0.1 beffada, beffao, beffata, beffate, beffati, beffato, beffatto.
0.2 V. beffare.
0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 1.
0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.); Lett. pist., 1320-22; Boccaccio, Fiammetta, 1343-44.
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).
0.7 1 Che riceve un inganno. 1.1 Sost. Chi riceve un inganno. 2 Che è oggetto di disprezzo. 3 Vinto, annientato dal nemico.
0.8 Raffaella Pelosini 07.11.2000.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.158, pag. 311: se de prea è, poco gi var, / che, in far bello morimento, / no cognosco e' avanzamento: / cossì beffao se troverá / chi esto mondo seguirà.
[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 5. par. 25.2, pag. 356: Donne c'andate allo 'ndovino spesso, / E che beffate tornate a magione, / Peccato fa chi risparmia il bastone.
[3] Lett. pist., 1320-22, 10, pag. 48.28: E però t'avisa bene costà innanzi tratto e co' Re e collo Papa e coll'altri tuoi amicci di quello che fae per te, sìe che tuo no' rimangni beffatto.
[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 3, par. 1, pag. 75.23: e quasi come se venuto fosse, gli occhi all'uscio della mia camera rivolgeva, e rimanendo dal mio consapevole imaginamento beffata, così ne rimaneva crucciosa cose se con verità fossi stata ingannata.
[5] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis IIa, 187, pag. 299: E d'un pomo beffata al fin Cydippe.
1.1 Sost. Chi riceve un inganno.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 187, pag. 462.19: Molto fanno ridere queste beffe gli uditori, ma molto più dilettano quelle, quando il beffatore dal beffato riceve le beffe, come in questa si dimostrerrà.
[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 235, pag. 18: O gloria e desio del paradiso, / in chui desira li agnoli vardare, / chomo te vezo befato e deriso!
[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 125.13, pag. 150: Ed io, di parte eccelsa riguardando, / ridendo, in parte piglierò ristoro / del ricevuto scorno e dell'inganno; / e tal fiata, a lui rimproverando / l'avaro senno ed il beffato alloro, / gli crescerò e la doglia e l'affanno.
3 Vinto, annientato dal nemico.
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 69, vol. 2, pag. 217.4: intra lli altri rimase preso il figliuolo del conte Bandino di Montegranelli; e li altri si fuggirono sanza avere caccia fuori della terra, e ritornarsi al legato beffati.
[u.r. 20.09.2007]