0.1 bargel, bargelli, bargello, barigello, barigiello, barixello.
0.2 Lat. mediev. bar(i)gildus (LEI Germanismi s.v. longob. *bargildo 'uomo libero soggetto ai tributi').
0.3 Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.): 1.
0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1329 (?); Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.); Doc. pist., 1337-42; Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.).
In testi sett.: Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.).
0.6 A Doc. pist., 1338: Barisgiello (e Barigello) legnaiuolo.
0.7 1 [Nei comuni medievali:] capo della polizia, spesso con funzioni quasi dittatoriali di reggente temporaneo della città; (a Firenze veniva chiamato da un'altra città, allo stesso modo del podestà). 1.1 Uno degli ufficiali preposti alla guardia della città. 1.2 Capobanda di fazione politica, guastatore e assassino. 2 Canaglia, delinquente.
0.8 Massimiliano Chiamenti 17.05.2001.
1 [Nei comuni medievali:] capo della polizia, spesso con funzioni quasi dittatoriali di reggente temporaneo della città; (a Firenze veniva chiamato da un'altra città, allo stesso modo del podestà).
[1] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 313, pag. 859: Lo barixello, ch'era per lo signore, / Zoanne Soma ch'è piem de valore, / sotto per la renghiera va al predone / ch'è suxo la piaça; / e cum li Lambertaci fé tal barata, / scridando verso loro a faça a faça...
[2] Doc. sen., 1329 (?), pag. 69.14: 12 s. el dì p(er) uno staio di farina. 30 d. p(er) huova che mangiamo in cha di Salvucio el dì. 2 s. p(er) vino quando esci' dela pregione. 4 s. a mesi che mi robaro p(er) lo barigiello. 2 s. ispesi in pregione.
[3] Doc. pist., 1337-42, pag. 137.20: Ànne avuto, che lli feci dare al barigello Taolieri contanti, dì xxvij di dicenbre, fio. nove d'oro: lb. xiij s. j a fio.
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 79, vol. 2, pag. 283.1: gran parte de' Guelfi grandi e popolani di Firenze ch'aveano data la signoria al re Ruberto, i quali erano gran parte di tutte le maggiori schiatte de la terra, e co· lloro quasi tutti i mercatanti e artefici, parea loro male stare per la signoria del bargello, segretamente si dolfono per lettere e ambasciadori al re Ruberto, e richiesollo ch'egli facesse vicario di Firenze il conte Guido da Battifolle.
[5] Gl Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 74, vol. 3, pag. 163.20: quelli che reggeano Firenze, feciono venire sotto titolo di capitano di guerra, overo per bargello, meser Iacopo Gabrielli d'Agobbio, il quale entrò in uficio in calen di febraio MCCCXXXVIII, e stette II anni con grande balìa; il quale per la sua asprezza fece in Firenze e nel contado di sconce cose e albitrare sanza ordine di ragione.
1.1 Uno degli ufficiali preposti alla guardia della città.
[1] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 527.30: Vedendo i detti uficiali la gente in sì mal modo acordata, per ottimo provedimento mandorono alle segnorie dette e a' sei bargelli che ci erono per guardia della città, che pilliavano li sbanditi e ogn'altro malfattore con ispie segrete le quali cognoscevano i malfattori detti.
[2] Gl Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 16, vol. 3, pag. 56.22: coloro che reggeano la città di Firenze crearono uno nuovo oficio in Firenze; ciò furono VII capitani di guardia della città , ciascuno con XXV fanti armati, e in ogni sesto de la città ne stava uno, e nel sesto d'Oltrarno due; i quali guardavano la città di dì e di notte, di sbanditi e di zuffe e offensioni e di giuoco e d'arme, e fuoro chiamati bargelli.
1.2 Capobanda di fazione politica, guastatore e assassino.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 76, vol. 2, pag. 280.1: E per meglio signoreggiare la terra ed essere più temuti, la detta setta reggente criò e fece uno bargello ser Lando d'Agobbio, uomo carnefice e crudele.
[1] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 3, pag. 29.10: Sono anche molti, li quali non potendo fare la vendetta, priegano Iddio che la faccia, sicchè Iddio piatoso vogliono fare assassino, e bargello furioso.
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 283, vol. 2, pag. 452.5: Per la qual cosa l'uficio del detto esecutore, ch'avea nome Pietro Landolfo da Roma, montò in tanta audacia e tracotanza, che l'uficio de' priori avea per niente; e tanto crebbe, ch'avrebbe guasta la città a modo d'uno bargello.
[u.r. 11.02.2019]