BECCHINO s.m.

0.1 becchini.

0.2 Da beccare.

0.3 Boccaccio, Decameron, c. 1370: 1.

0.4 Att. solo in Boccaccio, Decameron, c. 1370.

0.5 Solo plur.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Addetto al seppellimento dei morti.

0.8 Massimiliano Chiamenti 05.12.2000.

1 Addetto al seppellimento dei morti.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 14.23: E erano radi coloro i corpi de' quali fosser più che da un diece o dodici de' suoi vicini alla chiesa acompagnato; de' quali non gli orrevoli e cari cittadini ma una maniera di beccamorti sopravenuti di minuta gente (che chiamar si facevan becchini, la quale questi servigi prezzolata faceva) sotto entravano alla bara; e quella con frettolosi passi, non a quella chiesa che esso aveva anzi la morte disposto ma alla più vicina le più volte il portavano, dietro a quatro o a sei cherici con poco lume e tal fiata senza alcuno; li quali con l'aiuto de' detti becchini, senza faticarsi in troppo lungo oficio o solenne, in qualunque sepoltura disoccupata trovavano più tosto il mettevano. || Cfr. GDT, p. 82: «Il primo sostantivo [beccamorti] non rivela nessuna connotazione spregiativa ed è anzi becchino, coniato per l'occasione, a risultare il termine più espressivo».

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 18.14: veggiamo coloro li quali per li loro difetti l'autorità delle publiche leggi già condannò a essilio, quasi quelle schernendo per ciò che sentono gli essecutori di quelle o morti o malati, con dispiacevoli impeti per la terra discorrere, o la feccia della nostra città, del nostro sangue riscaldata, chiamarsi becchini e in istrazio di noi andar cavalcando e discorrendo per tutto, con disoneste canzoni rimproverandoci i nostri danni...

[u.r. 11.02.2008]