca più volte anzi che volesse incantare lo provento.

[u.r. 11.02.2008]