BEATRICE s.f./agg.

0.1 beatrice, beatrici, beatricie.

0.2 Lat. beatrix, beatricem (LEI s.v. beatrix).

0.3 Dante, Vita nuova, c. 1292-93: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).

0.6 A Doc. fior., 1279: Bietrice.

0.7 1 Colei che dà la felicità, la beatitudine.

0.8 Massimiliano Chiamenti 22.01.2001.

1 Colei che dà la felicità, la beatitudine.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 40, parr. 9-10.12, pag. 159: Deh peregrini che pensosi andate, / forse di cosa che non v'è presente, / venite voi da sì lontana gente, / com' a la vista voi ne dimostrate, / che non piangete quando voi passate / per lo suo mezzo la città dolente, / come quelle persone che neente / par che 'ntendesser la sua gravitate? / Se voi restaste per volerlo audire, / certo lo cor de' sospiri mi dice / che lagrimando n'uscireste pui. / Ell' ha perduta la sua beatrice; / e le parole ch'om di lei pò dire / hanno vertù di far piangere altrui.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 1, pag. 3.12: E dicie che questo libro li fu messo inançi per gratia di questa vertù, la quale è beatricie, cioè, proprio nome a dire, Beatricie...

- Agg.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 72.37, pag. 100: Vaghe faville, angeliche, beatrici / de la mia vita, ove 'l piacer s'accende / che dolcemente mi consuma et strugge...

[u.r. 14.02.2019]