BENFATTO (2) s.m.

0.1 benefatto, benfaiti, benfatti, ben facti, ben fatti, ben facto, bene facti, bene fatti, bene fatto.

0.2 V. benfare.

0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 1.

0.4 In testi tosc.: <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>; Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Buona azione, opera virtuosa; aiuto, dono. 1.1 Estens. Virtù.

0.8 Roberto Leporatti 06.07.2001.

1 Buona azione, opera virtuosa; aiuto, dono.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 56.19, pag. 330: Perzò solea reconintar / un patriarca d'otra mar, / che, per li ben che elo <se> faxea, / da li poveri nome avea / san Zoane limoxené, / chi grande logo tene in cé, / e dixe che in una contrâ / monto poveri una viâ / se scadavam a lo sor / e raxonavam inter lor, / li soi benfaiti loando / e li aotri vituperando, / speciamenti un segnor / de gran richeze e grande onor, / chi Pero banché s'apelava, / chi mai limoxina non dava. || Nicolas, Anon. gen., p. 200 legge "benfaito<r>", 'benefattore'.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 112.4: Adonca da lu bonu estimaturi di virtuti cussì li toy ben fatti commu li toy paroli foru ameritati di hunuri di centuriunatu.

[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 3, pag. 23.11: E così ogni nostro ben fatto per vanagloria si perde, con quantunque pena si faccia, o quantunque bene n'esca...

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 26, vol. 2, pag. 121.7: i Padri stimeranno, se voi avete più meritato d'essere puniti, che d'avere perdono. Io non vi torrò la grazia del comune benefatto.

1.1 Estens. Virtù.

[1] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 157.8: perciò che a' loro tempi pocho si chommetteva per essi contro alla divina potentia, usando ellino sempre, non che nelle loro propie chose, ma etiandio nella republica, ordinate [virtu]di, odiando al tutto chome chosa orribile i malvagi vizii, i quali vizii oggi per noi si riputano con ciecha oppinione bene facti, e, se dire si puote, rivolto è l'anticho essere del bene fare in perverso adoperare.

[2] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 105.14: Solone, il cui petto uno umano tempio di divina sapienza fu reputato, e le cui sacratissime leggi sono ancora testimonianza dell'antica iustizia e della sua gravità, era, secondo che dicono alcuni, usato talvolta di dire ogni republica, sì come noi, andare e stare sopra due piedi, de' quali con maturità affermava essere il destro il non lasciare alcun difetto commesso impunito, e il sinistro ogni ben fatto remunerare; agiugnendo che, qualunque delle due cose mancava, senza dubbio da quel piè la republica zoppicare.

[u.r. 11.02.2008]