0.1 baracti, baracto, baractro, barati, barato, baratti, baratto, varatto.
0.2 Da barattare.
0.3 Doc. fior., 1278-79: 1.
0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1278-79; Doc. lucch., XIII sm; Stat. pis., 1318-21.
In testi sett.: Lett. mant., 1282-83 (?); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).
0.7 1 [Econ./comm.] Scambio di beni con altri beni senza uso di moneta. 1.1 Fig. [In senso morale:] scambio di una cosa con un'altra (solitamente con una connotazione neg.). 2 Frode, baratteria, inganno. 2.1 Stratagemma. 2.2 Chi commette frode, baratteria.
0.8 Massimiliano Chiamenti 22.06.2001.
1 [Econ./comm.] Scambio di beni con altri beni senza uso di moneta.
[1] Doc. fior., 1278-79, pag. 464.9: E ci[n]que kangnetti, ke gl'èi a baratto da Kiarucio di Salvi de' Girolami.
[2] Lett. mant., 1282-83 (?), 1, pag. 13.22: e se vu non poì vender lo bambaxo al barato del fero, sì 'l debiè dar in lo mester per VI li(re).
[3] Doc. lucch., XIII sm., pag. 6.35: e questa concordia e barato fece meco con consilio di nostri amici comunali.
[4] Gl Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 52, pag. 268.15: Usava il mondo anticamente pur il baratto: 'Tu da' a mme il grano, e io darò a tte cotanto vino'. Fu poi trovata la pecunia per più agevolezza, e per meglio spedicare e accivire e misurare, e non si chiama baratto quello che ssi fa con danari, ma chiamasi vendita.
[5] Stat. pis., 1318-21, cap. 56, pag. 1116.19: E di catuno baracto che si farà di catune cose u qualunqua merce abbia di quella cosa c' a me più piacerà, secondo che avere debbo, e secondo che le dicte mercatantie e cose poste sono di sopra.
[6] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 23.5: Questa sì è la riegolla che insegna far barato d'una marchadantia cum l'olltra.
1.1 Fig. [In senso morale:] scambio di una cosa con un'altra (solitamente con una connotazione neg.).
[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 36, pag. 413.1: No è mai baratteri che saccia di baratto che esto mondo, che per parvissime cose e vile suoie ne tolle onni bono nostro.
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 90.28, pag. 367: Per comparar amor tutto aggio dato, / lo mondo e mene, tutto per baratto; / se tutto fosse mio quel ch'è creato, / darìalo per amor senza onne patto…
[3] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 7, pag. 19.31: e sì disse: «E' voio che tu me tragi ambedui i ochii.» E lo barato disse che cossì farave voluntera a tute le altre.
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 92.5, pag. 186: Co·mmio baratto ciaschedun afondo.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.60, vol. 1, pag. 183: nel cerchio secondo s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e simonia, / ruffian, baratti e simile lordura.
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 266.28: Quel negozio, cioè cittadinesca operazione dei intendere, ch'è in baratto nelli offizii del Comune; e quindi si ingrassa; e piace loro sì di stare al governo ed al timone delle pericolanti navi, per potere levare e lasciare chi loro piace, per potere delle imbarcate merci, [e] sì del navilio, come della compensazione del getto in mare quando più fortuneggia, alleggiare la barca, uccidendo, sbandendo, confinando, scampando da morte, ribandendo, e tornando dalli essilii per danari, eligendo li rettori, ricevendo presenti e doni per promuovere.
[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 990, pag. 226: Retorno alla materia et de altro dico et tracto: / De frà Moliale reconto sou baratto.
[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 11, vol. 1, pag. 23.27: tanto ch'egli ebbero la guerra cominciata; e insieme col buon consiglio usarono ingegno e baratto.
2.2 Chi commette frode, baratteria.
[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 29, 22-30, pag. 688, col. 2.15: Questi lezadro propose de far vendetta, e no vide ma' de poterla fare se no in questo modo: questo sí se vestí a modo de baratto e fesse depinger sí che parea lebroso.
[2] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Inf., 137, pag. 239: Poi, sovra Gerion giú discendendo, / in Malebolge vene, ove i baratti / in diece vede, senza pro piangendo.
[u.r. 09.09.2011]