BARBIERA s.f.

0.1 barbiera, barbiere.

0.2 V. barbiere.

0.3 Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.); Boccaccio, Decameron, c. 1370.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Donna che rade la barba. 1.1 Fig. Donna equivoca e disonesta, di malaffare.

0.8 Niccolò Scaffai 21.02.2001.

1 Donna che rade la barba.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 15, cap. 2, par. 1.1, pag. 331: Se ttu serai barbiera, / Attendi al tuo bangniare, e al tuo rasoio; / Non fare atti nè viste con coloro, / Che vengon per radersi da tte; / Nè colle mani lavando usar malizia.

1.1 Fig. Donna equivoca e disonesta, di malaffare.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 10, pag. 574.14: appresso con lor piacevoli e amorosi atti e con parole dolcissime questi cotali mercatanti s'ingegnano d'adescare e di trarre nel loro amore: e già molti ve n'hanno tratti, a' quali buona parte della loro mercatantia hanno delle mani tratta, e a assai tutta; e di quegli vi sono stati che la mercatantia e 'l navilio e le polpe e l'ossa lasciate v'hanno, sì ha soavemente la barbiera saputo menare il rasoio...

[u.r. 11.02.2019]