0.1 bescio, bessi, biesso.
0.2 Da lat. bestia (LEI s.v. bestia, bistia, 5, 1306.22).
0.3 Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.): 1.
0.4 In testi tosc.: Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.).
0.6 A Doc. sen., 1277-82: Ventura Besso.
0.7 1 (Uomo) sciocco, goffo; nei testi fior. rif. scherzosamente a persona senese. 2 Plur. Senesi, abitanti di Siena (anche con valore spregiativo e scherzoso).
0.8 Raffaella Pelosini 15.10.2001.
1 (Uomo) sciocco, goffo; nei testi fior. rif. scherzosamente a persona senese.
[1] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 12.13, pag. 433: [s]c[h]ernendo voi qual è più laido biesso, / veggendovi star tutti sì sguarniti.
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 3, pag. 458.6: Quando il bescio sanctio udì questo, tutto svenne e disse: «Come?» ...
2 Plur. Senesi, abitanti di Siena (anche con valore spregiativo e scherzoso).
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 5, terz. 90, vol. 1, pag. 61: L'anno seguente si fer molto grossi / i Fiorentin, per ritornare a Siena; / ma i Bessi prima, ch'e' si fosser mossi / chieser la pace per non crescer pena, / e in questa parte niente fur matti, / ma molto savj chinando la schiena.
[u.r. 24.04.2019]