BARBÀRICO agg.

0.1 barbalica, barbarica, barbarici, barbarico.

0.2 Lat. barbaricus (LEI s.v. barbaricus).

0.3 Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Filocolo, 1336-38.

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Proprio, caratteristico dei barbari. 1.1 Che vive nelle lontane terre dei barbari. 1.2 [Con valore pos.:] rude, ma incorrotto. 1.3 [Con valore neg.]. 1.4 Straniero e diverso nei costumi.

0.8 Niccolò Scaffai 21.02.2001.

1 Proprio, caratteristico dei barbari.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 11, vol. 2, pag. 224.27: Tu per certu, essendu plù crudili di ogni crudilitati barbarica, putisti pilyari li retini di lu rumanu imperiu li quali lu principi patri nostru conteni cu la sua salutifera man dritta...

[2] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 21.68, pag. 47: Allor direm che dee portar grisolito / et imperare in toscana moralica / con sua mente barbalica, / se, co la gente ch'à seco theotonica, / questo ydol vostro, non prete né accolito, / honore avrà della provincia galica...

1.1 Che vive nelle lontane terre dei barbari.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 22, pag. 285.34: Io, o grazioso giovane, non credo me essere nata de' ferocissimi leoni barbarici, né delle robuste querce d'Ida, né delle fredde marmore di Persia, dalle quali cose risomigliando passi di rigidezza i libiani serpenti...

1.2 [Con valore pos.:] rude, ma incorrotto.

[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Pudicitiae.141, pag. 233: Poi le Tedesche che con aspra morte / Servaron lor barbarica honestate.

1.3 [Con valore neg.].

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 33, pag. 69.14: Asdrubale, poi che s'accorse, nel campo lo esercito romano essere poco, e tutta la speranza essere negli aiuti de' Celtiberi, ammaestrato di tutta la malvagità barbarica, [[...]] pattovì co' principi de' Celtiberi, che le loro copie quindi se ne menassero.

1.4 Straniero e diverso nei costumi. || Trattandosi di Paride, sembra improbabile il signif. 'incivile', 'rozzo'.

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 99.7: Desiderao Helena de insire de la casa soa e gire a vedere Citharea, che sotto pretiexto de volere andare a la sollempnitate de quella festa andasse a vedere uno homo barbarico e silvestro per suo dilecto, ché la visione di quillo homo a lluy foy corruptione de gran vergogna, per la quale fuoronde muorti tanta Grieci e tanta gente Troyana.

[u.r. 11.02.2019]