BARBATO agg.

0.1 barbata, barbate, barbati, barbato, varvati.

0.2 Lat. barbatus (LEI s.v. barbatus).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Piantato con le radici (anche fig.). 1.1 Provvisto di barbe, di radici. 2 Che ha la barba.

0.8 Niccolò Scaffai 23.03.2001.

1 Piantato con le radici (anche fig.).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 443, pag. 191: Il terzo, ciò mi pare, / ispecificò 'l mare / e la terra divise / e 'n ella fece e mise / ogne cosa barbata / che 'n terra è radicata.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 14.17: Lo diavolo a ciò propriamente tenta l'uomo, ch'elli il possa ismuovere dall'amore di Dio; perciò priega san Paulo suoi discepuli, ch'elli siano fondati come torre, e barbati come albero in carità, sicchè nulla tentazione ne possa muovere nè crollare...

[3] Dante, Rime, a. 1321, 44.5, pag. 158: Al poco giorno e al gran cerchio d'ombra / son giunto, lasso, ed al bianchir de' colli, / quando si perde lo color ne l'erba: / e 'l mio disio però non cangia il verde, / sí è barbato ne la dura petra / che parla e sente come fosse donna.

[4] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 631, pag. 140: Quando li muri veran cresando / Così li vien sempre recalçando, / Sichè dritti se mantiegnano / E anche ben barbati vegnano, / Che quante più radice averano / Cotanto miglior prova farano.

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 2.8, pag. 6: Qui provai io il ver: che, poi ch'amore / s'è barbato nel cor, a che fatica / si può schiantar, che non germogli il fiore.

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 177, Consacraz. chiesa, vol. 3, pag. 1607.21: l'avarizia de' cherici contamina molto la chiesa di Dio; la quale avarizia è molto barbata ne' cherici...

1.1 Provvisto di barbe, di radici.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, par. 41, pag. 749.33: Ella, postasi a sedere sopra le piacevoli erbe, e io con lei, mi mostrò quali parti del giardino fossero a diversi albori utili, [[...]] e quale barbato e quale sanza barbe si potesse piantare...

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 1, pag. 3.7: Il secondo dì comandò che fosse fatto il fermamento. Il terzo dì comandò che fosse divisa la terra dall'acqua e che tutte cose barbate fosser fatte.

2 Che ha la barba.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 23, pag. 442.27: 106. E dice, che ciò fia prima che quelli, che s'allatta al presente [[...]] abbia pelose, cioè barbate le gote.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 221.24: De ciò favellava Valerio Massimo. Dao lo esempio de Dionisio tiranno de Cecilia, lo quale tagliava li capelli e lle varve de auro le quale avevano li suoi diei, e diceva ca lli diei non deveano avere similitudine de becchi varvati.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 176, S. Pelagio papa, vol. 3, pag. 1554.4: Ora aveano usanza di potare lunga barba; onde dovendo una volta, ciò si dice, venire a loro spie, comandò Albuino che tutte le femmine si sciogliessero le treccie e ponessenle intorno al mento, acciò che fosse creduto da le spie ched e' fossono uomini barbati...

[u.r. 11.02.2019]