BEFFARDO agg./s.m.

0.1 befardi, beffardi, beffardo.

0.2 Da beffa.

0.3 Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.).

In testi sett.: Tristano Cors., XIV ex. (ven.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Incline allo scherzo, alla derisione, allo scherno, o all'inganno. 1.1 Sost.

0.8 Gian Paolo Codebò 19.05.2001.

1 Incline allo scherzo, alla derisione, allo scherno, o all'inganno.

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 1, pag. 42.10: Parata sunt derisoribus iudicia: Giudicii sono apparecchiati a' derisori beffardi.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 6, pag. 533.31: Tu sì hai apparato a esser beffardo! Tu ci menasti una volta giù per lo Mugnone raccogliendo pietre nere: e quando tu ci avesti messi in galea senza biscotto, e tu te ne venisti e poscia ci volevi far credere che tu l'avessi trovata! e ora similmente ti credi co' tuoi giuramenti far credere altressì che il porco, che tu hai donato o ver venduto, ti sia stato imbolato.

[3] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 2, pag. 232.2: O vano parlatore, che mi può fare la tua beffa e il tuo sgrignare? Se alcuno suole essere beffardo, ei medesimo suole essere schernito da tutte le genti. Se alcuni fanno beffe d'altrui, eglino altresì sono ischerniti.

[4] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 86.4: Quando elli vedeno li duj cavalieri cavalchare en tal mainera per meço lo prado, meser Dodinelo, ch'era alquanto befardo, non se pote tegnire de ridere che li arecorda de l'aventura, como li quatro cavalier verdi l'avevano abatudo luy e li suoy conpagnon.

1.1 Sost.

[1] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Os 7, vol. 8, pag. 141.1: Nelli dì dello nostro re cominciarono li prìncipi a impazzire per lo vino; e distese la sua mano colli schernitori e colli beffardi i quali s'appiccarono insieme.

[u.r. 26.09.2008]