BARLUME s.m.

0.1 barlume, borlume.

0.2 Da lume 1.

0.3 Boccaccio, Decameron, c. 1370: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370.

0.5 Locuz. e fras. al barlume 1.

0.7 1 Luce incerta e debole. Al barlume: nella penombra.

0.8 Massimiliano Chiamenti 15.03.2001.

1 Luce incerta e debole. Al barlume: nella penombra.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 571.27: E se voi non ci credete, ponete mente le carni nostre come elle stanno»; e a un cotal barlume, apertisi i panni dinanzi, gli mostrarono i petti loro tutti dipinti e richiusongli senza indugio.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 48, pag. 106.6: Lapaccio n'andò nel detto luogo, e guardando di letto in letto così al barlume, tutti li trovò pieni salvo che uno, là dove da l'una proda era un Unghero, il quale il dì dinanzi s'era morto.

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 294.7, pag. 340: Se in me fosse quel don persuaso / sul dolce fonte con pieride piume, / e fossi pur<e> a' piè non che al caccume / del monte, essendo già presso a l'occaso, / io non mi sarei stanco né rimaso / tra le tirene e adriane schiume, / ché chiaro avrei compreso o al barlume / dal mio poeta e da Virgilio e Naso.

[u.r. 11.02.2019]