BENENTRATA s.f.

0.1 bene entrada, bene entrata, ben intrada.

0.2 Da bene 1 e entrata.

0.3 Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Per ironia:] cattiva accoglienza (fig.).

0.8 Roberto Leporatti 23.01.2001.

1 [Per ironia:] cattiva accoglienza (fig.).

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 6, 112-115, pag. 199, col. 1.3: Noi agirramo. Quie pone fine al sexto Canto, ed entra nel quarto circolo là dove per bene entrada trovò Pluto dimmonio.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 102.6: Noi aggirammo ec. Qui pone fine al sesto canto, e entra nel IIIJ circulo, là dove per bene entrata truova Pluto ministro di questo luogo, e re d'Inferno, secondo li poeti ec..

[3] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), III, st. 9.3, pag. 164: Quando l'anema vene portada, / el g'è averto uno portello; / questo reçeve per la ben intrada: / e' se ge taia le mamele dal peto, / de prexente vene tuta forata / de gran lançe che li dano nel peto, / po' le çetano in uno gran lago / de fogo e solfano bruxado.

[u.r. 14.02.2019]